"Ascolto l'acqua che
mi avvolge, ne considero la temperatura, la trasparenza, le correnti
che la spostano. Poi gli occhi si riempiono delle immagini che mi si
presentano davanti e le orecchie del respiro e dei suoni improvvisi
che si sentono..."
Il momento più stressante per me è quello in cui sgonfio il gav e sono a metà tra fuori e dentro l'acqua. L'ultimo respiro all'aria, ma già nell'erogatore. Mentalmente ripercorro “la vestizione” e le prime cose da fare una volta arrivata alla profondità voluta. Poi tutto svanisce. Inizio a cadere nel mare, scendere, lentamente. Comincio a trasferirmi in un altro luogo, così simile e così diverso da quello cui sono abituata. I pendii della costa, mi ripropongono quelli delle montagne di alta quota, senza alberi, una vegetazione bassa, rocce.
Il momento più stressante per me è quello in cui sgonfio il gav e sono a metà tra fuori e dentro l'acqua. L'ultimo respiro all'aria, ma già nell'erogatore. Mentalmente ripercorro “la vestizione” e le prime cose da fare una volta arrivata alla profondità voluta. Poi tutto svanisce. Inizio a cadere nel mare, scendere, lentamente. Comincio a trasferirmi in un altro luogo, così simile e così diverso da quello cui sono abituata. I pendii della costa, mi ripropongono quelli delle montagne di alta quota, senza alberi, una vegetazione bassa, rocce.
Poi i segnali di ok
dai e ai compagni, la posizione orizzontale e la nuova fase
dell'avventura di quel tuffo.
Impiego sempre un
po' a regolarizzare il respiro, a verificare se l'attrezzatura è a
posto o se ha bisogno di qualche sistemazione.
Sono una dilettante,
poca esperienza e alcune cose mi preoccupano ancora. Odio avere torce
che si muovono al polso o sul gav, ho difficoltà ancora a trovare le
tasche, aprirle con le mani coperte dai guanti. Con l’aumentare
delle immersioni conoscerò il posto esatto di ogni oggetto, ma sono
ancora lontana da questo.
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Calafuria 27 Maggio 2018 - foto di Fabrizio Gandino |
Ascolto l'acqua che
mi avvolge, ne considero la temperatura, la trasparenza, le correnti
che la spostano. Poi gli occhi si riempiono delle immagini che mi si
presentano davanti e le orecchie del respiro e dei suoni improvvisi
che si sentono: un motore lassù, un richiamo di un compagno.
Bellissimo Elena😊
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