Tutto ebbe inizio
“per colpa” della smisurata passione per il mare di Roberto
Puzzarini, un tranquillo geometra in quel di Badi – Castel di
Casio, la cui a vista sul bacino di Suviana non gli bastava, non
c’era abbastanza acqua per lui, forse.
Formatosi alla
scuola della leggendaria Scuba Teknica di Andrea Neri, insieme al suo
Buddy storico Maurizio Bachi, iniziò a muovere le prime pinnate;
dovete pensare che a quei tempi la subacquea ricreativa come la
intendiamo oggi, cominciava a muovere i primi passi, di fatto ogni
tizio che entrava in acqua con una bombola sulla schiena senza farlo
per mestiere era una sorta di pioniere e ambasciatore al contempo.
Con il tempo
raccolse intorno a sé uno sparuto gruppo di subacquei con cui
iniziare a fare puntate nell’arcipelago toscano e sulla riviera
ligure, tra questi spiccavano Gianni Mattarozzi e Gianni Balduccelli
(detto il Prof), quest’ultimo famoso per due sue capacità a dir
poco leggendarie: una abilità da scofanatore di spaghettate
olimpionico e altresì il dono di compensare in discesa con qualsiasi
movimento del corpo.
Nasce così il primo
embrione del Casio Divers Group, "uno dei più piccoli club di
Subacquei d’Italia e forse del globo", come ama spesso ricordare
Roberto nelle sue presentazioni.
In effetti ha
quantomeno dell’incredibile il radicamento che questo gruppo di
amici in primo luogo e di immersione in secondo, ha avuto in un
enclave montana dell’Appennino Tosco-emiliano (praticamente sotto
casa di Francesco Guccini) non proprio vicinissima al mare.
Anno dopo anno
attraverso una passione grande quanto il mare e con un impegno che
solo quest’ultima può nutrire, Roberto e i suoi si sono ritagliati
uno spazio nel panorama associativo culturale dell’Alta Valle Reno,
sino a sconfinare in un solidalizio ormai ventennale con il CentroServizi Diving – Associazione Uomo Ambiente di Tina Gori di
Quarrata.
Cosa fa il Casio
Divers Group? Beh organizzerà corsi e immersioni per i suoi membri
direte voi… non solo. In realtà il Gruppo fa parte di una
dimensione culturale di associativismo più ampia e variegata del
“Gruppo Casio” (di cui il gruppo è una sezione) , un
associazione con finalità ludico-culturali di Castel di Casio (BO).
Inoltre le
collaborazioni con l’associazione “Uomo Ambiente” e la natura
stessa aperta e gioviale di Roberto lo avevano portato a considerare
un idea che sarebbe diventata vincente: comunicare anche ai non sub
la sua passione.
E come? Attraverso
la fotografia, i filmati, i colori, le forme di un mondo che le
persone conoscevano solo marginalmente, Porretta Terme era lontano
dal mare? Beh lui avrebbe portato il mare ai Porrettani!
Aiutato anche da
Gianni Mattarozzi, speacker per passione di una radio locale di Silla
di Gaggio Montano, RDM (Radio Dimensione Musica), iniziarono a
parlare e far conoscere le attività e la subacquea anche
radiofonicamente.
Dalle prime
proiezioni di diapositive in piccole sale parrocchiali, e sedi
comunali, il riscontro sempre maggiore di pubblico e consensi, specie
delle famiglie, lo aveva incoraggiato ad andare avanti, sino ad
iniziare una proficua e costruttiva collaborazione didattica (pro
bono) con le scuole elementari dell’Alta Valle Reno.
L’effetto fu
dirompente, i bambini arrivavano a casa entusiasti citando nomi di
pesci e creature sino ad allora sconosciute, le maestre integrarono
nel percorso didattico di scienze naturali le lezioni di Roberto
sulla fauna e flora marina, con largo entusiasmo dei piccoli studenti
e dei docenti.
Da qualche anno
inoltre, oltre alle dimostrazioni/prove gratuite in piscina di
immersione con respiratore e bombole, grazie alla partecipazione di
Tina Gori e dell’immancabile amico Maurizio Bachi, che adulti e
bambini aspettano con un misto di desiderio e curiosità, si è
affiancata la collaborazione didattica della “settimana dello
sport”, dove gli
studenti più grandi delle medie possono scegliere
di provare l’emozione di respirare sott’acqua in piscina.
A questo punto arrivo anch’io, credo fosse un giugno 2015, quando durante una manifestazione pubblica del Gruppo Casio, alla quale eravamo presenti con un piccolo gazebo anche noi della sezione subacquea, parlando del più e del meno, venne fuori che avevo iniziato a raccogliere le conchiglie (gusci vuoti) dal litorale e avevo cominciato a studiare per imparare a riconoscerle.
A questo punto arrivo anch’io, credo fosse un giugno 2015, quando durante una manifestazione pubblica del Gruppo Casio, alla quale eravamo presenti con un piccolo gazebo anche noi della sezione subacquea, parlando del più e del meno, venne fuori che avevo iniziato a raccogliere le conchiglie (gusci vuoti) dal litorale e avevo cominciato a studiare per imparare a riconoscerle.
Roberto colse la
palla al balzo, e mi chiese di imbastire un progetto didattico volto
a far conoscere il mondo dei molluschi ai bambini e ai loro genitori.
L’idea che si fece
strada nelle nostre teste era un piccolo percorso conoscitivo delle
conchiglie più comuni che un genitore e un bambino a spasso insieme
per la battigia avrebbero potuto trovare, da lì dargli i primi
rudimenti di biologia marina, usando la curiosità come chiave
d’accesso alla conoscenza e attraverso questa al rispetto per il
mare.
Il progetto è
andato avanti con pieno successo, sebbene subordinato alle attività
di famiglia e lavorative dei membri del gruppo.
Tempo fa, discutendo
con una collega di lavoro, mi disse che uno dei suoi gemelli era
tornato a casa da scuola, non sapendo che ero stato lì, dopo
una mia lezione, aveva iniziato a sciorinare i nomi di ogni
conchiglia che vedeva … che dire, sono soddisfazioni.
Ad oggi il Casio
Divers Group, può vantare una rassegna stampa locale di tutto
rispetto circa le sue attività, ma questo è nulla rispetto
all’entusiasmo dei bambini quando riconoscono in giro in nostri sub
che hanno conosciuto in piscina o a scuola.
Forse un Bambino che
oggi ama il mare diverrà un adulto che lo rispetterà a sua volta ed
insegnerà lo stesso ai suoi figli? Un bel sogno forse, ma qui, in
questo sperduto angolo dell’Appennino un piccolo gruppo di amici,
un piccolo gruppo di subaquei ricreativi non si è limitato a
sognarlo e basta.
Buone Bolle
Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie"
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