Non capirò mai
l’ossessione di Salva per gli spirografi e le gorgonie, no insomma
parliamone, belli eh..belli si...ok...no belli… ma dopo un po’ ci
hanno rotto… Voglio dire hanno esteticamente il loro gran bel
perché, ma io adoro vedere la vita muoversi attorno a me, lo
spirografo che come un fiore si dischiude alla corrente e si ritrae
non appena sente un movimento vicino a sé può essere affascinante
le prime volte, ma poi come tutti i miracoli, nel ripetersi perdono
un po’ della loro magia e meraviglia.
Le gorgonie più o
meno la stessa cosa, adoro il loro colore rosso acceso quando il
fascio di luce le colpisce, ho delle foto spettacolari di Marco
Moretti che mi ritraggono con loro e lo ammetto sono uno spettacolo
della natura (io rovino la visuale :P), specie in quell’esplosione di colori, ma per trovarle
specie a Calafuria, tocca scendere un po’ e si muovono solo se c’è
un po’ di corrente.
Ok ok lo so, io ho
una mia filosofia, la vita spesso la trovi dai 25 metri in su, sciami
alici che si muovono all’unisono, piccoli banchi di saraghi, le
sarpe che luccicano tra la posidonia o gli avanotti blu
elttrico-viola delle onnipresenti castagnole tanto ben descritte da
Elena , i polpi sinuosi sul fondo, le cernie per lo più sfuggenti,
le corvine nella loro livrea di pinne gialle...insomma avete capito.
Persino i murici
(Bulli di mare o bocconi) che si muovono sugli scogli alla ricerca di
qualche preda morente o un altro mollusco rivestono più interesse x
me, ma ogni tanto mi capita di ricredermi.
5 Ottobre 2018, ero a Calafuria
con Florin, io avevo un giorno di ferie inatteso e lui il suo riposo
settimanale dal lavoro in feriale, di solito proprio per questo ha
difficoltà a trovare un buddy, quindi abbiamo colto la palla al
balzo.
Immersione non
iniziata benissimo, io che scopro che la bombola è stata caricata a
150 bar… devo fare un discorsetto a qualcuno prima o poi, vabbè ci
si arrangia e per fortuna c’è il diving.
Poi l’acqua
cristallina nel golfetto da far sperare in un immersione modello
Costa Smeralda, sconfessata non appena si arriva alla prima delle
targhe all’uscita, vento che spinge da terra verso Quercianella.
Di sotto la visibilità non è il massimo e pare che peggiori più ci si allontana dalla scogliera, non ci allontaneremo molto, la fonte d’aria alternativa di Florin se ne andrà in erogazione continua e non ci sarà verso, se non chiudendo in fretta e furia il rubinetto...immersione finita si rientra.
Tuttavia all’andata,
vuoi per i cambi di corrente, vuoi per la quasi totale assenza di
natanti in acqua, e la pari penuria di sub che si bagnino i calzari
in questa giornata ventosa e coperta, vedo un po’ di pesce
muoversi.
Non l’ho cercato,
a dire il vero era in traettoria ad alcune Donzelle che volevo
filmare, ma eccolo lì, uno spirografo, segnalo a Florin che vorrei
riprenderlo, lui male interpreta e capisce che come Salva, voglio
riprenderlo con lo spirografo si avvicina e questo...si chiude.
Vabbè! Forse uno dei tanti auspici che ci stanno dicendo che era
meglio se stavamo a casa? Le donzelle comunque, facendo fede al loro
nome vi danzano intorno al tubicino ed io comincio a riprendere, ma
ecco sembra che qualcosa si muova, ed eccolo, millimetro dopo
millimetro riemergere la corona dello spirografo.
Di solito quando succede che si ritraggono ce ne andiamo, l’aria qui sotto è preziosa, e attardarsi seguendo gli umori del parente prossimo di un lombrico non è il caso.
Di solito quando succede che si ritraggono ce ne andiamo, l’aria qui sotto è preziosa, e attardarsi seguendo gli umori del parente prossimo di un lombrico non è il caso.
Tuttavia eccolo lì
fiorire sotto i nostri occhi e dischiudersi alla corrente, ci si
abitua ai miracoli, perdendo la percezione e la bellezza di essi, per
fortuna ogni tanto capita che qualcosa ci ricordi di tornare un passo
indietro.
Venendo a noi e
dando qualche dato a chi legge, lo spirografo, come molte creature
marine il cui aspetto può indurre in errore, non è un vegetale, ma
un animale, che vive nei nostri mari anche a grandi profondità,
questo che vedete nel video era a non più di 18 metri anche meno.
Di solito sono
abbarbicati a qualcosa di piuttosto solido e ancorato come un grosso
sasso o la parete di roccia di uno scoglio.
Mi ricordo una volta
in cui una solerte sub fervente ambientalista, non vide questo
tubicino ancorato ad un grosso tubo di plastica, semisepolto sul
fondo e decise che quell’oggetto andava rimosso e riportato in
superficie per essere conferito come rifiuto, iniziò ad agitarlo per
disincagliarlo tra gli sguardi orripilati miei e di Salva che
urlavamo negli erogatori sbracciandoci per dirle di smettere…cosa
che fece. Quando riemersi più tardi, le spiegammo cosa stava facendo
la poverina arrossì fino alla radice dei capelli, speriamo che lo
scombussolato spirografo si sia ripreso dal trauma :).
clicka sull'immagine per vedere il video della fioritura dello Spirografo |
Dominio:
Eucaryota
Regno
: Animalia
Sottoregno:
Eumetazoa
Ramo:
Bilateria
Superphylum
: Prostomia
Phylum
: Anelida
Specie:
Sabella spallanzanii (Gmelin, 1791)
Genere:
Sabella
Famiglia:
Sabellidae
Corpo:
Vive all’interno di un tubo
di consistenza cartacea, prodotto dall’occupante e nel quale vi si
ritrae alla prima avvisaglia di minaccia. Provvisto di branchie
filiformi e ghiandole mucose nella zona cefalica, utili alla cattura
del placton e detriti di cui si ciba.
Aspetto:
Tubo cartilaginoso, da quale
emergono alcuni
ciuffi concentrici di colorazione giallo-marrone o marrone scuro e
bianco.
Bibliografia :
Trainito,
Baldracconi, Atlante
di flora e fauna del Mediterraneo,
Milano, Il Castello, 2014
Attilio
Rinaldi, Atlante
della fauna e della flora marina dell’Adriatico Nord Occidentale,
Imola, La Mandragora, 2017
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