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sabato 11 aprile 2020

La Pinna Nobilis e Bisso... un destino intrecciato (Prima Parte)


S.Antioco (CI)

Negli anni 70' se visitavi qualche casa di campagna del Sulcis prospiciente il mare, o entravi in qualche locale non era inusuale trovarvi esposte le grandi valve di Nacchere (Pinna Nobilis) o qualche conchiglia di Charonia, sopra un caminetto o nei giardini.
Enciclopedia naturalistica
A quell'epoca la coscienza ambientale era assai lungi e molto più approssimativa di quella odierna, che è ancor troppo latente, prova ne è che sia la Pinna Nobilis (Linnaeus, 1758), che la Charonia lampas (Linnaeus, 1758), oggi sono specie protette e considerate sull'orlo dell'estinzione. Nella fattispecie, qui parleremo del rapporto dell'uomo con la Pinna Nobilis o Nacchera, com'è più comunemente conosciuta.
Fin dai tempi antichi veniva raccolta, probabilmente per uso alimentare, cosa che oggi mi sentirei di sconsigliare vivamente, divieti a parte, essendo un mollusco filtrante ha la tendenza ad accumulare e raccogliere, assorbendoli dal mare grandi quantità di inquinanti e patogeni. Per questo motivo è stato utilizzato come indicatore dell'inquinamento marino (anche nucleare, presso il sito de la Maddalena). Sembra che sia anche in grado a volte di produrre una perla grigia, nera, bianca o rossa di nessun valore commerciale.
Un altro motivo per cui veniva raccolta è la raccolta del bisso, il ciuffo che serve per ancorare il bivalve al substrato dove poggia eretto con la cerniera verso il basso e la parte dove le valve si allargano verso l'alto. Il bisso è stato usato per diverso tempo per impreziosire tessuti, arazzi, vesti di ecclesiasti e reali, ma di questo parleremo nella seconda parte.
Foto di Roberto Puzzarini
Nacchera in Portofino
Per nutrirsi e respirare pompa l'acqua nella cavità del mantello mediante un sifone inalante e poi la emette attraverso uno esalante. Le valve hanno il margine posteriore arrotondato e presentano una ventina di coste radiali con scaglie a forma di canali. Il colore è bruno con scaglie più chiare; l'interno
Foto di Maurizio Bellacci
Murena trova casa in una pinna nobilis

è bruno e lucente con la parte anteriore madreperlacea. Possono vivere più di 20 anni e raggiungere un metro di lunghezza, ma la dimensione media della conchiglia di un esemplare adulto è intorno ai 65 cm. Ha uno sviluppo abbastanza rapido nei primi anni di vita, in media di 10 cm per anno; raggiunta la maturità sessuale, intorno ai 40 cm, l'accrescimento rallenta e si assesta su circa 10 cm ogni 3 anni. Il guscio delle valve non è particolarmente resistente haimè, il che le rende ulteriormente vulnerabili ad atti di vandalismo, motori fuoribordo in acque basse o al semplice uso scorretto di reti da pesca, tutto questo senza escludere un suo predatore naturale: il polpo.
Come tanti molluschi marini, produce dei filamenti con i quali si ancora al fondo del mare. Questi fili, sottili e robusti, costituiscono il materiale con cui si fabbrica il filamento detto bisso marino, utilizzato in passato, specialmente in Sardegna, per la tessitura di preziosi indumenti dai colori cangianti.

Foto di Fabrizio Gandino
Nacchera - Portofino
A seguito della tutela della specie, la lavorazione del bisso marino è quasi del tutto scomparsa. Purtroppo la piaga del collezionismo e la comparsa di un protozoo nel 2018 ha avuto un impatto devastante, con un tasso di mortalità vicino al 95% per le colonie che ne erano state colpite. E' endemica nel Mar Mediterraneo, è spesso situata in mezzo alle praterie di Posidonia oceanica, da pochi metri fino a 40 di profondità. Ne è stata segnalata nel 2008 la ricomparsa anche in corrispondenza delle lagune dell'alto Adriatico, come apparente conseguenza delle scogliere artificiali del progetto Mose: negli anni 1950-'60 si era assistito alla sua progressiva scomparsa a causa dell'inquinamento lagunare causato dagli scarichi del polo industriale di Marghera.
Personalmente mi è capitato di poterne osservare esemplari anche nel Parco Marino dell'Argentario, nel mare del Sulcis, ed in Liguria.

Foto di Roberto Puzzarini
Pinna Nobilis predata - Calafuria (LI)

Penso che tutti voi ricorderete il naufragio della Costa Concordia alle Scoglio delle Scole prospiciente l'Isola del Giglio; il recupero durato mesi e con l'impiego di un numeroso numero di strutture invasive per natura e numero, richiese di prendere e riposizionare l'intera colonia del luogo di Pinne nobilis, un operazione effettuata sicuramente con le migliori intenzioni, ma sul cui successo in molti hanno dubitato, malgrado l'impegno notevole.
Purtroppo è una specie minacciata dalla raccolta per il collezionismo, e neppure l'iscrizione nella Lista Rossa IUCN, che la classifica come specie in pericolo critico di estinzione (Critically Endangered), riesce ad evitare che puntualmente, ogni estate qualche turista cerchi di portarsene a casa un esemplare. Ma i guai non finiscono qui, purtroppo la progressiva riduzione delle praterie di Posidonia oceanica ha ulteriormente aggravato la situazione.

Pesca della Pinna Nobilis  (Foto d'epoca)
È inserita nell'elenco delle specie protette dal protocollo SPA/BIO (Convenzione di Barcellona), negli allegati della Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat) della UE e nei successivi aggiornamenti Direttiva 2006/105/CE , elencata nell'Allegato IV - Specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa e perciò ne è vietata la raccolta se non per scopi scientifici. Capita spesso che offra riparo ad altri piccoli organismi come, Rissoa, Alvania, Elysia timida, gamberetti, policheti e cnidari. C'è a chi è capitato vedere un esemplare morto, privo del suo mollusco, divenire la tana di una piccola murena, questo alla Scoglietto dinanzi a Porto Ferraio.

Pinna Nobilis - Giannutri (GR)



Regno                                                     Animalia
Phylum                                                   Mollusca
Classe                                                     Bivalvia
Sottoclasse                                             Pteriomorphia
Ordine                                                    Ostreida
Superfamiglia                                         Pinnidae
Genere                                                    Pinna



Link:
 Wikipedia : Pinna nobilis 
Allarme per la pinna nobilis sentinella della salute del mare
 Golfo di Trieste, l'epidemia sterminante della pinna nobilis
Pinna Nobilis
Pinna Nobilis Gnacchera











Bibliografia



Conchiglie del Mediterraneo – Mauro Doneddu & Egidio Trainito, ed Il Castello 2010
Atlante di flora e fauna del Mediterraneo - Egidio Trainito, Rossella Baldracconi, ed Il Castello 2014
Le Conchiglie del Mediterraneo – Fratelli Melita Editore 1991
Pinneggiando nei mari italiani – Marco Bertolino, Maria Paola Ferranti, Hoelpi 2019



Fine Prima Parte         (Per continuare con la Seconda Parte clickkare qui)




Buone Bolle!






Fabrizio Gandino
Subacqueodisuperficie”


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