S.Antioco (CI) |
Negli anni 70' se visitavi qualche casa di campagna del Sulcis prospiciente il mare, o entravi in qualche locale non era inusuale trovarvi esposte le grandi valve di Nacchere (Pinna Nobilis) o qualche conchiglia di Charonia, sopra un caminetto o nei giardini.
Enciclopedia naturalistica |
A quell'epoca la coscienza ambientale
era assai lungi e molto più approssimativa di quella odierna, che è
ancor troppo latente, prova ne è che sia la Pinna Nobilis
(Linnaeus, 1758), che la Charonia lampas (Linnaeus, 1758), oggi sono
specie protette e considerate sull'orlo dell'estinzione. Nella
fattispecie, qui parleremo del rapporto dell'uomo con la Pinna
Nobilis o Nacchera, com'è più comunemente conosciuta.
Fin dai tempi antichi veniva raccolta,
probabilmente per uso alimentare, cosa che oggi mi sentirei di
sconsigliare vivamente, divieti a parte, essendo un mollusco
filtrante ha la tendenza ad accumulare e raccogliere, assorbendoli
dal mare grandi quantità di inquinanti e patogeni. Per questo motivo
è stato utilizzato come indicatore dell'inquinamento marino (anche
nucleare, presso il sito de la Maddalena). Sembra che sia
anche in grado a volte di produrre una perla grigia, nera, bianca o
rossa di nessun valore commerciale.
Un altro motivo per cui veniva raccolta
è la raccolta del bisso, il ciuffo che serve per ancorare il bivalve
al substrato dove poggia eretto con la cerniera verso il basso e la
parte dove le valve si allargano verso l'alto. Il bisso è stato
usato per diverso tempo per impreziosire tessuti, arazzi, vesti di
ecclesiasti e reali, ma di questo parleremo nella seconda parte.
Nacchera in Portofino |
Per nutrirsi e respirare pompa l'acqua
nella cavità del mantello mediante un sifone inalante e poi la
emette attraverso uno esalante. Le valve hanno il margine posteriore
arrotondato e presentano una ventina di coste radiali con scaglie a
forma di canali. Il colore è bruno con scaglie più chiare;
l'interno
è bruno e lucente con la parte anteriore madreperlacea.
Possono vivere più di 20 anni e raggiungere un metro di lunghezza,
ma la dimensione media della conchiglia di un esemplare adulto è
intorno ai 65 cm. Ha uno sviluppo abbastanza rapido nei primi anni di
vita, in media di 10 cm per anno; raggiunta la maturità sessuale,
intorno ai 40 cm, l'accrescimento rallenta e si assesta su circa 10
cm ogni 3 anni. Il guscio delle valve non è particolarmente
resistente haimè, il che le rende ulteriormente vulnerabili ad atti
di vandalismo, motori fuoribordo in acque basse o al semplice uso
scorretto di reti da pesca, tutto questo senza escludere un suo
predatore naturale: il polpo.
Murena trova casa in una pinna nobilis |
Come tanti molluschi marini, produce
dei filamenti con i quali si ancora al fondo del mare. Questi fili,
sottili e robusti, costituiscono il materiale con cui si fabbrica il
filamento detto bisso marino, utilizzato in passato, specialmente in
Sardegna, per la tessitura di preziosi indumenti dai colori
cangianti.
A seguito della tutela della specie, la lavorazione del
bisso marino è quasi del tutto scomparsa. Purtroppo la piaga del
collezionismo e la comparsa di un protozoo nel 2018 ha avuto un
impatto devastante, con un tasso di mortalità vicino al 95% per le
colonie che ne erano state colpite. E' endemica nel Mar Mediterraneo,
è spesso situata in mezzo alle praterie di Posidonia oceanica, da
pochi metri fino a 40 di profondità. Ne è stata segnalata nel 2008
la ricomparsa anche in corrispondenza delle lagune dell'alto
Adriatico, come apparente conseguenza delle scogliere artificiali del
progetto Mose: negli anni 1950-'60 si era assistito alla sua
progressiva scomparsa a causa dell'inquinamento lagunare causato
dagli scarichi del polo industriale di Marghera.
Nacchera - Portofino |
Personalmente mi è capitato di poterne
osservare esemplari anche nel Parco Marino dell'Argentario, nel mare
del Sulcis, ed in Liguria.
Pinna Nobilis predata - Calafuria (LI) |
Penso che tutti voi ricorderete il
naufragio della Costa Concordia alle Scoglio delle Scole prospiciente
l'Isola del Giglio; il recupero durato mesi e con l'impiego di un
numeroso numero di strutture invasive per natura e numero, richiese
di prendere e riposizionare l'intera colonia del luogo di Pinne
nobilis, un operazione effettuata sicuramente con le migliori
intenzioni, ma sul cui successo in molti hanno dubitato, malgrado
l'impegno notevole.
Purtroppo è una specie minacciata
dalla raccolta per il collezionismo, e neppure l'iscrizione nella
Lista Rossa IUCN, che la classifica come specie in pericolo critico
di estinzione (Critically Endangered), riesce ad evitare che
puntualmente, ogni estate qualche turista cerchi di portarsene a casa
un esemplare. Ma i guai non finiscono qui, purtroppo la progressiva
riduzione delle praterie di Posidonia oceanica ha ulteriormente
aggravato la situazione.
È inserita nell'elenco delle specie protette dal protocollo
SPA/BIO (Convenzione di Barcellona), negli allegati della Direttiva
92/43/CEE (Direttiva Habitat) della UE e nei successivi aggiornamenti
Direttiva 2006/105/CE , elencata nell'Allegato IV - Specie animali e
vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione
rigorosa e perciò ne è vietata la raccolta se non per scopi
scientifici. Capita spesso che offra riparo ad altri piccoli
organismi come, Rissoa, Alvania, Elysia timida, gamberetti, policheti
e cnidari. C'è a chi è capitato vedere un esemplare morto, privo
del suo mollusco, divenire la tana di una piccola murena, questo alla
Scoglietto dinanzi a Porto Ferraio.Pesca della Pinna Nobilis (Foto d'epoca) |
Pinna Nobilis - Giannutri (GR) |
Regno Animalia
Phylum Mollusca
Classe Bivalvia
Sottoclasse Pteriomorphia
Ordine Ostreida
Superfamiglia Pinnidae
Genere Pinna
Link:
Wikipedia : Pinna nobilis
Allarme per la pinna nobilis sentinella della salute del mare
Golfo di Trieste, l'epidemia sterminante della pinna nobilis
Pinna Nobilis
Pinna Nobilis Gnacchera
Bibliografia
Conchiglie del Mediterraneo – Mauro Doneddu & Egidio Trainito, ed Il Castello 2010
Atlante di flora e fauna del Mediterraneo - Egidio Trainito, Rossella Baldracconi, ed Il Castello 2014
Le Conchiglie del Mediterraneo – Fratelli Melita Editore 1991
Pinneggiando nei mari italiani – Marco Bertolino, Maria Paola Ferranti, Hoelpi 2019
Fine Prima Parte (Per continuare con la Seconda Parte clickkare qui)
Buone Bolle!
Fabrizio Gandino
“Subacqueodisuperficie”
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