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venerdì 25 febbraio 2022

Subacquei gente seria - 12: Anonima Subacquea 2

  

(i nomi dei partecipanti sono stati cambiati per proteggerne l'identità) Tratto da una storia vera (no non è vero, ma fa figo scriverlo)


E' un'altra sera buia, di quelle sere tardo invernali con paraculamenti climatici primaverili in cui, anche i marinai di lungo corso, con i tatuaggi stile Popeye, con il naso rubizzo di birra Icnusa e spellato dal sole,  si ingozzano di Oki e Voltaren nelle loro case.


Le chiglie delle barche all'ormeggio nel porticciolo, sostano placide prive dello sciabordio delle onde, dato dal riparo loro offerto da un cabinato di una trentina di metri, il silenzio è rotto dagli urletti di un gruppetto di sgallettate provate da una giornata tra shopping e spa, che avremo la sfiga di vedere dalla D'Urso prima o poi. Anche i gabbiani si sono rotti i sacrosanti del briatoresco bordello e sono andati ad appollaiarsi sulle antenne TV sfrattando i  piccioni.






Ancora furtivi figuri si muovono nell'ombra, rasentando i muri, di questa città nella notte senza luna.


Sagome scure fasciate nei loro giubbotti pieni di bandiere bianche e blu, rosse bandate di bianco ... la porticina di uno stabile si apre cigolando, più e più volte, mentre, uno dopo l'altro vi scompaiono all'interno. Tutti meno uno.


In questo scenario lui spicca come una confezione famiglia di bastoncini Findus in mezzo ad un banco di merluzzi dell'Atlantico. Un lungo impermeabile alla ispettore Clouseau che si allargava intorno a lui in "pavarottesca" guisa. Sguardo basso e furtivo, un cappellino da baseball con la visiera calata sulla fronte, Ray-ban a specchio ed una mascherina FFP2.


In sala le solite facce, ora sono una venticinquina al massimo, l'uomo alto dinoccolato, con i capelli cortissimi invita tutti ad accomodarsi . Il nuovo arrivato, rimane lungamente sull'uscio, quasi a soppesare se entrare o meno. "LA PORTAAAA FA CORRENTE!!" urla una voce stizzita. Si tratta del vecchio sub con la bombola di ossigeno sulla sua carrozzina, accanto a lui il giovane sub della volta scorsa.

Il nuovo arrivato si decide, infila subito le mani sotto il soprabito a tendone, ma come se un subitaneo pensiero lo avesse dissuaso le ritrae. Prova ad entrare, ma il suo impermeabile cozza lateralmente contro entrambi gli stipiti con un rumore sordo/metallico ad ogni suo ripetuto tentativo di incedere, come l'ultimo  inchino della Costa Concordia, alle Scole del Giglio. Alla fine, dopo tre minuti di tentativi, riesce ad entrare mettendosi di lato e con evolute contorsioni, entra e chiude la porta. Si fa strada tra le sedie, urlando e alcune, spostandone altre e attirandosi un paio di maledizioni tra i denti, quando incontra un paio di ginocchia di chi si è già accomodato.

Tra i pannelli i soliti discorsi nostalgici:

“Eh ai miei tempi avevo un maschera Mares Portofino  , era una di quelle in gomma ad oblò, e dovevi  compensare senza mani o scendere giù con uno stringinaso mica come adesso ...”

“...e le pinne? Vogliamo  parlare delle pinne!?“

“Eh...le GTX della Mares non galleggianti...che spinta!...che tempi!!” gli fece eco l'altro...

Il nuovo arrivato si guardava nervosamente in giro, grondando di sudore, visto che continuava a tenere addosso e chiuso, al chiuso (giusto per ribadire eh) l'impermeabile, come un maniaco sessuale che aspetta di esibire i propri gioielli di famiglia, ma con intenzioni opposte.

I discorsi tra i capannelli di sub si accavallavano in un brusio di fondo crescente, che sembrava innervosire non poco l'uomo in impermeabile.


La solita coppia di arzilli vicino al giovane occhialuto di Sharm berciava di strani riti che parevano sfidare le leggi della fisica e della chimica ...”compà i neosubbi sanno come si accende una sigaretta sott'acqua? Solo accendere eh! Che i veri subbi non fumano"

"E aprire e bere da una bottiglia di Asti spumante in immersione in apertura di stagione!?... Eh i fondamentali che non insegnano più...”.


Il giovane di Sharm, ascoltava in silente adorazione, gli eroici racconti del vecchio anossico sulla sedia arotelle e di un suo amico.

“Mi ricordo che con la due pezzi 5+5 si andava giù a gennaio, riemergevi che nevicava,  ma noi imperterriti, viola di freddo e a piedi nudi...”

“ora però hai l'artrite e i reumatismi vecchio mio” rispose ridendo il suo dirimpettaio.


L'uomo che aveva, aperto la sede  si fece strada tra i capannelli invitando tutti a sedersi, nelle sedie libere disposte in cerchio.

“Bene ragazzi benvenuti a questa riunione, per quelli che sono qui per la prima volta, vi invito a presentarvi .”

L'uomo in impermeabile cercò di farsi piccolo piccolo,  ma quando occupi lo spazio di una Fiat 850 è inevitabile che tutti gli sguardi si puntano su di te. Il giovane occhialuto, animato da solidale trasporto si alza per dare una pacca sulla spalla d'incoraggiamento all'ultimo arrivato, ma prima di raggiungerlo, la caviglia destra sbatte contro l'impermeabile; un rumore sordo rompe il silenzio, seguito da una tipica espressione linguistica livornese "il budello di tu..." che sibila saltellando su un piede.

L'uomo s'alza, forse vuole scappate via, ma il conduttore della serata lo prega di fermarsi, in fondo sono tutti lì per lo stesso motivo. Alla fine raccoglie il coraggio, si leva il cappellino,la mascherina e gli occhiali, il silenzio precipita nella stanza per alcuni istanti.

Qualcuno lo riconosce, "È Andrea " sibila sottovoce il vecchio anossico " non lo vedevo dall'ultimo corso di aggiornamento, un tempo era un grande sub".

Raccoglie il coraggio e poi parla, “Buonasera sono Andrea....e ...”.

(Coro) "Buonasera Andrea" 

"...e sono...e sono..." Il tempo si congela, come Zorro che si rivela al Sergente Garcia, in uno svolazzo l'impermeabile si libra per alcuni istanti nell'aria, per poi ricadere sul vecchio in carrozzina, che impreca maledicendo chi ha spento la luce.



La nuova visuale rivela, agli occhi dei presenti, il motivo di tanto ingombro: due bombole. Una per lato, a bandoliera che spenzolano ai fianchi. Un groviglio di fruste di alta e bassa pressione, pareva il frutto del lavoro di un gatto nevrotico incazzato e sotto steroidi buttato dentro un gomitolo di lana, annodate intorno al corpo come i tentacoli di una piovra. 

"...e sono un sub side-mounter" termina con un singhiozzo.

La temperatura in sala si abbassa di alcuni gradi, il vecchio anossico riguadagna la luce togliendosi di dosso l'impermeabile, socchiude gli occhi e vede le bombole, è lui il primo ad urlare: "Abominio!!!!".

Gli altri gli fanno subito eco, "non ci hai le palle per portare un Bibo!", "Non hai le palle neppure per un mono 15 litri!", " Già avere due cose appese di lato...dà un identità a quel che sta al centro..." rincara un vecchio sub più bilioso di altri .

Il conduttore interviene per sedare gli animi e ammonire i più facinorosi.


Colpi di tosse e brontolii di disapprovazione, un "levati la muta, "un sei" un vero subbo"  dall'ultima fila. Il conduttore della serata si alza allargando le braccia verso gli astanti in un invito alla calma e tolleranza. "continua ti prego" aggiunge all'indirizzo di Andrea.

"Io...io...l'ho fatto per la schiena!" Singhiozza di nuovo. Ed ancora una valanga di improperi: "tutte scuse!!! Manco un passo del gigante decente sei capace di fare!", "E la mia di schiena?! Ogni volta che in barca devo stare con il Bibo in piedi, in fila, ad aspettare uno di voi ? che entriate e poi vi passino le bombole e poi vi leviste dalle...".

"Basta ragazzi!! O dichiaro chiusa la riunione! Un po' di tolleranza via!... Continua Andrea".

"Avevo terminato un corso di aggiornamento da poco, ed un amica di vecchia data mi avvicinò per propormi un seminario gratuito di aggiornamento, mi disse che era una cosa bella. Nuova, che serviva a quelli come noi, niente da temere..."

"Bastardi...fanno sempre così quando devono rifilarti un altro corso ..." Sibila sottovoce il vecchio sulla sedia a rotelle."Hanno venduto un set di pentole a mio cugino nello stesso modo" gli fa eco un altro.

"Mi portarono così al lato side-mount della subacquea...mi dissero che era semplice... Dissero che l'immersione inizia respirando dalla bombola di destra (la bombola al lato destro del sub) … e termina con il subacqueo che respira dalla bombola alla sua sinistra. Ma già lì andavo in confusione persino con le indicazioni stradali del navigatore satellitare...e poi la destra è quella con cui si scrive. Ma io sono mancino..." Le parole terminano con un singulto, attimi di silenzio, non vola una mosca, riprende il suo racconto.

" Ci dissero che bastava un po' di matematica,  che il subacqueo abbia elaborato i suoi volumi di gas e sappia quanti bar siano un terzo e quanti bar rappresentano la metà di uno di questi terzi. Che avremmo iniziato la nostra immersione e respirando dalla bombola di destra finché la sua pressione sarebbe scesa di 30 bar, e poi si passa alla bombola di sinistra. Si sarebbe respirato da questa fino a quando la sua pressione scende di 60 bar, e quindi torna alla sua bombola di destra e poi dalla  bombola di destra fino a quando la pressione è scesa di 30 bar e poi...poi tutto si fa confuso... Base per altezza sul quadrato dell'ipotenusa diviso due per la tang di 20... Io che mi incasino ancora oggi con le frazioni, come in terza elementare."


Un altra pausa, poi riprende " durante la prima immersione di prova, dopo il terzo scambio di erogatori ho preso per sbaglio, quello del mio compagno. Lui il mio e ci siamo intrecciati le fruste in un nodo gordiano. Ci sono volute tre ore e 4 stage decompressivi per scioglierci...ma poi preso dal panico, ne ho reciso alcune di queste con il coltello.. Riemerso sono scappato...dalla vergogna sono con ancora addosso le bombole e giro così da allora... Vi prego liberatemi!!! Ho sbagliato lo so! Vi supplico, se mi liberate non userò altro che un jacket,  neppure un gav sacco posteriore...vi supplico!!".

Tanto accorato è l'appello, da sciogliere i cuori anche dei  più duri e ortodossi, come meduse dopo una mareggiata sotto il solleone, alla spiaggia del Calambrone (che bravo, ho fatto pure la rima, tiè) qualche lacrima riga le guance cotte dal sole.

Tutti gli sguardi si  girano verso il vecchio con la carrozzina e la bombola d'ossigeno... Questi arretra, memore della volta precedente...

"Tranquillo..." Lo rassicura il conduttore della serata avvicinandosi..."tranquillo...".

Scena conclusiva:

Andrea viene portato via in trionfo, con uno scuba improvvisato con la bombola dell'anziano anossico sulla schiena, via verso la darsena antistante, per essere battezzato a nuova vita, nelle sue sacre acque olezzanti di nafta e di cefali imbruttiti.

Rimangono solo il vecchio sulla carrozzina, con le bombe in side-mount a lato di questa, il ragazzo di Sharm la sospinge, ma essa rimbalza contro gli stipiti della porta, tenendoli all'interno. Il Side-mount non passa!



Alla prossima riunione...


 

Fabrizio Gandino  

"Subacqueodisuperficie"






 

 

Ringraziamenti:

Si ringrazia Giorgio per la vignetta d'apertura



  Nota dell'autore: questo naturalmente è un racconto umoristico, indirizzato allo sfottò tra sub, che ci sta. La configurazione Side-mount nasce dalla necessità di doversi muovere in ambienti angusti, dove le attrezzature con un Bibo tradizionale, possono risultare ingombranti, si fa ampio riferimento a penetrazione di caverne e relitti. Ultimamente la sua diffusione sta prendendo piede in ambiti diversi soprattutto per il tipo di assetto che consente sollevando la schiena da pesi. Non sono tra i suoi estimatori, ma è una cosa mia personale. Si va in acqua con la configurazione che più ci fa stare bene, ed io ho trovato la mia. Ma se la cosa vi ha incuriosito, ecco di cosa stiamo parlando.

http://www.marpola.it/Tecnica%20e%20Medicina/145.htm







sabato 29 gennaio 2022

Subacquei gente seria - 11: Anonima Subacquei

 

Subacquei anonimi

(i nomi dei partecipanti sono stati cambiati per proteggerne l'identità)

 

 



E' una sera buia, di quelle sere invernali in cui, anche i vecchi lupi di mare, con la faccia grinzosa, di sale, di sole, di vento rinunciano a mettere il naso fuori dalle loro case.

Le chiglie delle barche all'ormeggio nel porticciolo, ballano la danza lenta dello sciabordio delle onde, tutto tace, anche i gabbiani, appollaiati su qualche parapetto dormono.

Furtivi alcuni individui si muovono nell'ombra, rasentando i muri, di questa città nella notte senza luna.

Figuri avvolti nei loro pastrani da vecchi marinai, da pescatori, ma non ingannatevi... la porticina di uno stabile si apre cigolando, più e più volte, mentre, uno dopo l'altro vi scompaiono all'interno.

In questo scenario lei spicca come un orata in mezzo ad un banco di sardine, capelli lunghi e vaporosi, portamento fiero, due occhi vivi.

La sala non è gremita, saranno una ventina al massimo, un uomo alto dinoccolato, con i capelli cortissimi le va incontro a riceverla e la invita ad accomodarsi.

Le indica un mesto buffet, fatto di una caraffa di the caldo fumante e una ciotola colma di biscotti a forma di pesce.

Lei guarda divertita ma declina, l'invito andandosi a sedere.

Non è l'unica giovane presente, poco lontano un ragazzo, occhialuto, con un abbronzatura da Club Mediterranee in viso si guarda intorno spaurito, intimidito.

C'è anche un anziano con un carrellino ed una bombola di ossigeno medico con una mascherina.

Le si accomoda, può sentire i discorsi di questi vecchi lupi di mare...

Eh ai miei tempi avevo un Monostadio MISTRAL E ROYAL MISTRAL, eh...dovevi letteralmente succhiare l'aria poiché stando sulla schiena si trovava più in alto dei polmoni. Si faticava un poco ma se andavi in affanno potevi capovolgerti per avere una erogazione spontanea...”

...poi arrivo Jacques Cousteau

Si poi arrivò quel vecchio tricheco di Jacques Cousteau e ha progettato l'AQUILON erogatore BISTADIO...che tempi!!” gli fece eco l'altro...

Un altra coppia vicino al giovane occhialuto berciava di quando bastavano i polmoni, altro chè ...”Figurati quando dovevi risalire, tenevi una busta di plastica infilata nella manica della muta, la tiravi fuori e la riempivi di aria, mica come ora che ci hanno tutti il jacket...Eh! Facile la vita adesso... due pulsanti da usare e riescono anche a pallonare!!

Lei guardò il giovane, ne studiò l'espressione confusa e spaurita come quella che prova il granchio di quei documentari, dove viene messo nella stessa vasca con una famiglia di polpi tenuti a stecchetto.

Mi ricordo la mia prima muta comprata nel 1964, era una Pirelli, credo di 5 millimetri, quando piegavi la gamba, si raddrizzava automaticamente automaticamente, tanto era dura quella muta.

Le facevano con i copertoni, te lo dico io!” rispose ridendo un vecchio pelato.

L'uomo che aveva, accolto la nuova ospite si fece strada tra i capannelli invitando tutti a sedersi, nelle sedie libere disposte in cerchio, cosa che appena avvenne gli permise di prendere l'ultima rimasta.

Bene ragazzi benvenuti a questa riunione, per quelli che sono qui per la prima volta, vi invito a presentarvi .”

Tutti gli sguardi si puntano sul giovane occhialuto, che sprovvisto di cromatofori, non può mimetizzarsi come un polpo, deglutisce, manda su e giù il pomo d'Adamo, raccoglie il coraggio e poi parla, “Buonasera sono Claudio....e ho preso il brevetto Open a Sharm”.

Colpi di tosse e brontolii di disapprovazione dalla parte opposta, da quelli che parlavano di erogatori ante-litteram, più benignamente, l'uomo alla sua destra (quello che si lamentava della muta fatta in copertoni) gli dà dei colpetti sulla spalla, mentre gli sussurra sotto voce: “Tranquillo...non sei il primo è successo a molti negli anni 80'...

(Coro) “Benvenuto Claudio

Poi gli sguardi si girano sulla donna, lei ne sostieno lo sguardo con divertita spavalderia, sarebbe disposta a giurare che stanno tutti indistintamente cercando di immaginare come starebbe dentro una muta di una taglia più piccola della sua.

Buonasera sono Romina e sono una Sub!

Borbottii, (Coro) “Buonasera Romina

Una lunga pausa di silenzio, la donna fa scivolare lo sguardo su ciascuno di loro, prende un respiro e poi butta fuori quello che la stava divorando dall'interno.

Ciao sono una subacquea .. dipendente

Azoto-dipendente

Vedo sempre più persone che parlando di quello che faccio rabbrividiscono dicendo:

-NON SO COME FAI IO NON POTREI MI MANCHEREBBE L'ARIA...

-BELLO VORREI PROVARE MA NON POSSO PERCHÉ SOFFRO GLI SPAZI CHIUSI

ECC..

Il ragazzo che fino a poco prima, dopo la sua confessione, aveva lo sguardo a terra rialza gli occhi e la fissa come un apparizione, tra una sirena, Madonna (la cantante) e Myriam Leone.

Ed ho detto solo le prime due frasi più comuni...

Dato che la subacquea negli ultimi anni fatica a vedere volti nuovi io voglio fare un appello alla società...ahahhaha” Ride gaiamente nervosa

Voglio raccontarvi che cosa significa fare un immersione:

Chiudete gli occhi e immaginate di essere in una splendida giornata su una barca con a bordo persone che sorridono si divertono scherzano...sono belle persone che vi trasmettono serenità e divertimento adesso immaginate di tuffarvi dalla barca e anziché rimanere in superficie ... vi lasciate ANDARE ...SENTITE l'acqua che avvolge tutto il vostro corpo proprio come se fosse tornare nel grembo materno... adesso iniziate a respirare ...il cuore si rilassa sembra battere più lentamente la mente sembra più leggera perché è quasi inebriante lasciarsi andare ...è come se il corpo stesse volando nell'acqua.

Adesso avete raggiunto il fondo e iniziate a vedere intorno a voi piccoli pesci che vi nuotano intorno e tutto inizia ad essere una magia.. l'aria non manca ne avete più che in superficie potete decidere attraverso il ritmo del vostro respiro di quanta aria avete necessità

L'uomo seduto a fianco all'anziano con la bombola di ossigeno, gli strappa la mascherina dal volto con aria sognante se la porta al viso... il vecchio prova ad opporsi, ma presto e vittima dell'ipossia e stramazza al suolo tra l'indifferenza onirica di tutti.

... ed è proprio qui e adesso che entrate per la prima volta in contatto con un intimità mentale vostra mai recepita prima..riuscite a comprendere che la testa è il respiro scandiscono i battiti del cuore.. ...iniziate a muovere il corpo e lo percepite LEGGERO come mai prima d'ora .. è agile è a suo agio e il vostro corpo per la prima volta vi appartiene in modo totale...

E intorno a voi non c'è costrizione ne spazi chiusi ma solo possibilità di movimento totale senza gravità......intorno a voi c'è l'acqua e sopra il cielo...mai come adesso vi sentirete liberi


Vi aspettiamo!!!

I presenti si alzano galvanizzati, “Agli erogatori! Agli erogatori!” urlano entusiasti! “Voglio una Narcosi d'azoto!” declama quello dell'erogatore pre-Coustau.

Afferrano la giovane e la portano via in trionfo... in sala rimane il giovane Open di Sharm e il vecchietto sul pavimento che boccheggia come un orata al Mercato di San Benedetto (Cagliari).


Alla prossima riunione...

 

 Scritto a 4 mani da:


Fabrizio Gandino  

"Subacqueodisuperficie"

 








&


        "Subacquea Anonima"



giovedì 31 dicembre 2020

Finisce un altro anno

 


 

 

Salve a tutti, ebbene sì abbiamo tutti latitato un po', certo non è stato un anno semplice, non credo sia un mistero. Le immersioni sono state molte di meno, causa le varie limitazioni negli spostamenti e i normali impoedimenti della vita di ogni giorno, resa più complicata da questo Covid 19.

Tra zone gialle, Arancioni e Rosse ormai ce ne hanno fatto dAvvero vedere di tutti i colori e non è ancora finita. Quello che voglio fare con questo ultimo Upload e fare gli auguri a voi che non avete mai smesso di seguirci e a quelli che ci hanno scoperto 5 minuti fa.

Ecco qui di seguito due cortometraggi di Salvatore Fabiano e Marco Moretti che con simpatia e bellezza ci ricordano per cosa vale la pena di tornare la fuori.



Salvatore Fabiano

 

Marco Moretti
 


Auguriamo a tutti voi un anno sereno, e una ritrovata serenità, il mare ci aspetta e noi aspettiamo di poter tornare a lui.

Buone Bolle 2021 Subbi!



Fabrizio Gandino

"Subacqueodisuperficie"





martedì 7 aprile 2020

Subacquei gente seria - 9: Ancora quarantena !!!

Viviamo in tempi difficili e l' epidemia da Covid-19, più comunemente chiamato coronavirus, non ha certo semplificato le cose per noi subbi. Costretti a stare a casa per alcune settimane ai domiciliari e senza permessi premio o sconti per buona condotta, si ha difficoltà a riempire le giornate. Ci si scopre imprigionati in una sorta di puntata di “Ai confini della realtà”, con uno scenario apocalittico modello Mad Max, ma paranoie fantasiose a parte, non stiamo vivendo un sogno, ed il pericolo, la fuori è terribilmente concreto e reale. Esaurite le repliche di “Camionisti in trattoria” ed “Unti e bisunti”, “Master Chef”, “Il boss delle torte” e tutte le altre ciofeche di cucina, eruditi su come costruirvi da soli una portaerei nucleare o il ponte sul fiuma Kwai con gli stecchi per gli spiedini, ormai siete alla noia. Vivete nel limbo dell'attesa che tutto passi, e si ritorni alla vita normale, quando potremo riempire il portabagagli dell'auto con tutta l'attrezzatura e fiondarvi al mare … Eccola lì... la primavera che vi guarda beffarda e vi lusinga come un amante fedifraga... quando si potrà riprendere a fare immersioni al mare o magari fare qualche viaggio? Sconsolati andate in garage, ii ripetete che forse vi siete dimenticati di rimessare qualche pezzo dell'attrezzatura ed allora cominciate a tirare fuori tutto ispezionando tutto minuziosamente. La sera, finite le repliche di “Law & Order”, “Detective Monk” e “Sulle strade di San Francisco” vi riducete a ripassare alcuni argomenti di didattica sfogliando con le lacrime agli occhi il manuale che non aprivate dal corso Open Water.
Vi ricordate quella follia di cui vi avevo parlato? Il mare è la fuori che vi chiama... ed allora tornate in garage, tirate fuori l'attrezzatura... smanianti di tuffarvi nell'agognato fluido... la mente si ottenbra v'inganna e lusinga con false promesse... e il vicino di cortile impietoso riprende ...il vostro delirio...




Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie" 

sabato 28 marzo 2020

Subacquei gente seria 8 - Essere subbi ai tempi della Quarantena

Tempi duri questi del Covid 19 e annessa quarantena, per noi subbi, già lo dissi.
Si perchè noi subbi siamo fatti così, senza il peso della bombola sulla schiena, senza i nostri movimenti intrappati dalla muta che ci fascia e costringe, che ci collassa indosso, senza i nostri piedi palmati, le mani inguantate (neppure l'inverno troppo clemente ci ha aiutato) ci sentiamo nudi.
Di questi tempi l'unico modo di sentire nelle orecchie in nostro respiro cadenzato è, respirare in un sacchetto di carta dopo aver fatto 12 rampe di scale con la spesa.
Così mentre un gruppo di ragazzi geniali, riesce a riconvertire una maschera da snorkneling in un dispositivo medicale con tanta buona, volontà, un pizzico di genio e l'aiuto di una stampante 3D,
si moltiplicano le iniziative, corsi on-line: corsi su skype, test di corsi spediti tramite whathapp, presentazioni che dovevano originariamente essere presentate in pompa magna all' EUDI Show, trasmesse su Facebook (si veda il caso dell'ottimo Andrea “Murdock” Alpini) .
Accantonata l'idea di autocertificarsi per andarsi ad immergergere adducendo come motivo valido “l'astinenza da ACQUA”, Viaggi annullati, immersioni saltate, weekend tra le pareti domestiche a revisionare per la ventesima volta le nostre attrezzature, questi “Domiciliari di necessità” senza cavigliera elettronica, stanno cominciando a far sortire effetti inaspettati.


 Subbo sorpreso a fare la spesa

No non ci stanno crescendo le branchie come a Kevin Kostner in “Watherworld”, ma la follia si sta lentamente impadronendo delle nostre menti; sotto gli occhi dei nostri cari, che rassegnati, scuotendo la testa, hanno ormai accantonato l'idea di chiamare il 118, perchè hanno pesci molto più grossi da friggere.
C'è bisogno di un sostegno psicologico e così on-line nascono i primi gruppi che si riuniscono in teleconferenza.
La seguente situazione ivi descritta, è del tutto verosimile, i nomi dei protagonisti sono stati cambiati per proteggere le loro vere identità.

Fabrizio conduce la riunione, questa sera c'è un nuovo accolito, si chiama Aldo
Fabrizio: “Buonasera ragazzi benriuniti qui stasera con noi c'è un nuovo amico, lo prego di presentarsi”
il viso segnato da occhiaie, provato dalla sofferenza “Ciao ragazzi io sono Aldo e sono un Sub in astinenza”
Coro: “Ciao Aldo benvenuto!”
Fabrizio: “Parla pure liberamente Aldo, condividi le tue esperienze con tutti noi, non avere remore”
Aldo tentenna un attimo, menttre tutti i visi sullo schermo paiono fissarlo, “Ecco io non ce la faccio più, ieri mia moglie mi ha cazziato, dice che non posso continuare a farmi la doccia con la muta addosso!”.
Il coro parte con un sommesso borbottio di fondo di disapprovazione, Aldo continua, “Ecchè non ce la faccio più, devo immergermi!” le ultime parole sono pronunciate con un timbro di disperazione.
Qualche istante di silenzio e Fabrizio riprende la conduzione della riunione, “Qualcun altro vuole dare il suo contributo?”.
Si fa avanti Carlo, “Ciao sono Carlo e sono un sub in astinenza”
Coro, “Ciao Carlo!”
“Ieri con la scusa di ottemperare alle disposizioni del Decreto Ministeriale, ho indossato la muta stagna, la maschera ed il cappuccio e sono andato a fare la spesa”, Carlo esita.
Fabrizio, “Tutto qui? Non hai niente altro da aggiungere?”
Carlo, “Beh sì, ho preso anche il gav con la bombola!”
Aldo, “ed io che pensavo di essere messo male!”
Carlo, “Il bibo!”, brusio di fondo...
Fabrizio, “Calmi ragazzi! Non siamo qui per giudicare! Qualcun altro?”
"Ciao sono il Parra e sono un sub in astinenza"
Coro, " Ciao Parra"
Parra, " io mo messo la piscinetta in giardino.... per fare il passo del gigante.." mormorii diffusi
Florin prende la parola, “Ciao ragazzi, Sono Florin e sono un subbo in astinenza.”
Coro, “Ciao Florin!”
Florin, “Ieri sera sono sceso in cantina, con la scusa di fumarmi una sigaretta...”
“E quindi?” Lo sollecita Fabrizio
“E mi sono attaccato alla bombola, non ho resistito!”
Metà dei visi sullo schermo assumono un espressione tra il trasognato e l'eccitato.
“Aria o Nitrox?” chiede Carlo, avido di particolari.
Florin, “Nitrox....32%” esclama in una sorta di ammissione/latrato, prima di scoppiare a piangere.
Marco, “Ci siamo passati tutti, io una volta ho finito un 10 bar di Trimix che ancora avevo lì in uno stage”.
“E tu Marco nulla da dire? Mi pare la tua passione sia la fotografia subacquea, come la stai affrontando?” incalza Fabrizio
Marco, gli trema il labbro superiore, prova a temporeggiare, poi si decide, esplode come la chiusa di un canale in piena, “Ho fatto una cosa brutta...ma molto brutta !”
Nessuno ha il coraggio di interromperlo, nessuno ha l'ardire di chiedergli cosa ha fatto, nel contempo tutti lo voglio sapere, conoscere in quale abisso di depravazione l'astinza da immersioni l'ha precipitato.
Marco ritrova il coraggio, “Ho preso i pesci rossi di mia figlia e gli ho messi nella vasca da bagno per poter fotografare qualcosa...lo so non si fa...non si fa...”
Fabrizio, “Marco non ti angustiare, ti capisco bene, ieri ho fatto tre ore di fila solo per entrare al supermercato, tutto per poter guardare il banco della pescheria...senza comprare nulla!”.
Mormorii di comprensione.
“Prendo io la parola, Salve sono Rachele e sono una subba in crisi d'astinenza”
Coro, “Ciao Rachele”
“Io ho sabotato la lavatrice per poter fare il bucato a mano, per poter agitare l'acqua in un catino avendo l'illusione che fossero onde, per un po' ha funzionato... poi la settimana scorsa con la scusa del vento, ho indossato la cintura dei pesi per andare a fare la spesa..."
Massy, "Quanti kg.?"
Rachele, "12 kg"
Coro, "Esaggerata!"
Fabrizio, “E tu Salva nulla da dire?, sei stranamente silenzioso stasera”
Salva, “No nulla di nuovo”
Fabrizio, “Sicuro?”
Slava, “Beh si qualcosa c'è, nulla d'importante.”, tutti zitti in attesa che Salva metta il suo cuore a nudo, “Beh, l'altro ieri ho provato a filmare dei pesci, usando il maxyschermo del salotto che mandava in onda un documentario...”, brussii vari.
Fabrizio, “Tutto qui?”
Salva tentenna, poi emette un sospiro, parla a raffica come se dovesse sputare fuori tutto e sapesse che se si interrompesse non avrebbe il coraggio di continuare, “Sto organizzando un viaggio, una crociera sub!”
Coro, esclamazioni concitate
Salva, “Si una crociera in Borneo, con 12 cambi di aereo all'andata e 22 al ritorno...lo so è un po' avventato...ma lasciatemi sognare!”.
Carlo, “Mi credevo chissà che cosa!”
Fabrizio, “Massy e tu? Sei silenzioso, non penserai di scappare via senza condividere”
Massy, “Ciao Ragazzi sono Massy e sono un sub in astinenza! Ragazzi che volete che vi dica? Mi mancate tutti, ma tutti davvero eh, ma a dire il vero mi manca non potermi immergere, non potermi perdere in quella sensazione ...”
Coro, “ se se perderti... ahahaha”
Salva, “Lo sappiamo che ti manca perderti”
Massy, “ok lo confesso”, la voce si fa greve ,”Mi annoio a trovare la strada subito, per riuscire a perdermi in casa mi metto la bussola al polso e mi muovo con quella!”
Mormorii vari, Massy indica significativamente alcuni bernoccoli in testa.
Fabrizio, “Ok credo tocchi a me, Ciao Ragazzi, sono Fabrizio e sono un sub in astinenza!”
Coro, “Ciao Fabrizio!”
Fabrizio, “Due giorni fa ho aperto la cofana dell'attrezzatura e ho tuffato la testa dentro, inspirando profondamente con il naso!”.
“Di che sapeva?” chiede Rachele con voce sognante.
Fabrizio, “Di piedi, neopreme e salsedine”.
Espressioni di lubrico godimento tra i volti dei presenti.
Fabrizio, “Io dichiarerei chiusa qui la riunione, prima però recitiamo la preghiera del gruppo”
Coro, “Signore concedici la Serenità di accettare tutta la deco che il computer ci appioppa.
Il coraggio di cambiare miscela solo se strettamente necessario, e la saggezza di evitare la narcosi.
Amen!”.


Concludo con questo piccolo filmato mandatomi da un amico, che ben documenta lo stato fin qui descritto, spero di strapparvi un sorriso nell'attesa di rivedersi presto in acqua.


Cosa non si fa per vedere un....pescecane


#chipuòrestiacasa #finiràanchequesta #andràtuttobene #senonciimmergiamoprestofaremolafinedei delfinispiaggiati


Buone bolle! (presto si spera)


Fabrizio Gandino
“Subacqueodisuperficie”


mercoledì 5 febbraio 2020

Subacquei gente seria 7 - Il Partner del subbo







Nel nostro gruppo di subacquei, ve ne sono, a parer mio di davvero eroici, e non mi riferisco a quelli che vantano oramai 4.000 tuffi, scapoli, benestanti liberi da impegni, ma di quelli con figliolanza, distanze notevoli, lavori impossibili e tempo risicato, che caparbiamente si ritagliano un po’ di spazio per riuscire ad immergersi nonostante l’universo mondo faccia di tutto per ostacolarli. 



A queste difficoltà tutt’altro che risibili dovete aggiungere il più periglioso che ancora non ho citato: Il/la compagno/a.
La scelta del partner di vita (per un subacqueo) è difficoltosa come e di più della scelta di un buon buddy,; uno dei miei istruttori soleva ripeterci durante i corsi, che puoi avere la strumentazione e l’attrezzatura più all’avanguardia del mondo, ma se non hai un buon compagno in immersione sei nei guai.
Chi sceglie di unirsi ad un sub non essendolo lui/lei stesso/a, va fatalmente incontro ad un destino segnato di attese e sfatamento di miti metropolitani.
Attese perché noi malati di acqua salata (e di acqua in generale) tendiamo ad immergerci appena possibile, e spesso con trasferte, non sempre con il sole, il caldo tropicale .
Un partner che non ha “velleità anfibie” classificherà come masochistica l’attività subacquea, fatta di Brerafing, debreafing, preparazione attrezzature, lunghe discussioni con gli amici del partner in una lingua e una terminologia aliena.
Avrà molta difficoltà a capire le smorfie di dolore per entrare in una muta di neopreme con fuori 35 c° , appesantendosi con circa una quarantina di kg di attrezzatura al solo scopo di stare sotto meno di un oretta, che poi...che ci sarà la sotto da vedere? Si insomma, la stessa roba che trovi nel banco frigo dell’Esselunga no? Se poi li vuoi vedere più vitali esiste l’Acquario di Genova, ma anche “Alle falde del Kilimangiaro” la domenica, o “Donna Avventura” va bene!
Che poi se si tratta di una donna, dopo provate a fare delle rimostranze, quando partite per un week-end o le ferie , sul suo bagaglio, lei vi rinfaccerà che ogni volta che andate al mare voi vi portate il mondo… e se ribattete che i sub usano il minimo indispensabile per immergersi ...avranno una fan di Umberto Pellizzari tra le amiche che “Lei fa senza”.
Ci saranno le solite domande: se ti scappa dove la fai? Non nella muta vero? Ma se ti scappa da sternutire? Come fanno le donne con la messa in piega a mettersi il cappuccio? Ma nella muta stagna se ti scappa una scorreggia come fai? Devi aspettare tre ore dopo mangiato per immergerti?
Passato il primo periodo di “addestramento”, non il vostro per i corsi, ma quello del partner a capire, ad esempio che voi non pescate nulla ed al massimo fate qualche foto, mentre suo cugino scende con la fiocina, ed almeno “fa qualcosa di utile”, capito che fondamentalmente siete inoffensivi ed al massimo un po’ svitati per mettere tra voi e la superficie un muro d’acqua alto come una casa di almeno 4 piani, la strada è in discesa.
Ci sono però dei lati positivi, vado ad elencarli:
1) non potrà chiamarvi al cellulare quando sarete sott’acqua, ma state sicuri che lo farà prima e sopratutto dopo, e se non rispondete chiamerà nell’ordine: Guardia Costiera, Capitaneria di porto, Carabinieri, Vigili del fuoco, Ministero della Marina Mercantile e l’Associazione “Marinai d’Italia”. Una volta la mia compagna si lamentò con me che se fossi morto non sarebbe stata informata da nessuno, serafico (facendo gli scongiuri) le dissi che era impossibile, e che alla malaparata se fossi morto lo avrebbe imparato dal telegiornale come chiunque altro, tanto da morto...
2) Il sabato potrete mandarlo a fare la spesa da solo/a, perché voi dovete immergervi, vi sarà così risparmiata la spasmodica ricerca di un parcheggio e la navigazione con un carrello che viaggia storto in mezzo ad una umanità impazzita che sembra un branco di barracuda. Al contrario potrete lungamente dedicarvi a cercare un parcheggio, scaricando tonnellate di attrezzature dal portabagli della vostra auto, per poi faticosamente trasportarlo al diving cercando di conquistarvi uno spazio risicato, fare il vostro tuffo, togliervi tutto di dosso di nuovo, imballarlo, riandare a prendere l’auto ricaricare tutto e tornare a casa in mezzo ad altri forzati come voi.
3) Potrete, dopo contrattazioni familiari che faranno sembrare l’accordo per il “cessate il fuoco” in Iraq, una cosina da nulla, ritagliarvi dei week-end con altri subbi come voi , in cambio di una vacanza in un posto in cui non sareste mai andati neppure sotto tortura o a qualche evento mondano stracciamaroni/soporifero.
4) il partner vi farà dei regali che facilmente si conformeranno facilmente alla vostra passione, evitando così a festività e compleanni il ricorso al “regalo rifugio” (libro sulla vita di Fabio Volo, un calzascarpe per ciabatte, Frigorifero esquimese, pettini per alopecia, quadri di Teomundo Scrofalo), per virare su pezzi dell’attrezzatura da subbo magari… Ok se il partner non è riuscito a capire ancora la differenza tra una tuta di latex e una muta in neopreme, forse non ha capito qualcosa… o forse non l’avete capita voi.
5) potete cercare di portarlo, al lato subbo della Forza… in questo caso auguri… se va bene avrete un buddy entusiasta che non vi molla più, se va male spedisce voi ad immergervi e si organizza per conto suo qualcosa.
A tal scopo durante il mio corso per l’advanced ebbi la ventura di immergermi con una coppia, lei doveva prendere l’avanzato come me, ma era forse un po’ impacciata ed infastidita dai continui interventi del suo fidanzato, risultato: non dimenticherò mai quell’immersione, e neppure la mezz’ora di urla dentro gli erogatori dei due piccioncini.
Insomma quando, in una conversazione con dei non-subbi, vi chiederanno ammirati come fate a scendere tanto (quale sia la profondità prevista dal vostro brevetto) con calma glaciale potrete rispondere che quella ...è la parte facile.

 Buone Bolle! 


Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie"

 

lunedì 15 luglio 2019

6 Luglio 2019 "Lo Scoglietto di Portoferraio" e "Scoglio della Nave"

Video di Salvatore Fabiano


Era passato poco più di un mese dal nostro weekend  a Naregno sull'isola d'Elba, quando si ripresenta la possibilità di tornarci.
In quell'occasione seppure i punti d'immersione fossero di per sè una garanzia, con l'esclusione dei Picchi di Pablo il tutto era stato funestato e reso meno godibile dalla presenza della mucillaggine in grande quantità.
Ci sarebbe da aprire una discussione su come questa infestazione ormai sia qualcosa a cui ci dovremmo abituare a causa di una progressiva tropicalizzazione dei mari e dei malcostumi umani.
Si sperava che dopo un mese qualche mareggiata avrebbe spazzato via quella fastidiosa moquette gialla che ricopriva tutto.
L'occasione si è presentata grazie alla collaborazione tra Centro Servizi Diving di Quarrata e il Club Subacqueo "Artiglio" di Viareggio.
Solita levataccia, il gruppo si è riunito a Larciano per fare gli equipaggi e poi muoverci alla volta di Salivoli, dove la barca "Artiglio" ci aspettava.
Presenti Salvatore, Marco, Enrico, Elena, Sandro, Yurika, Antonio e Massimiliano.
si parte!!!
Per strada traffico inaspettatamente sostenuto, scaricato il tutto al porticciolo turistico di Salivoli, siamo saliti a bordo dividendoci in due gruppi.
Il secondo gruppo è stato prelevato dal tender di servizio, al solo scopo che non si dimenticassero di noi, avevamo trattenuto le provviste,in caso di bisogno le lasagne sarebbero state il nostro lasciapassare per salire a bordo! Ci accolgono a bordo i due membri dell'equipaggio del Club Subacqueo Artiglio: Il comandante, Massimiliano e David che ci ha prelevato con il tender.
Ora permettetemi di spendere due parole sulla barca.
L'Artiglio non  è la classica barca da diving che ci si aspetterebbe, le linee sono tutt'altro che moderne ed impreziosite da quell'albero maestro che ha visto diverse vele nel passato gonfiarsi, ha un che di romanticamente retrò ed una sua storia. I Viareggini del Club "Artiglio" ne sono a buon ragione orgogliosi, è una bella barca, comoda che si presta a piccole crociere, noi la useremo oggi per un full day oggi; varata nel 1956 originariamente era un natante da trasporto che serviva al commercio del vino da taglio tra la Sicilia e i porti del nord. Un successivo riallestimento la dotarono di un motore diesel e le stive vennero trasformate in spazio abitabile.

L'Artiglio

La timoneria chiusa da vetrate è ampia e ospita uno spazio comodo, vi consiglio vivamente di farvi un giretto sul sito della loro associazione, capirete quanta passione queste persone ci mettono e quanto amore li lega al mare.

Foto di gruppo
Il nome del Club e della Barca, "Artiglio" non sono scelti a caso, rendono omaggio alla celebre imbarcazione e al suo equipaggio di palombari per maggior parte viareggini, della SORIMA che fu protagonista di uno dei recuperi sottomarini più epocali, quello dell'Egypt e alla tragedia che ne vide la distruzione in acque francesi.
Il clima a bordo è quello di una festa, il ritrovarsi per noi lo è sempre, come sono solito dire spesso, la subacquea non mi ha dato delle persone con cui condividere la mia passione, ma dei veri e propri amici, e vedo che il sentimento e la visione è ampiamente condivisa.
Ovviamente il tempo necessario a raggiungere il luogo del nostro primo tuffo è un ribollire di attività preparatoria, montare le attrezzature, sia di immersione che fotografiche e video, visto che della partita faranno parte Salvatore Fabiano (Videomaker) e Marco Moretti (Fotografo).

Marco Moretti e Massimiliano Benedetti
Dopo circa un ora abbondante di navigazione siamo finalmente giunti allo Scoglietto; David, del Club Artiglio, ha tenuto un piccolo briefing sulle possibilità di immersione sul sito.
Scesi in acqua ci siamo subito accorti che c'era una leggera corrente, purtroppo sgonfiato il gav ci simao resi conto che la visibilità, buona, ci restituiva lo sconsolato panorama giallastro della mucillaggine onnipresente sino a 30 metri.
La tempreatura dell'acqua spiega in parte la cosa, 28 C° in superficie, ma con un termoclimo che iniziava a 5-6 metri portandola a 24-20 C°.
La cosa ha come dire un po' sminuito la potenziale bellezza del posto in sè da cui mancavo ormai da diversi anni. Viste alcune grosse cernie, saraghi, dentici, occhiate  e corvine, nonostante la coltre gialla lo scoglietto continua a ribollire di vita.

Elena e Enrico
 Rilevo però un dato inquietante: delle quattro pinne nobilis che ho incontrato, nessuna era viva, tutti gusci privi di ospite, il che significa che l'allarme circa un protozoo che ne sta attaccando le colonie di Nacchere in tutto il Mediterraneo, è davvero un fatto reale e preoccupante.
Guardo un sub rizzarne una orizzontale vuota sulla sabbia, poco lontano Enrico sta scuotendo la testa sconsolato.Finita l'immersione, l'Artiglio si è mossa alla volta dello "Scoglio della Nave", dove si è dato fondo all'ancora e dato, parimenti fondo alla cambusa, un paio d'ore di riposo, qualcuno indulge in una sana pennichella al sole di una giornata strepitosa, altri fanno un tuffo oltre la murata in un acqua splendida (28C°).
Il secondo tuffo, mi ha dato più soddisfazioni ad essere sincero, sebbene anche qui la presenza della mucillaggine fosse assai rilevante, inoltre uscendo verso l'esterno dello scoglio c'era una certa corrente che ci ha costretto a pedalare un po' sul fondo.
Marco Moretti
Ma il bello arrivava alla fine, Elena mi indica un punto in basso tra le rocce, siamo in prossimità dell'ancora, stiamo per uscire, ed ecco una murena in tana.
Scendo giù a filmarla, ed questa non si muove, poco dopo vedo zampettare sulla sua testa un minuscolo gambretto, ed eccola aprire la bocca per la pulizia dei denti.
Ditemi quel che volete ma dono scene che avevo visto solo attraverso le foto di altri, assistervi di persona da comunque una certa soddisfazione.
Risaliti sulla barca, è sempre il solito cicaleggio di scambio di impressioni, di quel che si è visto, di quel che si è indicato, di quel che si è perso.

Marco rimira un suo scatto
Salvatore scorre febbrilmente le sue riprese mostrando cosa è riuscito a catturare con l'occhio della telecamera.
Il rientro a Salivoli è tranquillo, c'è chi mangia ancora, chi sonnecchia, chi finisce di mettere via l'attrezzatura nelle ceste, per poi imbarcare rapidamente il tutto nelle auto e rientrare a casa.
E' stata una giornata fantastica tutto sommato, e l'Elba non ha perso la sua magia.
Un ringraziamento particolare a Tina Gori del "C.S.D. di Quarrata" e a Massimiliano e David del "Club Subacqueo Artiglio di Viareggio, per averci regalato un altra giornata indimenticabile.





Buone bolle!!!


il "subacqueodisuperficie" immortalato da Marco Moretti


Attrezzature:
Computer: PUK Mares
Gav: OK 747 Freeshark
Octopus: Primo stadio M5 Oceanic, MK 25 Scubapro,  Secondi stadi Scubapro s360 – Seac Sub
Muta : muta semistagna Seac Sub
Sottomuta : 2,5 mm Tribord
Pinne : Mares Avanti 4
Maschera: Italica Seac Sub
Immersione da barca – "Artiglio" del "Club Subacqueo Artiglio" di Viareggio
Temp. Acqua: 28-20 C°







 
Il mio video della giornata 


Link: 


Mucillaggine: Wikipedia

Moria delle pinne Nobilis: National Geographic



Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie"



venerdì 24 maggio 2019

Subacquei gente seria - 8

Tempo fa ho scritto qualcosa della nostra ultima sessione fotografica a Calafuria, questa volta in cerca di Nudibranchi, Salvatore, preso dal trip cinematografico ha messo insieme un altro trailer....
Non gli bastava imbastire un altro "Blair Witch Project" in stile Calafuria, ci mancava solo il seguito,
non affannatevi a cercare il film nelle sale... non lo troverete.

buona visione





domenica 28 aprile 2019

Subacquei gente seria - 7 : I corsi di specializzazione subacquea di cui non potrete fare a meno


Sfortunatamente per me ho iniziato a praticare subacquea un po’ tardi, ma quelli che hanno iniziato assai prima di me, avevano prerogative ben diverse, in acqua ci entravi solo se il tuo istruttore decideva che eri davvero pronto per farlo.
La moda di questi ultimi anni è tendenzialmente quella di dare i brevetti in una settimana all’interno di qualche resort e poi incoraggiare i sub a seguire i corsi di specializzazione sul tipo: assetto, profondità ecc.
In realtà spesso sia all’estero (oggi) che in Italia (In passato) in acque libere ti facevano immergere solo se avevi soddisfatto certi risultati, questo ha portato alla moltiplicazione di sotto-corsi, chiamati spesso “Specialità” dove il sospetto che il motivo didattico sia la scusa per uno pecuniario è assai forte.
Mi permetto di segnalare quindi sei di questi corsi basilari per chi vuole affrontare la subacquea ricreativa con un piglio dinamico:





1) Corso di “F.D.S” (Farting in Dry Suit): questo corso di specialità insegna come gestire la flatulenza in immersione, ragionando sulla gestione del metano, notoriamente più leggero dell’aria, che potrebbe portare ad imprevedibili pallonate, marcaggio delle mutande e pericolo di esplosioni, qualora uno si levasse la muta nelle vicinanze di fiamme libere o qualcuno che si sta fumando una sigaretta.




2) Corso di “B.R.” (Burp in the Regulator): questo corso è fondamentale per chi è solito festeggiare la sera prima di un immersioni con la bagnacaoda. Il corso insegna la rimozione in immersione delle caratteristiche stalattiti verdi che potrebbero formarsi nel secondo stadio durante l’immersione e ad un corretto uso dell’alka selzer allo scopo di non turbare l’ecosistema con le proprie esalazioni orofaringee nelle bolle.





3) Corso “Ride mount”: questa specializzazione è basilare per chi decide che portare una bombola sulla schiena sia troppo faticoso e il side mount troppo complicato. Durante il corso vi verrà insegnato come cavalcare la propria bombola con la classica entrata in acqua alla “Bersagliera” come alternativa al passo del gigante. In circa tre lezioni, se uomo, vi avvantaggerete di una maggiore vestibilità sul cavallo di qualsiasi muta vogliate indossare. Oltre a questo vi approprierete di nuove sonorità vocali da soprano.



4) Corso “P.D.S.” (piss in the dry suit): quanti di voi durante un full day sono stati compressi in gommoni striminziti o barche minuscole da gestori disonesti di diving? Questo corso vi aiuterà a farvi spazio nel momento più critico della riemersione, quando stanco da essa dovrete ritagliarvi un piccolo spazio per sedervi e riprendervi. Grazie ad un corretto uso del “ciclo dell’ammoniaca” naturale in tutti noi, qualche piccolo accorgimento e naturalmente aiutati dal calore corporeo sviluppato all’interno della muta, gli altri sulla barca si distanzieranno da voi, con la creazione subitanea di una zona confort.




5) Corso “Underwather Talking” : Grazie alle più avanzate tecniche di logopedia, imparerete a comunicare sott’acqua con le maschere tipo gran facciale. Comunicare per voi non sarà più un problema, imparerete a gestire I ritardi nelle comunicazioni riuscendo ad avere una risposta intelleggibile (ed una sola) ad un “Ciao come và?” prima che vi finisca la bombola e finiate in teleselezione.



6) Corso di specializzazione “S.U.D.” ("Shanghai" underwater descent): un corso irrinunciabile per il vero subacqueo. Grazie alle tecniche di origine cinese di cui vi approprierete durante questo corso di specializzazione, potrete mettere in pratica tutte le nozioni apprese nei corsi di “Ricerca e recupero”. Il corso di specializzazione S.U.D vi permetterà di scendere sul fondo senza dovervi preoccupare di finire addosso al vostro compagno o ad un altro membro del gruppo di immersione, mantenendo una distanza più che confortevole tra di voi.




P.S. Naturalmente I corsi in questione per fortuna non esistono (credo, sul 5 non sono sicuro), ad un buon subacqueo non credo serva un corso di autoironia.


Buone Bolle



Fabrizio Gandino
Subacqueodisuperficie”




mercoledì 13 marzo 2019

Subacquei Gente Seria - 6

Tempo fa un caro amico Sub ci ha annunciato che presto diventerà papà, un lieto evento, non solo per lui e la sua compagna, i meccanismi relazionali che esistono all'interno del Gruppo fanno si che in qualche modo questa sia e sarà una gioia per tutti...fin qui nulla di strano.
Tuttavia, noi non siamo gente normale...no non proprio,anni di menti a bagno maria in acqua salata, di cervelli in costante pericolo di narcosi da azoto, producono pensieri strani, è cosi mentre assorbivamo la bella notizia seduti in una tiepida giornata di febbraio al sole di Calafuria la famosa dichiarazione stava per enunciarsi.
"Eh sarà uno/a piccolo/a subbo/a!" e sì il nascituro non ha ancora visto la luce, non è ancora sgusciato dal suo rifugio fluttuante di liquido amniotico, che il genitore subbo ne sogna il futuro a bagno maria... Ragazzi che ci volete fare siamo fatti così.
Al che mi è sembrato giusto mandare al mio amico l'immagine sottostante che ben concretizza i suoi pensieri in narcosi.


Beh dai ragazzi sognare non costa nulla... ma qualcuno si è spinto decisamente oltre, mentre per la vignetta qui sopra non c'è bisogno di spiegare troppo, la seconda  è proprio solo per sub, solo noi menti malate potevamo capirla...non credete?


La terza invece potrebbe essere una riflessione del tutto legittima della nostra condizione di sub/mare-dipendenti, citando una frase di John Travolta dal film "Senti chi Parla" : "Nove mesi per uscire da un posto, ed il resto della vita a cercare di rientrarci", contesto diverso ma direi del tutto assimilabile.




Buone Bolle!



Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie" 



lunedì 4 febbraio 2019

Subacquei Gente Seria - 5

L'aria sott'acqua  è davvero preziosa, bisogna imparare ad economizzarla e farne tesoro, perchè può servire non soltanto a te ma anche al tuo Buddy.
Sempre che...il tuo Buddy ti capisca...



Insomma parrebbe che l'unico modo di scendere sotto ed essere in autonomia di sicurezza totale, quindi bibo, bombole in side mount ecc?
Qualcuno però potrebbe esagerare.



C'è chi dice che chi eccede nell'attrezzatura dimostra solo la propria insicurezza... oddio... un po' può essere vero, credo però ci siano notevoli "vie di mezzo tra il troppo e il minimalismo insomma, apnea è una cosa, subacquea ricreativa ara, un altra.







Buone risate e Buone Bolle