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lunedì 15 ottobre 2018

Il Kit Salva-Immersione (parte prima)



"Poche situazioni sono più frustranti del dover rinunciare ad una giornata di immersioni per una cosa così banale come il cinghiolo di una pinna o un ricambio mancante."







Forse non l’ho ancora detto, ma sono un brevettato con didattica PADI, una delle cose che nel corso mi fu ribadita dai miei insegnanti, era la possibilità che l’immersione poteva andarsi a far benedire per una serie di ragioni tra le più diverse:

1) dimenticare pezzi dell’attrezzatura a casa, perché si è frettolosamente fatto il borsone la sera prima e non lo si è controllato a dovere

2) il peggioramento improvviso delle condizioni meteo (o qualche proprietario di Diving poco corretto che ti da indicazioni troppo ottimistiche)

3) la rottura o perdita di parti dell’attrezzatura essenziali per l’immersione.



Ora, per il numero uno c’è poco da fare, ragazzi tocca metterci testa e non fare le cose di fretta, una buona immersione checchè se ne dica parte da casa tua, quindi con calma e possibilmente in modo metodico ci si prepara l’attrezzatura verificandone lo stato.
Anche per la seconda c’è poco da fare, ma oggi parecchi siti di immersione hanno loro stessi, o li hanno i porticcioli turistici vicini, delle web cam costantemente collegate, quindi fidarsi è bene...non fidarsi è meglio.
Per la terza possibilità, beh esiste il “Kit Salva-Immersione” o “Kit di Ricambi”.
Questo sconosciuto, spesso sottovalutato, che  ha salvato le mie e le immersioni di altri, viene ampiamente citato nel manuale di base Open Water Diver. 


Cito pedestremente il manuale “Poche situazioni sono più frustranti del dover rinunciare ad una giornata di immersioni per una cosa così banale come il cinghiolo di una pinna o un ricambio mancante.
Farsi un kit di ricambi non richiede né troppo sforzo, ne un eccessivo impegno economico, consente invece di ridurre al minimo la possibilità di perdere un immersione per un problema di così poco conto, come la rottura di un cinghiolo.
Un Kit di ricambi si mette insieme raccogliendo tutte quelle cianfrusaglie che si consumano, si rompono o scompaiono nel momento meno indicato, mettendole con alcuni utensili fondamentali in un contenitore a tenuta di umidità e riponendolo dentro la borsa da sub….”.


La lezione continua con un elenco di pezzi che non dovrebbero mancare: Cinghiolo della maschera (oggi se ne trovano nelle fiere con il velcro e si adattano pressochè ad ogni maschera di marca e modello), Cinghioli per le pinne (Io suggerisco anche del sagolino elastico marino e delle fascette da elettricista, O-Rings (guarda bene le taglie e misure che utilizza la tua attrezzatura), Grasso al silicone (Le cerniere delle semistagne e stagne ne vanno pazze, come gli O-Ring delle tue torce subacquee), Reggisnorkel (ve ne sono di assai semplici costituiti da due anelli di gomma uniti da una striscia), Neopreme liquido (serve per piccole riparazioni e se sei fuori per una trasferta di qualche giorno), Nastro adesivo a prova d’acqua (questo non l’ho mai usato), Fibbia a sgancio rapido (si trova nelle fiere o nelle mercerie), Coltellino multiuso (avete presente McGyver?), pinza multifunzione come quelle di marca Leatherman, una chiave inglese regolabile (le varie case differiscono per misura sugli inserti esagonali), cacciaviti (spesso le pinze multifunzione ne sono forniti).
Io aggiungerei un set di chiavi a brugola, lampadine di ricambio (se usate ancora torce alogene), fascette da elettricista di varie misure, anelli portachiavi in acciaio inox, moschettoni inox o di plastica resistente, del sagolino sia elastico che normale di nylon, pile di ricambio(cambiatele ogni stagione usandole e rimpiazzandole), una chiave a pappagallo da idraulico.


Ok so cosa state per dirmi, ma così se tutti ci portiamo tutta sta roba, serve un muletto e un altro borsone; in realtà se siete un gruppo è sufficiente che uno solo di voi abbia tutta questa roba e potreste fare a turno, e poi non occupa poi così tanto spazio.  
Ovviamente esistono già dei Kit in commercio, ma credetemi,  di solito sono molto cari, carini e inutili, più che altro perchè ogni sub ha un attrezzatura personalizzata negli anni e quindi conosce le proprie esigenze da soddisfare e non sono quasi mai uno standard.

Nelle foto vedete il mia che sta dentro uno zainetto che porto al seguito, in genere molti Diving sono attrezzati per rispondere a queste piccole emergenze, ma non datelo mai per scontato, specie in barca.


esempio di kit salva immersione
Il mio kit salva immersione

Mi sono conquistato l’imperitura gratitudine di alcuni grazie al mio kit, ed il ringraziamento di altri per aver pressato che ne avessero uno.
Prossimamente esploreremo alcune “soluzioni creative” per un kit un po’ più “Mc Gyver”, credo che molti rimarranno stupiti vedendo oggetti che non hanno nulla a che vedere con la subacquea, quanto possono rivelarsi utili per essa.
Frattanto… Buone Bolle!




Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie"








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