Sabato 13 Ottobre
2018, autunno inoltrato, ma per noi forzati delle bolle, “l’acqua
non è ancora ghiaccia”, anzi è più calda che a giugno di
quest’anno, quindi perché non fare un bel Full Day?
Meta delle nostre
peregrinazioni autunnali, l’Isola d’Elba.
Grazie
all’organizzazione minuziosa della nostra Tina Gori, che per questo
tuffo si è affidata a Stefano Sub di Porto Azzurro.
Sveglia alle 4.00
a.m. … si lo so, in un altra vita devo scegliermi uno sport assai
più comodo, appuntamento con Mike alle 5.00 e via verso Pistoia a
raccogliere gli altri due membri della spedizione, il resto del
gruppo lo incontreremo all’imbarco del traghetto a Piombino.
Qui inizia così
così, Samuele causa un infortunio sul lavoro viene all’appuntamento,
ma solo per dare forfait per evidenti ragioni impossibilitato, si
prosegue alla volta di Larciano per raccogliere Massy.
Il viaggio prosegue
senza ulteriori incidenti ...a parte Massy che dice di essersi
scordato la cintura dei pesi e ritorna in casa a prenderla…, io e
Mike attendiamo sino a sospettare che stia fondendo il piombo in
quell’istante, visto il tempo che ci mette, ma si riparte.
selfie pre-immersione |
Arriviamo a Piombino
con un buon anticipo, in biglietteria si ritrova il resto del gruppo,
colazione e via sul traghetto, inganniamo il tempo con un passatempo
noto solo a noi sommozzatori ricreativi, una pratica nota come
“perculamento pre-immersione” , selfie varie ecc, che ci volete
fare? I nostri cervelli sono ormai in perenne narcosi da azoto.
La "Capo Horn" di Stefano Sub |
Il tempo di salire a
bordo ed eccoci già pronti a montare lo scuba, salpiamo e dopo poco
iniziamo a vestirci, c’è un po’ d’onda lunga, ma niente
d’impossibile.
Punta Galera |
È una giornata stupenda, il sole brilla alto, appena un po’ di brezza, si...un po’ d’onda come detto, e sotto scopriremo pure con un po’ di corrente, acqua a temperatura di 22°, il primo sito sarà Punta Galera .
La costa si presenta come una scogliera piuttosto ripida con una vecchia installazione mineraria sulla sommità, la barca di un altro Diving è ormeggiata sulla boa, il che ci costringe a dover pinneggiare un po' con le onde e a doverla aggirare per poter scendere sulla catena.
Si scende in acqua,
e qui ragazzi...una visibilità da urlo, avvisto il primo dei due
pinnacoli di roccia che caratterizzano questo sito che noi
percorreremo in esterno in interno disegnando una sorta di doppia
esse, per esplorarne ogni anfratto.
Sarago fasciato e Sarago Pizzuto |
Io indugio in ogni
cavità cercando gli oggetti della mia passione, i molluschi; a
questo proposito trovo alcune tane di polpo per il momento vuote,
caratterizzate da quei muretti di sassolini vicino ai buchi e dai
gusci delle conchiglie vuote poco dinanzi.
Buttando un occhio in
una cavità vedo un Sorbolo di mare (Lima lima) circondato da alcune
Castagnole rosse, provo una ripresa, ma lo shaker del capogruppo ci
richiama all’ordine.
“Carlino” guida
l’immersione che si svolge piuttosto quietamente riservando
sorprese ad ogni angolo; siamo immersi in mezzo a banchi di
Castagnole e di Castagnole Rosse, oltre ad altro novellame di varie
specie, banchi di saraghi
fasciati, qualche dentice, un paio di
murene in parete, un polpo ...e dove ci sono tante castagnole ecco
arrivare i Barrracuda!
Castagnole rosse tra le gorgonie |
Fin Tanto che ci
muoviamo al riparo dei pinnacoli degli scogli la corrente è
tollerabile, ma non appena fuori ci sospinge verso il mare aperto,
cosa che ci costringe a “Raschiare il fondo”.
Riusciamo tuttavia,
a ritornare alla catena della boa di ormeggio tutti senza colpo
ferire, sia pure con un ritardatario all’appello.
Qui inizia il solito
cicaleggio, “Hai visto quello?”, “Hai visto quell’altro”,
“Ti ho segnalato i Barracuda!” ecc… il tutto condito da the e
biscotti e qualche focaccina….
Il tempo di cambiare
le bombole, ed eccoci muovere verso i Picchi di Pablo, con un
apprezzabile sosta di superficie, più che necessaria; durante la
precedente immersione si sono toccati i 30 metri, e nessuno di noi ha
accumulato deco, ma con la prossima immersione bisognerà fare molta
attenzione.
Banchi di saraghi |
I Picchi di Pablo
sono da un certo punto di vista un immersione piuttosto semplice,:
una sola grande, splendida parete che digrada da 5-6 metri sino a 40
più o meno, l’acqua è piuttosto chiara e la visibilità più che
apprezzabile.
La corrente? Quella
un po’ si fa sentire, ma è gestibile, dove la parete incontra l'arenile si apre una
caverna con del sedimento sul fondo e probabilmente all’interno dei
gamberetti, si è deciso prima di scendere, che chi fa le riprese
andrà per primo in modo da non rischiare che qualche movimento
sbagliato possa sollevare del sedimento.
Questa volta io
passo, sinceramente di accumulare deco non ho tutta sta gran voglia,
i Picchi di Pablo saranno ancora lì l’anno prossimo e mi
riprometto di visitare la caverna in quell’occasione.
La mia decisione
viene ricompensata, da Massy che richiama me e Miky sulla presenza di
una murena in tana sulla parete verticale a picco.
Clikka per il video della Murena in parete |
Ancora banchi di
Saraghi fasciati e qualche Sarago Pizzuto, e qualche Cernia Bruna che
si scosta infastidita al nostro passaggio.
Olga, che era scesa
alla grotta, poco dopo riuscirà ad immortalare uno scorfano degno di
nota, mentre Carlino vigila su tutti...e sul suo computer. I primi
25-30 minuti di immersione sono passati e stiamo tutti lentamente
risalendo da un po’ gradatamente lungo la parete in un sorta di
zig-zag verticale, con gli occhi costantemente sui manometri e sul
computer.
Il resto
dell’immersione è un ozioso guardarsi intorno a quote ben più
alte, circondati dalle onnipresenti Castagnole.
Carlino |
Qualcuno di noi ha
preso qualche minuto di deco da fare, era inevitabile credo, ma nulla
di esagerato, la sicurezza innanzitutto.
Uno dopo l’altro
cominciamo a risalire in barca, di nuovo il solito cicaleggio, “Hai
visto quello?”, “Hai visto quell’altro”,...direte voi “Ma
non vi stancate mai di questo?” ...no buona parte di questo sport
si basa sulla condivisione dell’esperienza, è quello il fulcro che
ci unisce.
Se io da solo avessi
visto un barracuda e non lo avessi segnalato anche agli altri perché
potessero vederlo come me, la mia gioia, la mia soddisfazione
sarebbe fortemente penalizzata, mutilata, dimezzata; arriverà l’inverno, e
con esso lo stop stagionale delle immersioni per la maggior parte di
noi, ma non per questo smetteremo di vederci, di sentirci, di sederci attorno al
tavolo di una cena, di una pizza e saremo lì a ricordare un giorno come
oggi e quell’esperienza che ci ha unito ancora una volta.
Come fulmini
riponiamo tutta l’attrezzatura nelle ceste, infatti è il “Pappa
Time” in questo caso una sontuosa insalata di pasta fredda, salumi e formaggi a cui
facciamo onore come
se si prospettasse una carestia :P .
Massy e Giampa |
Lo sguardo di alcuni
di noi va alle nostre videocamere e macchine digitali, il tempo di
mangiare e si scorre qualche anteprima, il tutto mentre la nostra
imbarcazione, la Capo Horn, rientra a Porto Azzurro.
Si scaricano i
borsoni delle attrezzature, un caffè insieme agli altri (fortunelli
che si fermano anche domani) e noi tre “Forzati delle bolle”, ci
apprestiamo a partire per Portoferraio, dove ci aspetta il traghetto…
Il rientro, ci vede
in stato semi-comatoso, ma siamo felici e soddisfatti, in traghetto
c’è chi dorme, chi aggiorna il suo stato dal cell…Poi il viaggio
verso casa, interrotto da una fermata per la cena.
Un altra immersione vissuta insieme, un altra avventura da ricordare, da condividere, pensando alle prossime.
Un altra immersione vissuta insieme, un altra avventura da ricordare, da condividere, pensando alle prossime.
Buone Bolle
Attrezzatura:
Gav : OK747 Freeshark
Muta : Semistagna SeacSub 6,5 mm
Guanti : SeacSub 5 mm
Cappuccio: SeacSub 3mm
Sottomuta: Tribord 2,5 mm
Calzari: Rofos 5mm
Maschera: Italica Seac Sub
Pinne : Mares Avanti 4
Erogatori : Primo stadio Mr12 Mares + Oceanic CDX5
Secondo stadio Mares rebel + SeacSub X-10
Computer: Puk Mares
Riferimenti Utili:
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