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venerdì 5 ottobre 2018

Si inizia!



"Ascolto l'acqua che mi avvolge, ne considero la temperatura, la trasparenza, le correnti che la spostano. Poi gli occhi si riempiono delle immagini che mi si presentano davanti e le orecchie del respiro e dei suoni improvvisi che si sentono..."




Il momento più stressante per me è quello in cui sgonfio il gav e sono a metà tra fuori e dentro l'acqua. L'ultimo respiro all'aria, ma già nell'erogatore. Mentalmente ripercorro “la vestizione” e le prime cose da fare una volta arrivata alla profondità voluta. Poi tutto svanisce. Inizio a cadere nel mare, scendere, lentamente. Comincio a trasferirmi in un altro luogo, così simile e così diverso da quello cui sono abituata. I pendii della costa, mi ripropongono quelli delle montagne di alta quota, senza alberi, una vegetazione bassa, rocce.

Poi i segnali di ok dai e ai compagni, la posizione orizzontale e la nuova fase dell'avventura di quel tuffo.

Impiego sempre un po' a regolarizzare il respiro, a verificare se l'attrezzatura è a posto o se ha bisogno di qualche sistemazione.

Sono una dilettante, poca esperienza e alcune cose mi preoccupano ancora. Odio avere torce che si muovono al polso o sul gav, ho difficoltà ancora a trovare le tasche, aprirle con le mani coperte dai guanti. Con l’aumentare delle immersioni conoscerò il posto esatto di ogni oggetto, ma sono ancora lontana da questo.

Calafuria 27 Maggio 2018 - foto di Fabrizio Gandino


Ascolto l'acqua che mi avvolge, ne considero la temperatura, la trasparenza, le correnti che la spostano. Poi gli occhi si riempiono delle immagini che mi si presentano davanti e le orecchie del respiro e dei suoni improvvisi che si sentono: un motore lassù, un richiamo di un compagno.

Un nuovo tuffo, una nuova avventura condivisa con gli amici.



Elena







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