Siamo malati di fotosub??Ebbene sì, lo ammetto, non riuscirei a scendere in acqua senza la mia seconda figlia, la mia compagna fissa in immersione da più di venti anni. Solo il pensiero di non averla con me, nel caso incontri il soggetto tanto desiderato oppure documentare con uno scatto quella situazione tanto attesa, mi fa tremare, non riuscirei a godermi a pieno l'immersione. So che è una cosa comune a tanti, allora mi faccio e vi faccio una domanda : siamo più amanti della subacquea, oppure più amanti della fotografia subacquea?
Cosa ci rende più felici, l'immersione oppure lo scatto che abbiamo realizzato?
Partiamo dal presupposto che la preparazione dell'attrezzatura, il tragitto verso il mare, la scelta del punto d'immersione e la compagnia sono parte di questa meravigliosa attività e quando finalmente cominciamo a sgonfiare il gav e iniziamo la discesa nel blu, per me inizia una spasmodica ricerca di qualcosa da immortalare, aguzziamo la vista in cerca di qualche coloratissimo nudibranco, scrutiamo nel blu alla ricerca di qualche predatore in caccia, oppure cerchiamo l'inquadratura migliore sotto una grossa gorgonia rossa in contrasto con i raggi della luce che filtrano dalla superficie.
Per quanto riguarda la mia esperienza, sono arrivato nel tempo a capire che innanzitutto sono innamorato del mare e dei suoi abitanti, il silenzio rotto solo dal rumore del proprio respiro attraverso l'erogatore, i colori incredibili che la profondità marina nasconde, i movimenti lenti della poseidonia che segue il moto ondoso, gli occhi curiosi di una Bavosa che fa di tutto per farsi fotografare, una elegante murena che con la bocca spalancata, sembra faccia di tutto per farmi impaurire.
Siamo veramente fortunati, abbiamo l'opportunità di vedere cose che non a tutti è dato e allora perché non usare il mezzo fotografico per cercare di rendere fruibile a tutti questa meraviglia? Questo è quello che mi rende felice: io l'immersione la vivo così, con questo scopo, lo si può fare in tanti modi, con tanti tipi di attrezzature, con tecniche diverse, ma a mio modo di vedere, la fotografia deve avere comunque un'impronta personale, qualcosa che ti identifichi :chi mi conosce bene sa che nelle mie foto sono molto critico, la mia fotografia è semplice, direi proprio per questo "una fotografia documentativa"; cercare lo scatto, immaginarlo prima di andare in acqua e poi realizzarlo
vi posso assicurare che é una soddisfazione enorme, è come realizzare un sogno.
Forse non saprò mai se sia più amore per il mare, oppure passione per le foto, quello che so per certo è che la soddisfazione di aver realizzato una foto, che a me piace, é unica ed è quello che mi spinge a continuare e provare cose nuove.
Non è la quantità delle immersioni che faccio durante la stagione, ma la qualità delle immersioni che mi fa amare questa attività : per me una bellissima immersione vuole dire che ho realizzato delle belle fotografie, potrei stare ore in 2 mt di acqua a cercare su un fondo sabbioso dove c'è poco o niente, ma se individuo e fotografo una semplice seppia e realizzo una serie di foto che a me piacciono sono felicissimo e ricorderò quella immersione a lungo. Quello che mi sento di consigliare a chi vuole avvicinarsi alla fotografia subacquea è cercare di rendere il proprio scatto non banale, aspettare che il soggetto sia messo nella posizione migliore, curare lo sfondo come parte integrante della foto e dosare la giusta illuminazione: sono tutti fattori che determinano il risultato.
Ci vuole il soggetto giusto, un pizzico di pazienza, un po' di esperienza, che si matura con il tempo e anche un pizzico di fattore c.... e poi i risultati arrivano.
Adesso non rimane che andare in acqua e scattare scattare scattare sia per passione fotografica, sia per amore per il mare, sia per semplice soddisfazione personale, l'importante è divertirsi e cercare sempre di migliorarsi.
Buone bolle e chiaramente buona luce fotografi!!!
Marco Moretti