tag:blogger.com,1999:blog-71333634932051036152024-03-14T05:41:35.315+01:00SottoSopra la Superficie - Cronache di subacquei di superficieCRONACHE DI SUBACQUEI DI SUPERFICIE -
Questo blog nasce dal desiderio di condividere le sensazioni, le emozioni, nate da una passione, la subacquea ricreativa. Differenti voci ed esperienze, come diverse sono le nostre formazioni e il nostro vivere il mare. Ci accomuna l’amore per il mare, il rispetto per la natura, il desiderio di diffondere la cultura della sicurezza. https://subacqueodisuperficie.blogspot.com/2018/10/eccoci-quinoi-perche-subacquei-di.htmlsubacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.comBlogger99125tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-30336072246965950752023-02-26T11:16:00.002+01:002023-02-26T20:24:03.181+01:00Emozioni Profonde : A caccia di relitti con Andrea Bada<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMW0TK55LcpgIY98LSYJjCd9jA_v-0p1csDTqMgiSCW3sPH4e7EgdEn24v7CFSUjdtMMB3nIDb0ZKidvQ3VqLsdNI787jggXWtKKbKZJTz2jrVrHH8irNYYu2EtLFW_godWUIdCRdNhCXHZqWXWPZzVeM0V_EgEKCikgAoNNMrv_JArAmEWB9mmgqfTg/s1600/2023-02-07-relitti-bada-full.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMW0TK55LcpgIY98LSYJjCd9jA_v-0p1csDTqMgiSCW3sPH4e7EgdEn24v7CFSUjdtMMB3nIDb0ZKidvQ3VqLsdNI787jggXWtKKbKZJTz2jrVrHH8irNYYu2EtLFW_godWUIdCRdNhCXHZqWXWPZzVeM0V_EgEKCikgAoNNMrv_JArAmEWB9mmgqfTg/s320/2023-02-07-relitti-bada-full.jpg" width="240" /></a></div><br />
<p></p><p style="margin-bottom: 0cm;">La mia prima immersione come
neobrevettato Open Water fu una sorpresa, ne ho già parlato qui sul
blog qualche tempo fa, fu sul relitto della Eurobulker IV, un cargo
carbonifero affondato al largo dell'isola di S.Pietro sopra una secca
di 18 metri.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Chiunque si sia immerso su un relitto
lo sa, si prova una sorta di suggestiva emozione, spesso perchè
quei relitti sono anche l'ultima testimonianza di chi in mare vi ha
perduto la vita.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">C'è poi chi dell'esplorazione e della
ricerca di questi relitti ne ha fatto la sua ragione di vita, non per
denaro, o tesori, ma per vivere delle emozioni.</p><p style="margin-bottom: 0cm;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkrhjnlCXfhOzoGqixRSR9K3EJadIF6zHm0wTwmHDjOMnqOxW2SpwN0RZdvnYWojHrBNJ5NSZcvlNzC6IeQNtXQsiyOnCVyR_lh5S_D5trXABgBsignmMoPLQ-9k9z9ttd7u62DIoBa36vka1pC2kq4kKtcYxvSFeoc8z5sUv8aM1oqNWEPfWECkuPFg/s960/11930820_858711077547319_1422880125302528446_o.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="960" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkrhjnlCXfhOzoGqixRSR9K3EJadIF6zHm0wTwmHDjOMnqOxW2SpwN0RZdvnYWojHrBNJ5NSZcvlNzC6IeQNtXQsiyOnCVyR_lh5S_D5trXABgBsignmMoPLQ-9k9z9ttd7u62DIoBa36vka1pC2kq4kKtcYxvSFeoc8z5sUv8aM1oqNWEPfWECkuPFg/w200-h200/11930820_858711077547319_1422880125302528446_o.jpg" width="200" /></a></div><br /><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Sabato 25 Febbraio 2023, ad Empoli in
Loc. Avane, presso LA VELA Area Margherita Hack, l'associazione
G.E.A.S. ha organizzato un incontro con Andrea Bada , un sommozzatore
professionista, che ha presentato alcuni filmati di relitti siti in
immersioni profonde da lui e il suo Team, “Techdive Explorer Team”
nel nostro Mediterraneo.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Sala piena, tante facce conosciute, e direttamente da quel di Calafuria, tra questi i nosti Salvatore,
Yuri, Enrico (ancora bagnati dall'immersione del mattino) e Matteo , Michele e Pippo .</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Ha aperto il pomeriggio Sandro
Matteucci, presidente di G.E.A.S. Ricordando che prossimi al 35°
anniversario della fondazione dell'associazione si è voluto dare
lustro alla ricorrenza organizzando appuntamenti come questo.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Dopo è stata la volta Di Marco Lemme,
Presidente F.I.A.S che ha ricordato come realtà associative come
questa empolese, servono non solo a portare avanti i valori del
nostro sport, ma anche a favorire una certa socialità e senso di
appartenenza.</p><p style="margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi01SOkBIdlLEYFpfRho1P5QO2W0yGFDAHShfSr49PKoBTtEJ7lErlRTYK8qoZ8vgV2wogceUldQF9sLQYIuvZ1D-JYum8LNQWueU1mt9NnNW3wBGIjr7aSzCQOqH7YTH_OFH2yx6bs1MAYo1pU6qKhvU-gajnRDji2d9lvx8IzBQzL8kE681UyPysJlA/s4640/1677402961926.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="3472" data-original-width="4640" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi01SOkBIdlLEYFpfRho1P5QO2W0yGFDAHShfSr49PKoBTtEJ7lErlRTYK8qoZ8vgV2wogceUldQF9sLQYIuvZ1D-JYum8LNQWueU1mt9NnNW3wBGIjr7aSzCQOqH7YTH_OFH2yx6bs1MAYo1pU6qKhvU-gajnRDji2d9lvx8IzBQzL8kE681UyPysJlA/w200-h149/1677402961926.jpg" width="200" /></a></div><br /> <p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Dopo di lui è intervenuto Maurizio
Bertini che si è adoperato per mettere in contatto Andrea Bada con
l'associazione al fine di rendere possibile questo incontro con il
pubblico.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Interessante tra gli altri l'intervento
della Dottoressa Pamela Ciuffo in qualità di Psicologa del gruppo
Techdive, che ha spiegato come il nemico peggiore di un sub, specie
in queste imprese, sia l'ansia, come sia vitale riuscire ad elaborare
e allenare non solo il fisico ma anche mente e stato emotivo, senza
mezzi termini ha affermato che mentre per u immersione ricreativa un
attacco di ansia può essere gestito, a 130 metri di profondità non
c'è nulla da gestire se non si è fatto un certo lavoro prima,
semplicemente “sei morto”. </p><p style="margin-bottom: 0cm;"></p><div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFyReMot_HkdwgstBNEjeAVm7Y0f4DlQRtwVVaj3Z_SNq8K3eY3ZKtyYn9f1ejrlb7MOq7_eD5GH0PQw5YuHvLVIYLFts3KcBsAi_0KQKOHTfMLQ9adpfX7I8hJDAuuGqk7DZYziSbM9nSbtR0ahxxSI73MezdDBznTePT7ahK6gedo2OthETJSteuYw/s4640/1677403078683.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3472" data-original-width="4640" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFyReMot_HkdwgstBNEjeAVm7Y0f4DlQRtwVVaj3Z_SNq8K3eY3ZKtyYn9f1ejrlb7MOq7_eD5GH0PQw5YuHvLVIYLFts3KcBsAi_0KQKOHTfMLQ9adpfX7I8hJDAuuGqk7DZYziSbM9nSbtR0ahxxSI73MezdDBznTePT7ahK6gedo2OthETJSteuYw/w200-h149/1677403078683.jpg" width="200" /></a></div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFyReMot_HkdwgstBNEjeAVm7Y0f4DlQRtwVVaj3Z_SNq8K3eY3ZKtyYn9f1ejrlb7MOq7_eD5GH0PQw5YuHvLVIYLFts3KcBsAi_0KQKOHTfMLQ9adpfX7I8hJDAuuGqk7DZYziSbM9nSbtR0ahxxSI73MezdDBznTePT7ahK6gedo2OthETJSteuYw/s4640/1677403078683.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em;"></a>Prima dell'intervento dell'ospite della
manifestazione, Umberto Giorgini del DAN, ha illustrato brevemente un
caso in cui la tempestività nel soccorso ha fatto la differenza e
come opera il Dan in questi casi, a cui ha seguito un intervento di
elogio dell' Assessore allo Sport Fabrizio Biuzzi.</div><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">A questo punto rotto ogni indugio, ha
preso la parola Andrea Bada, chiarendo subito alcuni punti.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Lasciate che vi dica alcune cose, forse
anche a voi sarà capitato di andare a qualche conferenza e vedere
qualcuno che si gigioneggia e a cui manca solo che apra la ruota come
un pavone, ecco non aspettatevelo da questo ragazzo.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP071khTvG0B39IAFA5UHEd_DHYWFkuji_VVPI91mNiQLFBrpDHWK_VzJQK0SNgSuxCpiXjnEhVsqqAfSqLP0fNNBIg0Vs3Zv0W5KCJ0cKFUUpzfxyf8MmV_WpoKwlXfZNixyyPKh7pjhAh7UhFMmoRIdsmW1t1H6AwswD350lRDYijz6b_s7L1HjMAg/s4640/1677403078768.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="4640" data-original-width="3472" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP071khTvG0B39IAFA5UHEd_DHYWFkuji_VVPI91mNiQLFBrpDHWK_VzJQK0SNgSuxCpiXjnEhVsqqAfSqLP0fNNBIg0Vs3Zv0W5KCJ0cKFUUpzfxyf8MmV_WpoKwlXfZNixyyPKh7pjhAh7UhFMmoRIdsmW1t1H6AwswD350lRDYijz6b_s7L1HjMAg/w149-h200/1677403078768.jpg" width="149" /></a></div><br /><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Per prima cosa ha tenuto a spiegare che
per quello che fa non è assolutamente un superuomo, ma che anzi
confrontarsi con il mare gli ha restituito un senso di grande umiltà,
che malgrado le sue ricerche per forza di cose lo spingono a
profondità elevate, non è per questo che lo fa e che la profondità
è richiesta e definita dall'obiettivo che si intende raggiungere,
sebbene un limite se lo sia autoimposto comunque, “solo...- 180
metri”, spiegando che questo limite operativo è dettato
dall'impossibilità con un attrezzatura che non sia da palombaro di
gestire un immersione con le sue finalità.
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">La preparazione atletica e mentale sono
basilari come uno stile di vita sano e corretto.
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Quali sono queste finalità? La
ricerca, la riscoperta (ritrovamento) e l'identificazione dei
relitti, cosa tutt'altro che semplice.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXESXDtp-jcq3QD-R44lMA1AvE_gyycuxruZR01W9YxK8LvB0NveAyfTqEjkZHn3Cu4rVYwlgqDfMxI3vH4aJeSU6GIYYvCF1U3dYU047QL0eG42zFHIvNohhJ4_MJ7UVWfN_ACWT65w-eiw-z6cTrveeGm8NQ1bDa5pYDUaFWclVk4PZAZ8WlskIQfw/s4640/1677403078666.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3472" data-original-width="4640" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXESXDtp-jcq3QD-R44lMA1AvE_gyycuxruZR01W9YxK8LvB0NveAyfTqEjkZHn3Cu4rVYwlgqDfMxI3vH4aJeSU6GIYYvCF1U3dYU047QL0eG42zFHIvNohhJ4_MJ7UVWfN_ACWT65w-eiw-z6cTrveeGm8NQ1bDa5pYDUaFWclVk4PZAZ8WlskIQfw/w200-h149/1677403078666.jpg" width="200" /></a></div><br /><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Prima ancora che entrare in acqua, il
lavoro di ricerca è fatto di una minuziosa raccolta di documenti,
testimonianze, fotografie, filmati, insomma tutto quello che può
essere utile ad individuare le peculiarità del relitto che si
ricerca, solo allora e solo dopo si inizia la ricerca vera e propria,
che è fatta di tentativi mirati, ma pur sempre tentativi e di un
lavoro di squadra in cui ogni ruolo ha un importanza cruciale, da chi
fa assistenza in superficie a chi fa riprese e chi segue con un filo
di Arianna chi sta documentando sul fondo con foto e video.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Questo Andrea lo ha ribadito più e più
volte, come uno dei punti più importanti. </p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwiaTboS8l0QhJToBy2EcIJIGFyd3mbf-vmRSLd9ZIC5PdHI6m-6OoVMp4KUXEYemJMerS_kbmcKzn8OT8jQpZiDXNjqkGoLZwj0ThcI6P9_HfaYtKa8yHO2o0a8LkGm3SFRluWj-DCY7jfqoczsoG1ED76QaDPyK9hQn08w2hUaP5oFOJAKewDhA0SA/s595/RN_Impavido.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="350" data-original-width="595" height="118" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwiaTboS8l0QhJToBy2EcIJIGFyd3mbf-vmRSLd9ZIC5PdHI6m-6OoVMp4KUXEYemJMerS_kbmcKzn8OT8jQpZiDXNjqkGoLZwj0ThcI6P9_HfaYtKa8yHO2o0a8LkGm3SFRluWj-DCY7jfqoczsoG1ED76QaDPyK9hQn08w2hUaP5oFOJAKewDhA0SA/w200-h118/RN_Impavido.jpg" width="200" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> TA-23 (ex
R.N. IMPAVIDO)</td></tr></tbody></table><br /><br /><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Una volta trovato e documentato il
relitto, si passa all'identificazione, ed è qui che entra in campo
Claudio Grazioli, appassionato di Storia nel senso più genuino del
termine, sulla base di schizzi, fotogrammi, posizione geografica
tenta un identificazione del relitto, dando un nome a scafi che sono
da decenni nell'oblio dato dalle profondità del mare.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Emblematico è stato il doppio racconto
di Claudio e Andrea sul ritrovamento ed identificazione dell'aereo
fantasma di Punta Manara, un P47 Thunderbolt alleato, abbattuto
dalla contraerea tedesca e mai ritrovato sino alluglio del 2021 ( Vi invito a clickare sui link a fondo pagina). <br /></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPPElIChe4aEtwPZ1b6JM33cqcIX-xrUl2ItZVwhd6yziJrmsISnH-gttAEYjUQJu-24uNv2H3enUJg1ZN4tLO7agdnGrsd3YbyJ8Q7cedunvP1Ahb2FjNr-hXXmzsiDRRDin5tBSYRPfBuMyEVrmD9cirHqcsHclTz61fq0mCgDSmd5ftF-n9epTfpw/s2000/revell-republic-p-47-m-thunderbolt-1-pz-304087-it.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1237" data-original-width="2000" height="124" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPPElIChe4aEtwPZ1b6JM33cqcIX-xrUl2ItZVwhd6yziJrmsISnH-gttAEYjUQJu-24uNv2H3enUJg1ZN4tLO7agdnGrsd3YbyJ8Q7cedunvP1Ahb2FjNr-hXXmzsiDRRDin5tBSYRPfBuMyEVrmD9cirHqcsHclTz61fq0mCgDSmd5ftF-n9epTfpw/w200-h124/revell-republic-p-47-m-thunderbolt-1-pz-304087-it.jpg" width="200" /></a></div><br />Questo fanno Andrea Bada e il suo Team,
restituiscono a noi in superficie, quello che il tempo e il mare
hanno nascosto, documentando, e lasciando tutto così come lo hanno
trovato con profondo rispetto.
<p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Da anni il Team collabora con
l'Istituto Idrografico Militare, joinventure che ha portato mutui
benefici ad entrambe le parti, colmando spesso i buchi nella
narrazione storica di molti eventi bellici.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4JPu-SZs3yuuUyaR6xed9xLDQmZrnS6Npdbt2MazOYN5UqFt1l25AFMAhxgrXZHBH-LJ84gvmTXu23-JFYKdUf3eHOEou3qGOwXz0qykGZW6uQzPG5FjWCM3DCVU4mljxJ9S8uueoJJJ6WrT6jV-HQjCfByGGYZdJ2hVURiXiwxOxos89SaQL6iZOww/s4640/1677403029468.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="3472" data-original-width="4640" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4JPu-SZs3yuuUyaR6xed9xLDQmZrnS6Npdbt2MazOYN5UqFt1l25AFMAhxgrXZHBH-LJ84gvmTXu23-JFYKdUf3eHOEou3qGOwXz0qykGZW6uQzPG5FjWCM3DCVU4mljxJ9S8uueoJJJ6WrT6jV-HQjCfByGGYZdJ2hVURiXiwxOxos89SaQL6iZOww/w200-h149/1677403029468.jpg" width="200" /></a></div><br /><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Come l'affondamento del TA-23 (ex
R.N. IMPAVIDO), unità italiana requisita il 16 settembre del 1943 e
incorporata nella Kriegsmarine (Marina Militare tedesca) il 9 ottobre
1943, assunse il nome di <i>TA 23</i>. Nel gennaio 1944 la
torpediniera fu dislocata a La Spezia, in seno alla X Flottiglia
Torpediniere. Un destino molto comune a tanto naviglio catturato,
riconvertito e impiegato dai tedeschi che avevano poco naviglio di
superficie nel Mediterraneo. Il relitto della <i>TA 23</i> giace su
fondali di 70 metri, spezzato in tre tronconi, ad una decina di
miglia da Cecina e ad una distanza circa doppia dalla Capraia. Il
troncone poppiero, il più lungo (oltre metà della nave) giace in
posizione capovolta, quello che include la plancia è adagiato su un
fianco ed angolato di 90° rispetto al precedente, mentre il terzo
troncone è costituito dall'estrema prua. Nello specifico Andrea e
Claudio hanno spiegato come furono fondamentali l'identificazione
delle bombe di profondità di chiara fattura tedesca e dell'armamento
di bordo, per dare un nome a ciò che avevano ritrovato.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQsgpiuNza-KQE9Ofe3-4X24CEPQHVyFQ_l4KFYBVbfibEnGt7DDrIxZih_0LdIXaEOxcTxZ_fWcBSYTT4psG8JzoF0s2-AK_zCgiJEG2W9yT8yQTAzbv2UFXJo-uTuHrmQQLx8MvZxTrjwbmb70tdwEhVE4Lh1YX9SXcTtvinoFsG3LU-Jamr0GHIHQ/s4640/1677403029393.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4640" data-original-width="3472" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQsgpiuNza-KQE9Ofe3-4X24CEPQHVyFQ_l4KFYBVbfibEnGt7DDrIxZih_0LdIXaEOxcTxZ_fWcBSYTT4psG8JzoF0s2-AK_zCgiJEG2W9yT8yQTAzbv2UFXJo-uTuHrmQQLx8MvZxTrjwbmb70tdwEhVE4Lh1YX9SXcTtvinoFsG3LU-Jamr0GHIHQ/w149-h200/1677403029393.jpg" width="149" /></a></div><br /><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Durante la seconda guerra mondiale,
prima e dopo l' 8 settembre 1943, i tedeschi requisirono e
riconvertirono molto naviglio di superficie dai paesi occupati,
Francia, Grecia ed Italia, il caso del UJ2206 (ex peschereccio
francese Saint Martin Legasse, 14/02/43-03/11/43) è uno di questi,
anche qui documentato, ritrovato e identificato dal team di Andrea
Bada a nord delle Formiche di Grosseto.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Ultimo, ma non ultimo, il ritrovamento
del sommergibile Velella che <span lang="it-IT">detiene il triste
primato di essere stato </span><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">l'ultimo
sommergibile italiano perduto nella guerra contro gli Alleati:</span></span><span lang="it-IT">
nell'ambito del «Piano Zeta», di contrasto al previsto sbarco
anglo-americano in Calabria o Campania, lasciò Napoli il 7 settembre
1943, e da quel giorno non diede più notizie di sé. Il 13 maggio
il 2003 il relitto del </span><span lang="it-IT"><i>Velella</i></span><span lang="it-IT">
è stato individuato a 8,9 miglia da Punta Licosa a circa 138 metri
di profondità, ma dovremo aspettare sino all'agosto del 2022 perchè
una spedizione di Andrea Bada ed il suo Team, riesca a raccogliere
dati sufficienti per un identificazione certa del relitto. Sebbene
intuibile dai rapporti sull'affondamento, oggi i familiari dei 55
marinai sanno dove riposano i loro cari, Il relitto del sommergibile
Velella, con tutto il suo equipaggio, è adagiato sul fondo del mare
a 140 metri di profondità . </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVhWctZfZPRopP91gst7W_3gnfOBnFi-WT7_qPLdrgRCQRo4FjS-PxWZSKH0b6msis7P1ga67G9mVsX51AhGMhFLoPFSzCz3Z46VnuQ1HOVZWm5tPFn8s6CwIIxe9Q3Kv2XsKc5yGSre2I4jTOMhyqYplH5nlMB9l1CgyFKXQgfcylkcwTP7YDA_6olA/s600/Sommergibile-Velella-1936-prima-del-varo-www.lavocedelmarinaio.com_-2.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="338" data-original-width="600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVhWctZfZPRopP91gst7W_3gnfOBnFi-WT7_qPLdrgRCQRo4FjS-PxWZSKH0b6msis7P1ga67G9mVsX51AhGMhFLoPFSzCz3Z46VnuQ1HOVZWm5tPFn8s6CwIIxe9Q3Kv2XsKc5yGSre2I4jTOMhyqYplH5nlMB9l1CgyFKXQgfcylkcwTP7YDA_6olA/s320/Sommergibile-Velella-1936-prima-del-varo-www.lavocedelmarinaio.com_-2.jpg" width="320" /></a></div><br />
<p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span lang="it-IT">Lo spazio per le
domande è stato scarno, non tanto per il tempo a disposizione e men
che mai per la disponibilità di Andrea e del suo Team a rispondere
al pubblico, ma semplicemente, credo, che alcune immagini, ti lascino
con un senso di assoluto stupore e ti fanno sentire infinitamente
piccolo e annichichilito da quel “tanto, troppo” che si nasconde
sotto la superficie e che il “Techdive Explorer Team” appena può
scalfire...eppure tanto basta. </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span lang="it-IT">Io come molti altri
di voi che leggete, non scenderò mai a queste profondità, accetto
con umiltà i miei limiti, questo però non mi impedisce di ammirare,
chi con preparazione adeguata scende e permette anche a me di vedere
cosa cela il sesto continente.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span lang="it-IT"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWTpUSlOw1k8YM-5Yl_G2aMi_SL9if0SZ3-hD8xU4khsIk-gEiD6WNAffILNQTG0NaB7IuMzG-Ct9ea3Ij-Pt-iXdiqWbAfYlyUkxnqOL-_pOJDeHlZxn5eB-c0M4MnfIq5e5bb1duPP9Vn-yMIyviy5rJAWLgVPsxy_ZRxKPsxsnYITu8hlgyC4EdKQ/s4640/1677403029415.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3472" data-original-width="4640" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWTpUSlOw1k8YM-5Yl_G2aMi_SL9if0SZ3-hD8xU4khsIk-gEiD6WNAffILNQTG0NaB7IuMzG-Ct9ea3Ij-Pt-iXdiqWbAfYlyUkxnqOL-_pOJDeHlZxn5eB-c0M4MnfIq5e5bb1duPP9Vn-yMIyviy5rJAWLgVPsxy_ZRxKPsxsnYITu8hlgyC4EdKQ/w200-h149/1677403029415.jpg" width="200" /></a></div><br />Tuttavia l'Ospite ha
chiarito che non è cosa per tutti, ci vuole molta dedizione,
allenamento e spirito di sacrificio, ma sopratutto, tanta, tanta,
tanta, tanta umiltà, ribadendo l'ovvio, il mare non è il nostro
ambiente, ogni volta che scendiamo sotto, non importa quanto,
commettiamo nei confronti del nostro corpo, una piccola violenza,
essere consapevoli che siamo degli ospiti sta alla base del rispetto
che dobbiamo avere per il mare.<p></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span lang="it-IT">Granzie ad Andrea Bada, G.E.A.S. e </span><span lang="it-IT"> il “Techdive Explorer Team” tutto per le emozioni che ci avete regalato in questo sabato pomeriggio. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span lang="it-IT"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-Y3Qu8Yo6GPZ05YoybmJH_R4rZyHZKXgWbnOyv34jF4zhgPiytBgN5fu6yqr7XfRkddOIlaDEEMJrGBhbbll-nDjWLfGpcmIknQTqZrbnkyyKiT_vx6DgQTu-9Q0_apEbvyBCRu__VJrmj_Zqxxtng6G1P8HH2fzSWAIc92h_jgPlP9c_0g8rh6BMCQ/s2048/IMG-20230225-WA0014.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1152" data-original-width="2048" height="181" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-Y3Qu8Yo6GPZ05YoybmJH_R4rZyHZKXgWbnOyv34jF4zhgPiytBgN5fu6yqr7XfRkddOIlaDEEMJrGBhbbll-nDjWLfGpcmIknQTqZrbnkyyKiT_vx6DgQTu-9Q0_apEbvyBCRu__VJrmj_Zqxxtng6G1P8HH2fzSWAIc92h_jgPlP9c_0g8rh6BMCQ/w320-h181/IMG-20230225-WA0014.jpg" width="320" /></a></div><br /><br /><p></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span lang="it-IT">Chiudo con una News: Dopo aver vinto inaspettatamente </span>il <b>Paladino d'Oro nella 41esima</b> edizione dello <b>Sport Film Festival Internazionale di Palermo,</b><span lang="it-IT"> a breve uscirà un lungometraggio di Andrea Bada sulla rete a pagamento Sky e una serie sui cacciatori di relitti in chiaro su Realtime, che vi invito a non perdervi.</span><span lang="it-IT"></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span lang="it-IT"><b>Buone Bolle e buona
visione!</b></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/sX8vhdWyAOc" width="320" youtube-src-id="sX8vhdWyAOc"></iframe></div><br /><p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><b><i>Link :</i></b></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Impavido_(torpediniera)" style="color: #20124d;">https://it.wikipedia.org/wiki/Impavido_(torpediniera)</a></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><a href="https://www.rainews.it/tgr/liguria/video/2021/12/lig-andrea-bada-63bf8bac-340d-4ae5-a890-5b0a73cfa82c.html" style="color: #20124d;" target="_blank">https://www.rainews.it/tgr/liguria/video/2021/12/lig-andrea-bada-63bf8bac-340d-4ae5-a890-5b0a73cfa82c.html</a></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=0EZaIkDuOHU" style="color: #20124d;" target="_blank">https://www.youtube.com/watch?v=0EZaIkDuOHU</a></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><a href="https://www.anmicastellabate.it/wp/il-sommergibile-velella/" style="color: #20124d;" target="_blank">https://www.anmicastellabate.it/wp/il-sommergibile-velella/</a></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><a href=" https://www.underwatertales.net/2018/03/27/aereo-in-giardino-la-storia-del-caccia-p-47-thunderbolt-di-punta-manara/ " style="color: #20124d;" target="_blank"> https://www.underwatertales.net/2018/03/27/aereo-in-giardino-la-storia-del-caccia-p-47-thunderbolt-di-punta-manara/</a></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><i><b>Facebook: </b></i><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><a href="https://www.facebook.com/andrea.bada.7" style="color: #2b00fe;" target="_blank">Andrea Bada : https://www.facebook.com/andrea.bada.7</a><span style="color: #2b00fe;"><br /></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><a href="Claudio Grazioli : https://www.facebook.com/claudio.grazioli.94" style="color: #2b00fe;" target="_blank">Claudio Grazioli : https://www.facebook.com/claudio.grazioli.94</a></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><a href="https://www.facebook.com/profile.php?id=100057680430630" style="color: #2b00fe;" target="_blank">Techdive : https://www.facebook.com/profile.php?id=100057680430630</a><span style="color: #2b00fe;"><br /></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><b><i>Fabrizio Gandino</i></b></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><b><i>“Subacqueodisuperficie”</i></b></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><b><i></i></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvolXjTXZipoYxSOEDKgHUcyQRYFXfrLgwqyab2-Wwk1jqCqFoJ9G0ySo9uX89Bb5xN9XdOq0W2vLnh3NU2lI5oYXS0gbXGGR5mbetFrTGyoEqyTIDaUB_4TFQNn0KnT7nLwxDniC7W-6KioJX0jGinrOcNG_rFX17GZUuFqKcY7fBNwIu2wCWzLwyhg/s245/Fabrizio%20Gandino.PNG" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvolXjTXZipoYxSOEDKgHUcyQRYFXfrLgwqyab2-Wwk1jqCqFoJ9G0ySo9uX89Bb5xN9XdOq0W2vLnh3NU2lI5oYXS0gbXGGR5mbetFrTGyoEqyTIDaUB_4TFQNn0KnT7nLwxDniC7W-6KioJX0jGinrOcNG_rFX17GZUuFqKcY7fBNwIu2wCWzLwyhg/w183-h200/Fabrizio%20Gandino.PNG" width="183" /></a></i></b></div><b><i><br /> </i></b><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com0Via Magolo, 32, 50053 Empoli FI, Italia43.726362599999987 10.925109518.470099409589956 -24.231140500000002 68.982625790410026 46.0813595tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-19405359929515207372022-10-21T11:38:00.003+02:002022-10-21T12:53:08.907+02:00Capo d'Acqua: un momento congelato nel tempo<p> Questo pezzo apre l'esordio di Matteo Stanzani che da questo inserto comincerà a collaborare con il Blog, non perdo altro tempo e lascio la parola a lui.</p><p> </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYFCF1j6rTrcRxJ-DstaJYxH3fRy4FwWk3gtFJMHAU8BEQfMQR9In64vlMGMskB2_1hG7gn3i-TCGZxOhfyhP9InKFdoWWgsPFemGfKTe4KqhtZEoi1B94I2np7dtFRslyfHM7YeqE_AITYy2vt9garol-Dxin1dqpYky6Dq8kre-7ChNVrci5fYjINA/s1500/IMG-20221021-WA0007.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="844" data-original-width="1500" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYFCF1j6rTrcRxJ-DstaJYxH3fRy4FwWk3gtFJMHAU8BEQfMQR9In64vlMGMskB2_1hG7gn3i-TCGZxOhfyhP9InKFdoWWgsPFemGfKTe4KqhtZEoi1B94I2np7dtFRslyfHM7YeqE_AITYy2vt9garol-Dxin1dqpYky6Dq8kre-7ChNVrci5fYjINA/s320/IMG-20221021-WA0007.jpg" width="320" /></a></div><br /> <p></p><p>
</p><p><span face="Arial, sans-serif">Salve a tutti oggi parliamo di una Location davvero unica nel suo
genere in tutta la nostra penisola si trova nell'invaso idrico di
Capo D'Acqua (Comune di Capestrano) in provincia dell'Aquila.
Incastonato nel Parco nazionale del Gran Sasso, a circa un centinaio
di chilometri da Roma, è possibile immergersi per ammirare i resti
di due mulini medioevali. La ragione dell'opera idraulica trova
necessità nel bisogno irriguo dei terreni circostanti. Nato tra le
antiche linee di confine del regno Borbonico, Stato pontificio e
Capestrano (per diverso tempo sotto la signoria di Firenze), la zona
consta di 12 chiese edificate lungo la linea di transumanza degli
allevatori, che si muovevano con il bestiame da e verso la Puglia.
Tali opere furono realizzate dall'Ordine dei Cavalieri Templari, su
disposizione del Papa Celestino V al fine di favorire lo scambio
delle merci, offrire un riparo e mitigare gli scontri tra le
popolazioni locali, piuttosto frequenti all'epoca.</span></p><p><span face="Arial, sans-serif"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span face="Arial, sans-serif"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOklsw6trd0XwrdB8MtnaCqWFasOdEF5BWSROQOFzctRK60bCXm9ijOUFpiy0TS7xTkN7pPmXD1WENVsFW4gTL5Hy-5KY9Psr5LJdmdJ2mYrBVSoU-_oqIfszzBYOR3M5_--eQDQeAW7kdO8Gt-f_Xf5XWXoc-petqB4TXBb8PvKxYez6ZVeEFkB_NBA/s1500/IMG-20221021-WA0008.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="844" data-original-width="1500" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOklsw6trd0XwrdB8MtnaCqWFasOdEF5BWSROQOFzctRK60bCXm9ijOUFpiy0TS7xTkN7pPmXD1WENVsFW4gTL5Hy-5KY9Psr5LJdmdJ2mYrBVSoU-_oqIfszzBYOR3M5_--eQDQeAW7kdO8Gt-f_Xf5XWXoc-petqB4TXBb8PvKxYez6ZVeEFkB_NBA/s320/IMG-20221021-WA0008.jpg" width="320" /></a></span></div><span face="Arial, sans-serif"><br /> </span><p></p>
<p><span face="Arial, sans-serif">L'immersione che ci si accinge a
compiere sotto questo specchio d'acqua di un colore turchese, sarà
nella fredda acqua sorgiva, che consente una trasparenza
inimmaginabile. Pinneggiando si arriva al primo mulino (stando ben
attenti a stare alla giusta distanza dal fondo). L'impatto visivo
riesce ad impressionare anche i subacquei più girovaghi del mondo.
La sensazione è quella di vagare nella Storia e nel Tempo! Il primo
mulino è quello che si è conservato peggio, tuttavia si può
agevolmente individuare tutto il perimetro della struttura e i
muretti a secco. Passando al secondo si può notare gli archi di
pietra e le pareti con un masso incastonato avente un foro passante,
dove venivano legate le cavalcature. </span></p><p><span face="Arial, sans-serif"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span face="Arial, sans-serif"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTqd-gZJj80dYJlHFW-8DEZxsWEoIiqdsq0ns75sVlB8fd60jtCJt9FwZW4MCF6Nx8HnatcGq7AibMVTxNq0mlnAOFWZGqIUvR-LPSysV-yoQnamqdEDMQlnQCN9u1XoGSC9OV1JMojlulxg8L_B4d9zsFZTlWtGuEfisjtVyG5iV12HVlfb75d5LI5g/s1500/IMG-20221021-WA0009.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="844" data-original-width="1500" height="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTqd-gZJj80dYJlHFW-8DEZxsWEoIiqdsq0ns75sVlB8fd60jtCJt9FwZW4MCF6Nx8HnatcGq7AibMVTxNq0mlnAOFWZGqIUvR-LPSysV-yoQnamqdEDMQlnQCN9u1XoGSC9OV1JMojlulxg8L_B4d9zsFZTlWtGuEfisjtVyG5iV12HVlfb75d5LI5g/w200-h113/IMG-20221021-WA0009.jpg" width="200" /></a></span></div><span face="Arial, sans-serif"><br /></span><p></p><p><span face="Arial, sans-serif"> Un percorso sicuramente
suggestivo, un piede nella storia (o una pinna, fate voi), tanto che
alla fine dell'immersione si continua a guardare e girellare nel sito
nonostante il freddo, sospesi nell'atmosfera liquida di un posto
magico.</span></p>
<p><br /><br />
</p>
<p><i><b><span face="Arial, sans-serif">Matteo “Masdepaz” Stanzani</span></b></i></p>
<h1 class="western">
</h1>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFQ2pQldxGMHJVDrqMlAyxMEUrP6967QeqruTrFWLOBXcSDXf2EWD0gNP6jGXvK8C6XU-6DbryAjJ21GurOn9-MDzr4iuHl9znlYReCSdjc5JvdYEcLwL2lIw3mWqNg-0xV5AquLFROC2hwUoxDUznGKF69A-Oc1Bt_8XgaC1sdaP9ZzxAcuSDC9_muw/s1334/IMG-20221019-WA0011.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1334" data-original-width="750" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFQ2pQldxGMHJVDrqMlAyxMEUrP6967QeqruTrFWLOBXcSDXf2EWD0gNP6jGXvK8C6XU-6DbryAjJ21GurOn9-MDzr4iuHl9znlYReCSdjc5JvdYEcLwL2lIw3mWqNg-0xV5AquLFROC2hwUoxDUznGKF69A-Oc1Bt_8XgaC1sdaP9ZzxAcuSDC9_muw/w113-h200/IMG-20221019-WA0011.jpg" width="113" /></a></div><br /><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="JUSTIFY"> </p><p align="JUSTIFY"> </p><p align="JUSTIFY"> </p><p align="JUSTIFY"> </p><p align="JUSTIFY"> </p><p align="JUSTIFY"> <span> </span><span> </span><span> <span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqIBcFoL9xOZ2KIYG2G5sd9FUmHEGWGEj9Lzp_P5i2ShkWWnteMGKqaGORN-GTQuACou-8R8_d_ny-s_vYIg61sTSuQxr1WEpP2ymH8DAs5LMGsAbd9xmGg0VBWw5PxjB0YJzt2lyT9Yj5VfD4KnbeDXCJ8Rc81LDuaQymoWe21NsYIgiuYue066EeKA/s1600/IMG-20221008-WA0047.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqIBcFoL9xOZ2KIYG2G5sd9FUmHEGWGEj9Lzp_P5i2ShkWWnteMGKqaGORN-GTQuACou-8R8_d_ny-s_vYIg61sTSuQxr1WEpP2ymH8DAs5LMGsAbd9xmGg0VBWw5PxjB0YJzt2lyT9Yj5VfD4KnbeDXCJ8Rc81LDuaQymoWe21NsYIgiuYue066EeKA/s320/IMG-20221008-WA0047.jpg" width="320" /></a></div><br /><p></p><p align="JUSTIFY"> </p><p align="JUSTIFY">Per anni ero stato vittima della “Maledizione di
Capo d'Acqua”, ogni volta che si programmava quel tuffo capitava
qualcosa che mi impediva di andarci, il che era diventato un bel po'
frustrante, al punto da metterci quasi, con una sorta di fatalistica
rassegnazione, una pietra sopra.</p>
<p align="JUSTIFY">Potete quindi capire quindi, quando a margine della
stagione estiva, Matteo mi chiama al telefono e mi dice che si
vorrebbe organizzare un uscita a Capo d'Acqua (AQ) e se la cosa
poteva interessare qualcuno del nostro gruppo, non riuscì a
terminare la frase che avevo etusiasticamente già accettato.</p><p align="JUSTIFY"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilcl__rcpKweHsTxeCzXv7kblTH1xm6QIiodTVpa26Q3lsGO0rG81rngv5ImaVwIBVwz4GNAep5Ag9g9ClY34CqxGY0JKxjKKrY9qcSw-a9JhkPt3oTUt1j_vUZCOY-DzIlOQQCAW6mLtdoTMQYxNhuBKP4l-dB77jTQ2agThVck_WNAFvXqO9ssYoGw/s1024/IMG-20221009-WA0055.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="768" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilcl__rcpKweHsTxeCzXv7kblTH1xm6QIiodTVpa26Q3lsGO0rG81rngv5ImaVwIBVwz4GNAep5Ag9g9ClY34CqxGY0JKxjKKrY9qcSw-a9JhkPt3oTUt1j_vUZCOY-DzIlOQQCAW6mLtdoTMQYxNhuBKP4l-dB77jTQ2agThVck_WNAFvXqO9ssYoGw/w150-h200/IMG-20221009-WA0055.jpg" width="150" /></a></div><br /><p></p>
<p align="JUSTIFY">Ma cos'è Capo d'Acqua? Dovete sapere che nel parco
<b><span style="font-weight: normal;">nazionale del Gran Sasso</span></b>,
a 180 chilometri da Roma, e una quarantina dall'Aquila, c’è un
piccolo <b><span style="font-weight: normal;">lago artificiale</span></b>
che è entrato nella classifica dei <b><span style="font-weight: normal;">migliori
posti al mondo</span></b> dove fare immersioni. Alle pendici
occidentali del Monte Scarafano, le acque delle sorgenti di Capo
d'Acqua sono invasate in un bacino artificiale collegato ad un
sistema di irrigazione che alimenta una centrale idroelettrica che
alimenta una stazione di pompaggio che convoglia le acque dell'invaso
verso i Comuni siti a quote più alte per fini agricoli/irrigui. Le
sue acque fredde e cristalline arrivano dalle fonti da cui prende il
nome: sorgenti di Capo d’Acqua. Il bacino artificiale nasce nel
1965 dopo la realizzazione di una diga costruita per sbarrare il
corso del Tirino e per convogliare l’acqua nei campi dove si
coltivava il grano. La suddetta diga nata per sbarrare il corso
superiore del Tirino, poco più a valle delle sue sorgenti, in
prossimità della omonima frazione di Capestrano (Caput Aquae). Il
bacino è alimentato da numerose sorgenti naturali immettono nel
bacino continui flussi di acqua fresca e limpidissima che
confluiscono a valle nel Tirino. Tuttavia questo da solo non spiega
perchè questo piccolo lago di altura è stato definito nel panorama
turistico internazionale, la “piccola Atlantide d’Abruzzo”.</p>
<p align="JUSTIFY"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQnLkj3K2SHdRZtEm9yzPSJaSPAOjtPcsBjM6pHZhR4MOrqwPFKi_rvX6MkPU_E7Evyt0FzAPa05r-p7J2AHFRqSSATkzrdiQOvMjpmzwM-ZTk7AGRzqQC2maygl-lGH2D5nW9JnV65bWDFc_DXIDoKWyBJVj_Xpx3eclcrYWiXBoDh2xdhpcmjdB8kg/s1024/fotoeffetti.com_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="718" data-original-width="1024" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQnLkj3K2SHdRZtEm9yzPSJaSPAOjtPcsBjM6pHZhR4MOrqwPFKi_rvX6MkPU_E7Evyt0FzAPa05r-p7J2AHFRqSSATkzrdiQOvMjpmzwM-ZTk7AGRzqQC2maygl-lGH2D5nW9JnV65bWDFc_DXIDoKWyBJVj_Xpx3eclcrYWiXBoDh2xdhpcmjdB8kg/s320/fotoeffetti.com_.jpg" width="320" /></a></div><br />L'area era intorno al 1100' sotto l'influenza dei
Medici, già signori di Firenze, nel sito dove oggi troviamo il Lago
artificiale esisteva anticamente un mulino appartenuto alla famiglia
Verlengia di Capestrano, e un colorificio costruiti in prossimità
della sorgente di Capo d'Acqua. Il colorificio è oggi ancora
visibile in superficie, mentre il mulino di circa 400 mq, in buono
stato di conservazione, (salvo i danni riportati nel terremoto
dell'Aquila che ha fatto crollare un arco) è completamente immerso
nell’acqua cristallina del lago ed è caratterizzato dalle antiche
tecniche murarie costruttive tradizionali. Di grande impatto sono i
resti di due arcate murarie e le piattabande in legno di porte e
finestre. Il complesso è costituito da due mulini distinti,
realizzati in epoche differenti anche se relativamente vicine nel
tempo. Più vicino alla sorgente è presente un altro mulino più
piccolo, probabilmente un ampliamento dell’altro. Intatto è il
selciato dei viottoli antichi che un tempo veniva percorso dai
contadini con il loro carico di grano. Il sito sommerso, ha un che di
affascinante e misterioso, la bassa temperatura delle acque, restando
costante intorno ai dieci gradi tutto l’anno, impedisce il
proliferare di alghe e piante lacustri e garantisce un'ottima
visibilità, eccezione fatta per la strafificazione dei semi di
salice che anno dopo anno affondando nell'acqua hanno creato una
coltre sul fondo che è meglio non smuovere. Va detto però che
anche quando questo malauguratamente accade si sedimenta piuttosto
rapidamente.<p></p><p align="JUSTIFY"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij9FQBzecniSd_Aua4GFDh5y-5QdWuF6w3sp-4k66-uQaPbUSYcQhPLXT-ZgZz-QAT5yn2D7EwgN66rskjhnbTBNkoEXQQsNCIQNpC2PLGI7h1lUazIQck7fb5pzr4MluL6kMfl-czxW1EXuRONlbP2jp7US7mJDTyrSNHvab_QBWA4F6_FpUD_RqGmA/s3840/1665752608788.jpeg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2160" data-original-width="3840" height="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij9FQBzecniSd_Aua4GFDh5y-5QdWuF6w3sp-4k66-uQaPbUSYcQhPLXT-ZgZz-QAT5yn2D7EwgN66rskjhnbTBNkoEXQQsNCIQNpC2PLGI7h1lUazIQck7fb5pzr4MluL6kMfl-czxW1EXuRONlbP2jp7US7mJDTyrSNHvab_QBWA4F6_FpUD_RqGmA/w200-h113/1665752608788.jpeg" width="200" /></a></div><br /><p></p>
<p align="JUSTIFY">La profondità massima è di circa 9 metri, la
visibilità arriva anche a 70, il che aggiunge un senso di irrealtà
a questo luogo che sembra congelato nel tempo. L'acqua cristallina e
la realativa vicinanza delle rovine alla superficie, riflettendole in
una sorta di cielo al contrario, mi ricordano alcuni lugometraggi di
animazione di Hayao <b><span style="font-weight: normal;">Miyazaki</span></b><span style="font-weight: normal;">
. L'immersione in sé dura poco più di 35/40 minuti, ma le emozioni
che trasmette non vi abbandoneranno più. L'immersione è piuttosto
semplice, ed è aperta a subacquei di qualsiasi livello purchè
muniti di brevetto, ovviamente si deve avere l'accortezza di seguire
le disposizioni dell guide rimanendo a debita distanza dalle rovine
e dal fondo del lago. Per quel che riguarda l'attrezzatura io
consiglio la muta stagna o una buona semistagna con sottomuta,
sebbene Francesco e Francesca, del nostro gruppo abbiano
coraggiosamente sfidato il lago in umida (era il 9 ottobre del
corrente anno) senza riportare danni. Per quanto riguarda gli erogatori è sufficiente un </span></p><p align="JUSTIFY"><span style="font-weight: normal;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-weight: normal;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsHSIvknUrRMQXmlu0keng2z_JlkkLFq7IhwRa-gND6WpMdjhxaYd2lJCh3Vpa4mJXO8QyEblK0I8KrMzts6sBB1g6W3mPosoZP1320EFoojEekpv3aPP3acpw8lZzH5w9O6ZZP_LQRkH2yHgyRJLA7tT2f6Jr7d6a7GLNNdB7MOHH_-DwRNQ2I1YeBQ/s3840/1665752111259.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3840" data-original-width="2160" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsHSIvknUrRMQXmlu0keng2z_JlkkLFq7IhwRa-gND6WpMdjhxaYd2lJCh3Vpa4mJXO8QyEblK0I8KrMzts6sBB1g6W3mPosoZP1320EFoojEekpv3aPP3acpw8lZzH5w9O6ZZP_LQRkH2yHgyRJLA7tT2f6Jr7d6a7GLNNdB7MOHH_-DwRNQ2I1YeBQ/w113-h200/1665752111259.jpeg" width="113" /></a></span></div><span style="font-weight: normal;"><br />Octopus, ma avere anche delle degli adattatori da Din a Int per l'attacco bombole non guasta. Il mio consiglio è quello di
organizzarvi un bel weekend che comprenda non solo l'immersione nel
lago, ma anche nella spendida natura incontaminata che circonda
questa piccola perla, fidatevi non rimarrete delusi dall'accoglienza
e dalla cucina locale che è già da sola un esperienza positiva che
non dimenticheremo facilmente (neppure le nostre mute). Questi luoghi
erano l'ambientazione originale della storia di “Ladyhawke” e in
parte da queste parti furono girate alcune scene del film del 1985
diretto da Richard Donner con Matthew Broderick, Rutger Hauer e
Michelle Pfeiffer; vi segnalo inoltre che nel Parco Nazionale del
Gran Sasso e Monti della Laga, immerso in una natura
incontaminata vi è anche un grande patrimonio di vasto
interesse archeologico (ricordiamo il GUERRIERO di Capestrano). </span><p></p><p align="JUSTIFY"><span style="font-weight: normal;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-weight: normal;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrkZI6ueRimT3T6XU3Pb4dy6dmuY7GZPIeC_wbAcQ3knvNrs9F369uVST29iZhQEDwUSvjJeVJj5N_UEt5zm-uCiQdpCRWuJhkLtRzl1JnVCOOtWABlRXTjiHze-OzLuINjF-expRQWGfpzGHXs1P5U3_PMTCbW9s386RpHghzHmLcJn5DUgyA5ooDog/s1024/IMG-20221009-WA0043.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1024" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrkZI6ueRimT3T6XU3Pb4dy6dmuY7GZPIeC_wbAcQ3knvNrs9F369uVST29iZhQEDwUSvjJeVJj5N_UEt5zm-uCiQdpCRWuJhkLtRzl1JnVCOOtWABlRXTjiHze-OzLuINjF-expRQWGfpzGHXs1P5U3_PMTCbW9s386RpHghzHmLcJn5DUgyA5ooDog/s320/IMG-20221009-WA0043.jpg" width="320" /></a></span></div><span style="font-weight: normal;"><br /> </span>
<p></p>
<p align="JUSTIFY"><span style="font-weight: normal;">Alla fine si
riparte per tornare a casa con un esperienza in più e devo dire a
malincuore vista l'accoglienza ed i luoghi che meriterebbero
decisamente più tempo, ma è soltanto un arrivederci mi sa.</span></p>
<p align="JUSTIFY"><br /><br />
</p>
<p align="JUSTIFY"><br /><br />
</p>
<p align="JUSTIFY">Buone Bolle!!!</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Link:</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><a href="https://www.atlantidesub.com/33-Immersione-tra-i-mulini-sommersi.html">https://www.atlantidesub.com/33-Immersione-tra-i-mulini-sommersi.html</a></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/vpZcmHeVInU" width="320" youtube-src-id="vpZcmHeVInU"></iframe> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><b>I mulini sommersi di "Capo d'Acqua" </b></i><br /></div><br /><p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><i><b>Fabrizio Gandino</b></i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">“<i><b>Subacqueodisuperficie”</b></i></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><i><b></b></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5CJAG79PRuhiNargqS9nNp_9ZD9rr4Ck73EGtFwWRvRs9KyiySspz_ubZTTToePgwMYtWxyg5gDIgkahFmMKtZ8mf8P6ySpx9dQQGEbB3AyKbfJCuIO4TH2IkVUOC4LnRia-kaOnemLHetBJmFMY34CiE40tSmSWmDBEJ-81sORQTaHZkWv8vlhnRXw/s245/Fabrizio%20Gandino.PNG" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5CJAG79PRuhiNargqS9nNp_9ZD9rr4Ck73EGtFwWRvRs9KyiySspz_ubZTTToePgwMYtWxyg5gDIgkahFmMKtZ8mf8P6ySpx9dQQGEbB3AyKbfJCuIO4TH2IkVUOC4LnRia-kaOnemLHetBJmFMY34CiE40tSmSWmDBEJ-81sORQTaHZkWv8vlhnRXw/w183-h200/Fabrizio%20Gandino.PNG" width="183" /></a></b></i></div><i><b><br /> </b></i><p></p>
subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com067022 Capodacqua AQ, Italia42.287051299999987 13.790836613.976817463821142 -21.3654134 70.59728513617884 48.9470866tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-2360334926935973832022-09-25T16:17:00.000+02:002022-09-25T16:17:28.570+02:00Un compleanno da ricordare : Secca di Chia<p>
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUsFAIR_XufEB0_PopmWzUu6i0N7NNpie9M3sBccffG30On7b53KB_6j12LyDFkXx6QJaChvl4On8ciTbkn0QD_jAhz9GzJkqNzsJWPZUDqbmZsVFklQdFs65gJaLxwzAYuetxBuFWaCrhYENwIAEsd9jmimijHwa-uiSHA0aWovM398JaF_Xd1Mkb6w/s1335/Immagine%202022-09-25%20131658.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="754" data-original-width="1335" height="181" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUsFAIR_XufEB0_PopmWzUu6i0N7NNpie9M3sBccffG30On7b53KB_6j12LyDFkXx6QJaChvl4On8ciTbkn0QD_jAhz9GzJkqNzsJWPZUDqbmZsVFklQdFs65gJaLxwzAYuetxBuFWaCrhYENwIAEsd9jmimijHwa-uiSHA0aWovM398JaF_Xd1Mkb6w/s320/Immagine%202022-09-25%20131658.png" width="320" /></a></div><br /><p></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">La fine di Agosto-inizio
Settembre può essere ancora un ottimo periodo per fare qualche bella
immersione nel Sud Sardegna, è il mio periodo preferito a dire il
vero, finiti i grandi esodi turistici si respira un po' di quell'aria
familiare che vivevo da bambino quando riuscivo a passare ben tre
mesi di ferie dai nonni a Sant'Antioco.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipHKtfME5fyJiNad7FqGpeM1lG_ALumFRmTt3tZvNQEsKj2BYd5UNhU5t8WunfmM0lkiq0_6HLNfUq4g8_I07r_pfCg547YPyQmBV8AC8yZW6SLuOV_TXKSIaPlRUyYM0OkeKl30liZpJw9ehZcu91cnxhuYCsuga_B4lNlxvW4M0RhqlHcSxN3Bq3JQ/s1296/118804627_3823169601030585_456545818118113580_n.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="729" data-original-width="1296" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipHKtfME5fyJiNad7FqGpeM1lG_ALumFRmTt3tZvNQEsKj2BYd5UNhU5t8WunfmM0lkiq0_6HLNfUq4g8_I07r_pfCg547YPyQmBV8AC8yZW6SLuOV_TXKSIaPlRUyYM0OkeKl30liZpJw9ehZcu91cnxhuYCsuga_B4lNlxvW4M0RhqlHcSxN3Bq3JQ/w400-h226/118804627_3823169601030585_456545818118113580_n.jpg" width="400" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Ho conosciuto il Diving
Center di Chia qualche anno fa, quando in pieno periodo Covid, con
poco tempo a disposizione, cercavo un Diving per fare qualche tuffo a
fine stagione.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Sant'Antioco ormai non ha
più Diving da qualche anno sull'isola, il che mi ha spinto a dovermi
spostare sull'isola di San Pietro diverse volte, belle immersioni che
ho anche documentato qui sul blog, ma per niente agevoli per me come
trasferta, malgrado la distanza non certo grandissima, a causa dei
collegamenti tra Calasetta e Carloforte, orari e disponibilità.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Sebbene Chia sia ad un ora
di strada da Sant'Antioco, muovendomi in auto, mi rende decisamente
più libero di gestirmi non dovendo sottostare ad orari e
disponibilità dei traghetti che collegano le due isole.</span></p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAy3zG6w1dig246A6l7W1_BaDgYwRGF8CHznlvUdDfISneJ2Kd8BA7hwkLECMcT7rw3nj27QQg94Nt2RvVmT3RPEQOQ--yNps9NT6AJzdmdPgwE5TTmPOo-iyi28phFqKZdov8AWHaCbpsa6cbEeM0yPnANsuyLC-rs4qkyw8JdYC08Hdfm6PpedwV8g/s960/301204121_10228264062884260_6844170703409681313_n.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="720" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAy3zG6w1dig246A6l7W1_BaDgYwRGF8CHznlvUdDfISneJ2Kd8BA7hwkLECMcT7rw3nj27QQg94Nt2RvVmT3RPEQOQ--yNps9NT6AJzdmdPgwE5TTmPOo-iyi28phFqKZdov8AWHaCbpsa6cbEeM0yPnANsuyLC-rs4qkyw8JdYC08Hdfm6PpedwV8g/w150-h200/301204121_10228264062884260_6844170703409681313_n.jpg" width="150" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Davide Morelli</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr></tbody></table><p></p><span style="font-size: medium;">Conobbi Davide Morelli, il titolare del "Diving Center Chia", circa tre anni fa e mi fece subito una buona impressione, nei due
anni a succedere, sempre di corsa (nonostante le ferie) e il poco
tempo, sono tornato a Chia per immergermi. (vi rimando al video
editato su Youtube delle immersioni dell'anno scorso
<a href="https://youtu.be/08hq-s_U00A" target="_blank">https://youtu.be/08hq-s_U00A</a>).</span>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Quest'anno ho deciso di
festeggiare il mio compleanno e quale modo migliore di farlo se non
con un immersione? </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">La giornata si presentava
con un cielo tendente al coperto, ma con il vento quasi in bonaccia,
cosa piuttosto rara da queste parti, quello che ancora non sapevo era
che proprio questa condizione così perfetta mi avrebbe permesso un
esperienza inaspettata.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg54YgpnOQCmPZ8R2hAnbjElU2f0DyvXt2GBYP-zTxj4j5x97eZHiSIzEhFv69sHEwr_6X1X07GLcpkoti1tmOjh5di9OXADxatwa1Ah3p4OgSHNde--AOdEn8fB0ZzbuX_uTeXn-rTdK77Hk3o_Cg73es8fNkqQN9CiYTUBedQii2oWvgtHjEjDPtCzg/s2000/1664110849537.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="2000" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg54YgpnOQCmPZ8R2hAnbjElU2f0DyvXt2GBYP-zTxj4j5x97eZHiSIzEhFv69sHEwr_6X1X07GLcpkoti1tmOjh5di9OXADxatwa1Ah3p4OgSHNde--AOdEn8fB0ZzbuX_uTeXn-rTdK77Hk3o_Cg73es8fNkqQN9CiYTUBedQii2oWvgtHjEjDPtCzg/w200-h150/1664110849537.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Il sito dell'immersione
era la Secca di Chia, prospiciente la spiaggia di Cala Cipolla, si
tratta di un “cappello” sui 20 metri circa di profondità che
digrada di poco intorno ai 25 metri. </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Le immagini che vedete
allegate sono estrapolate dai video della GoPro, visto che la
custodia della macchina fotografica si è allagata. </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Mi ero già immerso nelle
acque di Chia altre volte come già detto in precedenza, ma nulla mi
aveva preparato al volume di quello che avrei visto. </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcCxjHgkhr-uv9xtLEBrc73SLTAozYex6goicYtsGBDjpIZ6NACdB9YUoo7lLPe6sD5FRP0Z1Q9pzMzI2HrKNHFE2zzRrhIUngncyW846jq7M6LQp1DPIfTywGV4zNC7eStTk1s48VFf-l6F3rBQHtOxzXx9V14q0x-lV5PhA2Z2zW86lXH25M2SfFSQ/s1299/Istantanea_2022-09-25_13-09-01.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="923" data-original-width="1299" height="142" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcCxjHgkhr-uv9xtLEBrc73SLTAozYex6goicYtsGBDjpIZ6NACdB9YUoo7lLPe6sD5FRP0Z1Q9pzMzI2HrKNHFE2zzRrhIUngncyW846jq7M6LQp1DPIfTywGV4zNC7eStTk1s48VFf-l6F3rBQHtOxzXx9V14q0x-lV5PhA2Z2zW86lXH25M2SfFSQ/w200-h142/Istantanea_2022-09-25_13-09-01.png" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /></span>
<p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Neppure eravamo scesi
sull'ancora, che la prima scena che si mostrò ai miei occhi fu un
inseguimento, tra uno Scaro maschio (Parisoma Cretense) di grossa
taglia e una Donzella pavonina (Thalassoma pavo) anch'essa adulta e
maschio, ma come lo sguardo si distoglieva era un tripudio di vita.
Non facevo in tempo a provare a riprendere qualcosa che Luca, la
nostra guida, indicava qualcos'altro: Polpi (Octopus Vulgaris),
banchi di sparidi di ogni tipo ( Sarago maggiore, Sarago fasciato,
Occhiate, Orate, Dentici, solo per citarne alcuni), una murena
(Murena helena), le onnipresenti Castagnole (Chromis chromis) sia
nella loro forma adulta che si avanotti blue elettrico, Donzelle
(Coris julis) e ancora perchie (Serranus cabrilla), Sciarrani
(Scriarranus scriba), Tordo pavone (Symphodus tinca), Scorfano rosso
(Scorpaena scrofa) .</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTAZd2VWjqK6mdhLcK5TSY6dIR0s88ZPKagSGAGjhdUqoRbHXfPlJCdLHBxzChMPOuUBaRsKYObrYxyPt6YcCpzuaBsQZLt1gUd-pK6BdLbHtC9RV36-L6gv4uTemCIKHOd5kk4XuqTDh6PZDxFgu5G05teVsa1Byzen3ieQub-5-capdlJRSFF38UKw/s1072/Istantanea_2022-09-25_13-16-25.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="829" data-original-width="1072" height="154" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTAZd2VWjqK6mdhLcK5TSY6dIR0s88ZPKagSGAGjhdUqoRbHXfPlJCdLHBxzChMPOuUBaRsKYObrYxyPt6YcCpzuaBsQZLt1gUd-pK6BdLbHtC9RV36-L6gv4uTemCIKHOd5kk4XuqTDh6PZDxFgu5G05teVsa1Byzen3ieQub-5-capdlJRSFF38UKw/w200-h154/Istantanea_2022-09-25_13-16-25.png" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Non potevano mancare
ovviamente qualche Cernia bruna (Epynephelus marginatus).</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Non credo di esagerare
dicendo che un simile tripudio di vita l'ho trovato solo nell' AMP di
Portofino; sebbene il mare fosse relativamente calmo si avvertiva
comunque una debole risacca la sotto, mentre mi stavo spostando la
mia attenzione da una grossa Vacchetta (Peltrodoris atromaculata) ad
una piccola aragosta di cui avevo intravisto le antenne e smadonnando
tra me e mè per il gesto istintivo di puntare la fotocamera, subito
riportato dolorosamente alla realtà dall'acquario che c'era dentro
lo scafandro, ho sentito uno strano rumore, come una specie di
musichetta. Istintivamente ho portato lo sguardo al mio computer, ma
lì era tutto tranquillo, ho cercato con lo sguardo intorno a me, ma
non ero relativamente vicino a nessuno dei miei compagni.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitRxcVrjoJ9F07_E6_MZyRr-36WphMkuiufcLPwFankSEqvtXL_OZ2ii-q-qrMcrVD0x_MOrAp84aRXIu9YLXajCL1FY3whdcWXbw9kyAjI7gWkh9myrlHGO5or7T98N7MOkQGvSc637iURT3qmOxCHDuUnmLFRTnwOo87V7R8EqB2NjVl1i8aZfsnlw/s1082/Istantanea_2022-09-25_13-31-28.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="812" data-original-width="1082" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitRxcVrjoJ9F07_E6_MZyRr-36WphMkuiufcLPwFankSEqvtXL_OZ2ii-q-qrMcrVD0x_MOrAp84aRXIu9YLXajCL1FY3whdcWXbw9kyAjI7gWkh9myrlHGO5or7T98N7MOkQGvSc637iURT3qmOxCHDuUnmLFRTnwOo87V7R8EqB2NjVl1i8aZfsnlw/w200-h150/Istantanea_2022-09-25_13-31-28.png" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">L'immersione continua, un
orata con la coda smangiata da un morso mi passa poco lontano, Luca
segnala nuovamente un avvistamento nel blu, mi avvicino per cercare
di capire meglio ed allora li vedo, un grosso banco di Barracuda
(Spyraena viridensis), si staglia nuotando placido; non credo cesserò
mai di meravigliarmi dinanzi a simili spettacoli, ancora tiro giù
qualche accidente per la macchina fotografica inservibile, provo a
riprendere con la GoPro pur con i suoi limiti. Ed ancora torna quel
suono mi guardo intorno, riguardo il computer, non mi sembra la
classica musichetta di allarme di un computer da immersione.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzfjLyeWGz3qts4H1ygdq9nHYkJB1WmdX4ACLTG9CIsGhcx7bCIZ0GX-Za4VlpafHqaBqZE6oQMkjyKYOE20Ca6UvE7k_Ffd8roPlqDV-s0KC79CKqjp9qPuU1Tg1sG1JYskyvd5__z0-AZhyTI5iS70A42Yj3CdN3upHa1iBf2xN4iwG5kS52qXD3AQ/s1120/Istantanea_2022-09-25_13-20-09.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="866" data-original-width="1120" height="154" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzfjLyeWGz3qts4H1ygdq9nHYkJB1WmdX4ACLTG9CIsGhcx7bCIZ0GX-Za4VlpafHqaBqZE6oQMkjyKYOE20Ca6UvE7k_Ffd8roPlqDV-s0KC79CKqjp9qPuU1Tg1sG1JYskyvd5__z0-AZhyTI5iS70A42Yj3CdN3upHa1iBf2xN4iwG5kS52qXD3AQ/w200-h154/Istantanea_2022-09-25_13-20-09.png" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">L'immersione continua
ancora e sulla strada del ritorno alla catena vedo una Musdea (Phycis
phycis) in un anfratto e subito dopo alcune Corvine (Sciaena umbra),
di nuovo quel rumore, quel suono con una sua armonia... guardo ancora
il computer e mi guardo intorno, che sia in narcosi da azoto?</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Siamo giunti sotto la
barca ormai, ho terminato la sosta di sicurezza e mi dirigo verso la
catena quando vedo una scena, che definire curiosa è poco.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Davide ha guidato un altro
gruppo, quindi l'ho visto poco in immersione, è lontano da me circa
una decina di metri, si sta agitando con intorno qualcosa di grosso e
nero.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Mi avvicino per capire,
non sono il solo, mi chiedo quale creatura abissale lo stia
attaccando, ok prima i suoni e poi questa scena, comincio ad avere
qualche dubbio sulle mie percezioni e sanità mentale.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBe8_j7iw88HCPfXLSHeAb9eFXAJu3LwPz8g-YR2XjuTjU4LiwuGFmm193PvSUp6vSo9mhKKp6mOxeSxNvonaDiWD0-oy6uTjTgOsM9FolE-4L1arxPaUShV4jU0jdVegkX8rQvoZE7O8ATNdKt6lIhY_3j8CBaagVz-WMeBM33UulgPDQyaiHunWryg/s715/Istantanea_2022-09-25_13-28-03.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="715" data-original-width="602" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBe8_j7iw88HCPfXLSHeAb9eFXAJu3LwPz8g-YR2XjuTjU4LiwuGFmm193PvSUp6vSo9mhKKp6mOxeSxNvonaDiWD0-oy6uTjTgOsM9FolE-4L1arxPaUShV4jU0jdVegkX8rQvoZE7O8ATNdKt6lIhY_3j8CBaagVz-WMeBM33UulgPDQyaiHunWryg/w168-h200/Istantanea_2022-09-25_13-28-03.png" width="168" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /></span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Oh ragazzi! Davide ha
trovato un giaccone di lana nero e sta provando ad indossarlo
effettuando nel contempo una svestizione in acqua, da provetto sub
quale egli è, vi riesce con qualche benevolo aiuto e le le risate che
riecheggiano dentro gli erogatori degli astanti.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Ritornati in superficie e
saliti sul gommone, sta piovigginando, il moto ondoso è in crescita
e partiamo poco dopo. A bordo la soddisfazione è palpabile, è stata
sicuramente una bella immersione, Luca, la nostra guida mostra un
pezzo di lenza con grossi ami, il resto di un palamito, forse
illegale che ha rinvenuto tra le rocce.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihIzh505wvWmv71bCBkhMfdB-5uEYXBRc5nG0c4qRUg6ODztB6SIVK8p6Xb1EgBAswmLzm4-1M2W0M-6CBF-uTJernVyiAuLtEeRamUE8GkEn6Sd98bnDCnUNUjIMSS486u-KDBkN8Q9kl2N9Piaw86yHRPXEWScl1dJZic0JPbI4fRtuBpANgto0XNg/s687/Istantanea_2022-09-25_13-25-23.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="569" data-original-width="687" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihIzh505wvWmv71bCBkhMfdB-5uEYXBRc5nG0c4qRUg6ODztB6SIVK8p6Xb1EgBAswmLzm4-1M2W0M-6CBF-uTJernVyiAuLtEeRamUE8GkEn6Sd98bnDCnUNUjIMSS486u-KDBkN8Q9kl2N9Piaw86yHRPXEWScl1dJZic0JPbI4fRtuBpANgto0XNg/w200-h166/Istantanea_2022-09-25_13-25-23.png" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Davide al timone, dice di
aver sentito come una specie di canto sott'acqua e che probabilmente
si trattava di qualche mammifero marino, ma nessuno dei nostri
sguardi nel blu ci hanno dato una risposta, beh almeno non sono
ammattito. Il fatto di non aver visto chi li ha emessi non è poi così strano, visto che in acqua i canti dei mammiferi marini possono viaggiare anche per diversi chilometri.<br /></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">E' stata sicuramente una
bella immersione da ricordare, resa possibile dalle condizioni meteo
estremamente favorevoli e non frequenti, per quel particolare sito,
il modo migliore di festeggiare il 53esimo compleanno.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdI_nF8_r5nVHcdj6xP8ERf72kXbXu-OyZf0cwAiG-rQk2Vb6de4sEAYhj1LdcME0zb13LMGJhZn67CKDm1VbCUYVEgV0hqg-Lj2Wr98AM1qhtc4d3EA5cLZxFAtlxnT7l-m4uh5go2q-HCk1FkE_eGGceAP0UjvHIP9nv2yyjq1dhU9SBbFN6J2UzXQ/s1322/Istantanea_2022-09-25_13-06-26.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="939" data-original-width="1322" height="142" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdI_nF8_r5nVHcdj6xP8ERf72kXbXu-OyZf0cwAiG-rQk2Vb6de4sEAYhj1LdcME0zb13LMGJhZn67CKDm1VbCUYVEgV0hqg-Lj2Wr98AM1qhtc4d3EA5cLZxFAtlxnT7l-m4uh5go2q-HCk1FkE_eGGceAP0UjvHIP9nv2yyjq1dhU9SBbFN6J2UzXQ/w200-h142/Istantanea_2022-09-25_13-06-26.png" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Qualche dato utile circa
il sito di immersione: </span>
</p>
<dl><dt><br /></dt><dt>
<span style="font-size: medium;">Livello di Esperienza: Neofita/Intermedio</span></dt><dt>
<span style="font-size: medium;">Profondità massima: 25 mt. circa</span></dt><dt>
<span style="font-size: medium;">Profondità media: 15 mt.</span></dt><dt>
<br />
</dt><dd>
<br />
</dd><dd style="margin-left: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b>Link:</b></span></dd><dd style="margin-left: 0cm;">
<br />
</dd><dd style="margin-left: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><a href="https://www.chia.it/diving.htm">https://www.chia.it/diving.htm</a></span></dd><dd style="margin-left: 0cm;">
<br />
</dd><dd style="margin-left: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><a href="https://www.divemania.it/divesite/secca-di-chia" target="_blank">https://www.divemania.it/divesite/secca-di-chia</a></span></dd><dd style="margin-left: 0cm;">
<br />
</dd></dl>
<p style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><b><span style="font-size: medium;">Buone Bolle!!!!</span></b></p>
<br /><p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p><i><b><span style="font-size: medium;">Fabrizio Gandino</span></b></i></p><p><i><b><span style="font-size: medium;">"Subacqueodisuperficie"</span></b></i></p><p><i><b><span style="font-size: medium;"> </span></b></i></p><p><i><b><span style="font-size: medium;"></span></b></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><b><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCkx49l5NJDF8f6eNEhXUYfGMW0EEMGJElf4sj09knfNRriUwZECla7MMohHtB4KzvhbT9EkuaXKOF_iAJWEYeaONUTY5eNGd76PYlWfJD-G6ukGEl79hWo9M7A2FDFx9zx0-kM9FxvCwU_JlvqwuEfY2Lp1jS5C80qz52XBhF3y8JXyrTpCMlnxV04A/s245/Fabrizio%20Gandino.PNG" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCkx49l5NJDF8f6eNEhXUYfGMW0EEMGJElf4sj09knfNRriUwZECla7MMohHtB4KzvhbT9EkuaXKOF_iAJWEYeaONUTY5eNGd76PYlWfJD-G6ukGEl79hWo9M7A2FDFx9zx0-kM9FxvCwU_JlvqwuEfY2Lp1jS5C80qz52XBhF3y8JXyrTpCMlnxV04A/w183-h200/Fabrizio%20Gandino.PNG" width="183" /></a></span></b></i></div><i><b><span style="font-size: medium;"><br /> </span></b></i><p></p>subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com2Secca di Chia38.8747928 8.85565138.868110878211837 8.8470679311523437 38.881474721788166 8.8642340688476562tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-4553992976751679502022-09-13T09:51:00.002+02:002022-09-16T20:25:57.256+02:00Un tipetto solo fotogenico! <p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsuj3iiEJhp5JsC4_qKueOmPdSkZw7pkAPNTsN_0oHUiu4kfGC1MwKV539jk64j3zN3yCoqRq679WjzI6mqyJAN3MGfr4yIw6MKtyk5e2iFAO2NDeaZqQ8cii9USOLgi9XVsKg3aGkMs-78xXOxfZ0lvUj-jWA1RUCAwsimAWHlMqjOpZ-xz-n_ylStA/s1600/IMG-20220912-WA0016.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1046" data-original-width="1600" height="209" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsuj3iiEJhp5JsC4_qKueOmPdSkZw7pkAPNTsN_0oHUiu4kfGC1MwKV539jk64j3zN3yCoqRq679WjzI6mqyJAN3MGfr4yIw6MKtyk5e2iFAO2NDeaZqQ8cii9USOLgi9XVsKg3aGkMs-78xXOxfZ0lvUj-jWA1RUCAwsimAWHlMqjOpZ-xz-n_ylStA/s320/IMG-20220912-WA0016.jpg" width="320" /></a></div><br /></div><p></p><p>Sono tanti anni che vado in acqua, qualche cambiamento ogni tanto e qualche novità tengono viva la voglia e il grande piacere di continuare questa bellissima attività. Vorrei rendervi partecipi di una di queste mie esperienze. </p><p>Precisamente ad agosto del 2014 andai in ferie in Calabria e qualche mese prima di partire, mentre mi documentavo sui punti di immersioni e possibili soggetti particolari del luogo da fotografar,e mi imbattei in un curiosissimo e altrettanto bellissimo soggetto : il vermocane.</p><p></p><div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyCG04aG5NZWv4gqS1CSBlxoxTl-oJvPrH-QbwUos5PEbTdnNBq1XKuqjK07Y0XjXu-6UN5gMFedqT_qWTSJzMQBOIw8EjP3xq_Ee2LgP_Kl1RV513rdQ81Wwl8Zlbc6ke1Ce-Vlr9cpLVfm77cgUFqAFDh00KQ-zCIy4fDAF5IJovCXtkVeNO6qNvgA/s1600/IMG-20220912-WA0012.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1066" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyCG04aG5NZWv4gqS1CSBlxoxTl-oJvPrH-QbwUos5PEbTdnNBq1XKuqjK07Y0XjXu-6UN5gMFedqT_qWTSJzMQBOIw8EjP3xq_Ee2LgP_Kl1RV513rdQ81Wwl8Zlbc6ke1Ce-Vlr9cpLVfm77cgUFqAFDh00KQ-zCIy4fDAF5IJovCXtkVeNO6qNvgA/w133-h200/IMG-20220912-WA0012.jpg" width="133" /></a></div><br /><br /></div>Non lo avevo mai visto prima, quando arrivai al diving parlando con lo staff gli chiesi se era consueto vederlo e fotografarlo e rimasi sorpreso dalla loro risposta: "ne troverai in quantità industriali di quei bastardi!!!" <p></p><p>Mi fu spiegato che da qualche anno oramai era sempre più presente e non avendo predatori si stava espandendo in modo veramente importante, mangiando e predando qualsiasi cosa egli si trovasse davanti.</p><p>Durante le mie vacanze effettivamente lo trovai molte volte e devo dire che è tanto pericoloso e urticante quanto bello.</p><br /><p></p><p>Qualche anno dopo con mio grande stupore nel sud della Sardegna l'ho ritrovato durante un'immersione, si trattava di un esemplare molto grande, un solo soggetto, in una spaccatura a Punta karalis, isola di Serpentara. Era il preludio di quello che purtroppo questa estate sarebbe diventata la "nuova normalità". Durante ogni immersione di quest'anno almeno cinque, sei esemplari, dai più grandi e molto piccoli, trovati su spugne, sopra le gorgonie, ammassati su qualche sfortunato pesce. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKvyIR6F5kKixjq7ZlazaW112ErdfhLzjMNfxoeaBzakbiiwT7w5pxSUm44G1XXfzEeKmDumRKJ0B2V3wNOhT5HJlvLsjUvkNzYHkpesJDqEr8YWz97H_sDPCE8hZj38iGeRReoPfv-oSMCMd3Ry72tlgs6BdSGS6jcNTURltgfMTMlu6HP_mrQXSQbQ/s1600/IMG-20220912-WA0015.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1137" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKvyIR6F5kKixjq7ZlazaW112ErdfhLzjMNfxoeaBzakbiiwT7w5pxSUm44G1XXfzEeKmDumRKJ0B2V3wNOhT5HJlvLsjUvkNzYHkpesJDqEr8YWz97H_sDPCE8hZj38iGeRReoPfv-oSMCMd3Ry72tlgs6BdSGS6jcNTURltgfMTMlu6HP_mrQXSQbQ/w142-h200/IMG-20220912-WA0015.jpg" width="142" /></a></div><br />Fotograficamente parlando é un soggetto molto fotogenico, si muove lentamente, ha dei colori accesi e caldi, le piume si prestano a macro di vero impatto, insomma un bel tipino!!! Adesso giro la parola a Fabrizio che sicuramente ci darà qualche nozione in più a livello biologico e storico.<p></p><p> </p><p>Buona luce e buone bolle!!</p><p> <br /></p><p><i><b> Marco Moretti</b></i><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6kVOq9qh0_QcH66SIp5bZ0URlABsbLduO45qV4978As71XZX5K8zCjRceR_M7ZG7xn8NOBTULnG7voqbcpGdyXCyyN7tsYXVZIhFoReUc6_ukunrmjGRsh2H5QtJ3rjh_76wVJCwYPesmZvj8AYsWS67CAG6WbqK8fOmw-spaAwWsuUYy6wUN1F07KQ/s2534/IMG_20181027_171852-02.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2534" data-original-width="2112" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6kVOq9qh0_QcH66SIp5bZ0URlABsbLduO45qV4978As71XZX5K8zCjRceR_M7ZG7xn8NOBTULnG7voqbcpGdyXCyyN7tsYXVZIhFoReUc6_ukunrmjGRsh2H5QtJ3rjh_76wVJCwYPesmZvj8AYsWS67CAG6WbqK8fOmw-spaAwWsuUYy6wUN1F07KQ/w167-h200/IMG_20181027_171852-02.jpeg" width="167" /></a></div><p></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p>Bene grazie Marco, riprendo appunto da i nostri discorsi a proposito fatti tempi addietro che mi indussero a cercare di sapere qualcosa di più su questa creatura particolare. Vermocane <span>(Hermodice carunculata Pallas, 1766), sono in molti a considerarlo una sorta di flagello, come peraltro gli amici di Marco in Calabria lo avevano definito, ma questa fama sinistra è meritata?</span></p><p><br /><span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiE0AxKWFD9zQ4W1wyXlHuFM63i5z7IpJ8__XOnLUIwq7gyMWtxsiWtxFK4l5Np8doWui6BJ4wmOUQQ3sD9RkfKeExjyU3jSe37aae_s4BFNTJNQNebpPibFityBVt0J0jZevu_CitwWRfK0bsCW-G7yJXovvurWn-hKOrjPJkdUrmMokFxgYv4tOJAw/s1392/IMG-20220912-WA0014.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1392" data-original-width="928" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiE0AxKWFD9zQ4W1wyXlHuFM63i5z7IpJ8__XOnLUIwq7gyMWtxsiWtxFK4l5Np8doWui6BJ4wmOUQQ3sD9RkfKeExjyU3jSe37aae_s4BFNTJNQNebpPibFityBVt0J0jZevu_CitwWRfK0bsCW-G7yJXovvurWn-hKOrjPJkdUrmMokFxgYv4tOJAw/w133-h200/IMG-20220912-WA0014.jpg" width="133" /></a></span></div><span><br />A seconda dei luoghi viene chiamato con nomi diversi, </span><i>verme cane</i>, <i>verme di fuoco</i> o <i>verme di mare, </i>si tratta di un verme appartenente alla classe dei policheti, ne è documentata la residenza nelle acque del Mediterraneo fin dall'800', sebbene alcuni miti greci facciano risalire la sua presenza anche a prima di quel periodo. I vermocani sono animali leggendari dell'antica Grecia che avrebbero avuto due sembianze: la prima era un cane senza arti che strisciava, la seconda un insetto che abbaiava e viveva nell'inferno.
Il suo aspetto, come potete ben vedere dagli scatti di Marco e dai filmati che sono a piede di pagina è particolare, i colori caldi e sgargianti spesso sono sinonimo di un messaggio piuttosto chiaro in mare: "Lasciami perdere non sono buono da mangiare e con me ti fai male". <p></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnbrD3mtisar_MVem6sVUsNbyVE_M2X26EmPB5vToy7lqNKpBh9fz_CYzt8A9kTuxxHcT6NV7EYiClgLVKRf_z9j-_zhSBweKeVnnlH-fJZziCkK4KPBaW0DcqS-0P2_jL6cbR47H6Hs_dEAsVn7emQG94cJE_lp9chDTRwJekAi4eSfwGuzjNrbnHSg/s1080/IMG-20220912-WA0013.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="712" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnbrD3mtisar_MVem6sVUsNbyVE_M2X26EmPB5vToy7lqNKpBh9fz_CYzt8A9kTuxxHcT6NV7EYiClgLVKRf_z9j-_zhSBweKeVnnlH-fJZziCkK4KPBaW0DcqS-0P2_jL6cbR47H6Hs_dEAsVn7emQG94cJE_lp9chDTRwJekAi4eSfwGuzjNrbnHSg/w132-h200/IMG-20220912-WA0013.jpg" width="132" /></a></div><br /> Non è precisamente una novità se pensiamo ai colori sgargianti dei nudibranchi (piuttosto velenosi da ingerire per qualsiasi pesce) o anche delle varie varietà di scorfani; tra i sub esiste una regola generale circa il comportamento in presenza di creture del genere e recita più o meno così, "Se è troppo bello o troppo brutto o non si allontana quando ti avvicini, non toccare e stanne alla larga", il caso del Vermocane è calzante. Il suo aspetto può variare dall’arancio<b> </b>al rosso scuro, dal viola<b> </b>al verde profondo<sup> </sup>con ciuffi di chete bianche ben visibili<p></p><p><span>La sua diffusione sta conoscendo in questo ultimo decennio una brusca accellerata, legata sopratutto al riscaldamento delle acque, conseguenza diretta del cambiamento climatico. Possiamo tranquillamente definirlo una specie termofila, in quanto ama le acque temperate/calde e visto che sotto i 19°C va in una sorta di stasi, rimanendo però pienamente vitale in attesa che le condizioni mutino in suo favore.</span></p><p><span>Da un punto di vista evolutivo questo piccolo demonio è un vincente, la sua dieta è fortemente adattiva, è un opportunista che è capace di nutrirsi di carogne e detriti organici, ma non ha nessun problema ad attaccare per nutrirsi, in caso di bisogno anche </span><span>coralli, anemoni, ottocoralli, gorgonie, zoantidi, spugne, ricci e stelle di mare alla bisogna. Sembra che riesca a predare anche le oloturie, i molluschi e udite udite, i nudibranchi.</span></p><p><span>Pur essendo una specie altamente invasiva e impattatante sugli ecosistemi marini, non è però una specie aliena, nel Mediterraneo c'è sempre stato, ma con concetrazioni di individui assai minori e fortemente localizzate nella parte più meridionale del nostro mare. </span></p><p><span>Ha una sorta di schiera di setole chitinose attorno al corpo che hanno una duplice funzione offensiva/difensiva, possono spezzarsi e rimanere dentro chi ha avuto la sfortuna di toccarlo anche inavvertitamente. Il contatto genera una forte sensazione di bruciore, seguita spesso da una reazione infiammatoria e anche edema ad opera di una sostanza: la Complanina. Le tossine contenute nelle chete sono esse stesse un piccolo mistero: il meccanismo di trasporto delle tossine è ancora oggetto di studi, tanto che nel vermocane non è ancora chiara la natura chimica stessa della tossina che cagiona l'irritazione. Alcune scoperte recenti portano a dedurre che non si tratti di un unica sostanza, ma che questo nostro antipatico amichetto sia in grado di produrre una mistura di tossine appartenenti a 24 classi differenti.<br /></span></p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSytMQB0ZbQgA7RfNsMWgGSrmYsbigFEr0ivMEpaK-e4B3j7zdGuE7-H-e5wlCh7tfEkHXS-TRbi1osBi3wKY30Ht68LSfAINepTHa9CN3wdKHrjXbgJgKmLrrL-fZqT5fPAaaMSpW94bMqYaw_5q90agsfD7mgfRcYt4_9zZjb3xa22wYTtAZM8vaKA/s321/download.jpeg-5.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="157" data-original-width="321" height="157" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSytMQB0ZbQgA7RfNsMWgGSrmYsbigFEr0ivMEpaK-e4B3j7zdGuE7-H-e5wlCh7tfEkHXS-TRbi1osBi3wKY30Ht68LSfAINepTHa9CN3wdKHrjXbgJgKmLrrL-fZqT5fPAaaMSpW94bMqYaw_5q90agsfD7mgfRcYt4_9zZjb3xa22wYTtAZM8vaKA/s320/download.jpeg-5.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Diffusione del Vermocane</td></tr></tbody></table><br /><span><br /></span><p></p><p><span>Un dato preoccupante è anche l'aumento della taglia degli individui avvistati, se inizialmente la taglia media era stimata intorno ai 30 cm, oggi questo parametro è stato elevato a 50 cm, ma anche individui sino a 70 cm!</span></p><p><span>Il problema maggiore è che non ha nel Mediterraneo antagonisti naturali o predatori in grado di limitarne l'espansione, un possibile competitor come l'Exaplex trunculus che sostanzialmente tende a nutrirsi di animali morti o morenti e altri detriti organici, rischierebbe di divenire la sua cena.</span></p><p><span>Sembra che alcuni gamberi della varietà Stenopus siano in grado di attaccarlo e cibarsene, oppure una lumaca marina, la</span> Hidatyna, ma solo per esemplari di piccola taglia, per il resto sappiamo di pesci ossei tipici dell’Atlantico, come <i>Haemulon plumierii</i> e <i>Malacanthus plumieri, </i>ma sono nell'Atlantico appunto. Ho inteso da alcuni articoli di tentativi di vere e proprie battute di caccia da parte di sub nei suoi confronti, ma attenti non pensate di tagliarlo in due, ogniuna delle due parti rigenererebbe quella mancante (individuabile perchè con un colore differente). Insomma una bella gatta da pelare. Le abitudini di questo verme sono passate ormai da spazzino opportunista di sostanze in decomposizione, mangime non consumato, animali deceduti o morenti e altri detriti, a vero e proprio predatore che si riunisce e moltiplica in colonie anche decine, centinaia di individui.</p><p> </p><p></p><p></p><p><span></span></p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8sacsw039aXsl4z-8B_KKum3cg7S_Hubusphcdz4BIxknFOtsgtY42634MOqOgJR0sAvrdxCSQbuxtEZrFQyRfpbOdG8T0WibW5cCmG0dsaHb1ewwvFqUqMVAvXadsGAyZoJ7OP7qnmXBg7w6VBRpFwMXahXN_slAikbSHxvF24Xj7AAXkRFpsurNWg/s800/Mappa%20diffusione%20Mediterraneo%20vermocane.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="562" data-original-width="800" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8sacsw039aXsl4z-8B_KKum3cg7S_Hubusphcdz4BIxknFOtsgtY42634MOqOgJR0sAvrdxCSQbuxtEZrFQyRfpbOdG8T0WibW5cCmG0dsaHb1ewwvFqUqMVAvXadsGAyZoJ7OP7qnmXBg7w6VBRpFwMXahXN_slAikbSHxvF24Xj7AAXkRFpsurNWg/s320/Mappa%20diffusione%20Mediterraneo%20vermocane.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Mappa diffusione attuale del Vermocane nel Mediterraneo<br /></td></tr></tbody></table><br /><span><br /></span><p></p><p><span><i><b>Buone Bolle e alla larga da questi tipetti!</b></i><br /></span></p><p><span><br /></span></p><p><span><br /></span></p><p><span><b><i>Link:</i></b></span></p><p><span><a href="https://www.biologiamarina.org/vermocane/"><b><i>https://www.biologiamarina.org/vermocane/</i></b></a></span></p><p><span><a href="https://www.ideegreen.it/eliminare-il-vermocane-112654.html" target="_blank"><b><i> https://www.ideegreen.it/eliminare-il-vermocane-112654.html</i></b></a></span></p><p><span><a href="https://www.usticadiving.it/una-nuova-specie-invasiva-nel-mare-di-ustica-i-vermocani/" target="_blank"><b><i>https://www.usticadiving.it/una-nuova-specie-invasiva-nel-mare-di-ustica-i-vermocani/ </i></b></a><br /></span></p><p><b><i><a href="https://www.biopills.net/vermocane/">https://www.biopills.net/vermocane/</a></i></b></p><p><b><i> </i></b></p><p><b><i> Di seguito un video realizzato ad Agosto del 2021 a Chia (SU) dove vedrete anche alcuni esemplari di </i><i><span>Hermodice carunculata.</span></i></b></p><p><b><i><span></span></i></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><i><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/08hq-s_U00A" width="320" youtube-src-id="08hq-s_U00A"></iframe></i></b></div><b><i><br /> </i></b><p></p><p><b><i> </i></b></p><p><b><i> </i></b></p><p><b><i>Fabrizio Gandino</i></b></p><p><b><i>"subacqueodisuperficie"</i></b></p><p><b><i> </i></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVPILgzNLxIxk8IkSV60XC4yCgrf13Je8FfHH_dQgosSwPMxjU3VNtvUHzfYGPG728iRLcbSD9EuRCYdMXTk_vnDkg2tJ9hTSLf-tPFtDJpixQCGW7c1enjpNyTqb7afp4q9LSAo06bojmMgwwZzc9MPqM1qfIzEnq3kNZAo8aux9Vh5weBwsTED3mvg/s245/Fabrizio%20Gandino.PNG" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVPILgzNLxIxk8IkSV60XC4yCgrf13Je8FfHH_dQgosSwPMxjU3VNtvUHzfYGPG728iRLcbSD9EuRCYdMXTk_vnDkg2tJ9hTSLf-tPFtDJpixQCGW7c1enjpNyTqb7afp4q9LSAo06bojmMgwwZzc9MPqM1qfIzEnq3kNZAo8aux9Vh5weBwsTED3mvg/w183-h200/Fabrizio%20Gandino.PNG" width="183" /></a></i></b></div><b><i><br /> </i></b><br /><p></p><p></p><div style="text-align: center;">Se</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br />Marco Morettihttp://www.blogger.com/profile/15846253609582289012noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-74348192403500755092022-08-01T12:30:00.000+02:002022-08-01T12:30:39.146+02:00Meduse, facciamo un po' di chiarezza<p>
</p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="color: #cccccc;"><i><strong>"<span style="font-size: medium;">Le meduse</span><span style="font-size: medium;"> compaiono soprattutto in
estate</span><span style="font-size: medium;">,
dopo la fioritura del fitoplancton a febbraio-marzo e quella dei
crostacei a marzo-aprile. In ogni caso, quando ci sono si vedono,
quindi evitarle è semplice: basta non fare il bagno! Ricordate che
le meduse non attaccano l'uomo, siamo noi che andiamo loro addosso."</span></strong></i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="color: #cccccc;"><i><strong><span style="font-size: medium;"> </span></strong></i></span></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLlrUkZgL6IzlA0WKp-KKcCYUCn90BeGNE3Nn8xJd7UfxNAPj7iF6yw1y_14Wnck6mciZb4sA1cap5u6TXG4dk41z6gmlM98JS4GWKOgqB7WppwQHTlm1u_KXT_iLPUQiSF_lBmZ9jJYGttwXYwWPUOc1O8EP4ZEQj54JbFH1A0Fj_Ke92z5rt-8xW2g/s1000/meduse%20tavola.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="748" data-original-width="1000" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLlrUkZgL6IzlA0WKp-KKcCYUCn90BeGNE3Nn8xJd7UfxNAPj7iF6yw1y_14Wnck6mciZb4sA1cap5u6TXG4dk41z6gmlM98JS4GWKOgqB7WppwQHTlm1u_KXT_iLPUQiSF_lBmZ9jJYGttwXYwWPUOc1O8EP4ZEQj54JbFH1A0Fj_Ke92z5rt-8xW2g/s320/meduse%20tavola.jpg" width="320" /></a></div><br /><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-size: medium;">Tutte
le estati ci dobbiamo rassegnare alle medesime scene, ma questa più
di altre vuoi per le temperature decisamente sopra la norma e la
siccità che sta cambiando letteralmente alcuni ecosistemi relativi
all'alveo dei fiumi, sta tenendo banco l'argomento “Meduse”.</span>
</p><p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">I
giornali sempre a caccia di titoli sensazionalistici, ci marciano
diffondendo panico ed un ingiusta fobia verso una specie animale solo
in parte pericolosa, sarebbe come iniziare a sterminare i gatti
perchè felini come Leoni e Tigri. Inoltre le meduse sono parte
integrante della catena alimentare di molte specie ittiche che
consumiamo abitualmente, come i tonni ad esempio. Da qui ad assistere a scene di "impavidi" genitori e relativi bambini per sentirsi degli eroi spiaggiano sotto il sole qualsiasi cosa galleggi, senza nessuna discriminazione conoscitiva è un attimo. Si ricorda inoltre che prelevare meduse dal mare e portarle in spiaggia per farle morire al sole senza nessun motivo è reato di maltrattamento di animali e si rischia una pesante multa o addirittura il carcere </span>
</p><p><span style="font-size: medium;"> Il reato si configura come tortura, violazione del'articolo 544 ter del Codice Penale, ed è punito con la reclusione da
tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.</span></p><p><span style="font-size: medium;"></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi18zeF78b-wX70FuwAtRR5qxTfkQX63bcSWymFVVk39IC6WjClzVZxcWMU-rf_jEnsu1J2DPV9Y7-LRc__oLo42a19S69WqTM8Ba1NtlbKa2nY-u0KrKqE_DPG0aRUylUYn5Cvp9mwunTtQBxbvd7qxxOhyOiJrR4ZXmduK3ZUACHyqq9hVpbYRbc4RA/s3264/IMG_0011.JPG" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="2448" data-original-width="3264" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi18zeF78b-wX70FuwAtRR5qxTfkQX63bcSWymFVVk39IC6WjClzVZxcWMU-rf_jEnsu1J2DPV9Y7-LRc__oLo42a19S69WqTM8Ba1NtlbKa2nY-u0KrKqE_DPG0aRUylUYn5Cvp9mwunTtQBxbvd7qxxOhyOiJrR4ZXmduK3ZUACHyqq9hVpbYRbc4RA/w200-h150/IMG_0011.JPG" width="200" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto di Fabrizio Gandino </td></tr></tbody></table><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p><p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Tanto
per cominciare facciamo un po' di chiarezza, con “medusa” si
definisce </span></span><span style="font-size: medium;">un animale planctonico, in
prevalenza marino, appartenente al phylum degli Cnidari. Generalmente
rappresenta uno stadio del ciclo vitale che si conclude dopo la
riproduzione sessuata con la formazione di un polipo; </span><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
assieme agli Ctenofori formavano una volta quelli che erano i
Celenterati. Stiamo parlando infatti di organismi molto antichi, la
cui memoria affonda nelle radici del tempo e dell'evoluzione stessa
della vita sul nostro pianeta.</span></span></p>
<p><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Eleganti e
raffinate, innocue o terribilmente pericolose, che siano, </span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">le
meduse sono presenti nei nostri mari da molto tempo</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">.
La loro esistenza si stima sia anteriore al Cambriano, esattamente
con la forma e le funzionalità di adesso. Ciò significa che questi
animali non si sono evoluti in un miliardo e mezzo di anni, e questo
perché non né hanno avuto bisogno, erano già evolute quando si
sono presentate nelle nostre acque. Le </span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">meduse</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
sono presenti nei nostri mari solitamente in foltissimi branchi
composti da centinaia se non migliaia di esemplari. Molte specie
hanno un ciclo vitale “diverso”, cioè non vengono trasportate
dalla corrente ma hanno una forma sessile, e passano parte della loro
vita attaccate sul fondo, </span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">sotto
forma di polipi</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">.</span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;"></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlGfnujdDWzXsbUwjeV8SRWZ_V9MLhK6NWPKHcyKswNBIttMhs3u1Xg6hskWdTpZrib7LAUQrmlYfAxxegMBWCiqn7QHTGFVhiR3vctCFCkBiWKpNorYNBC79WnXVSx74_jBu-NNpvMcZWefupNySlfdkgQWJ-2agTIaMnbg9H9CKdWLVOXc5gRui7DQ/s960/59843777_10219637644482139_4803882871460724736_n.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="582" data-original-width="960" height="194" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlGfnujdDWzXsbUwjeV8SRWZ_V9MLhK6NWPKHcyKswNBIttMhs3u1Xg6hskWdTpZrib7LAUQrmlYfAxxegMBWCiqn7QHTGFVhiR3vctCFCkBiWKpNorYNBC79WnXVSx74_jBu-NNpvMcZWefupNySlfdkgQWJ-2agTIaMnbg9H9CKdWLVOXc5gRui7DQ/s320/59843777_10219637644482139_4803882871460724736_n.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto di Salvatore Fabiano </td></tr></tbody></table><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Quest'ultimi
vivono attaccati sul fondale, dove possono vivere diverso tempo senza
riprodursi, poi grazie alla </span></span><em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">strobilazione</span></span></em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">,
processo per cui lo stadio larvale della medusa si stacca
dall’animale, la medusa passa dallo stato sessile a quello
pelagico. La domanda che i biologi marini si stanno ponendo è:</span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
come mai nel mondo il numero di meduse aumenta ogni anno? </span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Due
parametri vengono valutati nello studio dell’aumento di tali
animali: l’</span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">innalzamento
globale della temperatura</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
delle acque ed </span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">il
depauperamento delle risorse ittiche,</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
in particolare la pesca intensiva dei predatori naturali delle
meduse. Centinaia di specie rappresentano questi animali, da quelle
</span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">microscopiche
a quelle gigantesche, con ombrelli che spesso superano i 3 metri di
diametro.</span></span></strong></p><p><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlQjMTgWeiehgUm5iXTyUWO0y7aRzPcKAug5zbk7o7qRs1ZAUI4L_MOlUp_ibZLp61qNTYg4TRcG2iNra0bIas8PTkPm8G8iht8-z6tUt3qaMaSDrmSu-oSBc9aRyOsO0ZJNv9074qL2kPNIDrm9C4xucyAtJ1UDDClkC_tCn-i-HbXYor1eq2N0iQGA/s1049/IMG-20220731-WA0028.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1049" data-original-width="685" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlQjMTgWeiehgUm5iXTyUWO0y7aRzPcKAug5zbk7o7qRs1ZAUI4L_MOlUp_ibZLp61qNTYg4TRcG2iNra0bIas8PTkPm8G8iht8-z6tUt3qaMaSDrmSu-oSBc9aRyOsO0ZJNv9074qL2kPNIDrm9C4xucyAtJ1UDDClkC_tCn-i-HbXYor1eq2N0iQGA/w131-h200/IMG-20220731-WA0028.jpg" width="131" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /><span style="font-weight: normal;"><br /></span></span><p></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
Le meduse</span></span><strong><span style="font-size: medium;"> compaiono soprattutto in
estate</span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">,
dopo la fioritura del fitoplancton a febbraio-marzo e quella dei
crostacei a marzo-aprile. In ogni caso, quando ci sono si vedono,
quindi evitarle è semplice: basta non fare il bagno! Ricordate che
le meduse non attaccano l'uomo, siamo noi che andiamo loro addosso.
Recenti dati del CNR confermano che gli avvistamenti di meduse nel
Mediterraneo sono decuplicati negli ultimi 10 anni. È un fenomeno
che riguarda solo alcune zone del pianeta, tra cui i nostri mari:
“L’analisi di metadati, su scala globale, ha permesso di
stabilire che in altre zone del mondo le popolazioni di meduse sono
stabili o sono addirittura diminuite. Nel Mediterraneo, invece,
alcune specie hanno aumentato la propria densità”, spiega Mar
Bosch-Belmar, biologa marina dell’Università del Salento. Ma
andiamo a conoscere quelle più comuni, o che potremmo incontrare nel
Mediterraneo.</span></span></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1fcNCXgmwX6GCjJHmR_36f1pVXkmhiUG12AepmydVIvSs2thXbSrSvM6UA7bfOyuFKpDPva-4j2-YFLCXyupR_eqhUleVgYwWScpk8gire_yIqhMo2zPqAJeJ8adQWJdMv_wzOy8jesdiTJjRXYLpHZC2x4IiGPN6Gu5JOvQU50SDXfP2UpFJ_SouaA/s1330/IMG-20220731-WA0031.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1330" data-original-width="1053" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1fcNCXgmwX6GCjJHmR_36f1pVXkmhiUG12AepmydVIvSs2thXbSrSvM6UA7bfOyuFKpDPva-4j2-YFLCXyupR_eqhUleVgYwWScpk8gire_yIqhMo2zPqAJeJ8adQWJdMv_wzOy8jesdiTJjRXYLpHZC2x4IiGPN6Gu5JOvQU50SDXfP2UpFJ_SouaA/s320/IMG-20220731-WA0031.jpg" width="253" /></a></div><br /><p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<h3 class="western" style="font-weight: normal;"><a name="Le_specie_più_importanti_di_medusa_presenti_nel_Mediterraneo"></a>
<b><span style="font-size: medium;">Le specie più importanti di medusa presenti nel
Mediterraneo</span></b></h3>
<ol><li><p style="margin-bottom: 0cm;"><em><span style="font-size: medium;">Pelagia noctiluca</span></em></p>
</li><li><p style="margin-bottom: 0cm;"><em><span style="font-size: medium;">Rhizostoma pulmo</span></em></p>
</li><li><p style="margin-bottom: 0cm;"><em><span style="font-size: medium;">Aurelia aurita</span></em></p>
</li><li><p style="margin-bottom: 0cm;"><em><span style="font-size: medium;">Velella velella</span></em></p>
</li><li><p style="margin-bottom: 0cm;"><em><span style="font-size: medium;">Cothyloriza
tubercolata</span></em></p>
</li><li><p style="margin-bottom: 0cm;"><em><span style="font-size: medium;">Phyllorhiza
punctata</span></em></p>
</li><li><p style="margin-bottom: 0cm;"><em><span style="font-size: medium;">Chrysaora
hysoscella</span></em></p>
</li><li><p><em><span style="font-size: medium;">Cassiopea andromed</span></em><span style="font-size: medium;">a</span></p>
</li></ol>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><b><span style="font-size: medium;">Meno
frequenti ma ormai presenti</span></b></p>
<ol start="9"><li><p><a name="gallery-1-86399"></a><span style="font-size: medium;"><i>Carybdea-Marsupialis
</i></span>
</p>
</li><li><p> <span style="font-size: medium;"><i>Physalia-Physalis </i></span>
</p>
</li></ol>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<ol><li><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Pelagia noctiluca</b></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">,
chiamata da alcuni anche “medusina viola”, “Medusa luminosa”
tra quelle urucanti è in assoluto la più comune nel Mediterraneo.
E' una specie della famiglia Pelagiidae. Famosa perché considerata
la </span></span><em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">medusa
che si illumina di notte</span></span></em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">,
la </span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Pelagia
noctiluca</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
è comune nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico orientale
fino al Mare del Nord, anche perché negli anni è diventata
l’incubo dei bagnanti italiani. Viene definita la medusa luminosa
notturna (noctiluca) perché la </span></span><span style="font-size: medium;"><b>bioluminescenza</b></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">,
di colore verde, di cui è dotata la rende visibile anche di notte.
Si nutre di plancton e di piccoli pesci che cattura tramite i
tentacoli dotati di urticanti nematocisti.</span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"></p>
</li></ol><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-5Qr0nn9c6hDvMv5USGjhpTI0BNSrgJ1694aRf7x0x5FCi91bJgkGQMcXo5pmmU5mdstoN-R2xlz8tDq9GeTXpBtb2ylPCG6_CC0BDSNv7HCiUvdXF1y26WkOSCRAEOh9kdUeDDKI-aUKlTZ5fdThn0WNC1kXfG9OjIxw6pDXWvCwJlTRcPFyYBVnEA/s1364/IMG-20220731-WA0032.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1364" data-original-width="904" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-5Qr0nn9c6hDvMv5USGjhpTI0BNSrgJ1694aRf7x0x5FCi91bJgkGQMcXo5pmmU5mdstoN-R2xlz8tDq9GeTXpBtb2ylPCG6_CC0BDSNv7HCiUvdXF1y26WkOSCRAEOh9kdUeDDKI-aUKlTZ5fdThn0WNC1kXfG9OjIxw6pDXWvCwJlTRcPFyYBVnEA/s320/IMG-20220731-WA0032.jpg" width="212" /></a></div><br /><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><ol><li><p><em><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Rhizostoma
pulmo</b></span></span></em><em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">,
</span></span></em><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">medusa
polmone di mare</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
é una </span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">grande
medusa di colore bianco</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
riconoscibile da un </span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">orlo
di colore blu</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
nella parte inferiore dell’ombrello (o cappello). Il polmone di
mare può pesare sino a 10 Kg e superare il metro di diametro.
Si tratta di una </span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">specie
innocua</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">,
anche se il contatto con essa puo’ provocare pruriti, dermatiti ed
arrossamenti a persone sensibili. Vive spesso in simbiosi con dei
piccoli pesci come suri, piccole ricciole o piccole boghe (</span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;"><i>Boops boops</i>)<i><b> </b></i>che si proteggono dai predatori nuotando all’interno
dell’ombrello della medusa. Puo’ essere parassitata dal
piccolo creostaceo </span></span><em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Hyperia
galba</span></span></em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">.
Il nome scientifico del polmone di mare è </span></span><em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Rhizostoma
pulmo</span></span></em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">.
Le braccia orali del </span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">polmone
di mare</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
ospitano spesso alghe unicellulari fotosintetiche come le
zooxantelle, che danno tonalità gialle, marroni o verdi. Presente
praticamente in tutti i mari del pianeta, </span></span><em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">R.
pulmo</span></span></em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
é una medusa<a href="https://www.ilgiornaledeimarinai.it/meduse-mediterraneo/">
</a>planctonica che si muove lentamente in acque poco profonde. È
comune nelle lagune e negli estuari.Il </span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">polmone
di mare</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
si nutre generalmente di </span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">plancton</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">,
le piccole prede vengono aspirate attraverso gli ostioli della bocca
e quindi digerite all’interno della cavità gastrica. Prede più
grandi, come i piccoli pesci, possono essere digerite sulla
superficie stessa dei lobi della bocca ricoperti di </span></span><em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">cnidociti
</span></span></em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">.
Personalmente mi capita di vederle spesso con parti mancanti, come
vistosi morsi.</span></span></p>
<p></p>
</li><li><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Aurelia Aurita</b></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">,
La medusa quadrifoglio è una delle meduse più note e diffuse
appartenente al genere Aurelia. È facilmente riconoscibile dalla
forma perfettamente sferica del suo ombrello, di un bianco diafano e
trasparente, e soprattutto dalla presenza, sulla sommità dello
stesso, di quattro strutture circolari, le gonadi, che formano una
struttura a forma di quadrifoglio, da cui deriva il nome comune
della specie. Possiede inoltre dei corti e sottili tentacoli
urticanti, che scendono dal bordo dell'ombrello, dandogli un aspetto
frastagliato, e quattro braccia più spesse che dipartono dal centro
dell'ombrello, evidenti però solo negli individui più anziani. </span></span><span style="font-size: medium;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">A.
aurita</span></span></i></span><span style="font-size: medium;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">
viene predata da numerosi organismi marini di grandi dimensioni; i
suoi principali predatori sono alcuni uccelli marini, pesci come il
pesce luna (Mola mola)e rettili marini, prima fra tutti la tartaruga
liuto (Dermochelys coriacea). Può essere predata anche da altri
cnidari: in particolare idromeduse (come Acqueorea victoria) </span></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">
e scifomeduse (come <i>Phacellophora camtschatica</i>)</span></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">.
</span></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="text-decoration: none;">Anche
<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Homo_sapiens_sapiens">l</a>'uomo
spesso caccia questa medusa: in particolare in Giappone, Cina,
Indonesia e Filippine, le meduse di questa specie sono molto
ricercate. </span></span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"></p>
</li><li><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Velella
velella, </b></span></span><span style="font-size: medium;">(un piccolo idrozoo che
spesso si trova spiaggiato dopo le tempeste) soprannominata la
“barchetta di San Pietro” a causa di una cresta di forma
triangolare simile ad una vela, che le permette di muoversi sulla
superficie dell’acqua tramite la spinta del vento. La Velella è
in realtà una colonia formata da un individuo medusoide modificato
che fa da vela e capta il vento per spostarsi mentre al di sotto del
disco ci sono numerosi individui polipoidi che si occupano
dell’alimentazione e della riproduzione. </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"></p>
</li><li><p><strong><span style="font-size: medium;">Cotylorhiza tuberculata</span></strong><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">,
h</span></span></strong><span style="font-size: medium;">a un aspetto bizzarro che
ricorda quello di un grande uovo fritto o di un disco volante, ma è
una splendida medusa. Stiamo parlando della </span><strong><span style="font-size: medium;">Cotylorhiza
tuberculata</span></strong><em><span style="font-size: medium;">, </span></em><span style="font-size: medium;">meglio
nota come </span><strong><span style="font-size: medium;">medusa Cassiopea</span></strong><span style="font-size: medium;">
e vive nei nostri mari. Negli ultimi anni c’è stato un boom di
avvistamenti nel Mediterraneo, ma niente paura. Se vi capita di
notarla in acqua, non fatele del male e non catturatela. Nonostante
le sue notevoli dimensioni, non è pericolosa visto che il suo
potere urticante è davvero minimo. La medusa Cassiopea preferisce
nuotare a pochi metri di profondità e non è affatto raro
incontrarla sulle nostre coste, in particolare nel mar Adriatico.
Spesso sotto il suo ombrello trovano ospitalità piccoli pesci, noti
come sugherelli. Svolge un ruolo importante per i nostri mari perché
funge da filtro per l’acqua e contribuisce al mantenimento della
catena alimentare. </span>
</p>
</li></ol><div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSAIvDQQ72qEbVZs8xDqzXNlki2RbJ6fs09StwmD5HYodDVta4oHMUcaB56M8uV9Uz0UFYPNOlsmoNoeGOD3LE4rtwsLujyl9_k7Av6fXUSj-M_IqUSXrXQIs7dPwPtjSOgDhHc6rjxrh23lQ1TQworsQNGCxoN2TjHubqMIIjUmgDrINXUy5vHO1iWw/s960/1659348657439.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="960" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSAIvDQQ72qEbVZs8xDqzXNlki2RbJ6fs09StwmD5HYodDVta4oHMUcaB56M8uV9Uz0UFYPNOlsmoNoeGOD3LE4rtwsLujyl9_k7Av6fXUSj-M_IqUSXrXQIs7dPwPtjSOgDhHc6rjxrh23lQ1TQworsQNGCxoN2TjHubqMIIjUmgDrINXUy5vHO1iWw/s320/1659348657439.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto di Filippo Neri </td></tr></tbody></table><br /><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><ol><li><p><span style="font-size: medium;"><b>Phyllorhiza Punctata</b></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">,
chiamata anche colloquialmente medusa dalla bocca a pois, è molto
simile alla specie Mastigias Papua, ma ha più macchie bianche sullo
schermo. Il colore della tonalità varia tra il brunastro e il
bluastro. L’area di distribuzione originale è l’oceano
Pacifico e l’oceano Indiano. Da alcuni anni, però, è stato
trovato anche come organismo invasivo nel Golfo del Messico ed ora
anche in Italia. </span></span><span style="font-size: medium;">Specie alloctona
originaria dell’Australia, segnalata la prima volta nell’estate
del 2009 in Sardegna, nelle acque antistanti l’isola di Tavolara.
E’ facilmente riconoscibile, per via delle tante macchie
biancastre che ricoprono l’ombrello. Non è urticante.</span></p>
</li></ol>
<p style="font-weight: normal;"><br /><br />
</p>
<ol start="7"><li><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: times;"><span style="font-size: large;"><b>Chrysaora
hysoscella</b></span><span style="font-size: large;">
è una medusa piuttosto diffusa nell'Oceano Pacifico ma avvistamenti
vengono fatti regolarmente anche nel Mar Adriatico e nel Golfo di
Trieste. Questa specie è comunemente conosciuta col nome di medusa
bruna o medusa compasso, a causa delle sedici bande marroni a forma
di V che ornano tutta la superficie dell'ombrella. Può arrivare
sino a quaranta di diametro e i suoi ventiquattro tentacoli possono
superare il metro di lunghezza, caratteristiche che, assieme
all'inconfondibile colorazione, la rendono facilmente riconoscibile
in acqua. Se incontrata, è bene rimanere a debita distanza: il
contatto con i tentacoli può infatti provocare dermatiti, benché
non sia tra le specie più urticanti in assoluto. La Chrysaora
hysoscella è una specie che spesso viene allevata nei grandi
acquari; alcuni esemplari sono ad esempio visibili in quello di
Genova. </span></span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"></p>
</li><li><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Cassiopea
andromeda</b></span><span style="font-size: medium;">, specie lessepsiana, è arrivata</span><strong><span style="font-size: medium;">
</span></strong><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">in
Mediterraneo dal Canale di Suez, questa specie sta risalendo lungo
le coste turche. All’inizio del 2010 è stata segnalata a Malta, e
quindi è arrivata alle porte di casa nostra.</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
Di solito si trova su fondi sabbiosi, ma può essere presente anche
su quelli rocciosi. Piccola, massimo 30 cm, sta posata sul fondo
marino. L’ombrello è rivolto verso il basso, mentre bocca e
tentacoli verso l’alto: per questo Cassiopea viene chiamata in
inglese “medusa al contrario”. Sta rivolta verso l’alto perché
possiede alghe unicellulari come quelle dei coralli delle formazioni
coralline che vivono in simbiosi con la medusa e che quest’ultima
deve esporre alla luce che filtra nell’acqua. Per questo a volte
ad una prima occhiata viene scambiata per un anemone, ma non
lasciatevi ingannare, il muco di cui sono ricoperte è urticante,
ciò dipende dal fatto che esso contiene numerose cellule mobili
microscopiche (100-500 micron) di forma irregolare (chiamate
cassiosomi) rivestite di nematocisti, le classiche cellule urticanti
di tutti gli cnidari. Le nematocisti trasformano così i cassiosomi
in </span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">potenti
armi chimiche a base di composti tossici bioattivi</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
capaci di uccidere all’istante eventuali piccoli crostacei
planctonici con cui vengono a contatto. Da evitare il contatto.</span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"></p>
</li><li><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Carybdea
marsupialis</b></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
conosciuta anche come cubo é una cubomedusa tipica dell’Oceano
Atlantico ma é anche presente in </span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Mar
Mediterraneo</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
e nell’Oceano Indiano. La sua presenza in Mar Mediterraneo é
stata documentata per la prima volta nel 1957. Si tratta di una
medusa pelagica, la </span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">sola
specie di cubomedusa ad oggi presente in Mediterraneo</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">.
Sebbene non letale come la sua cugina australiana è meglio
evitarla. Una medusa piccola, che non supera i 4 cm di diametro
dell’ombrella a forma di un cubo e trasparente. Sono presenti
tentacoli lunghi 10 volte il corpo circondati da anelli rossi. A
differenza di altre cubomeduse come ad esempio la vespa di mare
(</span></span><em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Chironex
fleckeri</span></span></em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">)*,
</span></span><em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">C.
marsupialis</span></span></em><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
possiede delle </span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">tossine
meno potenti</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
ma che sono sempre in grado di provocare ustioni nell’uomo. Le
cnidocisti presenti nei tentacoli sono in grado di inoculare il
veleno rapidamente. In caso di contatto la prima cosa da fare é di
eliminare i tentacoli per evitare forti irritazioni e cicatrici.
Curiosità, alcuni esemplari sono stati spiaggiati in questo weekend
a Marina di Pisa (PI).</span></span></p></li></ol>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtoWA4C0UpaKHDD3U7tMHYfxBxzHrKwJsmI-0KI-2ueHkc7QkPCIRmxY_TGF7BRv724In2fPgLTsmVQYgFvEsAJA93qW0nRY1zm2bauTrOVfiNdmJaQnZaXM2nlUaLwZxftHu_lR-G6RZLzThHj4EG6RBr3KT4r57kqHUIJL5I-SLUzFOTUFijR_cs0Q/s1440/1659338782943.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="1080" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtoWA4C0UpaKHDD3U7tMHYfxBxzHrKwJsmI-0KI-2ueHkc7QkPCIRmxY_TGF7BRv724In2fPgLTsmVQYgFvEsAJA93qW0nRY1zm2bauTrOVfiNdmJaQnZaXM2nlUaLwZxftHu_lR-G6RZLzThHj4EG6RBr3KT4r57kqHUIJL5I-SLUzFOTUFijR_cs0Q/s320/1659338782943.jpg" width="240" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto di Alice Roventini</td></tr></tbody></table><br /><p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<ol start="10"><li><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Physalia physalis</b></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">,
comunemente nota come caravella portoghese. È lei la protagonista
dell’estate 2022 che sta allarmando tanti bagnanti di tutt’Italia.
Ma è davvero così pericolosa? Intanto, udite udite, non è una
medusa anche se erroneamente chiamata così.</span></span><span style="font-size: medium;">
Non è un mollusco, non è uno ctenoforo. Si
tratta di uno Cnidaria come una medusa, in particolare di un idrozoo
sifonoforo. Non è quindi un animale singolo, bensì una colonia di
polipi (e non polpi!!) specializzati detto zoidi che hanno diverse
funzioni: 1) La pneumatofora, ossia la grossa struttura piena di gas
che permette il galleggiamento, 2) I dattilozoidi, lunghi tentacoli
usati per catturare le prede e molto urticanti anche per l'essere
umano. 3)Il gastrozoide, deputato alla digestione delle prede
catturate 4) I gonozoidi, il cui scopo è la riproduzione. I
soggetti allergici o con altre patologie devono fare attenzione,
perché potrebbe rivelarsi anche fatale.In generale, la puntura è
certamente dolorosa, ma non bisogna allarmarsi eccessivamente come
si legge in questi giorni sui social. </span><span style="font-size: large;">Ricordate che il veleno degli
Cnidari è termolabile, quindi diminuisce il suo effetto con la
temperatura. Il rimedio terapeutico in caso di ustione è l’utilizzo
di acido acetico.Grazie alla sua pneumatofora, questo animale è ben
visibile perché galleggia (anche se i tentacoli sono molto lunghi)
quindi se si osserva è bene stargli distante e segnalarne la
presenza al lido affinché possa prendere le dovute precauzioni per
i bagnanti.</span></p></li></ol>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2JkkDaGf607MKSFeqBu4MO-NrYSEajW5vWrAtPRg7Dzee_ybkBcn6NSbHf_tLis6vNkl3w-c0ICAS_e7MOEcQNxYawDAs1IXbNYwXMLMxQ-vjmeCOJQz8NKZCaMFiOFm043TLv6xWYJSRUjqsydaKV4E24VANGQ6fdanfqh4Qp0AWihWVSFnqbdwMcA/s960/caravella1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="768" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2JkkDaGf607MKSFeqBu4MO-NrYSEajW5vWrAtPRg7Dzee_ybkBcn6NSbHf_tLis6vNkl3w-c0ICAS_e7MOEcQNxYawDAs1IXbNYwXMLMxQ-vjmeCOJQz8NKZCaMFiOFm043TLv6xWYJSRUjqsydaKV4E24VANGQ6fdanfqh4Qp0AWihWVSFnqbdwMcA/w160-h200/caravella1.jpg" width="160" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Da Fanpage </td></tr></tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDv04BpsaN6jrKvPGS_4eAzwK_9-pS8fGRsSUVRWGn-1_YCoZVaGvW6QUfJASUNFDXzQ5hdEcgf0clIEz7VzvxzhI_Ew2o5rdVlHpreK8CQL3RD9dmqbPXuppcs0ttIkDoWe2XOyfuanuj-GVEBYUDnydYijKWY7898r1G4midGDiRY4iLscxX-MQvmg/s3841/meduse%20tavola%202.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="3841" data-original-width="3360" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDv04BpsaN6jrKvPGS_4eAzwK_9-pS8fGRsSUVRWGn-1_YCoZVaGvW6QUfJASUNFDXzQ5hdEcgf0clIEz7VzvxzhI_Ew2o5rdVlHpreK8CQL3RD9dmqbPXuppcs0ttIkDoWe2XOyfuanuj-GVEBYUDnydYijKWY7898r1G4midGDiRY4iLscxX-MQvmg/w175-h200/meduse%20tavola%202.jpg" width="175" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Clicka per ingrandire<br /></td></tr></tbody></table><br /><p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p> <span style="font-size: medium;"><br /></span><span style="font-size: medium;"><b>Prevenire</b></span><span style="font-size: medium;"><br /></span><br /><br />
</p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Sul
lato sicurezza per i sub la prima difesa è la muta correttamente
indossata, che fornisce di suo una buona protezione. Se le
incontriamo in superficie prima di immergerci occhio a tenere gli
erogatori il più puliti possibile, qualche filamento finito sul
morso del boccaglio ha riservato brutte sorprese a ben più di un
sub.</span></p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Ovviamente
se ci siete passati in mezzo occhio a quando togliete la muta, guanti
e cappuccio, alle rubinetterie stesse delle bombole, i filamenti
urticanti potrebbero essersi fermati lì.</span></p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Per
chi invece fa snorknell il consiglio invece è di girare sempre
(manco a doverlo ripetere) con il pallone segnasub o una plancetta
galleggiante. Il motivo è terribilmente pratico, se vi trovate in
mezzo ad un banco di meduse o peggio ad una risalita dal fondo,
aggrapparvi a quest'ultimo per rimanere a galla e tenere fuori almeno
la testa e la parte superiore del corpo, vi permetterà di chiedere
aiuto e anche doloranti non andare del tutto nel panico.</span></p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXDSoGjwpHWn70LK6vDi-4QzYZh4R1bohkg-Z4VMAbhiUvMz5P8VxPxk_A72Tjwb7KDaL9kNueN9rmed9MmOLwjMsFVoC_WikT6wBmTvOCUHb6H89dNNQBqg0NYxGegHSd_3aCHUusSgHL_8t6C5ymO4ABC5Lt9W5TyW1of8FcxmSkgT2BRuU-xm062Q/s4032/IMG-20190511-WA0017.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4032" data-original-width="2268" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXDSoGjwpHWn70LK6vDi-4QzYZh4R1bohkg-Z4VMAbhiUvMz5P8VxPxk_A72Tjwb7KDaL9kNueN9rmed9MmOLwjMsFVoC_WikT6wBmTvOCUHb6H89dNNQBqg0NYxGegHSd_3aCHUusSgHL_8t6C5ymO4ABC5Lt9W5TyW1of8FcxmSkgT2BRuU-xm062Q/w113-h200/IMG-20190511-WA0017.jpeg" width="113" /></a></div><br /><p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Curare </b></span>
</p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Ma
ormai vi hanno beccato e siete doloranti, che fare?</span></p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Uscite
dall’acqua senza farvi prendere dal panico e se occorre chiedete
chiaramente aiuto. L’acqua salata aiuta nella rimozione dei
tentacoli della medusa. Ma se ciò non dovesse essere sufficiente,
<strong><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">non
usate mai oggetti taglienti</span></span></strong> come lame di
coltello o forbici. Il consiglio in questo caso è di ricorrere ad un
oggetto rigido, ma non tagliente come la carta di credito, o comunque
una tessera plastificata. Potete anche usare le dita, ma
risciacquatele subito. </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Successivamente bagnate la
zona interessata con acqua di mare. Se non avete a disposizione altri
rimedi, potete andare in farmacia a richiedere una pomata apposita a
base di cloruro d’alluminio. Spesso ho visto a Calafuria, i
volontari delle Misericordie, tenere bidoncini di acqua di mare al
sole con cui sciacquare gli sfortunati bagnanti, infatti il veleno
delle meduse è termolabile. Evitate di usare l'acqua dolce che
invece aiuterebbe a favorire la circolazione del veleno. </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">In
alternativa è possibile utilizzare l'aceto bianco per cercare di
diminuire il dolore e inibire il veleno (vedi però controindicazioni
citate più avanti). Tra i rimedi naturali più adatti c'è poi
l'aloe vera, apprezzata largamente per le sue proprietà
cicatrizzanti, antibatteriche, rigeneranti e antinfiammatorie e la
Calendula. Un altra soluzione a me sconosciuta sino ad ora, è un
composto a base di</span></span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
olio essenziale di Tea Tree</span></span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
(olio dell'albero del the) e </span></span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">olio
essenziale di lavanda, tenuto</span></span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
in una bottiglietta da portare con sé per usarla al momento del
bisogno. Basta un piccolo spazio nella borsa del mare per riporre
questo rimedio. </span></span></span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">Acqua
e bicarbonato. Preparate un composto cremoso mescolando il
bicarbonato con un po’ d’acqua. Spalmatelo sulla ferita e
lasciate agire per almeno 30 secondi. Il </span></span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT">bicarbonato</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
aiuta ad alleviare la sensazione di prurito. </span></span></span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">Ottimi
pare anche acqua e aceto e (da verificare) acqua leggermente
zuccherata.</span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><b><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT">Luoghi
comuni</span></span></b></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">No
creme cortisoniche e creme antistaminiche</span></span></span><strong><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT">
</span></span></strong><strong><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">perchè
sono inefficaci contro le bruciature delle meduse</span></span></span></strong><strong><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT">
</span></span></strong><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT"><span style="font-weight: normal;">
perché entrano in azione solo dopo 30 minuti, cioè quando la
reazione ha già raggiunto il picco massimo. </span></span></span>
</p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Tra i
rimedi popolari per il trattamento delle punture di medusa troviamo
l’applicazione di <strong>ammoniaca</strong>, alcol, <strong>aceto</strong>
o <strong>urina</strong>. Si tratta di rimedi che non trovano
l’accordo della comunità scientifica. Se non avete altro a
disposizione, molto meglio affidarsi alla semplice acqua di mare. In
particolare, l'uso dell'aceto sarebbe efficace solo per le meduse
tropicali mentre per quelle mediterranee si rivelerebbe un
accorgimento controindicato, in grado persino di acuirne il bruciore.
</span>
</p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl_QJt0aOiAQKOKf1dltsQHmaws5IIJkkqJ_lSAZQjjHUJAToW99J6KFiHs26K7gN41wQBJHbQUXO6wkjKdRa1p9fwtTRWYP4FF3qDSqN08YX2I3KpO4s-Kc0ouJUnH07424bgOuzIkVbeZyWNJdbG6F_vmbsXc-enfh5nblbdcF_S53pE8MEYRtJAsw/s1000/LE-MEDUSE-DEL-MEDITERRANEO-707x1000.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="707" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl_QJt0aOiAQKOKf1dltsQHmaws5IIJkkqJ_lSAZQjjHUJAToW99J6KFiHs26K7gN41wQBJHbQUXO6wkjKdRa1p9fwtTRWYP4FF3qDSqN08YX2I3KpO4s-Kc0ouJUnH07424bgOuzIkVbeZyWNJdbG6F_vmbsXc-enfh5nblbdcF_S53pE8MEYRtJAsw/w141-h200/LE-MEDUSE-DEL-MEDITERRANEO-707x1000.png" width="141" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Clicka per allargare<br /></td></tr></tbody></table><br /><p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">Si ringraziano Alice Roventini, Filippo Neri, Marco Moretti e Salvatore Fabiano per le immagini.</p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Link: </b></span>
</p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://www.ilgiornaledeimarinai.it/meduse-mediterraneo/" target="_blank">https://www.ilgiornaledeimarinai.it/meduse-mediterraneo/</a></span></p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://www.nautica.it/biologia-marina/mediterraneo-perche-ci-tante-meduse/" target="_blank">https://www.nautica.it/biologia-marina/mediterraneo-perche-ci-tante-meduse/</a></span></p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://www.kodami.it/cose-da-sapere-sulle-meduse/" target="_blank">https://www.kodami.it/cose-da-sapere-sulle-meduse/</a></span></p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://www.greenme.it/animali/medusa-cassiopea-uovo-fritto/" target="_blank">https://www.greenme.it/animali/medusa-cassiopea-uovo-fritto/</a></span></p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://www.fanpage.it/innovazione/scienze/le-7-meduse-piu-pericolose-del-mediterraneo-come-riconoscerle/" target="_blank">https://www.fanpage.it/innovazione/scienze/le-7-meduse-piu-pericolose-del-mediterraneo-come-riconoscerle/</a></span></p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://www.greenme.it/salute-e-alimentazione/salute/meduse-punture-rimedi-naturali-consigli/" target="_blank">https://www.greenme.it/salute-e-alimentazione/salute/meduse-punture-rimedi-naturali-consigli/</a></span></p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><a href="https://www.quicosenza.it/news/calabria/365716-togliere-le-meduse-dal-mare-e-lasciarle-morire-al-sole-e-reato" target="_blank">https://www.quicosenza.it/news/calabria/365716-togliere-le-meduse-dal-mare-e-lasciarle-morire-al-sole-e-reato</a></span></p><p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><b><span style="font-size: medium;">Buone
Bolle e attenzione!</span></b></p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i><b>Fabrizio Gandino</b></i></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">“<span style="font-size: medium;"><i><b>Subacqueodisuperficie”</b></i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i><b></b></i></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><i><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1uTIi51lkj-uUvvnkD-UlQ5kqiGtOl7ndA-Li84rwfvBRrzjbmR7OYMaW8UbY-cEvAA2KXuuOdrw5opgyiifLkx4qTiIJSGMP16DA4tuAHYx3iKdG-WLRIv9go5Dmx28BW74OXuY_TwR3xL0CEMiqT3h5AicP1XnVzpOMPb0UTOT_Lzpt-2eflTq4bw/s245/Fabrizio%20Gandino.PNG" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1uTIi51lkj-uUvvnkD-UlQ5kqiGtOl7ndA-Li84rwfvBRrzjbmR7OYMaW8UbY-cEvAA2KXuuOdrw5opgyiifLkx4qTiIJSGMP16DA4tuAHYx3iKdG-WLRIv9go5Dmx28BW74OXuY_TwR3xL0CEMiqT3h5AicP1XnVzpOMPb0UTOT_Lzpt-2eflTq4bw/w183-h200/Fabrizio%20Gandino.PNG" width="183" /></a></b></i></span></div><span style="font-size: medium;"><i><b><br /> </b></i></span><p></p>
subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com0Livorno LI, Italia43.548473 10.310567415.238239163821156 -24.8456826 71.85870683617884 45.4668174tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-81392312568732689932022-06-09T23:36:00.001+02:002022-06-20T10:08:36.660+02:00Elba, "lo Scoglietto" che non delude mai<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinHwisi3PEg9XddSfZel3OS4nRj5ZyS7GvNkWKhqupb2YKdmUH_l548veF3r687dvC7kFqH6C7xfA4ycgwjqHHkm8ECFgRm6bi5Mg4nLOrI-eDmc-qmRoYcGSK9ijHeC58IJg0-bdkGgxJKYBsZZfmcqBautnzQ-US2ZcCLR7HA2SfrU50J-ITAkDKRQ/s1599/IMG-20220609-WA0018.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1066" data-original-width="1599" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinHwisi3PEg9XddSfZel3OS4nRj5ZyS7GvNkWKhqupb2YKdmUH_l548veF3r687dvC7kFqH6C7xfA4ycgwjqHHkm8ECFgRm6bi5Mg4nLOrI-eDmc-qmRoYcGSK9ijHeC58IJg0-bdkGgxJKYBsZZfmcqBautnzQ-US2ZcCLR7HA2SfrU50J-ITAkDKRQ/w200-h133/IMG-20220609-WA0018.jpg" width="200" /></a></div><br /><p></p><p><br /></p><p>Questi ultimi due anni hanno penalizzato l'attività subacquea di diversi tra noi, solo ora a emergenza (si spera) finita si comincia a tirare un respiro di sollievo. Tutto è cominciato con Michele, che prima ancora di partire per il Mar Rosso a pinneggiare con i Longimanus, mi aveva convinto a partecipare al weekend sub all'isola d'Elba organizzato dalla nostra scuola. Sarò sincero, sto diventando un po' pigro, o forse sono solo un po' stanco e l'idea di sbattermi tra auto, traghetti e trasferte con le nostre attrezzature a spalla a piedi nella ressa di uno dei primi weekend caldi non mi sorrideva moltissimo. Per contro la meta era l'isola d'Elba, con un più che probabile tuffo allo Scoglietto di Portofaerraio e le Cannelle, due full day che un subacqueo, qui nel Mediterraneo non può</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuc6LMhCLLaBW_YO760lU0A70sfPnhUS4CtYME0ctFTtT_e13bmUWiArd1vTN4hyDFPx3aX3KRZiCZklDpTsouFKvGU5oisQm3sayPPwcv15jPIpZLITFbNW-Udg0tRXohAE4PDPhbMWpy4eTNpUcZs-b7rv9BXlJ_uKfFWCr9UQUCm0r6UL9p_rkPvA/s3840/IMG-20220604-WA0046.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2160" data-original-width="3840" height="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuc6LMhCLLaBW_YO760lU0A70sfPnhUS4CtYME0ctFTtT_e13bmUWiArd1vTN4hyDFPx3aX3KRZiCZklDpTsouFKvGU5oisQm3sayPPwcv15jPIpZLITFbNW-Udg0tRXohAE4PDPhbMWpy4eTNpUcZs-b7rv9BXlJ_uKfFWCr9UQUCm0r6UL9p_rkPvA/w200-h113/IMG-20220604-WA0046.jpeg" width="200" /></a></div><br />ignorare. Ed eccoci così, che Michele, Florin, Luca ed io ci troviamo in un affollatissimo terminal traghetti di Piombino per prendere l'aliscafo che ci depositerà a Cavo sull'isola. Il diving scelto è quello di Valeria, la cui barca intravedo per primo dalla banchina di sbarco, distante (con gran sollievo delle nostre schiene) un tiro di schioppo. Il tempo di mollare sul ponte i nostri borsoni e definire gli orari di ritrovo e partenza e siamo liberi di andare a farci una doccia e procacciare la cena. Cavo assomiglia per alcuni versi, ad un luogo della mia infanzia, per chi è stato a S.Antioco probabilmente conoscerà il borgo di pescatori di Cussorgia, subendo probabilmente la medesima evoluzione, divenendo più popolato con gli anni e lasciando il posto a qualche locale caratteristico che farà animare il piccolo centro durante le ore serali. Le atmosfere sono quelle calme e rilassate di quei luoghi dove il tempo pare rallentare, fatto per chi apprezza isolarsi un po' dalle frenesie delle nostre vite, senza tuttavia rinunciare ai confort e ad un minimo di movida serale. <p></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvKH0UrD51ZkYJ-kzFY64elqq2NPYk9ozXH9S6H5S7x9CT3UX6Cv6W1uMBqOucuVmEO-HtVe7WMSj6un61fT2BkH-6ugd9Bt-HI40CKRcd4BcU8GI1Ozt_rQm-cQS4qDfMBa9xmFL7_D2VCCyGzpdb3V6_n9GEw8VnTgZPyDnXNQtagTmDHvOJrZkLlA/s3840/IMG-20220604-WA0048.jpeg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2160" data-original-width="3840" height="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvKH0UrD51ZkYJ-kzFY64elqq2NPYk9ozXH9S6H5S7x9CT3UX6Cv6W1uMBqOucuVmEO-HtVe7WMSj6un61fT2BkH-6ugd9Bt-HI40CKRcd4BcU8GI1Ozt_rQm-cQS4qDfMBa9xmFL7_D2VCCyGzpdb3V6_n9GEw8VnTgZPyDnXNQtagTmDHvOJrZkLlA/w200-h113/IMG-20220604-WA0048.jpeg" width="200" /></a></div><br /><p></p><p>La mattina arriva e ci trova riposati, colazione, salto in panetteria a ritirare un po' di "schiaccia" e via verso la barca. Io vado al molo a prendere Massimiliano e Marco in arrivo con il traghetto, Carlo ci raggiunge direttamente in barca insieme a Giovanni visto che sono qui da un paio di giorni prima. Il nostro vascello è quanto di più lontano possa assomigliare ad un moderno scafo da diving, ma ha il suo fascino che non è fuori luogo in un posto così. Tutto qui sembra dirti di dimenticarti quel che ti aspetta a casa e di goderti il lento scorrere del tempo. Come dicevo la barca è tozza e allegramente rossa, con il suo cefalopode ammiccante, comoda quanto basta e provvista di tutto l'essenziale, non manca nulla, ogni angolo dell'imbarcazione rivela il passaggio di chi prima di noi ha goduto del rilassante borbottio del motore diesel che ci sta portando allo Scoglietto di Porto Ferraio e delle amorevoli manutenzioni del papà di Valeria, si perché c'è anche lui con noi. C'è chi</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxwly8hDVaJIDAB-mwrMyuNOkN9bSdhsRctZu1COaSDxrulc7GwbU--zGTHUkMQerE8sTANONlbUJGEmVKl5EKF-zv-KDqHTyzHm3V0UEEN9r4Z75HUk-lcru6mvEn-NHs01teyuWpJTbguxi3Sdf92J8s6Q92mje9_79m6gMwjUXSvO0cTEX7728kBQ/s3840/IMG-20220605-WA0004.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2160" data-original-width="3840" height="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxwly8hDVaJIDAB-mwrMyuNOkN9bSdhsRctZu1COaSDxrulc7GwbU--zGTHUkMQerE8sTANONlbUJGEmVKl5EKF-zv-KDqHTyzHm3V0UEEN9r4Z75HUk-lcru6mvEn-NHs01teyuWpJTbguxi3Sdf92J8s6Q92mje9_79m6gMwjUXSvO0cTEX7728kBQ/w200-h113/IMG-20220605-WA0004.jpeg" width="200" /></a></div><br />prende il sole sul ponte, chi ricontrolla lo scuba, chi come Luca e me ascolta gli aneddoti della vita sull'isola dei tempi passati di Valeria e suo padre... e poi eccolo lì, lo scoglietto di Porto Ferraio. Alla discesa dell'ancora siamo ormai tutti vestiti e pronti ad indossare i GAV ormai, il breafing è rapido e conciso, il punto di discesa massimo previsto sarà intorno ai 40 mt, nel rispetto ovviamente dei brevetti in nostro possesso, il che ci porta a separarci in due gruppi. A quella profondità si trova un Cristo sommerso a circa -38 mt, si <p></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyGb1u0zdOS84bV-N5arxWXLDK6H6Izh841mikpVNuS7hxY-_WgyDNwUQkrdRRnLFhguhpXWWQVCJxDmvy09YTDR46Vu7xyAilGSm1Xd0bK-viv0cEZeXt8kBJBp9wXp44yWzo8p44DQVstD5N-_GCVnnmNwdFI8Kf6dt2cwSWd7suExQXV_n9L7suaA/s1392/IMG-20220609-WA0021.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1392" data-original-width="928" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyGb1u0zdOS84bV-N5arxWXLDK6H6Izh841mikpVNuS7hxY-_WgyDNwUQkrdRRnLFhguhpXWWQVCJxDmvy09YTDR46Vu7xyAilGSm1Xd0bK-viv0cEZeXt8kBJBp9wXp44yWzo8p44DQVstD5N-_GCVnnmNwdFI8Kf6dt2cwSWd7suExQXV_n9L7suaA/w133-h200/IMG-20220609-WA0021.jpg" width="133" /></a></div><br /> tratterà di un altorilievo in buona parte ricoperto di spugne gialle, raffigura un Cristo a braccia alzate ed aperte verso la superficie, come vuole l'iconografia di queste opere che hanno preso le mosse dal primo e più conosciuto di San Fruttuoso. Io ho optato per una muta semistagna da 6.5mm scelta della quale mi pentirò parzialmente nelle immersioni successive, visto il termoclimo dopo i venti metri. La discesa è tranquilla e graduale, la visibilità buona ci regala la vista di alcuni rami di gorgonia e negli anfratti individuiamo qualche piccola aragosta, ci sono anche alcuni dentici, che ...tacci loro! non si avvicineranno mai abbastanza per essere ripresi. Questa per me è un immersione nuova che non ho mai fatto. A poco più di 30 mt la luce è più fioca e laggiù dinanzi alla parete ecco la statua. Qua e là vedo le sfleshate di Marco. È il punto più basso della nostra immersione, da qui cominciamo la risalita verso la franata e la sosta di sicurezza. La riemersione è al solito un misto di eccitazione e desiderio di condividere le impressioni e i numerosi avvistamenti di fauna ittica che qui allo Scoglietto certo non manca. La sosta di superficie, più che necessaria trascorre tra lo sfottò tipico del nostro gruppo di teste matte, mentre sgranocchiamo focaccia in una sorta<p></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyZpzQRlhFtRc9yBY65gmOEOaAImhxWBdGxerCqTABrOGoCmeH2cybIYzv4o_--kZm_p0zQVzvFcystRVslpgz1fBdBk2KTCsrh8o3If5rhQZrLEb5fMJE3tz7zfLi3aHvdShueCGfSPdvHmLPNzk_53iFMzCKt6PoPI_XPse7SFC2R_-jUjZxUJ-rtQ/s1392/IMG-20220609-WA0019.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1392" data-original-width="928" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyZpzQRlhFtRc9yBY65gmOEOaAImhxWBdGxerCqTABrOGoCmeH2cybIYzv4o_--kZm_p0zQVzvFcystRVslpgz1fBdBk2KTCsrh8o3If5rhQZrLEb5fMJE3tz7zfLi3aHvdShueCGfSPdvHmLPNzk_53iFMzCKt6PoPI_XPse7SFC2R_-jUjZxUJ-rtQ/w133-h200/IMG-20220609-WA0019.jpg" width="133" /></a></div><br />di debriefing molto informale. Il secondo tuffo è per La Franata delle Cernie, che tiene pienamente fede al suo nome, ma ci regala anche murene, corvine, banchi di mennole, le onnipresenti castagnole (sia rosse che viola), saraghi di ogni foggia, donzelle pavonine, Sciarrani, Sarpe ecc. Qua e là sul fondale mi tocca rilevare la presenza di diverse nacchere riverse sulla sabbia, mi avvicino speranzoso ad una delle rare ancora ritte, avvicino un dito nella vana speranza di vederla chiudersi, ma non avviene. Ricordo quando nella mia prima esperienza dieci anni fa, proprio qui avevo visto una delle colonie più floride di Pinne nobilis, ora tutto sembra essere andato perduto. Sulle pareti riesco a vedere anche alcuni esemplari di Spondylus, già noti in epoca romana per essere usati come monili.<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqGbJCETFN82vtTu5EyFS9gKnMnDl79J4oe1f_QZ1XsxAEVxE9qCEMeLOIISA7KbRsDapZ1GBZxXftvsIQh7EmbztbLYw0rrWT0_h_IkB5zaUt99RShOXtbkVw2HA7b9qVViJFCa1Sc9phH2A0roraTdP8BzpMYirS-23mnJFKKTTis6pT3QwVMCWAXw/s1600/IMG-20220609-WA0020.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1026" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqGbJCETFN82vtTu5EyFS9gKnMnDl79J4oe1f_QZ1XsxAEVxE9qCEMeLOIISA7KbRsDapZ1GBZxXftvsIQh7EmbztbLYw0rrWT0_h_IkB5zaUt99RShOXtbkVw2HA7b9qVViJFCa1Sc9phH2A0roraTdP8BzpMYirS-23mnJFKKTTis6pT3QwVMCWAXw/w128-h200/IMG-20220609-WA0020.jpg" width="128" /></a></div><p>Il giorno seguente dovrebbe essere la volta delle Cannelle; Luca, Michele ed io ci siamo stati qualche anno fa, ma la corrente e la massiccia presenza della mucillagine funestarono quell'occasione impedendoci di godere appieno di un panettone di roccia riccamente ornato di gorgonie rosse a circa 30-35 mt. Quando si dice "non era destino", Valeria considerato un meteo assai contraddittorio ci informa che difficilmente l'immersione sarà fattibile. Il tempo (atmosferico e non) le daranno largamente ragione, messa ai voti si deciderà di tornare allo Scoglietto, questa volta per due tuffi su Grottoni e di nuovo sulla franata. Come detto precedentemente la mia scelta della semistagna si rivelerà piuttosto infelice e patirò un po' di freddo, ma il tutto sarà largamente compensato dal tripudio di vita marina nel quale ci muoveremo entrambe le volte. Come ulteriore premio ecco fare la loro comparsa anche i barracuda, nella loro sinuosa eleganza tra i banchi di castagnole, che sicuramente speravano nella loro indifferenza. Lo Scoglietto di Portoferraio non delude mai, una certezza, la sua posizione permette un ancoraggio rimessato con quasi qualsiasi tempo e la vita sotto le acque antistanti il faro è prospera, varia ed abbondante. Purtroppo è l'ora di tornare</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNKFJphdtEmcoFRYCOHPHXixlWpmHnm90lHbitQ0zbYaOQwhFIepwTIjkAcSOJaR62252y7pcCJNl9OD1ixK54DOjjTKrOqpDS-RQGD9_DS3XVKCX-mjvQpyMRv_OfbtoKiGrNCUpjFhY75qi8vUY3vYt7h6CbHNDtCnOlLPNu_jyQVtUnbWRsAiW4sA/s1080/FB_IMG_1654809917934.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1080" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNKFJphdtEmcoFRYCOHPHXixlWpmHnm90lHbitQ0zbYaOQwhFIepwTIjkAcSOJaR62252y7pcCJNl9OD1ixK54DOjjTKrOqpDS-RQGD9_DS3XVKCX-mjvQpyMRv_OfbtoKiGrNCUpjFhY75qi8vUY3vYt7h6CbHNDtCnOlLPNu_jyQVtUnbWRsAiW4sA/w200-h133/FB_IMG_1654809917934.jpg" width="200" /></a></div><br />indietro e manco a farlo apposta il cielo si sgombra dalle nuvole quasi a volerci congedare con un tentativo di perdono. Il ritorno a Cavo è tranquillo e placido come il tempo che questa isola sembra aver congelato e ci dà il tempo di impacchettare le nostre attrezzature rese più pesanti (hai noi!) dall'acqua. Salutiamo Cavo e Valeria dalla banchina del molo, ma sicuramente questo è soltanto un Arrivederci.<p></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyLqXupkOZ-tG5o4qUpHomw-uhtzzTWIPkvVAnBPQXWUvqgp__Es5hMGK7nPFR4CHgDe8sHNMQIBs3C0w1B_3mSm1mMm_wME_Dn6HFbXQvVaAQv0d09DiDGGm9XZBJkLtllnmWMLl9iXu6HfcVCPpXrt-NMI3l_SRbS8cG92L-WtnNqmm6X7KhYws12Q/s1600/IMG-20220604-WA0035.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyLqXupkOZ-tG5o4qUpHomw-uhtzzTWIPkvVAnBPQXWUvqgp__Es5hMGK7nPFR4CHgDe8sHNMQIBs3C0w1B_3mSm1mMm_wME_Dn6HFbXQvVaAQv0d09DiDGGm9XZBJkLtllnmWMLl9iXu6HfcVCPpXrt-NMI3l_SRbS8cG92L-WtnNqmm6X7KhYws12Q/s320/IMG-20220604-WA0035.jpg" width="320" /></a></div><br /><p>Buone bolle!!!</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="385" src="https://www.youtube.com/embed/1PyPjz-YevM" width="463" youtube-src-id="1PyPjz-YevM"></iframe></div><br /><u><br /></u><p></p><p><u>Link utili:</u></p><p><br /></p><p><a href="http://www.cavodiving.it/">http://www.cavodiving.it/</a></p><p><br /></p><p><b>Fabrizio Gandino</b></p><p><b>"Subacqueodisuperficie"</b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4cRl8lY_q2hloQ5b-bCGbKD70iE3ZGf-MfTior4GZCnk4zM74trV1WuCzEsVSh9WPcigP5v5pYl6EDDyFmTEKRRmiCHdWBGC-4VwefhbgbqVoH4NjIYR977TXw2f0SVx33K9lCEbE2lY0s0w1WS0mz4RFqPSihNiV7MDMsLkRUli7BaqaDZKJU4ri-w/s245/Fabrizio%20Gandino.PNG" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="245" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4cRl8lY_q2hloQ5b-bCGbKD70iE3ZGf-MfTior4GZCnk4zM74trV1WuCzEsVSh9WPcigP5v5pYl6EDDyFmTEKRRmiCHdWBGC-4VwefhbgbqVoH4NjIYR977TXw2f0SVx33K9lCEbE2lY0s0w1WS0mz4RFqPSihNiV7MDMsLkRUli7BaqaDZKJU4ri-w/s1600/Fabrizio%20Gandino.PNG" width="224" /></a></div><br /><p><br /></p>subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com08CM6JJF2+J943.624057099999987 -15.399019915.560626828465637 -50.5552699 71.687487371534331 19.7572301tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-1709977978604435672022-04-30T05:01:00.004+02:002022-04-30T17:31:02.331+02:00E luce sia! <p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy7NzF7PgLcHg4MNta9-JiMhfm3W7f0M02PLCmvpqaMtMI65XhGSYegJ1CCqaoK_DVoiF3aThT-uq9MIvPJ0_Wdlk0aaCVRTKGHZdSN1vZSsq3Ul3gIbE2H92yQDkyCcK5DAC0Y_FgSJHSBMDPx1v8LEHBdjh8fAmn62sGsdOmMckQXaut6OUXzXphOg/s1567/IMG_20210821_135906-01-01.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1567" data-original-width="1035" height="372" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy7NzF7PgLcHg4MNta9-JiMhfm3W7f0M02PLCmvpqaMtMI65XhGSYegJ1CCqaoK_DVoiF3aThT-uq9MIvPJ0_Wdlk0aaCVRTKGHZdSN1vZSsq3Ul3gIbE2H92yQDkyCcK5DAC0Y_FgSJHSBMDPx1v8LEHBdjh8fAmn62sGsdOmMckQXaut6OUXzXphOg/w245-h372/IMG_20210821_135906-01-01.jpeg" width="245" /></a></div><br /><p><br /></p><p>E luce sia...!!!!</p><p>È inevitabile, la domanda più comune da chi non pratica immersioni subacquee è quasi sempre la solita :</p><p>Ma è vero che sott'acqua c'è buio e non si vede niente ??.Dopo la precisazione che non è assolutamente vero ma che ci sono alcuni colori che non sono più visibili da alcuni metri di profondità, </p><p> la mia più grande soddisfazione in quei momenti è semplicemente con il telefonino fargli vedere alcuni miei scatti fotografici, dove si vedono delle coloratissime pareti ricche di colori vivacissimi e ricche di vita, gorgonie rosse e gialle che si mescolano, il corallo che fortunatamente è sempre più vivo e presente nelle nostre zone, spugne e nudibranchi di tutti i colori, allora di conseguenza arriva la seconda domanda di routine: ma queste sono state fatte in qualche mare tropicale ?!?!? </p><p>Macché, rispondo io. Sono tutte state scattate nella nostra zona gli rispondo a tono, allora vedi lo stupore nei loro occhi e ti chiedono di vederne altre. È proprio in quel momento che si realizza per chi fa fotografia quella sensazione di soddisfazione e appagamento alle tante ore passate in acqua a cercare qualcosa di interessante da immortalare. </p><p>Ma per rendere belle illuminate queste foto in realtà c'è un piccolo trucchetto, é vero che la definizione dell'immagine è dovuta dalla macchina fotografica che si adopera ma fondamentale è la luce a rendere una foto ben definita e incisa. </p><p><br /></p><p>L'illuminazione dei flash in acqua rende visibile tutti quei colori che inevitabilmente per effetto della densità dell'acqua non fa arrivare la luce necessaria in profondità e così andrebbero persi. Facciamo un po' di chiarezza. Nella fotografia subacquea si adopera flash e non una torcia semplicemente perché la luce che emette un flash al momento dello scatto è superiore a quello di una pur potente torcia e copre una maggiore porzione di immagine, chiaramente la posizione dei flash è fondamentale al risultato, dobbiamo stare attenti a non avvicinare troppo avanti i flash e rischiare di sovraesporre la foto e mettere in evidenza la tanto odiata da noi fotografi sospensione, vale a dire tutte quelle piccole particelle non visibili a occhio nudo ma che illuminate fanno sembrare le nostre foto tutte piene di piccoli pallini bianchi che rendono la foto impastate e non belle. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTM1557RxVReoKYBciKhMtEdITcx33Bva8kwsgXnXGzURdFoqupeWY7jbARfFNA3IkxmsroazQsy4oYY6TPaxNLkXyxA12t0T6ErzD5A-AgEsRmBqB1eMwBOr4ac4l7f9I7a2FASsafm6TUk_jlhzWiFsg3Datm8vXPeuV2xFPNZueovczgDMC7GZ-Yw/s1620/DSC_1359-01-01.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1620" data-original-width="1080" height="323" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTM1557RxVReoKYBciKhMtEdITcx33Bva8kwsgXnXGzURdFoqupeWY7jbARfFNA3IkxmsroazQsy4oYY6TPaxNLkXyxA12t0T6ErzD5A-AgEsRmBqB1eMwBOr4ac4l7f9I7a2FASsafm6TUk_jlhzWiFsg3Datm8vXPeuV2xFPNZueovczgDMC7GZ-Yw/w215-h323/DSC_1359-01-01.jpeg" width="215" /></a></div><p><br /></p><p>Cosa diversa é quando si vuole fotografare un piccolissimo soggetto come potrebbe essere un coloratissimo nudibranco, in quel caso è indispensabile avvicinarsi il più possibile al soggetto e di conseguenza avvicinare i flash all'oblo '.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi37aO1P4YL7v3Sx1mlGAhpZyqzsr8qZ_goabSJybcspKZVgHA2EggHZWkiMTKSdO8jqaQffWoyzVjVNMHgx5WbgMTMK0aS4Z-SlT5MGaKJWwvy-OLqiI1FaZUTojADguUdPC8iRs2JkNAM8QFPbU7iAk0mKKEAW-umAIZ_BpmkAsu1er8BFEq4ehKDHg/s911/WaterMark_2019-05-15-09-01-42-01-01-01.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="643" data-original-width="911" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi37aO1P4YL7v3Sx1mlGAhpZyqzsr8qZ_goabSJybcspKZVgHA2EggHZWkiMTKSdO8jqaQffWoyzVjVNMHgx5WbgMTMK0aS4Z-SlT5MGaKJWwvy-OLqiI1FaZUTojADguUdPC8iRs2JkNAM8QFPbU7iAk0mKKEAW-umAIZ_BpmkAsu1er8BFEq4ehKDHg/w237-h168/WaterMark_2019-05-15-09-01-42-01-01-01.jpeg" width="237" /></a></div><p><br /></p><p>Chiaramente fotografando sempre in manuale, perciò variando tempi e diaframmi. I parametri di una macchina fotografica terrestre in acqua chiaramente variano, perciò è importante trovare i settaggi giusti. Al momento dello scatto la luce emessa dal flash crea un vero e proprio cono di luce, quello è il nostro renge di lavoro più o meno su cui poter lavorare allontanandoci e avvicinandoci al soggetto da fotografare,</p><p>perciò: quando vedete un fotografo subacqueo in acqua intento a allargare o ristringere i bracci dei propri flash, oppure che scatta una foto la guarda sul display e si mette freneticamente a smanettare sulla custodia e riprende a fotografare per lungo tempo a volte aimè lunghissimo tempo... abbiate un po' di pazienza e comprensione per lui, é proprio in quei momenti che si cerca di realizzare lo scatto nel miglior modo</p><p>dedicandogli del tempo, riguardandolo, modificando le impostazioni, la posizione dei flash, tempi e diaframmi, ma poi il piacere che si prova nel realizzare una bella foto e vedere lo stupore negli occhi di chi la guarda è troppo grande!! </p><p>Buone bolle e soprattutto buona luce fotografi!!! </p><p><br /></p><p><b><i>Marco Moretti</i></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAGJHfkult9tFkE7lma87ab3thK71HZxH3Y4y8OWoTxYebT0dSMPrHZTcRtHjoE9UjnEIePRCDLmXBIWYXku2y15Th-dK_L7q_KowcTHNLshIKGmUACUkXJgWCHtjf_txwc6rX4jvE4R1rIgZsMQJGjNCIlCTzqe1-Uimp9FtUi51EGBNKQ7Xfhz7i_Q/s2535/IMG_20181027_170639-01.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2535" data-original-width="2112" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAGJHfkult9tFkE7lma87ab3thK71HZxH3Y4y8OWoTxYebT0dSMPrHZTcRtHjoE9UjnEIePRCDLmXBIWYXku2y15Th-dK_L7q_KowcTHNLshIKGmUACUkXJgWCHtjf_txwc6rX4jvE4R1rIgZsMQJGjNCIlCTzqe1-Uimp9FtUi51EGBNKQ7Xfhz7i_Q/w140-h168/IMG_20181027_170639-01.jpeg" width="140" /></a></div><div><br /></div><br /><p></p><p> </p>Marco Morettihttp://www.blogger.com/profile/15846253609582289012noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-8542015979316441052022-04-22T09:09:00.003+02:002022-04-22T09:09:59.441+02:00Un Passo Indietro<p>
</p><p style="margin-bottom: 0cm;">In un mio precedente pezzo pubblicato
qui sopra, ho affermato che se dovessi iniziare ad immergermi ora
partendo da zero, come corsi e attrezzatura ci penserei due volte e
non so se continuerei. Non è un segreto che la subacquea in Italia
attraversa un periodo di crisi, che è iniziato non da ieri, le
ragioni sono diverse e ne abbiamo già parlato.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Oggi però voglio mettervi a parte di
un aspetto diverso legato all'acquisto stesso delle attrezzature, prendo spunto da uno scambio di vedute nato sul nostro gruppo di
discussione delle nostre associazioni.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Alessio C. subacqueo di una certa
esperienza e di “qualche primavera”, ha portato alla nostra
attenzione un fatto curioso che gli era capitato. Non mi dilungo
oltre e posto il suo intervento.</p>
<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFL0f2jKcDCAWqSu1VY9233xDcVsPX5acWlDeZ_P7b8_f7V_ZQg8HoeMeovYVoBt5tCU3QWiXj1GvOIPmQB7GwbBg-EyruSDuHlLsL5dwYy9yrvT-e9Scb0Yi6H_y5nSZcUyxatKivrnsEH6YpAHkMHiazOiDHfixetc6tadc6SurbOMpZeCfDFL1Y_g/s960/13606870_10210367313329654_1583087995777860336_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="960" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFL0f2jKcDCAWqSu1VY9233xDcVsPX5acWlDeZ_P7b8_f7V_ZQg8HoeMeovYVoBt5tCU3QWiXj1GvOIPmQB7GwbBg-EyruSDuHlLsL5dwYy9yrvT-e9Scb0Yi6H_y5nSZcUyxatKivrnsEH6YpAHkMHiazOiDHfixetc6tadc6SurbOMpZeCfDFL1Y_g/w200-h150/13606870_10210367313329654_1583087995777860336_n.jpg" width="200" /></a></div><br />
<p></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><i>Buongiorno se posso mi volevo
ricollegare ad un discorso di ieri qui in chat.</i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><i>Premetto che sono un neofita in
fotografia, ma oggi ho visto su Facebook un ragazzo che chiedeva dei
consigli perché gli piacerebbe fare fotosub o perlomeno iniziare. Al
che si è scatenato il putiferio del tipo" ti ci vuole un mutuo
" , " i braccetti e le staffe costano uno stonfo " "
devi comprare roba professionale" ecc...</i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><i>Al che mi sono detto, ma lo vedi che
oggi per essere subacquei alla gente fai credere che ci vuole chissà
cosa è gli fai passare la voglia... Allora ho scritto in privato a
questo ragazzo che assolutamente non conosco. In effetti anche lui mi
ha risposto che si sentiva un po' demotivato dopo i commenti, allora
gli ho dato il mio numero di tel e gli ho chiesto se potevamo
sentirci stasera e mi ha ringraziato in tutte le maniere... Ora io
vado con una modestissima Canon compatta e cerco di fare del mio
meglio e magari se la fortuna lo vorrà, un domani mi farò una
mirrorless o una reflex, ma se questo ragazzo vuole iniziare un
percorso spendendo modiche cifre perché tagliarli le gambe così?</i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiU5ze_BtgXl52vIf2DdGkF94qVD7k5GkvPwfDS-xNGAwBNOLK5FYfpQGFJGUV1nvBpP-0g4vhlc6j1DXvIOUX5rsZqOKD8E-OV1nyk-kmf36j2Hl9kwrN7HMGwBvShnohr94VDO14-M7zDtMUtfP6EQWWIIyv1eJeGpztjetJ1l7f92jCgdLcU3DWmGw/s960/35798099_1830427273680607_1221247248805920768_n.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="723" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiU5ze_BtgXl52vIf2DdGkF94qVD7k5GkvPwfDS-xNGAwBNOLK5FYfpQGFJGUV1nvBpP-0g4vhlc6j1DXvIOUX5rsZqOKD8E-OV1nyk-kmf36j2Hl9kwrN7HMGwBvShnohr94VDO14-M7zDtMUtfP6EQWWIIyv1eJeGpztjetJ1l7f92jCgdLcU3DWmGw/w151-h200/35798099_1830427273680607_1221247248805920768_n.jpg" width="151" /></a></i></div><i><br /></i><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><i>Penso che un po' tutto ciò che
riguarda la subacquea vada verso quell'orientamento; ci sono i
tecnici, ci sono i ricreativi ecc... Ma tutti hanno una cosa in
comune, andare sott'acqua e vivere quel mondo che ci fa star bene...
Perché questo ragazzo non gli vengono consigliate delle soluzioni
invece di sparare su cifre ecc?</i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><i>Scusate lo sfogo, vi parla uno che
ha provato stagna e tutto un po', ma preferisce il contatto con
l'acqua e la libertà soggettiva di vivere la subacquea come meglio
credo e meglio sto...</i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><i>Cmq stasera ci parlerò a voce e
cercherò di aiutarlo, se posso nella mia modesta posizione... Magari
un domani diventa un fotografo di livello oppure no, ma non mi sembra
giusto troncargli il desiderio sul nascere.</i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><i>Scusate il monologo buona giornata a
tutti (piccola esperienza quotidiana)...</i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><i>Ma mi sono immedesimato io... Cioè
se io, come ora d altra parte, non ci capisco nulla e voglio iniziare
un percorso vorrei che qualcuno mi incentivasse non mi
demoralizzasse...senza nulla togliere a chi ha reflex o macchine di
un certo valore, ma secondo me all'inizio uno può iniziare
tranquillo proponendosi come obbiettivo, una certa attrezzatura un
domani, se si innamora della fotografia... Poi magari mi sbaglio, ma
tagliargli subito l' entusiasmo mi sembra eccessivo.</i></p><p style="margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Alessio C.</div><p></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHy7juLdlukXzeZtUOaLdBw5QniyEoa24XEcwf4y625LaH5yr3kZANj-ldRuKTSFVH8jIS9Fti_klanZmp_RqBkdn5RX6LpVsNJG_h4IYaHRjCKLzAbNrqfYTY0MRxedDIHIGjYELfQzslbIHT9XBBuQkKWjX_m5h0fmeGUXbHxRkDGfyr1iz5vg9RxQ/s1511/Schermata%20del%202017-08-03%2022-30-00.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="841" data-original-width="1511" height="111" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHy7juLdlukXzeZtUOaLdBw5QniyEoa24XEcwf4y625LaH5yr3kZANj-ldRuKTSFVH8jIS9Fti_klanZmp_RqBkdn5RX6LpVsNJG_h4IYaHRjCKLzAbNrqfYTY0MRxedDIHIGjYELfQzslbIHT9XBBuQkKWjX_m5h0fmeGUXbHxRkDGfyr1iz5vg9RxQ/w200-h111/Schermata%20del%202017-08-03%2022-30-00.png" width="200" /></a></div><br /><p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">Riprendo le mosse
da qui. Premetto che io nei primi anni di attività, un po' per una
questione di soldi (era appena iniziata la crisi del 2009 e rischiavo
di perdere pure il lavoro), un po' per senso pratico ( non sapevo
ancora realmente cosa mi serviva e con cosa mi sarei trovato meglio)
ho acquistato praticamente quasi tutta la mia attrezzatura usata, un
pezzo qui e un pezzo là.</p>
<p style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">Sarà cinico, ma
sono realista, i siti di e-commerce come Ebay, Subito.it ed altri
sono, stracolmi di materiale usato solo per il corso o di seconda
mano, che tenendo conto dei costi di una necessaria revisione, sono
pari al nuovo, ma con un costo finale che spesso rasenta il 50%.</p>
<p style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">Non vi sto dicendo
che bisogna boicottare i negozi di attrezzature e neppure che è
semplice, bisogna poter contare su chi con maggiore esperienza ti
possa consigliare, ma se non sai cosa comprare o segui le pubblicità
delle riviste di subacquea, beh di soldi facilmente ne butterai via
parecchi.</p>
<p style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">Se devo esprimere
una mia personale opinione, tolti alcuni pezzi, comprare tutto nuovo,
non è pratico, se fosse possibile secondo me sarebbe utile
noleggiare inizialmente l'attrezzatura e gradualmente appropriarsi di
una personale pezzo dopo pezzo. Tuttavia visto il caro prezzi, che
sta investendo tutti i diving, farti esperienza in questo modo
potrebbe diventare assai dispendioso e lungo.</p>
<p style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">Il tema poi sulle
attrezzature foto/video per la subacquea, è un discorso che merita
un inciso a sé.</p>
<p style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">Personalmente, il
mio pensiero non è distante da quello di Alessio C., anche io faccio
qualcosa come fotografie e video, ma preferisco godermi di più le
immersioni... o meglio viverle a mio modo.</p>
<p style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">Ritengo sia più
consono passare la palla a chi sicuramente ne sa più di me, passo
quindi la palla a Marco Moretti.</p><p style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><b><i>Fabrizio Gandino</i></b></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><b><i>"Subacqueodisuperficie"</i></b></p><p style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0OXX9JhgKViGtLSm5CoCW1E6GjQGrXm26cJ_aHWil5uO8a-z9BJoPez10jFT3jVmrLD6j3JXs1LRjGxqhXqvkBItU4LpPKQm8l5t7KF13S_fCl4OTkK00Jm6rvF7xdsjQfqVN8XkZtKLa5mGq5XuvNCmqxp7nrwwqqUYoxE2ZAEeSpMUzL95yBHguzA/s245/Fabrizio%20Gandino.PNG" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0OXX9JhgKViGtLSm5CoCW1E6GjQGrXm26cJ_aHWil5uO8a-z9BJoPez10jFT3jVmrLD6j3JXs1LRjGxqhXqvkBItU4LpPKQm8l5t7KF13S_fCl4OTkK00Jm6rvF7xdsjQfqVN8XkZtKLa5mGq5XuvNCmqxp7nrwwqqUYoxE2ZAEeSpMUzL95yBHguzA/w183-h200/Fabrizio%20Gandino.PNG" width="183" /></a></div><br /><p style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;">Grazie Fabrizio, come appassionato e praticante fotografo subacqueo devo dire che anche a me ha fatto particolarmente piacere leggere di come Alessio si sia prodigato per rincuorare e non demoralizzare un probabile futuro appassionato di fotografia subacquea. Devo dire che per carattere e conoscenze, non sono molto adatto a insegnare tecniche oppure spiegazioni su come si scatta, ma posso raccontarvi la mia esperienza. Credo profondamente che la fotografia debba trasmettere emozioni e non conta avere un tipo di attrezzatura di una marca o di un'altra, di un costo alto o basso, di un particolare tipo di flash, quello che conta è riuscire a cogliere il particolare o la situazione e trasmettere con uno scatto emozioni. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjktA4WSkkbbzRjB-x66rS7Lsi4QM_nI6sRieTpn936xHS0yLTcSO8EsuE57jcdUIrqJoT6Zg44TyboP0wS7bjM-CDm02IYeH3YSACgmhnC7ufZL68ZCkr3aiwXiYrH5eadqpf36wVx_5EN1xLkwa8jOyJ1GJSao6O0SxlUts-cewazhVSjplfDSeU3Q/s1600/Olindias%20phosphirica%20IMG-20190128-WA0003.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1127" data-original-width="1600" height="141" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjktA4WSkkbbzRjB-x66rS7Lsi4QM_nI6sRieTpn936xHS0yLTcSO8EsuE57jcdUIrqJoT6Zg44TyboP0wS7bjM-CDm02IYeH3YSACgmhnC7ufZL68ZCkr3aiwXiYrH5eadqpf36wVx_5EN1xLkwa8jOyJ1GJSao6O0SxlUts-cewazhVSjplfDSeU3Q/w200-h141/Olindias%20phosphirica%20IMG-20190128-WA0003.jpg" width="200" /></a></div><br /><p></p><p style="margin-bottom: 0cm;">Per la mia di esperienza ho cominciato con una piccola compatta già scafandrata di terza mano, e vi assicuro che l'ho sfruttata per qualche anno, poi crescendo la mia esperienza e volendo affinare alcune particolarità ho aggiornato il mio corredo. Se dovessi consigliare a qualcuno di iniziare l'attività fotografica subacquea in questo momento gli consiglierei sicuramente il mercato dell'usato, in questo periodo è ricco di materiale un po' per tutti i prezzi, sinceramente credo che fino a quando dal propio corredo non si riesca di sfruttare il massimo delle potenzialità è inutile scegliere e acquistare materiale più costoso e magari più complicato, si deve cercare di conoscere bene la propria attrezzatura e portarla al limite delle potenzialità. </p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEwvUph166a8EmrVcnf1sD8-roEZY0I5JrfvwABOLKjsSBrcCDpTFjiPA8-AcDxCENyC12BlluR78P3Xlk9X_dqh81lzZBGLucdu_6gXpQBCm2a73xwxxN68tYATsdcRseDJs9L_8wWo7GlaPJhVbgP1KcIB6Y3yifXSeqhg56_vjkbZftu5krBl5rWQ/s535/Marco%20Moretti.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="535" data-original-width="512" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEwvUph166a8EmrVcnf1sD8-roEZY0I5JrfvwABOLKjsSBrcCDpTFjiPA8-AcDxCENyC12BlluR78P3Xlk9X_dqh81lzZBGLucdu_6gXpQBCm2a73xwxxN68tYATsdcRseDJs9L_8wWo7GlaPJhVbgP1KcIB6Y3yifXSeqhg56_vjkbZftu5krBl5rWQ/w191-h200/Marco%20Moretti.png" width="191" /></a></div><br /><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;">Ultimamente ho visto foto scattate con piccole compatte in luce ambiente ed erano veramente belle, con un piccolo investimento si riesce a portare a casa scatti veramente ben fatti. </p><p style="margin-bottom: 0cm;">Che dire io spero di vedere sempre più subacquei e magari sempre più fotografi che con tanta passione si avvicinano a questa bellissima attività che da veramente soddisfazioni. </p><p style="margin-bottom: 0cm;">Come piace concludere sempre a me:</p><p style="margin-bottom: 0cm;">"Buone bolle e buona luce Subacquei".</p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><b><i>Marco Moretti</i></b></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNdoGiNoWNdbf0JVHbEXL4vNquIAHLNVSXGYJf-zxn7VPmyEZ6OBoKNReJPDqoGrBRf6j6tUumG-HGRYvEvViKrX_D8m682NQlSSK7YhIq2-NpKHWdTxydXOUGDJ3ZxhORsVqOcUId8Q4QsDLhVPI-a1Bf2yWgYkgaShLGTzKVhW6BX5PM7s09Tc8OJA/s2534/IMG_20181027_171852-02.jpeg.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2534" data-original-width="2112" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNdoGiNoWNdbf0JVHbEXL4vNquIAHLNVSXGYJf-zxn7VPmyEZ6OBoKNReJPDqoGrBRf6j6tUumG-HGRYvEvViKrX_D8m682NQlSSK7YhIq2-NpKHWdTxydXOUGDJ3ZxhORsVqOcUId8Q4QsDLhVPI-a1Bf2yWgYkgaShLGTzKVhW6BX5PM7s09Tc8OJA/w167-h200/IMG_20181027_171852-02.jpeg.jpg" width="167" /></a></div><br /><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><br /><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;">P.s. concludendo prima di dispensare consigli da "arrivati" a volte sarebbe bello ricordarci come eravamo, quell'entusiasmo che ci ha animato e spronato a scoprire quel cielo liquido nel quale ci è concesso di librarci... E fare un passo indietro.</p><p style="margin-bottom: 0cm;">F.G.</p>
subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-16068147826109141552022-04-20T22:19:00.000+02:002022-04-20T22:19:04.895+02:00I Maratoneti del tempo, ecco chi sono gli animali marini più longevi<p>Riprendo da un paio di articoli comparsi sul web, una curiosa classifica degli animali più longevi del mare e di acqua dolce (i link degli articoli originali li trovate in fondo) </p><p> </p><p><i>Aragosta americana e granchio gigante del Giappone – <b>100 anni</b>; </i></p><p><i>Storione bianco –<b> 104 anni</b>; è il più grande degli storioni nordamericani e può superare i sei m di lunghezza; </i></p><p><i>Cozza perla acqua dolce e Tuatara – <b>110</b> anni: il secondo è un rettile endemico della Nuova Zelanda, unico rappresentante sopravvissuto dell’ordine dei Rincocefali; </i></p><p><i>Tartaruga gigante di Aldabra – <b>120</b> anni: si tratta della testuggine più grande del mondo;
Testuggine greca – 125 anni; </i></p><p><i>Scorfano nero –<b> 140 anni</b>; conosciuto anche come Scorfano bruno, è un pesce marino appartenente alla famiglia Scorpaenidae; </i></p><p><i></i></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhT8gCfCa8Hby9hdjeyq6EEFa0h6MTwzOxLP04OGf_-XPvITrexHIyG6bCUTG-I-JwS9onQZ-eeytHIoZDIAII6r2MAq4ZSCBvjQP1woBvSUxc8ToIcgAp6GYP6uIy72LL8R81Ijxc49BaGHnum3-nE0ygQ3-iklY_0q4duQ6y6aJzfxYPyOZKHRLwTFQ=s1729" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="973" data-original-width="1729" height="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhT8gCfCa8Hby9hdjeyq6EEFa0h6MTwzOxLP04OGf_-XPvITrexHIyG6bCUTG-I-JwS9onQZ-eeytHIoZDIAII6r2MAq4ZSCBvjQP1woBvSUxc8ToIcgAp6GYP6uIy72LL8R81Ijxc49BaGHnum3-nE0ygQ3-iklY_0q4duQ6y6aJzfxYPyOZKHRLwTFQ=w200-h113" width="200" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Scorpaena porcus<br /></td></tr></tbody></table><i><br /> </i><p></p><p><i> Vongola dalla proboscide – <b>150</b> anni: si tratta del mollusco più grande e longevo del mondo; </i></p><p><i></i></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiAX3-hu2tdCz1dmsfNQvmZCat0dhB4uQEehr_pqFRH6CX_QRgM6U8Pzle8jZHcu3m1KCCTtcEQ3MHVw6Y9IAIfTHFW1Br9TiqAN-ADmCcfBoCLz-4UTUmYQDdUcWztThNOgpjkZv9LLpfsslI6GcyZAp6SgX9oRwyxQS05e71Fyskr5DPHvS4TLrAS8A=s800" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="800" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiAX3-hu2tdCz1dmsfNQvmZCat0dhB4uQEehr_pqFRH6CX_QRgM6U8Pzle8jZHcu3m1KCCTtcEQ3MHVw6Y9IAIfTHFW1Br9TiqAN-ADmCcfBoCLz-4UTUmYQDdUcWztThNOgpjkZv9LLpfsslI6GcyZAp6SgX9oRwyxQS05e71Fyskr5DPHvS4TLrAS8A=w200-h150" width="200" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i><b>Panopea generosa</b></i></td></tr></tbody></table><i><br /> </i><p></p><p><i>Storione di lago – <b>152 anni</b>: la sua famiglia comprende altre 27 specie; </i></p><p><i>Testuggine delle Galapagos –<b> 170</b> anni: la tartaruga più longeva al mondo (Si ok questa è di terra); </i></p><p><i> Pesce specchio – <b>175</b> anni: è un pesce d’acqua salata appartenente alla famiglia Trachichthyidae;</i></p><p><i> Balena artica – <b>200</b> anni: la prima specie a superare i due secoli; </i></p><p><i>Riccio rosso di mare – <b>210</b> anni: è un riccio marino che vive nell’oceano Indiano e in quello Pacifico, su fondali sabbiosi; </i></p><p><i>Vongola atlantica –<b> 225</b> anni: un esemplare è vissuto fino a 507 anni; </i></p><p><i>Verme tubo gigante – <b>250</b> anni: è in grado di sopportare temperature elevate e alti livelli di zolfo, cresce fino a 2,4 metri di lunghezza.; </i></p><p><i>Squalo della Groenlandia – <b>400</b> anni: il più longevo tra tutti i vertebrati; </i></p><p><i> </i></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgyIRXAoUP2lYWku-1F6qAc5_TW1iXUOtzuLZuhDT23AlOw7wd4hXIeP7M6IKZ7SKexu78JoEah4tGG46wxdAcJOKI0LALxztl1EJjZQ7K9M1ERA6x6RltxQ8FEnhQs2x0nCpT0JQxCYOUJD9ZgxDi03YtatCXiCldSE84d7B2AsX9f4BAxRI9gzTCapw=s568" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="320" data-original-width="568" height="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgyIRXAoUP2lYWku-1F6qAc5_TW1iXUOtzuLZuhDT23AlOw7wd4hXIeP7M6IKZ7SKexu78JoEah4tGG46wxdAcJOKI0LALxztl1EJjZQ7K9M1ERA6x6RltxQ8FEnhQs2x0nCpT0JQxCYOUJD9ZgxDi03YtatCXiCldSE84d7B2AsX9f4BAxRI9gzTCapw=w200-h113" width="200" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span>Somniosus microcephalus</span></td></tr></tbody></table><i><br /></i><p></p><p><i>Spugna di mare gigante – <b>2 mila </b>anni: non ha organi ma è in grado di nutrirsi e riprodursi; </i></p><p><i> Barriera corallina – <b>4 mila</b> anni: è visibile dalla spazio; </i></p><p><i>Turritopsis dohrnii – si tratta di una medusa, biologicamente immortale: può tornare allo stadio di polipo e ricominciare un nuovo ciclo vitale. </i></p><p><i> </i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgnm1EpVwqPrtKiZ5C2ofA0RcGEY2ccGDN3s6pRfk5JNwgajwCU8Cn75vhhAwDpvwCNuE1BYmWUcsCqA3XeBe6P3DWqn13aoflyixktMOyQMeL_D3v9xE7g9jzxGFCwI4C9AuIjlsj1AY_vVsEySzbU67IPbSM7ct5SZIrXZyFH9W3R5ERcfYlXAX6GOg=s1200" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1164" data-original-width="1200" height="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgnm1EpVwqPrtKiZ5C2ofA0RcGEY2ccGDN3s6pRfk5JNwgajwCU8Cn75vhhAwDpvwCNuE1BYmWUcsCqA3XeBe6P3DWqn13aoflyixktMOyQMeL_D3v9xE7g9jzxGFCwI4C9AuIjlsj1AY_vVsEySzbU67IPbSM7ct5SZIrXZyFH9W3R5ERcfYlXAX6GOg=s320" width="320" /></a></i></div><i><br /></i><p></p><p><i> </i></p><p><i> </i></p><p><i> </i></p><p>Ed ora passiamo al fortunato caso (per lui) di un astice Americano (Dalle pagine de il "Corriere della Sera": </p><p><i><b>New York: liberato astice di 140 anni
Era nella vasca di un ristorante di Manhattan. Tornerà in mare grazie agli animalisti
NEW YORK</b></i> - </p><p><i>Un'aragosta gigante (per essere precisi un astice americano, ) della venerabile età di 140 anni sarà riportato in mare dopo avere trascorso quasi due settimane in un ristorante di pesce di New York, esserne diventato la mascotte e aver rischiato, ovviamente, di finire in pentola. È grazie a un gruppo di attivisti per la protezione degli animali e a un cliente, anche lui animalista, che il crostaceo, del peso di circa nove chili, potrà tornare nelle acque dell'Atlantico dopo il suo soggiorno nella vasca del «City Crab and Seafood» di Manhattan. Il direttore Keith Valenti ha raccontato che l'astice è stato pescata alla fine del mese scorso al largo delle coste canadesi. Acquistata dal ristorante, è stato messo in uno degli acquari diventando, grazie alla sua mole, la principale attrazione del locale. «I bambini amavano farsi fotografare accanto all'acquario dove lo teniamo, peccato doverlo lasciare andare», ha detto il direttore. L'uomo ha poi spiegato che l'età di un'aragosta si calcola in base al suo peso: ogni chilogrammo corrisponde a 15-20 anni. Questo tipo di crostaceo ha una vita media di un centinaio d'anni ma è assai raro trovare un esemplare che vada oltre quella soglia. Il gruppo animalista Peta ha avuto parole di elogio per il ristorante newyorchese. «In fondo sono stati bravi ad accettare di liberarla, almeno potrà godersi gli ultimi anni in pace e libertà», ha detto la portavoce Ingrid Newkirk. </i></p><p><i></i></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg-j7FhbnetW06eq8cbedOIXnzvjX9XrO5uNr5XCPiJUXj3JBc-7PE5k3ya7o91wCj0Uzdhh3UAPtSZs_2JWeXpeY6OxhhmqjWopj6lmmUkhFtmm72EF6T4CPVFaPoGje5xL_EGS4qdxFlr1MHOX7Hbs3Ns6sfUh45D5tMDKSF29tGfkKRq6D8MktIPjQ=s472" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="370" data-original-width="472" height="251" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg-j7FhbnetW06eq8cbedOIXnzvjX9XrO5uNr5XCPiJUXj3JBc-7PE5k3ya7o91wCj0Uzdhh3UAPtSZs_2JWeXpeY6OxhhmqjWopj6lmmUkhFtmm72EF6T4CPVFaPoGje5xL_EGS4qdxFlr1MHOX7Hbs3Ns6sfUh45D5tMDKSF29tGfkKRq6D8MktIPjQ=s320" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Homarus americanus</i></td></tr></tbody></table><i><br /> </i><p></p><p> </p><p> Tuttavia il primato appartiene ad una vongola islandese, La <strong>vongola artica</strong> <em>Arctica islandica</em> è un
mollusco marino che vive in Atlantico. Una specie commestibile di forma
tonda. Nel 2006 è stato pescato un esemplare sulle coste dell’Islanda la
cui età è stata calcolata in<b> 507</b> anni. La vongola soprannominata Ming è
ad oggi l’animale non colonia piu longevo mai scoperto. Sembra che la
vongola sia nata nel 1499 anno in cui in Cina regnava la dinastia dei
Ming! Una considerazione a margine di questa scoperta: ma secondo voi, uno spaghetto con delle vongole di 500 anni spiedo o dire fresche?🤣</p><p> </p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgCiABmU05bJF4Z_Q3usuts3awWKmJHSWSB1KXyNGGKKGLASrG1J7qZyWnzy2xE7VKHYjmLIVQT-lXdLYbSySe6jieXOkeQ9wZB3B9yLiRuQbzauuGnm0xghqvg7gx3QkE8NmtOeA5qoZChbIIFjjAj-fOn_yH90rfXFpF7q8gyDPnu2Gv3_sL7IkZVtg=s641" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="641" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgCiABmU05bJF4Z_Q3usuts3awWKmJHSWSB1KXyNGGKKGLASrG1J7qZyWnzy2xE7VKHYjmLIVQT-lXdLYbSySe6jieXOkeQ9wZB3B9yLiRuQbzauuGnm0xghqvg7gx3QkE8NmtOeA5qoZChbIIFjjAj-fOn_yH90rfXFpF7q8gyDPnu2Gv3_sL7IkZVtg=s320" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Artica islandica<br /></td></tr></tbody></table><br /><p></p><p> </p><p> </p><p><b> Link: </b></p><p><a href="https://www.amoreaquattrozampe.it/altri-animali/animali-piu-longevi-20-specie/59040/ " target="_blank">https://www.amoreaquattrozampe.it/altri-animali/animali-piu-longevi-20-specie/59040/ </a></p><p><a href="https://www.corriere.it/animali/09_gennaio_10/astice_liberato_new_york_ec595f36-df29-11dd-bb3a-00144f02aabc.shtml " target="_blank">https://www.corriere.it/animali/09_gennaio_10/astice_liberato_new_york_ec595f36-df29-11dd-bb3a-00144f02aabc.shtml</a></p><p><a href="https://www.ilgiornaledeimarinai.it/quali-sono-gli-animali-vivono-di-piu/" target="_blank">https://www.ilgiornaledeimarinai.it/quali-sono-gli-animali-vivono-di-piu/ </a></p><p> </p><p> <br /></p><p>Buone Bolle e ...Buona Vita!</p><p> </p><p><i><b>Fabrizio Gandino</b></i></p><p><i><b>"Subacqueodisuperficie" </b></i><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhKJoV1qwj3NkITUXZXSbPi9gKa-5PCPDyBH_Uttu_ZPv7dmpUrLHeQrRYIyd7ECeR3ZlThzSFPomNEzSa9QPEaCoRTT2SAqs_Lc7_GpbwpplFtsprXiOPavkWplS23PT27X9F10xWvLmAbIGEWwnTA3-_YoEj69PIE9KMX3sY_sqjAKUhxS-o6TOdWIw=s245" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhKJoV1qwj3NkITUXZXSbPi9gKa-5PCPDyBH_Uttu_ZPv7dmpUrLHeQrRYIyd7ECeR3ZlThzSFPomNEzSa9QPEaCoRTT2SAqs_Lc7_GpbwpplFtsprXiOPavkWplS23PT27X9F10xWvLmAbIGEWwnTA3-_YoEj69PIE9KMX3sY_sqjAKUhxS-o6TOdWIw=w183-h200" width="183" /></a></div><br />subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-17263493818538243142022-03-29T22:09:00.000+02:002022-03-29T22:09:53.314+02:00Giovanni Congia, l'occhio discreto del mare<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEAyrf-oGE5lw1OG_uqr7Ri0nKgYvROSzSyfxfCtjfNN1JjIB8zTuCGs_4OcxcPZrVH_f7W_e3MQ1mvvjE-StcUk4jxjX_avu8En8XZKnRHjZ6-LFvxVYNa7AIKsk_7lfhHWZP4Drp0GRC_knrMaKmq04o44bYZSj4jQVuVPQpq0tu6Lcm4GR9rPWM9A/s1075/1648474291572.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="806" data-original-width="1075" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEAyrf-oGE5lw1OG_uqr7Ri0nKgYvROSzSyfxfCtjfNN1JjIB8zTuCGs_4OcxcPZrVH_f7W_e3MQ1mvvjE-StcUk4jxjX_avu8En8XZKnRHjZ6-LFvxVYNa7AIKsk_7lfhHWZP4Drp0GRC_knrMaKmq04o44bYZSj4jQVuVPQpq0tu6Lcm4GR9rPWM9A/w320-h240/1648474291572.jpg" width="320" /></a></div><br />
<p></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Ho conosciuto le foto di Giovanni
Congia, nei lunghi giorni del lockdown. I suoi post su Facebook non
hanno mai mancato di ispirarmi un espressione di meraviglia. Sì perché
sembra proprio che le creature del mare si mettono in posa con lui, e
sebbene conosca alcuni fotografi subacquei piuttosto dotati, le sue
foto hanno qualcosa in più, di diverso. Tanto per cominciare Giovanni non è un
"bombolaro", le sue foto sono scattate in apnea, il che se
vogliamo non può che aggiungere un sentimento di ammirazione sul suo
operato.E poi...si e poi hanno una sorta di fanciullesca ingenuità, che non può non emozionare. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"> </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1Q1OJ6kTToczISv_lv2dusgDThFqsttjGY-g4H5fytHneYu5pnev_8GzrBodCia1wxVwB_qUDcSrIqj6hlnA6Mi0iSRsN58RqNyxe5C2-Z12zOGYs6P35j1ufexEhaWKQYOS-IXKt-MK7udNdo289usbyAJWzhgHGaxRLVE8Eu1K-4VN4zaPu0jso1A/s1075/1648474137519.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="806" data-original-width="1075" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1Q1OJ6kTToczISv_lv2dusgDThFqsttjGY-g4H5fytHneYu5pnev_8GzrBodCia1wxVwB_qUDcSrIqj6hlnA6Mi0iSRsN58RqNyxe5C2-Z12zOGYs6P35j1ufexEhaWKQYOS-IXKt-MK7udNdo289usbyAJWzhgHGaxRLVE8Eu1K-4VN4zaPu0jso1A/s320/1648474137519.jpg" width="320" /></a></div><br /><span style="font-size: medium;"><br /></span>
<p></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Subacqueodisuperficie:</b> ciao
Giovanni, tanto per cominciare, da quanti anni ti immergi e come è
nata questa tua passione per la fotografia?
</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgj77Rjqz7rlYWwMO4pHA39BDJoSW9kWtc2ioc-FY1yAW8ng812e9gVkztlicxFiHS5rmYMqyaiXIg4I9lBK5XrXJRQVwu1mCFROiJjqGJW79bWMC4tkUOK2hMN9MFc4GEToFSQbwXkaZAdTOiWvxIEYSOoIVd1KD8oMLCsqWdQrsBIG9d9rvm4Y0phew/s1075/1648474222387.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="806" data-original-width="1075" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgj77Rjqz7rlYWwMO4pHA39BDJoSW9kWtc2ioc-FY1yAW8ng812e9gVkztlicxFiHS5rmYMqyaiXIg4I9lBK5XrXJRQVwu1mCFROiJjqGJW79bWMC4tkUOK2hMN9MFc4GEToFSQbwXkaZAdTOiWvxIEYSOoIVd1KD8oMLCsqWdQrsBIG9d9rvm4Y0phew/w200-h150/1648474222387.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /></span><p></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Giovanni Congia:</b> Grazie mille
per i complimenti e per questa bella intervista. La passione per il
mare è iniziata nel 2010, ero già adulto quando mi sono fatto
incantare dal mare. Da bambino ne ero terrorizzato e non amavo
nemmeno andare al mare, per me era qualcosa di molto pericoloso e mi
metteva molta ansia. Da ragazzo ho avuto problemi di salute e ho
iniziato ad andare al mare per rilassarmi...andavo solo in estate e
mi piaceva farmi lunghe nuotate. ho iniziato a fare foto per caso,
avevo preso in prestito una fotocamera subacquea, per giocare a fare
qualche foto e in pochissimo tempo ne sono rimasto affascinato!
Inizialmente fotografavo solo paesaggi marini, anche perché i pesci
stavano sempre lontanissimi
<img align="BOTTOM" border="0" height="16" name="graphics1" src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t53/1/16/1f605.png" width="16" />. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_q7Ol1htOiXnwxJcA30krj4uUtyTGOllwJGK2XWTT6hBInQraluPG7EP5C6I-yNSdj2Chl4LIcuOFgF22YFpKl91gAqO1jNAeK-1CjGa-FAIdqL79bPO9jgYHrmdfzdnBpzIdbDTxNrbDo71ohjt0WAOp_RqddxsilgLybP9NxMrjmc049C04xD2NsQ/s1075/1648474164321.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="806" data-original-width="1075" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_q7Ol1htOiXnwxJcA30krj4uUtyTGOllwJGK2XWTT6hBInQraluPG7EP5C6I-yNSdj2Chl4LIcuOFgF22YFpKl91gAqO1jNAeK-1CjGa-FAIdqL79bPO9jgYHrmdfzdnBpzIdbDTxNrbDo71ohjt0WAOp_RqddxsilgLybP9NxMrjmc049C04xD2NsQ/w200-h150/1648474164321.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /></span><p></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"> </span><span style="font-size: medium;">Ho iniziato a fare apnea solo dopo
diversi anni, i primi anni facevo solo snorkeling, poi quando mi sono
sentito pronto, ho iniziato a fare pratica in pochi metri d'acqua, Ho
fatto tutto da solo, senza istruttore, osservavo gli altri e li
imitavo e nel giro di qualche anno ho migliorato la tecnica.
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"> </span><span style="font-size: medium;"><b>Subacqueodisuperficie:</b> le tue
foto sono particolari, senza artifici, del tutto naturali, qual'é il
tuo segreto, cosa ti ispira?</span><span style="font-size: medium;"><b> </b>Che
attrezzatura ed accorgimenti adoperi, no perchè il risultato è semplice e notevole al contempo. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVphuqNoyckudPpmxAvhY-bEypX0Jny5FXWfI2XENaLJ0-8rtULNDSfC1FXVmkZClfUEuX-6So0ofw-uJDesNJWM8EEUne2PgIOoDMNzcyl2JZ8ukdDGr-_PDddgIb5NJYDHybgWAhmKPtY9HFQN6FYm_th477rpjHen7uhyixiDPkqesqZLNyMCEETw/s1075/1648474305586.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="806" data-original-width="1075" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVphuqNoyckudPpmxAvhY-bEypX0Jny5FXWfI2XENaLJ0-8rtULNDSfC1FXVmkZClfUEuX-6So0ofw-uJDesNJWM8EEUne2PgIOoDMNzcyl2JZ8ukdDGr-_PDddgIb5NJYDHybgWAhmKPtY9HFQN6FYm_th477rpjHen7uhyixiDPkqesqZLNyMCEETw/w200-h150/1648474305586.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><span style="font-size: medium;">
</span><p></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Giovanni Congia: </b>Grazie! Per me
la cosa più importante è che siano naturali, mi piace che la foto
rispecchi il più possibile la realtà, forse proprio per questo
motivo mi piace "usare" la luce naturale. In genere è la
luce che mi ispira
<img align="BOTTOM" border="0" height="16" name="graphics2" src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t4c/1/16/1f642.png" width="16" />...
osservo prima di tutto la luce e poi il resto viene da se, poi se
incontro dei pesci amichevoli, fanno tutto loro. Mi sento una
creatura marina, credo sia questo il segreto per avvicinare le altre
creature... non uso nessun "trucco", non offro mai cibo,
semplicemente mi avvicino
<img align="BOTTOM" border="0" height="16" name="graphics3" src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/tcd/1/16/1f643.png" width="16" />. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Subacqueodisuperficie:</b> Che tipo di macchina ed attrezzature usi per le tue foto? </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1IAWOF0xDwLef9r88S5tASE2gjoRlSaQknIEl7PRzn2gBywz6uNYZajhMuh-0aYrmBFQS5LkvUcmJteO1a35bnYZDL5a6b1tX9JDY8ndA9DVuj8EiYuGO7P_3yL6GF8wy1iJNprWI9x6s2rXhenPzppokyjWMX0ZIJV-9yZ_mXkeMdqM-6n15rymRgA/s1075/1648474348087.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="806" data-original-width="1075" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1IAWOF0xDwLef9r88S5tASE2gjoRlSaQknIEl7PRzn2gBywz6uNYZajhMuh-0aYrmBFQS5LkvUcmJteO1a35bnYZDL5a6b1tX9JDY8ndA9DVuj8EiYuGO7P_3yL6GF8wy1iJNprWI9x6s2rXhenPzppokyjWMX0ZIJV-9yZ_mXkeMdqM-6n15rymRgA/w200-h150/1648474348087.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /><br /></span><p></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Giovanni Congia: </b>Al momento uso
delle compatte subacquee, non è un un'attrezzatura professionale, ma
mi diverte molto. Se la fotocamera diventa il mio terzo occhio,
allora è la perfetta compagna di avventure.
</span><span style="font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Subacqueodisuperficie:</b>
raccontaci l'incontro che ti ha lasciato un segno, che ricordi con
maggior vividezza.
</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Giovanni Congia: </b>Devo ammettere
che ogni anno incontro creature che pensavo di poter vedere solo nei
libri e nei documentari. Ogni anno faccio incontri spettacolari e
conosco sempre più il mondo sommerso. </span><span style="font-size: medium;"><b> </b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-okOUTaLEYC27AUvFqZ9RTLHwkcYWifRlAMdD25dESvxtFvkpfQZbHGnhz1eLqgEARoPxS9VL-T28L7G_dmYlp2GyJA-sNrMXqr33enu8IJA3KItQVluqkNw5gkXeGFTPvP0Fm1NSSyLoEc0gJ7ofcPkSO4lc6iFa2qSM7eSz9K121nA6OM3jzAw1xQ/s1075/1648474269241.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="806" data-original-width="1075" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-okOUTaLEYC27AUvFqZ9RTLHwkcYWifRlAMdD25dESvxtFvkpfQZbHGnhz1eLqgEARoPxS9VL-T28L7G_dmYlp2GyJA-sNrMXqr33enu8IJA3KItQVluqkNw5gkXeGFTPvP0Fm1NSSyLoEc0gJ7ofcPkSO4lc6iFa2qSM7eSz9K121nA6OM3jzAw1xQ/w200-h150/1648474269241.jpg" width="200" /></a></b></span></div><span style="font-size: medium;"><b><br /></b></span><p></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Subacqueodisuperficie:</b> la
varietà delle creature riprese è stupenda, senza entrare nello
specifico, in quale zona della Sardegna ti immergi?
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">La Sardegna è tutta molto
bella e mi sposto spesso alla ricerca di luoghi nuovi, soprattutto
luoghi sconosciuti o poco frequentati, sia nella zona del nord, ma
soprattutto nella parte sud. Sono molto protettivo verso le creature
marine, quindi tenere quei posti ricchi di vita solo per me, è un
modo per proteggere. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSB867ZjtyZxOv9CSCh3fjr942MDSDRkSqZC1aEhxHLO6bm3VWyNreY3unjaiFkPASCYVgC0bxXWFXfFltdVMXU8PSyQo_6Z00ph062tdlh13tAabrAKkJsMScDxD1gDCa8_Q_cjvZ2JU_jwC6tl8VBp_axF7APwxxGvPNYSZTC9qN9vXv0xEwS5WNoA/s1075/1648474449755.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="806" data-original-width="1075" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSB867ZjtyZxOv9CSCh3fjr942MDSDRkSqZC1aEhxHLO6bm3VWyNreY3unjaiFkPASCYVgC0bxXWFXfFltdVMXU8PSyQo_6Z00ph062tdlh13tAabrAKkJsMScDxD1gDCa8_Q_cjvZ2JU_jwC6tl8VBp_axF7APwxxGvPNYSZTC9qN9vXv0xEwS5WNoA/w200-h150/1648474449755.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /></span><p></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Subacqueodisuperficie:</b> ho potuto
notare come tu abbia documentato anche l'impatto umano nel mare.
Quali cambiamenti hai notato in questi ultimi anni? Ho notato tra le
tue foto anche alcuni “ritrovamenti” che documentano bene
l'impatto umano sul mare.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgowAcnJXdJaJJuFaermENlJixf7m3tl4rGig8V0f5fyVOpO4M_YdenMun6v9Qc19Yj3hsbFuVub52MxZ058nhtfqAYm0r0ydw_Pf-tCtmLeN7jd6XxM6z0uGl7Dj7f3CWTi6CTI8MwOl3Ip4gW0XWwNt8AiJ582ItNYTX07201myqpBDu2mnmGBldusQ/s1075/1648474483269.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="806" data-original-width="1075" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgowAcnJXdJaJJuFaermENlJixf7m3tl4rGig8V0f5fyVOpO4M_YdenMun6v9Qc19Yj3hsbFuVub52MxZ058nhtfqAYm0r0ydw_Pf-tCtmLeN7jd6XxM6z0uGl7Dj7f3CWTi6CTI8MwOl3Ip4gW0XWwNt8AiJ582ItNYTX07201myqpBDu2mnmGBldusQ/w200-h150/1648474483269.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /></span><p></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Giovanni Congia: </b>Più che altro
mi occupo di pulire spiaggie e fondali... per me il mare è casa e
faccio del mio meglio per proteggerlo. Devo ammettere che
inizialmente ero spesso scoraggiato, la spazzatura sembrava sempre
aumentare invece di dimunuire, poi con il tempo ho visto i
risultati... Adesso nuotare e vedere un fondale pulito è bellissimo
! Uscire dall'acqua con poca spazzatura o a mani vuote, è una
vittoria
<img align="BOTTOM" border="0" height="16" name="graphics4" src="https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t4c/1/16/1f642.png" width="16" />.
Riguardo l'impatto dell'uomo sulle creature marine, avrei tanto da
dire, ma credo di non essere ancora in grado di potermi esprimere...
Dico solo che l'uomo dovrebbe rispettare di più il mare e le sue
creature. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKtWC7Nr_z5F9cgo-VCRFDKBAUGzRRMPVVtaIFFmtAWCDue7h5Q6ctw8DaipXzqitsoDKT9Ip32M2qoI-GuEs1QgljkIm1Ox6oZVBWE33eV-yYXnbRhW2L0BRbU10Sy7HHdPPjj4xq7Pb2jnxMUJFVMXm2G68nHXKWNxPpnnIstbERx8sAQGTrp-bN-w/s1080/1648472645533.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="811" data-original-width="1080" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKtWC7Nr_z5F9cgo-VCRFDKBAUGzRRMPVVtaIFFmtAWCDue7h5Q6ctw8DaipXzqitsoDKT9Ip32M2qoI-GuEs1QgljkIm1Ox6oZVBWE33eV-yYXnbRhW2L0BRbU10Sy7HHdPPjj4xq7Pb2jnxMUJFVMXm2G68nHXKWNxPpnnIstbERx8sAQGTrp-bN-w/w200-h150/1648472645533.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /></span><p></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Subacqueodisuperficie: </b><span style="font-weight: normal;">C'è
stato qualche incontro che ti ha colpito di più, che ti è rimasto
dentro? Ricordo il tuo ciclo di foto con “Sfregiato”, ti prego di
raccontare ai nostri amici che ancora non sanno di cosa, anzi di
“chi” stiamo parlando.</span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Giovanni Congia:</b>Ogni volta che
ci penso mi commuovo e devo dire che sento tanto la sua mancanza...
Ci sono tante creature a cui sono legato, alcune che incontro da
diversi anni, ho fatto anche amicizia con un Delfino di nome
Shadow...ma fu un Pesce balestra a prendersi il mio cuore! </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYm4w0knLQ4o6aeZ_lNBIv2Y6qHegTFZwap0C1rc6QilQ821DYJOxC-7uGpokp4EMu2TpaD_3NFosHWKaKy6YVsmdXwyNuPShRxucjR-SdMjtqgcsebTVWQ1B9W0dsV3m7dHxN5qpMxqxX2psAUinobGu-1B1mFA2KapOa00z4r8lUsUSuQqW7v1D0AA/s945/277602360_3441141806113119_6801163380009707597_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="709" data-original-width="945" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYm4w0knLQ4o6aeZ_lNBIv2Y6qHegTFZwap0C1rc6QilQ821DYJOxC-7uGpokp4EMu2TpaD_3NFosHWKaKy6YVsmdXwyNuPShRxucjR-SdMjtqgcsebTVWQ1B9W0dsV3m7dHxN5qpMxqxX2psAUinobGu-1B1mFA2KapOa00z4r8lUsUSuQqW7v1D0AA/w200-h150/277602360_3441141806113119_6801163380009707597_n.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br />Ricordo
che la prima volta che lo vidi aveva delle ferite fresche , era la
prima volta che vedevo un pesce balestra adulto, ero talmente
contento che rilassarmi per prendere aria richiedeva più
concentrazione! Si trovava anche a una profondità a cui mi ero
avvicinato da poco, ma ci provai e mi sembrava di sentirmi più a mio
agio lì, piuttosto che in superficie!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl6vS6WeyAHW2CvEXqERGjMqqgjX1Ftwx5FZqICrXdxt8oq0fmC85pMw-yBJ_eV1iE60hhJz7qve-i_pu_GozJQ5U1-PJqxd7jc9LMOxNXCgER97wWYT7Hl9dHD5zmntg_fYE_wGUWCuLaSHNk6WUtfLRanC5nVpuz2ibpFhsmu1rFnICsi2Ou-7PfJQ/s945/277415392_507337124326387_2037797164243746594_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="709" data-original-width="945" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl6vS6WeyAHW2CvEXqERGjMqqgjX1Ftwx5FZqICrXdxt8oq0fmC85pMw-yBJ_eV1iE60hhJz7qve-i_pu_GozJQ5U1-PJqxd7jc9LMOxNXCgER97wWYT7Hl9dHD5zmntg_fYE_wGUWCuLaSHNk6WUtfLRanC5nVpuz2ibpFhsmu1rFnICsi2Ou-7PfJQ/w200-h150/277415392_507337124326387_2037797164243746594_n.jpg" width="200" /></a></div><br /> Dopo diverso tempo lo vidi
nuovamente, le ferite erano guarite, ma aveva delle cicatrici, Da
quel momento decisi di chiamarlo Sfregiato e per molto tempo era un
incontro abituale! Entravo in acqua e sapevo che avrei visto
Sfregiato! Per tanto tempo ho nuotato con lui, spesso io entravo in
acqua e poco dopo era lui a raggiungere me... Sembrava proprio che
gli piacesse stare con me! Non aveva paura e si comportava
normalmente. <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSLnkIaHgPLTiz-kyt0hOigyegoAVWSUkhTI6HBU0e6lP45qUyaF2svZtXeRkImODmQmU3Bl4L6d_EZb1LLXd8adqQ9yE8RRQEVHHlehbk02BBCsIFQEcJiOcDxCH2CG2cDJahVsoc0CDdUAa5uRPaWJfM83lK3CYxnwSlZt1PqRu9lYS_ErqtsEh4YA/s945/277336031_1045361296016224_5416850629023507137_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="709" data-original-width="945" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSLnkIaHgPLTiz-kyt0hOigyegoAVWSUkhTI6HBU0e6lP45qUyaF2svZtXeRkImODmQmU3Bl4L6d_EZb1LLXd8adqQ9yE8RRQEVHHlehbk02BBCsIFQEcJiOcDxCH2CG2cDJahVsoc0CDdUAa5uRPaWJfM83lK3CYxnwSlZt1PqRu9lYS_ErqtsEh4YA/w200-h150/277336031_1045361296016224_5416850629023507137_n.jpg" width="200" /></a></div><br />Spesso mi guardava negli occhi, ed era come
comunicare... Era un qualcosa di strano e emozionante. Non so se lo
rivedrò mai... ma non lo dimenticherò mai... Tutto quel tempo
passato con Sfregiato è stato un regalo prezioso. <br /></span><p></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Subacqueodisuperficie:</b> Grazie
Giovanni di averci dedicato il tuo tempo, e nell'attesa di un tuo
blog, di una tua pagina sul web, di sotto metto il link della tua
pagina Facebook in modo che tutti abbiano la possibilità di guardare
la tua galleria immagini.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Giovanni Congia: </b>Grazie mille
per questa opportunità e per i complimenti.
</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Subacqueodisuperficie:</b> Grazie a
te di essere stato con noi</span></p><p><span style="font-size: medium;"> </span></p><p><span style="font-size: medium;"><b><i> Link: <a href="https://www.facebook.com/giovanni.congia">https://www.facebook.com/giovanni.congia</a></i></b><br /></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><br /></span>
</p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Buone Bolle!</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><br /></span>
</p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><br /></span>
</p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i><b>Fabrizio Gandino</b></i></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">“<i><b>Subacqueodisuperficie”</b></i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i><b></b></i></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><i><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-FNbK-NZJKi4glnb64yyp9EEAcslobmtFrYrBGmJoakdI7Nwrdp4mO31hdsZWz8jVyj2l_aKH5nOeEIjS55JJH_2m950M_jqMjBfb9-7f7s7TkWADeT1gcBDhUzE9h7YIiQdEZTMr6l-UnQwl2T00hcKzbJJs0F18YPVAzg_ylBdLUmsrfDd5Nf1LOg/s245/Fabrizio%20Gandino.PNG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-FNbK-NZJKi4glnb64yyp9EEAcslobmtFrYrBGmJoakdI7Nwrdp4mO31hdsZWz8jVyj2l_aKH5nOeEIjS55JJH_2m950M_jqMjBfb9-7f7s7TkWADeT1gcBDhUzE9h7YIiQdEZTMr6l-UnQwl2T00hcKzbJJs0F18YPVAzg_ylBdLUmsrfDd5Nf1LOg/w183-h200/Fabrizio%20Gandino.PNG" width="183" /></a></b></i></span></div><span style="font-size: medium;"><i><b><br /> </b></i></span><p></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-8275320339362451542022-02-25T05:46:00.005+01:002022-02-26T00:10:05.620+01:00Subacquei gente seria - 12: Anonima Subacquea 2<p> </p><p>(i nomi dei partecipanti sono stati cambiati per proteggerne l'identità) Tratto da una storia vera (no non è vero, ma fa figo scriverlo)</p><p><br /></p><p>E' un'altra sera buia, di quelle sere tardo invernali con paraculamenti climatici primaverili in cui, anche i marinai di lungo corso, con i tatuaggi stile Popeye, con il naso rubizzo di birra Icnusa e spellato dal sole, si ingozzano di Oki e Voltaren nelle loro case.</p><p><br /></p><p>Le chiglie delle barche all'ormeggio nel porticciolo, sostano placide prive dello sciabordio delle onde, dato dal riparo loro offerto da un cabinato di una trentina di metri, il silenzio è rotto dagli urletti di un gruppetto di sgallettate provate da una giornata tra shopping e spa, che avremo la sfiga di vedere dalla D'Urso prima o poi. Anche i gabbiani si sono rotti i sacrosanti del briatoresco bordello e sono andati ad appollaiarsi sulle antenne TV sfrattando i piccioni.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg-bSYpGSYaJgWGAErFjC55jOOvd0CuFwSsESP8oZPsoldl82Pvpyzi17OiFt0-vF2EIDrP5T3OelIV77SmC0NCSgTjN-HYHKF2ZsyMSHuL0sUIeO9Id1ka1DAw6xcABn8DLlL5v8p5hStUWmBfnU6BjIdInQn8Jn8nFSexe4-UTRR_6db8ZUQHWIRgHQ=s855" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="855" height="187" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg-bSYpGSYaJgWGAErFjC55jOOvd0CuFwSsESP8oZPsoldl82Pvpyzi17OiFt0-vF2EIDrP5T3OelIV77SmC0NCSgTjN-HYHKF2ZsyMSHuL0sUIeO9Id1ka1DAw6xcABn8DLlL5v8p5hStUWmBfnU6BjIdInQn8Jn8nFSexe4-UTRR_6db8ZUQHWIRgHQ=s320" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p></p><p><br /></p><p>Ancora furtivi figuri si muovono nell'ombra, rasentando i muri, di questa città nella notte senza luna.</p><p><br /></p><p>Sagome scure fasciate nei loro giubbotti pieni di bandiere bianche e blu, rosse bandate di bianco ... la porticina di uno stabile si apre cigolando, più e più volte, mentre, uno dopo l'altro vi scompaiono all'interno. Tutti meno uno.</p><p><br /></p><p>In questo scenario lui spicca come una confezione famiglia di bastoncini Findus in mezzo ad un banco di merluzzi dell'Atlantico. Un lungo impermeabile alla ispettore Clouseau che si allargava intorno a lui in "pavarottesca" guisa. Sguardo basso e furtivo, un cappellino da baseball con la visiera calata sulla fronte, Ray-ban a specchio ed una mascherina FFP2.</p><p><br /></p><p>In sala le solite facce, ora sono una venticinquina al massimo, l'uomo alto dinoccolato, con i capelli cortissimi invita tutti ad accomodarsi . Il nuovo arrivato, rimane lungamente sull'uscio, quasi a soppesare se entrare o meno. "LA PORTAAAA FA CORRENTE!!" urla una voce stizzita. Si tratta del vecchio sub con la bombola di ossigeno sulla sua carrozzina, accanto a lui il giovane sub della volta scorsa.</p><p>Il nuovo arrivato si decide, infila subito le mani sotto il soprabito a tendone, ma come se un subitaneo pensiero lo avesse dissuaso le ritrae. Prova ad entrare, ma il suo impermeabile cozza lateralmente contro entrambi gli stipiti con un rumore sordo/metallico ad ogni suo ripetuto tentativo di incedere, come l'ultimo inchino della Costa Concordia, alle Scole del Giglio. Alla fine, dopo tre minuti di tentativi, riesce ad entrare mettendosi di lato e con evolute contorsioni, entra e chiude la porta. Si fa strada tra le sedie, urlando e alcune, spostandone altre e attirandosi un paio di maledizioni tra i denti, quando incontra un paio di ginocchia di chi si è già accomodato.</p><p>Tra i pannelli i soliti discorsi nostalgici:</p><p>“Eh ai miei tempi avevo un maschera Mares Portofino , era una di quelle in gomma ad oblò, e dovevi compensare senza mani o scendere giù con uno stringinaso mica come adesso ...”</p><p>“...e le pinne? Vogliamo parlare delle pinne!?“</p><p>“Eh...le GTX della Mares non galleggianti...che spinta!...che tempi!!” gli fece eco l'altro...</p><p>Il nuovo arrivato si guardava nervosamente in giro, grondando di sudore, visto che continuava a tenere addosso e chiuso, al chiuso (giusto per ribadire eh) l'impermeabile, come un maniaco sessuale che aspetta di esibire i propri gioielli di famiglia, ma con intenzioni opposte.</p><p>I discorsi tra i capannelli di sub si accavallavano in un brusio di fondo crescente, che sembrava innervosire non poco l'uomo in impermeabile.</p><p><br /></p><p>La solita coppia di arzilli vicino al giovane occhialuto di Sharm berciava di strani riti che parevano sfidare le leggi della fisica e della chimica ...”compà i neosubbi sanno come si accende una sigaretta sott'acqua? Solo accendere eh! Che i veri subbi non fumano"</p><p>"E aprire e bere da una bottiglia di Asti spumante in immersione in apertura di stagione!?... Eh i fondamentali che non insegnano più...”.</p><p><br /></p><p>Il giovane di Sharm, ascoltava in silente adorazione, gli eroici racconti del vecchio anossico sulla sedia arotelle e di un suo amico.</p><p>“Mi ricordo che con la due pezzi 5+5 si andava giù a gennaio, riemergevi che nevicava, ma noi imperterriti, viola di freddo e a piedi nudi...”</p><p>“ora però hai l'artrite e i reumatismi vecchio mio” rispose ridendo il suo dirimpettaio.</p><p><br /></p><p>L'uomo che aveva, aperto la sede si fece strada tra i capannelli invitando tutti a sedersi, nelle sedie libere disposte in cerchio.</p><p>“Bene ragazzi benvenuti a questa riunione, per quelli che sono qui per la prima volta, vi invito a presentarvi .”</p><p>L'uomo in impermeabile cercò di farsi piccolo piccolo, ma quando occupi lo spazio di una Fiat 850 è inevitabile che tutti gli sguardi si puntano su di te. Il giovane occhialuto, animato da solidale trasporto si alza per dare una pacca sulla spalla d'incoraggiamento all'ultimo arrivato, ma prima di raggiungerlo, la caviglia destra sbatte contro l'impermeabile; un rumore sordo rompe il silenzio, seguito da una tipica espressione linguistica livornese "il budello di tu..." che sibila saltellando su un piede.</p><p>L'uomo s'alza, forse vuole scappate via, ma il conduttore della serata lo prega di fermarsi, in fondo sono tutti lì per lo stesso motivo. Alla fine raccoglie il coraggio, si leva il cappellino,la mascherina e gli occhiali, il silenzio precipita nella stanza per alcuni istanti.</p><p>Qualcuno lo riconosce, "È Andrea " sibila sottovoce il vecchio anossico " non lo vedevo dall'ultimo corso di aggiornamento, un tempo era un grande sub".</p><p>Raccoglie il coraggio e poi parla, “Buonasera sono Andrea....e ...”.</p><p>(Coro) "Buonasera Andrea" </p><p>"...e sono...e sono..." Il tempo si congela, come Zorro che si rivela al Sergente Garcia, in uno svolazzo l'impermeabile si libra per alcuni istanti nell'aria, per poi ricadere sul vecchio in carrozzina, che impreca maledicendo chi ha spento la luce.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhf_LScfYe61yrVU-E73k8QSXYklyBKBeebkLiy3AzuNYOGAg8Jz_8I4KyG83f14q-vVy5E8SdeMb_qYKZ5J1KWJ5Jma8noQfdIkiv_rQ7_6V2Y_v77ukdHzqQXVpHy3hXIh_6HQtasqzAlEI6GE4CSCzjCQck5IdQhhliHVsC42oc7ZtIBGR5vmkyxpA=s270" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="187" data-original-width="270" height="187" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhf_LScfYe61yrVU-E73k8QSXYklyBKBeebkLiy3AzuNYOGAg8Jz_8I4KyG83f14q-vVy5E8SdeMb_qYKZ5J1KWJ5Jma8noQfdIkiv_rQ7_6V2Y_v77ukdHzqQXVpHy3hXIh_6HQtasqzAlEI6GE4CSCzjCQck5IdQhhliHVsC42oc7ZtIBGR5vmkyxpA" width="270" /></a></div><br /><p></p><p>La nuova visuale rivela, agli occhi dei presenti, il motivo di tanto ingombro: due bombole. Una per lato, a bandoliera che spenzolano ai fianchi. Un groviglio di fruste di alta e bassa pressione, pareva il frutto del lavoro di un gatto nevrotico incazzato e sotto steroidi buttato dentro un gomitolo di lana, annodate intorno al corpo come i tentacoli di una piovra. </p><p>"...e sono un sub side-mounter" termina con un singhiozzo.</p><p>La temperatura in sala si abbassa di alcuni gradi, il vecchio anossico riguadagna la luce togliendosi di dosso l'impermeabile, socchiude gli occhi e vede le bombole, è lui il primo ad urlare: "Abominio!!!!".</p><p>Gli altri gli fanno subito eco, "non ci hai le palle per portare un Bibo!", "Non hai le palle neppure per un mono 15 litri!", " Già avere due cose appese di lato...dà un identità a quel che sta al centro..." rincara un vecchio sub più bilioso di altri .</p><p>Il conduttore interviene per sedare gli animi e ammonire i più facinorosi.</p><p><br /></p><p>Colpi di tosse e brontolii di disapprovazione, un "levati la muta, "un sei" un vero subbo" dall'ultima fila. Il conduttore della serata si alza allargando le braccia verso gli astanti in un invito alla calma e tolleranza. "continua ti prego" aggiunge all'indirizzo di Andrea.</p><p>"Io...io...l'ho fatto per la schiena!" Singhiozza di nuovo. Ed ancora una valanga di improperi: "tutte scuse!!! Manco un passo del gigante decente sei capace di fare!", "E la mia di schiena?! Ogni volta che in barca devo stare con il Bibo in piedi, in fila, ad aspettare uno di voi ? che entriate e poi vi passino le bombole e poi vi leviste dalle...".</p><p>"Basta ragazzi!! O dichiaro chiusa la riunione! Un po' di tolleranza via!... Continua Andrea".</p><p>"Avevo terminato un corso di aggiornamento da poco, ed un amica di vecchia data mi avvicinò per propormi un seminario gratuito di aggiornamento, mi disse che era una cosa bella. Nuova, che serviva a quelli come noi, niente da temere..."</p><p>"Bastardi...fanno sempre così quando devono rifilarti un altro corso ..." Sibila sottovoce il vecchio sulla sedia a rotelle."Hanno venduto un set di pentole a mio cugino nello stesso modo" gli fa eco un altro.</p><p>"Mi portarono così al lato side-mount della subacquea...mi dissero che era semplice... Dissero che l'immersione inizia respirando dalla bombola di destra (la bombola al lato destro del sub) … e termina con il subacqueo che respira dalla bombola alla sua sinistra. Ma già lì andavo in confusione persino con le indicazioni stradali del navigatore satellitare...e poi la destra è quella con cui si scrive. Ma io sono mancino..." Le parole terminano con un singulto, attimi di silenzio, non vola una mosca, riprende il suo racconto.</p><p>" Ci dissero che bastava un po' di matematica, che il subacqueo abbia elaborato i suoi volumi di gas e sappia quanti bar siano un terzo e quanti bar rappresentano la metà di uno di questi terzi. Che avremmo iniziato la nostra immersione e respirando dalla bombola di destra finché la sua pressione sarebbe scesa di 30 bar, e poi si passa alla bombola di sinistra. Si sarebbe respirato da questa fino a quando la sua pressione scende di 60 bar, e quindi torna alla sua bombola di destra e poi dalla bombola di destra fino a quando la pressione è scesa di 30 bar e poi...poi tutto si fa confuso... Base per altezza sul quadrato dell'ipotenusa diviso due per la tang di 20... Io che mi incasino ancora oggi con le frazioni, come in terza elementare."</p><p><br /></p><p>Un altra pausa, poi riprende " durante la prima immersione di prova, dopo il terzo scambio di erogatori ho preso per sbaglio, quello del mio compagno. Lui il mio e ci siamo intrecciati le fruste in un nodo gordiano. Ci sono volute tre ore e 4 stage decompressivi per scioglierci...ma poi preso dal panico, ne ho reciso alcune di queste con il coltello.. Riemerso sono scappato...dalla vergogna sono con ancora addosso le bombole e giro così da allora... Vi prego liberatemi!!! Ho sbagliato lo so! Vi supplico, se mi liberate non userò altro che un jacket, neppure un gav sacco posteriore...vi supplico!!".</p><p>Tanto accorato è l'appello, da sciogliere i cuori anche dei più duri e ortodossi, come meduse dopo una mareggiata sotto il solleone, alla spiaggia del Calambrone (che bravo, ho fatto pure la rima, tiè) qualche lacrima riga le guance cotte dal sole.</p><p>Tutti gli sguardi si girano verso il vecchio con la carrozzina e la bombola d'ossigeno... Questi arretra, memore della volta precedente...</p><p>"Tranquillo..." Lo rassicura il conduttore della serata avvicinandosi..."tranquillo...".</p><p>Scena conclusiva:</p><p>Andrea viene portato via in trionfo, con uno scuba improvvisato con la bombola dell'anziano anossico sulla schiena, via verso la darsena antistante, per essere battezzato a nuova vita, nelle sue sacre acque olezzanti di nafta e di cefali imbruttiti.</p><p>Rimangono solo il vecchio sulla carrozzina, con le bombe in side-mount a lato di questa, il ragazzo di Sharm la sospinge, ma essa rimbalza contro gli stipiti della porta, tenendoli all'interno. Il Side-mount non passa!</p><p><br /></p><p><br /></p><p>Alla prossima riunione...</p><p><br /></p><p> </p><p><b>Fabrizio Gandino </b></p><p><b>"Subacqueodisuperficie"</b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiCTvjCpOHAD0mp3X65uWDBDnpAPmJwP-E2E83l8XY7uvJSP44MIESzZUk7DZZh_SLzYc8x3VqvcZDC86lAVnK2n_EchgxUTUlMuH5Kk-HE492ESYUn90UmlNEPIeENjt3krlKHGmP1TKGv5KQ-5ni0aBukePJAXrgXTT0iie0y9wJYKncrh6KL9PhIhg=s245" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiCTvjCpOHAD0mp3X65uWDBDnpAPmJwP-E2E83l8XY7uvJSP44MIESzZUk7DZZh_SLzYc8x3VqvcZDC86lAVnK2n_EchgxUTUlMuH5Kk-HE492ESYUn90UmlNEPIeENjt3krlKHGmP1TKGv5KQ-5ni0aBukePJAXrgXTT0iie0y9wJYKncrh6KL9PhIhg=w183-h200" width="183" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p> </p><p><b><i> </i></b></p><p><b><i>Ringraziamenti:</i></b></p><p><b><i>Si ringrazia Giorgio per la vignetta d'apertura</i></b></p><p><br /></p><p><br /></p><p> <b>Nota</b> <b>dell'autore</b>: questo naturalmente è un racconto umoristico, indirizzato allo sfottò tra sub, che ci sta. La configurazione Side-mount nasce dalla necessità di doversi muovere in ambienti angusti, dove le attrezzature con un Bibo tradizionale, possono risultare ingombranti, si fa ampio riferimento a penetrazione di caverne e relitti. Ultimamente la sua diffusione sta prendendo piede in ambiti diversi soprattutto per il tipo di assetto che consente sollevando la schiena da pesi. Non sono tra i suoi estimatori, ma è una cosa mia personale. Si va in acqua con la configurazione che più ci fa stare bene, ed io ho trovato la mia. Ma se la cosa vi ha incuriosito, ecco di cosa stiamo parlando.</p><p><a href="http://www.marpola.it/Tecnica%20e%20Medicina/145.htm">http://www.marpola.it/Tecnica%20e%20Medicina/145.htm</a></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com0Livorno LI, Italia43.548473 10.310567415.238239163821156 -24.8456826 71.85870683617884 45.4668174tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-20183985646998328662022-02-16T11:45:00.001+01:002022-02-16T11:45:56.893+01:00Inconti nel mare d’inverno: Elysia timida<p> Un’immersione come altre, questa volta nei pressi di Quercianella località Calafuria, compagni di avventura, Ale e Brigida.</p><p>L'immersione si stava svolgendo regolarmente a circa 42 metri di profondità, in una zona ricca di grotte e scogli. Eravamo alla ricerca di un relitto di cui ci avevano parlato: una benna di una motopala che Ale ricordava di avere visto tempo addietro.(ma questa è un altra storia).</p><p>Il fondale di quella zona é ricco di corallo , gorgonie e tantissimi colori sugli scogli …</p><p>Lasciate che vi spieghi come ci si sente ad essere lì. È come se, immersi nella realtà di un mondo che non ci appartiene e di cui siamo solo spettatori, l’animo umano ritrovasse la sua genuinità e scomparisse quel senso di egoismo e apparenza che ci si è cucito addosso, dalle regole del comportamento sociale. Uno stato di grazia, che purtroppo termina finita l’ora d’aria, alla fine della quale torniamo in superficie, alla realtà. </p><p>Se mi è consentita una citazione fantascientifica , quello specchio d’acqua, a cui volgiamo gli occhi tornando alla superficie, tornando alla realtà è come una sorta di Star-gate. </p><p>Ma tornando a noi, l'immersione volgeva al termine, eravamo lì nella nostra sosta di sicurezza a sei metri di profondità, più esposti alla risacca, che sopportavamo con stoica pazienza, quando mi sono imbattuto in un mollusco che non vedevo da quest’estate dall'interessante e particolare la storia evolutiva .</p><p>Andare sott'acqua ha nutrito la mia curiosità, stuzzicando la mia necessità di arricchire le mie personali conoscenze subacquee, con flora e fauna di cui, prima di allora, non conoscevo neanche l’esistenza.</p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhXVHMD9NSuuMo66Zdnq1-Vf84cKA2tGoP4Mgf7Dr8-jvGhEjQ4O8vrpzq2n0aMeSrlozNlq3Ou9lqMS_AxILoEhjDNBL4iORYJDR1jTLdWbX2mgw19sUfbovF6gHd_XFdmvh17xN1QcbPYczX5S8pRemgfIeBF32XoLfknsOLx-ZmoZykqq4YUFNwONg=s1024" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="1024" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhXVHMD9NSuuMo66Zdnq1-Vf84cKA2tGoP4Mgf7Dr8-jvGhEjQ4O8vrpzq2n0aMeSrlozNlq3Ou9lqMS_AxILoEhjDNBL4iORYJDR1jTLdWbX2mgw19sUfbovF6gHd_XFdmvh17xN1QcbPYczX5S8pRemgfIeBF32XoLfknsOLx-ZmoZykqq4YUFNwONg=s320" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Elysia timida (Risso. 1818)</td></tr></tbody></table><br /><p><br /></p><p>l’Elysia timida (Risso, 1818) rientra tra questi, si tratta di un esempio di simbiosi obligatoria tra questa lumaca e una cellula appartenente a un tipo di alga. L’ Elysia timida è un Mollusco Gasteropode Heterobranchia appartenente all’ordine dei Sacoglossi.</p><p>Dalla nascita di questa coppia simbiotica si svolge la fotosintesi . permettendo cosi la trasformazione di anidride carbonica in carbuidrati (zuccheri) e ossigenazione nell’acqua. Infatti nelle alette dorsali del organismo si puo’ notare un colore verde appartenente a queste cellule vegetali. </p><p>La simbiosi sembra si sia sviluppata negl’anni con la fagocitazione di un tipo di alghe da parte del mollusco. Fagogitate ma non digerite .le protuberanze dorsali si aprirebbero alla presenza di raggi solari. Gli Heterobranchia, alla quale l'Elysia appartiene, sono i gasteropodi con conchiglia ridotta al minimo e nella più parte delle specie assente.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi_KjUoAn1BtqXLx1OnZf2IrMO19YfX-r_PNMDJH9Vv8sO7TiJ_t8YFTt4QLBHoShVsmAncX6pnMTv__2cCS7-yATuS6Cfw3ol4mWiTsS-yrxvZn-dFxq4x5Idkrkh6zJPmy2Rl0_N_il1ObfcEB9w1ZVcXjOKQe8hcI-Y6tNPKDV-d_t0ScLW7wKpwLg=s295" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="200" data-original-width="295" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi_KjUoAn1BtqXLx1OnZf2IrMO19YfX-r_PNMDJH9Vv8sO7TiJ_t8YFTt4QLBHoShVsmAncX6pnMTv__2cCS7-yATuS6Cfw3ol4mWiTsS-yrxvZn-dFxq4x5Idkrkh6zJPmy2Rl0_N_il1ObfcEB9w1ZVcXjOKQe8hcI-Y6tNPKDV-d_t0ScLW7wKpwLg" width="295" /></a></div><br /><p><br /></p><p>Privo di appendici dorsali e dotato di estensioni laterali del corpo simili ad ali (parapodi). Nel periodo estivo è facile rinvenire Elysia timida mentre si aggira tra gli ombrellini dell'alga verde Acetabularia acetabulum di cui abitualmente si nutre.</p><p>Il nome “sacoglossi” deriva dal fatto che le specie appartenenti a questo ordine, hanno bocca sprovvista di mandibola.</p><p>Essendo per lo più erbivori l’alimentazione avviene succhiando il contenuto delle cellule vegetali, stilettate dalla radula presente nella bocca.</p><p>Il tempo di qualche scatto ed i minuti della sosta volano, è tempo di risalire, ma è solo un arrivederci.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><b>Libri</b>:</p><p> “ il regno dei nudibranchi” guida ai molluschi opistobranchi della Riviera del Conero - Federico Betti - Editrice La Mandragora - (2021)</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><b>Link</b>:</p><p>https://www.biologiamarina.org/elisia-timida/</p><p>https://it.m.wikipedia.org/wiki/Elysia_timida</p><p>https://www.marinespecies.org/aphia.php?p=taxdetails&id=411959</p><p>http://www.aiamitalia.it/index.php?option=com_schede&view=scheda&genere=Elysia&specie=timida&Itemid=84</p><p><br /></p><p><br /></p><p><b>Matteo Stanzani</b></p><p><b>"Masdepaz"</b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgbEffefa6EJZ4WgjyTo70l3fmSZK0UD-dy7RqYMkENPvPvkFpSiPqStMWDiAJ4O3KlXCxeCKgnuWm_ajagvjYVYzL1cB_ohya4P1pnEVpnUaOKbwcyyVFv8gS5NYr291oJ1G3FmTBuODvqdPUbtxVwLc-Kgr8XdV_tNC3YQSMg1mLty_TowGexqTUKYw=s2000" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2000" data-original-width="1500" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgbEffefa6EJZ4WgjyTo70l3fmSZK0UD-dy7RqYMkENPvPvkFpSiPqStMWDiAJ4O3KlXCxeCKgnuWm_ajagvjYVYzL1cB_ohya4P1pnEVpnUaOKbwcyyVFv8gS5NYr291oJ1G3FmTBuODvqdPUbtxVwLc-Kgr8XdV_tNC3YQSMg1mLty_TowGexqTUKYw=w150-h200" width="150" /></a></div><br /><p><br /></p>subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com0Via Aurelia, 57016 Chioma LI, Italia43.4470679 10.379442415.136834063821155 -24.776807599999998 71.757301736178846 45.5356924tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-47430424254079717722022-02-14T06:05:00.000+01:002022-02-14T06:05:38.805+01:00Ospiti<br />
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>"Qui
vorrei parlarvi di altro, delle somiglianze tra montagna e mare. Che
è buffo, perché in una ci si alza di quota, nell’altro ci si
abbassa. Eppure. </i></span></span></span>
</div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>In
entrambi i casi colpisce l’immensità del paesaggio. La sensazione
di infinito."</i></span></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Sono
una montanara. Le mie origini è vero, sono sarde, ma sono nata e
cresciuta (e vivo) in una regione lontana dal mare e in una città
incuneata tra le montagne, all’incrocio di tre fiumi (uno è
considerato torrente, in verità).</span></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Non
sono un’alpinista, e le corde per arrampicarmi le ho usate
pochissimo e molti anni fa. Mi piace però camminare sui sentieri,
nel bosco o fuori il limite, dove gli alberi alti lasciano il posto
prima a cespugli, poi a prati, poi a rocce.</span></span></span><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-GZsoPXWuIqE/W7eXcne55dI/AAAAAAAAAAM/gWh1YgTFz2w7E-RXGAO2dQMckQ25gJAKACLcBGAs/s1600/20141019_130707.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="800" height="180" src="https://2.bp.blogspot.com/-GZsoPXWuIqE/W7eXcne55dI/AAAAAAAAAAM/gWh1YgTFz2w7E-RXGAO2dQMckQ25gJAKACLcBGAs/s320/20141019_130707.jpg" width="320" /></a></span></span></span></div>
<br />
<br /></div>
<div align="center" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: black;">
</span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La
subacquea è passione recente: dopo un paio di anni di indecisione
sul fare o no un corso, mi sono buttata (è il caso di dirlo) in
questa avventura. Forse sarebbe stata un’esperienza estemporanea,
qualcosa da fare solo in vacanza, se non avessi conosciuto un gruppo
di folli che si immergono regolarmente a Calafuria, oltre alle varie
immersioni organizzate in altre località.</span></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma
non è di loro che vorrei parlarvi ora: a loro dedicherò un altro
post.</span></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Qui
vorrei parlarvi di altro, delle somiglianze tra montagna e mare. Che
è buffo, perché in una ci si alza di quota, nell’altro ci si
abbassa. Eppure. </span></span></span>
</div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In
entrambi i casi colpisce l’immensità del paesaggio. La sensazione
di infinito. Guardare nel blu è un colpo viene quasi un'ansia da vuoto e di smarrimento: ecco forse questa è una
differenza, perché in montagna, quando sei in alto e guardi il
panorama ti orienti bene, riconosci le cime intorno, mentre se rivolgi il tuo sguardo verso il mare aperto, tutto pare uguale, perdere la via è facile. In entrambi i casi però la
vastità del mondo entra nei tuoi occhi e ti senti sì piccola cosa,
ma parte del tutto. </span></span></span><br />
<br /></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7133363493205103615" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://3.bp.blogspot.com/-BHBOVL99jx4/W7eXy9rwXUI/AAAAAAAAAAU/ToyRBGtCDdQxBgCrlPBU_2h5URdc3cM0ACLcBGAs/s1600/20141019_130646.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="800" height="180" src="https://3.bp.blogspot.com/-BHBOVL99jx4/W7eXy9rwXUI/AAAAAAAAAAU/ToyRBGtCDdQxBgCrlPBU_2h5URdc3cM0ACLcBGAs/s320/20141019_130646.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span></span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Per quanto tu sia esperto, sei un ospite. Cammini o
nuoti in un ambiente più o meno conosciuto, sai bene che ci sono
regole da rispettare attentamente e che alla minima avvisaglia di
pericolo ti conviene tornare indietro, perché tra il poter ritornare
e non poterlo fare più a volte corre poco tempo e la differenza tra
le due situazioni non è di poco conto.</span></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Si
entra in punta di piedi, chiedendo permesso, attenti a ciò che dice
ciò che ti circonda: mare, monte, tempo atmosferico e... il tuo
corpo. Se qualcosa dice che non è giornata, meglio dare retta alla
propria sensazione e rinunciare.</span></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Dal
mio punto di vista, la subacquea e la camminata devono divertire in
sicurezza, rilassare emozionando, niente tensioni: semmai quelle
quotidiane si sciolgono, non è il caso di aumentarle.</span></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Quello
che poi porti a casa, per te stesso e con gli amici è impagabile.</span></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Elena</span></span></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-WP3hhmjbCv4/W7Ei1Jj6yFI/AAAAAAAAAF8/RAC850IZezAhHWYGNht2w-Dabks2YZQHACPcBGAYYCw/s1600/Schermata%2Bdel%2B2018-09-30%2B21-20-34.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="703" data-original-width="591" height="200" src="https://1.bp.blogspot.com/-WP3hhmjbCv4/W7Ei1Jj6yFI/AAAAAAAAAF8/RAC850IZezAhHWYGNht2w-Dabks2YZQHACPcBGAYYCw/s200/Schermata%2Bdel%2B2018-09-30%2B21-20-34.png" width="168" /></a></div>
</div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<style type="text/css">p { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 120%; }</style>elenahttp://www.blogger.com/profile/06853784507449907493noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-17046612266138099862022-02-11T09:29:00.005+01:002022-02-12T01:45:09.409+01:00Andrea Izzotti: un fotografo tra i giganti delle Azzorre <p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiCaieCUtVbDoFcYqMjq3X7651yRYnLUfuH6kDQfSW4obSKFpK6IQDPG5ICEIk-dwryyV3B3g9rDas74otoETs591D0Q7owyVT_t9yOawksyhi45xIjoUHm0MzEyhLOtgJrPXN8UzXlmiifMmvcCFwAcjhHrV2ibE75w36Uvugd-pWMIDJE4QY0onYheQ=s3000" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="2002" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiCaieCUtVbDoFcYqMjq3X7651yRYnLUfuH6kDQfSW4obSKFpK6IQDPG5ICEIk-dwryyV3B3g9rDas74otoETs591D0Q7owyVT_t9yOawksyhi45xIjoUHm0MzEyhLOtgJrPXN8UzXlmiifMmvcCFwAcjhHrV2ibE75w36Uvugd-pWMIDJE4QY0onYheQ=s320" width="214" /></a></div><br /><p><br /></p><p>La pandemia da Covid19 ha fermato o rallentato le vite della maggioranza di noi, ma questo pare non sia valso per Andrea Izzotti.</p><p>Questi due anni lo hanno visto produrre pubblicazioni sia in ambito fotografico, faccio ampio riferimento vai suoi book tematici, di cui tra poco spero vorrà parlarci, sia narrativa con "Zena, storia di un orca" ed infine con "Capodogli - i giganti delle Azzorre - Storie di Balene e balenieri", che ha un taglio decisamente più divulgativo.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEguytBod7ZHs0dGSWQGw6fhYAJnQ8cPfB7HR99H2isF03gcoE2GqLryJ-U8zo6JqZ09klULpnu-tGfKwcgwlXYEy_1rv1czYE04ZmG81r9gRYTmXNhyccQfI-UgHlinjZqUs9Mb-SJrwnVPRXRGlUQTtXiBZgp97tESzE6Olvk1pltUFiAwnkCe6WkSHQ=s2829" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1886" data-original-width="2829" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEguytBod7ZHs0dGSWQGw6fhYAJnQ8cPfB7HR99H2isF03gcoE2GqLryJ-U8zo6JqZ09klULpnu-tGfKwcgwlXYEy_1rv1czYE04ZmG81r9gRYTmXNhyccQfI-UgHlinjZqUs9Mb-SJrwnVPRXRGlUQTtXiBZgp97tESzE6Olvk1pltUFiAwnkCe6WkSHQ=w200-h133" width="200" /></a></div><br /><p></p><p>Comincio subito col dire che i libri di Andrea Izzotti hanno in comune un sentimento che è impossibile soffocare, che malgrado la sua non lusinghiera accezione comune, lui nobilita: quel sentimento è l'Invidia. </p><p>Si Invidia di quella buona, di quella che ti porta a desiderare di vivere le stesse esperienze dell'autore, che da quell'inguaribile entusiasta che è, riesce anche in questa sua ultima fatica, a prendere per mano il lettore portandolo con sé nelle sue avventure. </p><p>Fotografo provetto, subacqueo, whale watcher, lui non vi dirà nella sua modestia, che magari quell'immagine su un puzzle di una nota casa specializzata è un suo scatto, oppure ometterà di dirvi che alcune delle sue foto hanno avuto l'onore delle cronache nei notiziari nazionali in prima serata (infatti lo faccio io, per il solo gusto di vederlo arrossire un po'😁), quindi passiamo a lui la palla e lo invito a parlarci dei suoi ultimi progetti ed in particolare della sua ultima pubblicazione: "Capodogli - i giganti delle Azzorre - Storie di Balene e balenieri".</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEikkOeP-GduMvIxVpwF9jXGEDT8K5KwXFxJHuzeafxY1PeMGauzELKwZXxMbu95p-edawBRd32aQ5Hjg515YYX80bULOpZoZ3-Maqf2x_3jSyvy10Hf76xfLdwF1TX2Q4kfWm3nvVSYu4D4mdiOtbc8lg1YZOWXyDC0Y4L9e0CCGITUBF7BrMe5DUXsQw=s4608" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3072" data-original-width="4608" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEikkOeP-GduMvIxVpwF9jXGEDT8K5KwXFxJHuzeafxY1PeMGauzELKwZXxMbu95p-edawBRd32aQ5Hjg515YYX80bULOpZoZ3-Maqf2x_3jSyvy10Hf76xfLdwF1TX2Q4kfWm3nvVSYu4D4mdiOtbc8lg1YZOWXyDC0Y4L9e0CCGITUBF7BrMe5DUXsQw=s320" style="opacity: 1;" width="320" /></a></div><p><br /></p><p>Intanto, bentornato Andrea sulle pagine del nostro Blog.</p><p><b>Subacqueodisuperficie:</b> Leggendo il tuo libro, emerge in modo chiaro come la tua esperienza alle Azzorre ti sia rimasta dentro, quando si è fatta strada nella tua testa l'idea di scrivere questo libro?</p><p><b>Andrea Izzotti</b>: L’idea è nata lo scorso anno, quando ho finito di leggere il libro di Maddalena Jahoda, Balene Salvateci! (che ha poi scritto la prefazione dei Giganti delle Azzorre. La sua esperienza alle Azzorre, raccontata magistralmente, mi ha fatto scattare l’idea di entrare in acqua con questi placidi animali. Con l’aiuto di Maddalena ho contattato Enrico Villa di CWAzores, esperta nel fornire appoggio anche professionisti. Enrico mi ha indirizzato verso la giusta direzione nella redazione delle richieste di autorizzazione ad immergermi con i capodogli. Ho presentato un progetto che prevedeva la realizzazione di un libro su questi mammiferi marini, ma quando sono stato alle Azzorre il progetto si è espanso sino a coinvolgere le diverse tematiche affrontate nel libro.</p><p><b>Subacqueodisuperficie</b>: Hai fatto un gran lavoro di ricerca bibliografica, quello che colpisce sono i numeri, la maggioranza della mattanza, un vero e proprio olocausto marino (mi rendo conto che il termine è un po' forte, specie perché evoca altri orrori), è avvenuta con arpioni a mano, per questo le cifre riportate sembrano anche più incredibili.</p><p><b>Andrea Izzotti</b>: Non ho usato la parola olocausto nel libro, per rispetto a quello che rappresenta questo termine con riferimento agli umani. In realtà se è vero che temporalmente gettare arpioni a mano nel corpo degli animali è avvenuto per un numero considerevole di anni, la vera mattanza di animali con numeri incredibili si colloca tra gli anni 50 e gli anni 80 del secolo scorso, dietro l’angolo. L’uso dei cannoni per sparare gli arpioni ha purtroppo trasformato la caccia in un eccidio.</p><p><b>Subacqueodisuperficie</b>: Nel tuo libro ad un certo punto affronti il delicato rapporto tra i cetacei/mammiferi marini e l'uomo contestualizzandolo nelle varie epoche, perché questo distinguo per te era necessario?</p><p><b>Andrea Izzotti</b>: Perché anche io sono emotivamente coinvolto e l’ira non lascia ragionare. Era necessario comprendere le ragioni storiche dell’inizio e dello sviluppo della caccia ai cetacei per evitare di cadere in facili estremismi. Proprio la mia esperienza alle Azzorre, dove questo equilibrio tra esigenze di sopravvivenza umana e di quelli che simpaticamente chiamo i “testoloni neri” ha subito una trasformazione radicale in pochissimo tempo, mi ha aiutato a comprendere dove cercare il punto di equilibrio.</p><p><b>Subacqueodisuperficie</b>: Quanti libri hai pubblicato sino ad ora?</p><p><b>Andrea Izzotti</b>: Il mio primo libro è “Racconti dal blu e altri colori” dedicato a ricordi di viaggi</p><p>Ho poi pubblicato “Zena, storia di un orca” ( vi rimando al post in cui ne parlammo <a href="https://subacqueodisuperficie.blogspot.com/2020/06/zena-storia-di-un-orca-intervista.html">https://subacqueodisuperficie.blogspot.com/2020/06/zena-storia-di-un-orca-intervista.html</a>), dove porto il lettore, come hai scritto tu a scendere in acqua con questi animali, a “orchizzarsi” per dirla alla Gandino</p><p>Durante la pandemia ho dato fondo ai miei archivi e ho pubblicato una collana di libri fotografici “nati per essere liberi”, sono 20 libri dedicati ad animali marini e terrestri, con l’ultimo dedicato a zoo e circhi. Per ogni uscita ho fatto una diretta facebook con esperti degli argomenti trattati.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgXydWO4rSSbsK08T43ucV0ls5ycdELCvR2gBev0ZGbBjrGvM6sdfVIg1q7k1od80xUUw-YERnYhvtVB-7n7lgX7YptB8iwrMEcPjpwg9_4RnIFV6RD1U80sIt42ee5ity572Whzd8GYc2_pC3i0OSfwuLLryUhx3fnHw2nhmRJDNipv0L9fgVOhxRMSg=s6736" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4496" data-original-width="6736" height="134" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgXydWO4rSSbsK08T43ucV0ls5ycdELCvR2gBev0ZGbBjrGvM6sdfVIg1q7k1od80xUUw-YERnYhvtVB-7n7lgX7YptB8iwrMEcPjpwg9_4RnIFV6RD1U80sIt42ee5ity572Whzd8GYc2_pC3i0OSfwuLLryUhx3fnHw2nhmRJDNipv0L9fgVOhxRMSg=w200-h134" width="200" /></a></div><br /><p><br /></p><p><b><br /></b></p><p><b><br /></b></p><p><b><br /></b></p><p><b>Subacqueodisuperficie:</b> Ritieni che Moby Dick di Melville sia stato per il pubblico, un po' per i suoi tempi, come "Lo squalo" di Steven Spielberg, ai nostri?</p><p><b>Andrea Izzotti</b>: E’ un’ottima domanda, visto quello che lo squalo ha provocato. Indubbiamente come leggerai nel libro, la balena è stata vista come un mostro per centinaia di anni e Melville ha portato questo mostro al punto più alto dal punto di vista letterario. La differenza sta nei mezzi di comunicazione. Lo squalo ha portato la paura dentro ciascuno di noi a livello concreto. Ogni volta che sono entrato in acqua dopo quel film avevo il timore che mascelle potentissime mi afferrassero e mi trascinassero negli abissi. Su Moby Dick, a cui è dedicato l’ultimo capitolo de I giganti delle Azzorre, sono stati scritti fiumi di parole e decine se non centinaia di libri. Si va da quelli classici che analizzano testo e significato a quelli che vedono allegorie alle quali, a mio avviso, Melville non aveva minimamente pensato. Vi è un testo ad esempio che vede in Moby Dick, l’allegoria dello schiavismo. Pensa: i capodogli sono normalmente neri, ma Moby Dick… è bianco.</p><p>Tornando alla tua domanda e proseguendo nella risposta devo dire che anche a livello concreto l’immediatezza del pericolo de lo squalo è più palpabile, al di là del centinaio di anni tra Moby Dick e il film Lo squalo: tutti quelli che fanno il bagno in mare immaginano più un incontro con uno squalo che con una balena, alla fine dell’800 non solo vi erano milioni di balene ma anche centinaia di milioni di squali in più, rispetto ai giorni nostri, dove queste specie sono minacciate dall’estinzione.</p><p>Il pubblico che leggeva Melville probabilmente non ha mai visto una balena viva, mentre chi ha “visto” lo squalo ha avuto un racconto per immagini, molto più immediato e “terrificante”</p><p><b>Subacqueodisuperficie</b>: come verrà distribuito il tuo libro?</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgoHZmRDB5WroYE3ji-VYvssklteWoP02hanzOEhi5vgNanndmGQeAP5dlsKMi8gYMWHPXbf7HG46S9W63gQX8OO_Pdua7vLADIE0PAQ_1-TBzHNjIwm9oKHb3JArYlzHZgTOq6X1n4Ck3Ntobj-DZeQ6-66JxeBT11y1SGwNIIjigkvuZ0jjvRIhbZjA=s2487" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1755" data-original-width="2487" height="141" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgoHZmRDB5WroYE3ji-VYvssklteWoP02hanzOEhi5vgNanndmGQeAP5dlsKMi8gYMWHPXbf7HG46S9W63gQX8OO_Pdua7vLADIE0PAQ_1-TBzHNjIwm9oKHb3JArYlzHZgTOq6X1n4Ck3Ntobj-DZeQ6-66JxeBT11y1SGwNIIjigkvuZ0jjvRIhbZjA=w200-h141" width="200" /></a></div><br /><p><br /></p><p><b>Andrea Izzotti</b>: Come gli altri miei libri è un’auto-produzione stampata e distribuita da Amazon. Questo è interamente a colori e contiene ben 77 tra immagini e fotografie, quasi tutte scattate da me.</p><p>Il libro è in tre versione copertina morbida, copertina rigida e Ebook.</p><p><a href="https://www.amazon.it/dp/B09S1ZVXGF/" target="_blank">https://www.amazon.it/dp/B09S1ZVXGF/</a></p><p><b>Subacqueodisuperficie</b>: se qualcuno volesse, incuriosito dal tuo libro, vivere l'esperienza del whale whatching?</p><p><b>Andrea Izzotti</b>: Si può fare whale watching in Italia con possibilità di avvistamento clamorosamente alte (intorno al 98%). Io vado in Liguria con gli amici di Golfo Paradiso Whale Watching; l’altra società che opera è il Consorzio Liguria Via Mare. La stagione va da Aprile a Ottobre e sui siti degli operatori vi sono tutte le informazioni necessarie.</p><p><b>Subacqueodisuperficie</b>: ti ringrazio ancora una volta per averci fatto visita.</p><p><b>Andrea Izzotti</b>: Un ringraziamento lo faccio a te Fabrizio. E’ grazie a persone che hanno un cuore e una testa come la tua, che sono fiducioso per la direzione che dobbiamo intraprendere in futuro per garantire ai nostri figli e ai figli dei nostri figli di poter godere degli spettacoli naturali ai quali ho avuto la meravigliosa fortuna di assistere. Mentre ero in acqua con un capodoglio davanti a me ho pensato… ma quanti nel mondo hanno fatto questa cosa folle che sto facendo? </p><p><b>Subacqueodisuperficie</b>: Chiudo con una dedica personale che credo in pochi potranno davvero coglierne la citazione: Caro Andrea, sono sicuro che George e Grace avrebbero ringraziato e apprezzato il tuo impegno.</p><p><b>Andrea Izzotti</b>: Ci ho messo un po’ ad arrivarci…è una citazione cinematografica dotta. Chi leggerà il libro comprenderà l’importanza del film a cui tu fai riferimento (Star Trek IV – Rotta Verso la terra) che è del 1986, un anno importantissimo per le balene.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/s7X_NgBkCvg" width="320" youtube-src-id="s7X_NgBkCvg"></iframe></div><br /><p>Questo lavoro è stato eseguito sotto l'autorizzazione SAI-DRAM/2021/857 SGC0060/2021/4539 Proc. 120.12.02/124 rilasciata dal Governo del Portogallo il 16 giugno 2021. Tutte le precauzioni indicate nel progetto sono state prese dai professionisti per evitare il disturbo agli animali durante l'esecuzione delle operazioni. Secondo la legislazione regionale il nuoto con balene e altri cetacei che non siano delfini è vietato nelle Azzorre.</p><p><br /></p><p><b>Buone bolle, buoni "spruzzi" e buona lettura</b></p><p><br /></p><p><b>Link</b>:</p><p><a href="https://www.andreaizzotti.it/">https://www.andreaizzotti.it/</a></p><p><a href="https://www.instagram.com/andrea_izzotti/?hl=en">https://www.instagram.com/andrea_izzotti/?hl=en</a></p><p><a href="https://www.amazon.it/dp/B09S1ZVXGF/" target="_blank">https://www.amazon.it/dp/B09S1ZVXGF/</a></p><p><i><br /></i></p><p><i><b>Fabrizio Gandino</b></i></p><p><b><i>"Subacqueodisuperficie</i>"</b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhBHk-Kf6W9og5C3PsIkVdOjhVIsd5ubLQZhc5SO_WxeRL0TpR_2wSw0pTWZRU0GOV-4m6-g7k3SpyayG1Hor4O444IyLgjqg4gGHDDxgbQsfH_MooGdDfvIFMviPdvUKqrHFBJffQVbVDEX7mAJLOfIZaQJD6MiEpdaPhaAHcJDrfRz-XSaQix_-vNbQ=s245" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhBHk-Kf6W9og5C3PsIkVdOjhVIsd5ubLQZhc5SO_WxeRL0TpR_2wSw0pTWZRU0GOV-4m6-g7k3SpyayG1Hor4O444IyLgjqg4gGHDDxgbQsfH_MooGdDfvIFMviPdvUKqrHFBJffQVbVDEX7mAJLOfIZaQJD6MiEpdaPhaAHcJDrfRz-XSaQix_-vNbQ=w183-h200" width="183" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p>subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com0Azzorre, Portogallo37.7412488 -25.67559449.4310149638211556 -60.8318444 66.051482636178847 9.4806555999999986tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-10909248561984348252022-02-09T22:56:00.001+01:002022-02-10T00:01:12.354+01:00L' Aragosta, la regina della scogliera<p><br /></p><p>Poche cose per un sub, sia esso un semplice ricreativo, uno sfegatato fotografo
come il nostro Marco Moretti o un cineoperatore d'assalto come Salvatore Fabiano
attirano l'attenzione come lo sbucare di due antenne nervose da qualche anfratto
della scogliera. L'aragosta (Palinurus elephas Fabricius, 1787), conosciuta
comunemente come aragosta mediterranea, aragosta spinosa europea, aragosta
spinosa comune, è un crostaceo dell'ordine Decapoda che vive nei fondali del mar
Mediterraneo e dell'oceano Atlantico orientale. Vive fra 5 e 160 m di
profondità, ma soprattutto tra 10 e 70 metri; su fondi rocciosi o ghiaiosi con
alghe, coralligeno, raramente sabbia. </p><p>Si calcola vi siano oltre 40 specie di
aragoste; molti di loro hanno forme e comportamenti del corpo molto simili, con
quasi tutte le aragoste che abitano il fondo del mare e si rifugiano in crepacci
rocciosi. Le sue misure oscillano nell'ordine dei 20-50 cm massimo con un peso
che può raggiungere sino a7,5-8 kg.</p><p> Esattamente come Gamberi, Magnoselle,
Canocchie, il suo corpo e di forma sub-cilindrica, rivestito di una corazza, il
carapace, che, al pari di altri crostacei, muta diverse volte durante la
crescita. Piccola parentesi, delle volte, in pieno giorno mi è capitato di
vedere un aragosta immobile che mi fissava, ed io come un fesso a far foto prima
che l'animale cambiasse idea, per poi scoprire avvicinandomi che era un carapace
vuoto! No non ridete...è capitato anche a voi, ma non lo ammetterete mai!
</p><div class="separator" style="clear: both;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhA3-yfHhe2dtMdtlDuhM1rc2TTAag6I8kCdQ4JXHWnsXU-PRuyd6yoxv3Jas1fOU9CwNELzq1DMQRvFaMLXFCZVFTTtRxpZ2JGHhrzk52JWLt7Vyv3SvlCRnyZWFHLfndvJElqySK6ez6JwzHsgmPJqjKlTL0tb8Vaje_cTVn4UEXOMAuaewiCIrnH8Q=s582" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="416" data-original-width="582" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhA3-yfHhe2dtMdtlDuhM1rc2TTAag6I8kCdQ4JXHWnsXU-PRuyd6yoxv3Jas1fOU9CwNELzq1DMQRvFaMLXFCZVFTTtRxpZ2JGHhrzk52JWLt7Vyv3SvlCRnyZWFHLfndvJElqySK6ez6JwzHsgmPJqjKlTL0tb8Vaje_cTVn4UEXOMAuaewiCIrnH8Q=s320" width="320" /></a>
</div><p>
La tecnica della muta avviene in un modo curioso/ingegnoso, come solo Madre
natura sa concepire: l’animale sentendo il suo corpo schiacciato contro le
pareti rigide della corazza, dopo essersi assicurato un riparo, si gonfia
ingurgitando acqua, fino a creare una rottura sul dorso dell’esoscheletro, che
abbandona con movimenti rapidi. Il corpo dell’aragosta è ricoperto da un nuovo
scheletro, molle, flessibile e quindi, facilmente vulnerabile. Per questo
motivo, l’aragosta il cui aspetto non varia, rimane nella tana, si idrata in
continuazione in attesa che la corazza perda elasticità e si indurisca, per la
deposizione di sali minerali. Nel giro di qualche giorno, il nuovo esoscheletro
ricoprirà il corpo del crostaceo. </p><p>Il carapace si divide in due parti, il
cefalotorace (il nome stesso lascia intuire che è la parte della testa) e
l'addome (la coda) con un colorazione che può essere tra il rosso, viola scuro;
piccola curiosità l'addome è provvisto di un piccolo pungiglione. Scendendo nel
dettaglio questa corazza si suddivide ulteriolmente in: Testa: che protegge il
cervello e gli organi (ad eccezione dell'intestino); ad essa sono vincolate
zampe, due lunghe antenne, due spine dentellate a forma di "V" con funzione
difensiva/sensoriale e gli occhi; non sono presenti chele, tipiche dell'Astice,
con cui spesso viene confusa dai neofiti. Corpo: costituito da sei segmenti che
rivestono il grosso muscolo (deputato principalmente alla fuga) e che terminano
con una coda a ventaglio. L'aragosta è un Crostaceo marino Decapode appartenete
alla famiglia delle Palinuride e al Genere Palinurus; la Specie più rinomata è
detta P. elephas o aragosta mediterranea. Il nome scientifico dell'aragosta
comune è Palinurus elephas, ma su alcuni testi si avvale anche dei sinonimi di
Palinurus vulgaris e Palinurus quadricornis. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjV5I_Qi0qX2SLVtpq_xqippAg-9LHpL6seTUkVTPq048oHNeU35hdvu6jg9op8fNIyhtMSz5_5KADgMgnu0nJxK7gh3ZM9fExvviQHYcAEcoBdyFdQCmp3TNEBFkrroAF-cjb6GEg6n1ax0AGyjVbmp_RokVFv5Dm_4MlsdGy_-YMWF_AhXDicXi_kvg=s1600" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1199" data-original-width="1600" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjV5I_Qi0qX2SLVtpq_xqippAg-9LHpL6seTUkVTPq048oHNeU35hdvu6jg9op8fNIyhtMSz5_5KADgMgnu0nJxK7gh3ZM9fExvviQHYcAEcoBdyFdQCmp3TNEBFkrroAF-cjb6GEg6n1ax0AGyjVbmp_RokVFv5Dm_4MlsdGy_-YMWF_AhXDicXi_kvg=w200-h150" width="200" /></a></div><br /><p></p><p>Come amo spesso ricordare, la
natura non ama gli spazi vuoti e la nostra regina delle scogliere divide il Mar
Mediterraneo con altre tre cugine: la Palinurus mauritanicus (aragosta bianca),
la Palinurus ornatus e la Palinurus regius (aragosta verde). L' Aragosta bianca
è molto simile a quella mediterranea con alcuni distinguo: cresce di più,
raggiungendo anche i 75cm di lunghezza e presenta sul carapace, spine più
piccole e distanziate che non sono separate da uno spazio a forma di "V". Vive e
si riproduce a profondità molto maggiori, su fondali tra i 200 e 600m. La
Palinurus ornatus , per ora, è abbastanza rara nel Mediterraneo e colonizza
soprattutto le coste oceaniche indiane; nel bacino è reperibile presso le coste
israeliane dove compie lunghe migrazioni verso il mar Rosso (migrazione
lessepsiana); questa aragosta ha antenne ancor più lunghe blu e maculate in
giallo, come anche le zampe, e vive su fondali sabbiosi da 10 a 50m di
profondità. Ed infine l' Aragosta verde, di colore opaco, verde-blu e orlato di
giallo; viene catturata maggiormente sulle coste africane e in quantità maggiore
rispetto alla mediterranea o a quella bianca. </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgx3Uc2o9gERvJc3C4I0NHv0HRhbjxRurW8pFVZbu85N3tLoJt7fJhcyIoHtKbD6aq9mzjvM_RLqeciYRNWS5PkOm29fogTA6-WsD1rX3v_-4g0DZWHHuFe1s3lpDj_WCKxuLQiBBV9CktkAOjZc3nhBmks_E3d24lrEU3vXdTHOxnwehsT4ELYqnMgdA=s1338" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1004" data-original-width="1338" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgx3Uc2o9gERvJc3C4I0NHv0HRhbjxRurW8pFVZbu85N3tLoJt7fJhcyIoHtKbD6aq9mzjvM_RLqeciYRNWS5PkOm29fogTA6-WsD1rX3v_-4g0DZWHHuFe1s3lpDj_WCKxuLQiBBV9CktkAOjZc3nhBmks_E3d24lrEU3vXdTHOxnwehsT4ELYqnMgdA=w200-h150" width="200" /></a></div><br />L'aragosta verde presenta un coda
più piccola rispetto alle altre sue cugine, per questo meno apprezzata sui
mercati ittici. Tornando alla nostra aragosta mediterranea, la specie è
considerata a moderato rischio di estinzione a causa della pesca intensiva, dal
momento che la popolazione di aragoste è in diminuzione, attualmente la sua
pesca è stata vietata da ottobre a marzo e sono state create molte riserve per
favorirne il ripopolamento. La più grande che ho potuto osservare, la vidi in
Sardegna, nei fondali dell'Isola di San Pietro, la testa da sola erano almeno 15
cm e si ergeva bellicosa dalla sommità di una cigliata. Sono animali piuttosto
longevi pare, l'età di un'aragosta si calcola in base al suo peso: ogni
chilogrammo corrisponde a 15-20 anni. <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhlvkqg0FdMFbHdQttxIz9lIk58FYSYeaYj12RTkYbBAFzQqg9avpdAcklWrvsozyKWTapH1xOO5yRzczX_HSDTlrMRUov5SrKJDEXJ0iMNJxPs412cw-eM9bAQr7jVaF4WugPnDJLlVmqmoyejT7ABqfynPFCHXKPjplQwfFQ9aOPS6GYG9Rpnc4cr7w=s1296" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="972" data-original-width="1296" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhlvkqg0FdMFbHdQttxIz9lIk58FYSYeaYj12RTkYbBAFzQqg9avpdAcklWrvsozyKWTapH1xOO5yRzczX_HSDTlrMRUov5SrKJDEXJ0iMNJxPs412cw-eM9bAQr7jVaF4WugPnDJLlVmqmoyejT7ABqfynPFCHXKPjplQwfFQ9aOPS6GYG9Rpnc4cr7w=w200-h150" width="200" /></a></div><br /><p></p><p>Questo tipo di crostaceo ha una vita media
di un centinaio d'anni, ma è assai raro trovare un esemplare che vada oltre
quella soglia, preciso che il dato si riferisce all'aragosta americana
(Astice), attualmente non ho dati in mio possesso circa quella del mediterraneo,
ma se continuano a pescarla così, certo non corre il pericolo di invecchiare. Le
aragoste hanno numerosi predatori naturali allo stato selvatico, dai grandi
pesci (merluzzi e squali) alle altre aragoste, ai mammiferi (l'uomo in primis,
ma anche le foche e i procioni!) e naturalemte i miei preferiti, i cefalopodi.
Vita dura per questi splendidi abitanti della scogliera. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dy1kd0J-yrrdot1wTy2Kda6cASldzVXyNM7supRzFMlD_vyTAK1BzAEcICt5zJePOyIpwT43I8RlxXsLkoyMw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div><br /><p><br /></p><p> Si ringraziano Yuri Pagni per le foto e Salvatore Fabiano per il contributo video.</p><p><i><b>Link: </b></i></p><p><a href="https://www.faomedsudmed.org/html/species/Palinurus%20elephas.html " target="_blank">https://www.faomedsudmed.org/html/species/Palinurus%20elephas.html </a></p><p><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Palinurus_elephas " target="_blank">https://it.wikipedia.org/wiki/Palinurus_elephas </a></p><p><a href="https://www.isprambiente.gov.it/it/banche-dati/atlante-delle-specie-marine-protette/animali/invertebrati/crostacei/palinurus-elephas-fabricius-1787 " target="_blank">https://www.isprambiente.gov.it/it/banche-dati/atlante-delle-specie-marine-protette/animali/invertebrati/crostacei/palinurus-elephas-fabricius-1787 </a></p><p><a href="http://www.subacquei.net/biologia/aragoste.htm " target="_blank">http://www.subacquei.net/biologia/aragoste.htm </a></p><p><b>Bibliografia</b>:</p><p><br /></p><p>Atlante di flora e fauna del Mediterraneo - Egidio Trainito, Rossella Baldracconi, ed Il Castello 2014</p><p>Pinneggiando nei mari italiani – Marco Bertolino, Maria Paola Ferranti, Hoelpi 2019</p><p>“Guida della FAUNA MARINA COSTIERA DEL MEDITERRANEO” - Luther Fiedler – Franco Muzzio Editore</p><p>Buone bolle e aguzzate la vista
per le antenne!</p><p> </p><p> <b>Fabrizio Gandino </b></p><p><b>“Subacqueodisuperficie”<i></i></b>
</p><div class="separator" style="clear: both;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi0A2jGCnJQ2BsJkvQaZuAs8JydbMqfYmK-rfLzuM_BciL4q5TCJ-iL_pWQ0JlL1wCTuyjAvhXALgGDqLaKiMvMcXS9rU54fr1dUI-A3imCHp4XlFTmiBOhNhSsVNsh6mwbqzJo38TvMi5-HYNkjqmPRsWsH9UiJDVM80UVzNw2Pi3bfISkgWhrlLVx3w=s245" style="clear: left; display: block; float: left; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi0A2jGCnJQ2BsJkvQaZuAs8JydbMqfYmK-rfLzuM_BciL4q5TCJ-iL_pWQ0JlL1wCTuyjAvhXALgGDqLaKiMvMcXS9rU54fr1dUI-A3imCHp4XlFTmiBOhNhSsVNsh6mwbqzJo38TvMi5-HYNkjqmPRsWsH9UiJDVM80UVzNw2Pi3bfISkgWhrlLVx3w=s200" style="opacity: 1;" /></a>
</div>
subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com0SS 1, 242, 57128 Livorno LI, Italia43.4723206 10.333034515.162086763821158 -24.8232155 71.782554436178856 45.4892845tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-52624029545536924872022-02-04T16:46:00.000+01:002022-02-04T16:46:50.657+01:0020.000 Beghe sotto i Mari... mentre attendiamo l'Eudi 2022<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Ho sempre pensato, sostenuto e
ripetuto, che noi subacquei, siamo una sorta di elite.
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">E lo siamo non per autocompiacimento,
ma per la sola ed unica ragione che a noi è dato vedere e vivere
quello che ai più e solo concesso immaginare.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">La Terra è chiamata anche “Pianeta
Blu”, per una ragione: i 4/5 del globo sono coperti da mari ed
oceani, che sono parte integrante della vita anche di noi, esseri
“terricoli”, i sub sono un eccezione in questo senso, dal momento
che vivono in prima persona il mare, chi sta leggendo probabilmente
sa di che parlo, quella sensazione che si ha a volte di volteggiare
dentro una sorta di ventre materno, di librarsi senza peso, dei suoni
ovattati, del gorgogliare delle bolle, della consapevolezza del
nostro stesso respiro.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Io ho iniziato dopo diversi
tentennamenti il mio percorso “solo” 10 anni fa, e non ho mai
smesso di darmi del pirla per non aver iniziato prima, ma come molti
di voi/noi, sono stato preso da altro o mi sono perso in altro, si
perchè esattamente come chi passa da una relazione fugace ad un
altra, qunado trovi il Mare, semplicemente te ne innamori, così è
successo a me.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Tralasciando le riflessioni romantiche
però oggi, specie dopo questa pandemia che ci ha tenuto in buona
parte in secca molto più di quanto avremmo voluto, vi sono altri
strascichi di cui andremo a parlare tra poco.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">L'Eudi Show 2022 sembra essere stato
salvato in corner traslando le date originali dalla fine di Febbraio
all' 1-3 Aprile, tutto bene? No...</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi5Mr8MrPh7JjsJjNkYOAyfRHBqwedB1nwT7zylS9VjdcUIGRpbouMd9iJ17v7628h3VW0NISxSxpaDV0CFUXZVzKMg4DCeJrxulCqBXlAzqOQxqf3lMcvRCHxsgtW70IfgQcQmEqS0NE8bAaHIvG3ZBNY4LxnH5GA6sjePnwtQyv7JXDxACrMQhKpdDw=s900" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="550" data-original-width="900" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi5Mr8MrPh7JjsJjNkYOAyfRHBqwedB1nwT7zylS9VjdcUIGRpbouMd9iJ17v7628h3VW0NISxSxpaDV0CFUXZVzKMg4DCeJrxulCqBXlAzqOQxqf3lMcvRCHxsgtW70IfgQcQmEqS0NE8bAaHIvG3ZBNY4LxnH5GA6sjePnwtQyv7JXDxACrMQhKpdDw=s320" width="320" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Personalmente crederò al suo
svolgimento, solo quando sarò oltre i tornelli della Fiera di Bologna
con il biglietto ancora valido acquistato nel 2020, ma pessimismo a
parte, i malumori di molti sono in parte dovuti alla scelta stessa
della data.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Per molti questa data ormai è troppo
in là, a primavera iniziata, i diving saranno già in attività e
quindi presenziare in Eudi (che ha di suo un costo) e rinunciare ad
un weekend di immersioni dopo due anni a dir poco travagliati di
uscite a singhizzo (un altro costo) non è il massimo.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Perchè non spostare il tutto a questo
tardo autunno? A stagione conclusa?</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">L'obiezione in effetti ha un suo
perchè, sia per i Diving, che per i sub, meno forse per le Case che
vendono attrezzature per cui non credo che la differenza sia così
rilevante.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Però due ragionamenti amari tocca
comunque farli: la subacquea è un settore in crisi in Italia da un
po', finiti gli esordi eroici e opulenti degli anni 80', dove questo
sport era diventato una sorta di fenomeno di tendenza, il declino
degli anni 90' e la vera e propria picchiata dal 2000 in avanti.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi1P64IEN_BAtkLtZtvNGF9T8crNYzYK5vR_Q_h9iBNvZWjEuZXcfN7axTciALShj4Hue1wmn4unGAagdyVfOtYYWOmuMHSqIBMNfPoEuHS7j1jKYiEre6Pt6laG3Z-WJLjMSRanNuIBHTEQeew8XtykOVQSVQW-xcWQeFSp749NhK-3MgO6zCxzAsGrg=s2048" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi1P64IEN_BAtkLtZtvNGF9T8crNYzYK5vR_Q_h9iBNvZWjEuZXcfN7axTciALShj4Hue1wmn4unGAagdyVfOtYYWOmuMHSqIBMNfPoEuHS7j1jKYiEre6Pt6laG3Z-WJLjMSRanNuIBHTEQeew8XtykOVQSVQW-xcWQeFSp749NhK-3MgO6zCxzAsGrg=w200-h150" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Secondo una statistica stilata poco
prima della pandemia, facendo un rapporto tra i brevetti in corso di
validità rilasciati e le immersioni effettuate, la media italiana è
di 6 immersioni all'anno per sub.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">I numeri dell' Eudi Show non sono
migliori: alle porte del 2000 con uno spazio espositivo di 9.000
metri quadrati si era giunti ora a coprirne meno di un terzo, un bel
paragone al ribasso considerando che la prima edizione a Roma
dell’Eudi vide oltre 100.000 visitatori mentre l'ultima edizione
nel 2019, totalizzò poco più 30.000 biglietti.
</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Neppure la nuova collocazione,
l'estensione del biglietto anche per l'accesso reciproco alla fiera
dell'Outdoor che si svolgeva in un padiglione attiguo ha spostato
significativamente l'ago della bilancia.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">La subacquea è in crisi e non da ieri,
lo sanno le case produttrici di attrezzature che in parte hanno
disertato la manifestazione, lo sanno gli operatori del settore, lo
sappiamo noi sub che abbiamo visto spesso levitare i prezzi, più che
delle attrezzature stesse, dei servizi.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg79BTs3WCMF_lmhpaXMMVpk-zXJctsM3Papcp4ZELByFyBIYf2qbLJfyBBw178fPpFFSJRXoZcZ5-7kAgdxhMYkLCQrxdDP-N1DnaN9zq7222aST-SukFgcSIlO-w1vrn7pB2raoJlK5Z6AZHATVcubJHDAdgjkeELFWMsex4Gh64uXh0hbqq6d2vQ7w=s960" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="636" data-original-width="960" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg79BTs3WCMF_lmhpaXMMVpk-zXJctsM3Papcp4ZELByFyBIYf2qbLJfyBBw178fPpFFSJRXoZcZ5-7kAgdxhMYkLCQrxdDP-N1DnaN9zq7222aST-SukFgcSIlO-w1vrn7pB2raoJlK5Z6AZHATVcubJHDAdgjkeELFWMsex4Gh64uXh0hbqq6d2vQ7w=w200-h133" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Personalmente se dovessi iniziare oggi,
non so se lo farei, non fraintendetemi, probabilmente si, ma mi
limiterei ad immergermi per quei due mesi in estate e basta e
probabilmente mi sarei fermato ai 18 metri dell'Open Water.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">I corsi costano, i corsi di specialità
si moltiplicano come una bolata di funghi dopo la pioggia (e a volte
rasentando il ridicolo), le immersioni costano, i noleggi costano, i
full day costano, ecc.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Se un genitore pensasse di avviare un
figlio alla subacquea, si troverebbe a spendere una cospicua
sommetta solo per partire, certo attività come lo sci o snowboard
(ne parlo solo perchè pur non praticandoli ho alcuni amici e parenti
che ne sono appassionati) non si scosta molto come impegno economico.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Non provo neppure per un minuto ad
affrontare l'argomento di chi dalla subacquea ricreativa, fa un
pensierino verso quella tecnica, le cifre salgono ulteriormente e non
di poco.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Capirete quindi le titubanze di un
genitore che vorrebbe assecondare le curiosità di un figlio verso
questa nostra meravigliosa attività, mandarlo a scuola di calcio o
tennis sembrerebbe decisamente più conveniente.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhP-SlrpAbgAYjzPIgtmz94SSVNyKJuQchyuaAJ20Q8sNtNMaCakcoO7FOotxJn4zEcAAAmj27H4E58sCRJ6yMOeh70YoVEFlhFdN-iTcw9ImCC-UUPxI5qrNhI-MFmNc2TuNAQsTxlSYcbz_FMkCEajkX_p2au6SJst3zEdDp1YVOI559sILoDQ3lH7Q=s2048" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhP-SlrpAbgAYjzPIgtmz94SSVNyKJuQchyuaAJ20Q8sNtNMaCakcoO7FOotxJn4zEcAAAmj27H4E58sCRJ6yMOeh70YoVEFlhFdN-iTcw9ImCC-UUPxI5qrNhI-MFmNc2TuNAQsTxlSYcbz_FMkCEajkX_p2au6SJst3zEdDp1YVOI559sILoDQ3lH7Q=w200-h150" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Un capitolo a parte è invece quello
(ma credo ciò sia comune ad ogni settore) di coloro che più o meno
onestamente se ne approfittano.
</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Faccio un esempio: qui nel Bolognese,
un negozio di cui non farò il nome e che offre il servizio di
ricarica bombole, mi chiese un paio di anni fa 12 euro, scontati a
10, per la ricarica di comunissima aria al 21% di ossigeno, di una
bombola 15 litri (solo ricarica niente noleggio), ora in Toscana la
media è di 6-7 euro a ricarica, bella differenza eh!</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Nella mia amata Sardegna fare un tuffo
in estate, sta diventando una sorta di terno al lotto, con prezzi che
svarionano da un anno all'altro </span><span style="font-size: medium;"><span style="font-size: medium;"> anche di 15-20 euro in più, </span>per una ripetitiva con una sosta di
un ora di superficie, tuffi su fondali di non più
di 20 metri quando va bene.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Purtroppo se da una parte capisco che
certe realtà devono sopravvivere avendo come unico periodo utile i
tre mesi estivi, dall'altra è fatale iniziare a fare paragoni tra
una struttura ed un altra in base ai servizi che ricevi al medesimo
prezzo: modalità, sito, servizi (navette, docce calde, possibilità
di lavaggio/rimessaggio attrezzatura, spogliatoi, guide).</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">C'è poi chi sui social farnetica di
“immersioni di qualità” facendo chiare allusioni a immersioni
tecniche, le sole che possano essere considerate tali.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi0tHGF3ZJddlcNxhK3Bu6Ji9e8zWr01xsOjCZb5xaAqnmkR3HrB3s3QwmiYNmfZoX4C80ZJPgabfQi_zFpIs-uOl6mqIZL0RKqXt5wjNt40-UDWfi1IhMIVSiFeXtyNyp9VLhrQh0gY1lq0d0Qh_ydbGT8tttiXdhqNKfw-fQF_-Sx6_DQdHN7Za-ZIg=s2048" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi0tHGF3ZJddlcNxhK3Bu6Ji9e8zWr01xsOjCZb5xaAqnmkR3HrB3s3QwmiYNmfZoX4C80ZJPgabfQi_zFpIs-uOl6mqIZL0RKqXt5wjNt40-UDWfi1IhMIVSiFeXtyNyp9VLhrQh0gY1lq0d0Qh_ydbGT8tttiXdhqNKfw-fQF_-Sx6_DQdHN7Za-ZIg=w150-h200" width="150" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">L'idea neppure troppo nascosta leggendo
queste tesi (non uso aggettivi, quelli al massimo, deciderete voi
quali), è che visto che i sub Tecnici spendono per i corsi, spendono
per le attrezzature, vuoi che non debbano anche spendere di più per
essere portati sui siti di immersione, e magari fare da sé perchè
tanto sono esperti?</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Peccato che questa tesi abbia
indubbiamente qualche falla, le barche hai voglia a riempirle solo
con sub tecnici due/tre volte al giorno per ogni weekend, i
ricreativi in qualche misura servono per pareggiare le spese di
carburante e tempo (riempitivo), inoltre i sub Tecnici non crescono
in coltivazioni idroponiche in fondo al mare e vengono spiaggiati
dalle correnti e tornare in crisi di astinenza da profondità al
primo Diving che trovano, ma arrivano per percorso, dalla subacquea
ricreativa.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Parliamo poi di chi forse per un
eccesso di autostima vende servizi come se si trovasse in altre aree
geografiche, faccio un esempio, se sei un diving del Medio
Adriatico, dubito che tu possa vantare le stesse attrattive dell'AMP
di Portofino, e forse neppure i costi, quindi certe richieste potrebbero rivelarsi fuori target, per non dire esose.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Altro capitolo di cui i sub mugugnano
spesso, sono la durata stesse delle immersioni, a volte
scandalosamente sotto i 45minuti, d'altro canto, tu ti sciroppi
magari tre ore di auto ad andare ed altre tre a tornare, le code di
controesodo per una mezzoretta pagata a libbre d'argento?</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Tralascio la pratica, per me insensata,
di ingozzare di corsi, i neofiti, senza permettere loro di godersi
ogni passaggio di livello, di specialità in una crescita di
esperienza che in mare serve, non raccontiamoci balle, sono i tuffi
che fai che ti danno esperienza e non i corsi, che da soli sono per
lo più nozioni e basta.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhnMOgozoAc6fZ_YzD43RNhGcFD09TgDQOh6Xo9VcchTTgVgHjLuB32o1i1OWJeYwVt6k4WHA1RLlithjGHJ6cX8HwBdb1NBOVvGxcXroo-zoZR1lPk_kszR9ZB9RDmOA40CGMIM0p0BJXIz8eXORPdOfi48of9kTkDFU_c5g81jxeHT9BSlwglWlFPvw=s960" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="692" data-original-width="960" height="144" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhnMOgozoAc6fZ_YzD43RNhGcFD09TgDQOh6Xo9VcchTTgVgHjLuB32o1i1OWJeYwVt6k4WHA1RLlithjGHJ6cX8HwBdb1NBOVvGxcXroo-zoZR1lPk_kszR9ZB9RDmOA40CGMIM0p0BJXIz8eXORPdOfi48of9kTkDFU_c5g81jxeHT9BSlwglWlFPvw=w200-h144" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /></span><p></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">E poi... è forse una colpa vivere il
mare con erogatori, bombole ad aria in un range massimo di 40 metri?
Per qualcuno forse si, se non significa poterci guadagnare di più.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Ma...si c'è un "ma, come recita un antico detto pellerossa, "Cammina per un paio di lune nei mocassini di un altro per capire dove i piedi fanno male". A fianco alle giuste lamentele però bisogna anche rilevare comportamenti poco consoni anche da chi quei servizi li fruisce. Faccio ampio riferimento al fatto che specie in ferie capiti che ad esempio una guida non solo sia più che necessaria, ma del tutto insufficiente, se ti ritrovi a gestire subacquei con poca esperienza, o subacquei che "non crescono". Io stesso ho assistito a scene di sub regolarmente brevettati che ancora non sono capaci a montare correttamente uno scuba, che in immersione non conoscono i segnali (fondamentali), che magari hanno un computer da urlo, ma non hanno idea di come utilizzare le nozioni base. Un vecchio adagio del commercio vorrebbe, che il cliente abbia sempre ragione, il buon senso dice qualcosa di completamente diverso. <br /></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">La grande crisi economica che è nata
nel 2018 ha influito non poco sulla riduzione di alcuni consumi da
parte degli italiani, l’industria subacquea ne ha fatto le spese in
modo pesante e molti hanno rinunciato attaccando gli erogatori al
chiodo.
</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Se volete una riprova empirica di
quanto affermo, vi invito a farvi un giretto su Ebay o su Subito.it e
guardare le inserzioni di attrezzature subacquee in vendita, spesso
seminuove e con pochi tuffi, usate per i corsi o poco più, si perchè
le ragioni per smettere appena cominciato possono essere molteplici:
lontananza dal mare o da un lago, mancanza di tempo (lavoro,
famiglia, ecc.), mancanza di un gruppo con cui poter condividere
questa passione, costo...</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi-kOyp9r5NCG_64O137YlovCl1o2O9KqDv8-TXvmEaQEG20q-Ah1bf7JDR8mJ4cVgp8JX2KK1p1dbAmVuGk3eQLL5M--3y0_jgA2H1xuWkmr4Kno5afCl_by2OxX16j7IwS2LQ489fDKt6DH6cO8HkYsj0nbqMZWmqhXc5yt1PBkx49C9gp-hUbtXmUQ=s1586" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="930" data-original-width="1586" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi-kOyp9r5NCG_64O137YlovCl1o2O9KqDv8-TXvmEaQEG20q-Ah1bf7JDR8mJ4cVgp8JX2KK1p1dbAmVuGk3eQLL5M--3y0_jgA2H1xuWkmr4Kno5afCl_by2OxX16j7IwS2LQ489fDKt6DH6cO8HkYsj0nbqMZWmqhXc5yt1PBkx49C9gp-hUbtXmUQ=w320-h188" width="320" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">La subacquea sta tornando ad essere uno
sport di elitè, suo malgrado e a dispetto della volontà dei
partecipanti? Parrebbe di sì.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Quindi passato l'entusiasmo dei giorni
del corso Open conseguito in qualche resort durante i 15 giorni di
ferie, il ritorno alla vita di tutti i giorni uccide la passione?</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Ora queste sono le mie riflessioni da
questa parte della sponda, sicuramente ignoro problematiche più
complesse che chi “vive del mare e di subacquea” deve
necessariamente affrontare.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Forse bisognerebbe iniziare con una
concezione diversa di come viviamo il mare stesso, non come un
prodotto, o una parentesi meramente ricreativa, ma come parte di un
esperienza che porta numerosi benefici, sensoriali, emotivi, di
conoscenza del nostro ambiente e di noi stessi.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p style="margin-bottom: 0cm;"><i>Buone Bolle, Buone riflessioni e Buon Eudi...sprerem </i></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p><p style="margin-bottom: 0cm;"><b><i>Fabrizio Gandino</i></b></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><b><i>"Subacqueodisuperficie"</i></b></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><b><i></i></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjgVWgV5n3uolOoG-krf59u3HrmkFwoMq2LBzhJm8Z5UFh9TO1t4OckX2fed-TDE4N5jsjAHG5-s06DM01oFWAAW5I_1xOYOLEUe8XZChOjkn8zrq5F_zXEFu0b3Q4CesDcC1YcLgaxRpSfCR-2605kGhB8igPSifZWRZaMZzWBXFjuXVxoIKddBkkK_w=s245" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjgVWgV5n3uolOoG-krf59u3HrmkFwoMq2LBzhJm8Z5UFh9TO1t4OckX2fed-TDE4N5jsjAHG5-s06DM01oFWAAW5I_1xOYOLEUe8XZChOjkn8zrq5F_zXEFu0b3Q4CesDcC1YcLgaxRpSfCR-2605kGhB8igPSifZWRZaMZzWBXFjuXVxoIKddBkkK_w=w183-h200" width="183" /></a></i></b></div><b><i><br /> </i></b><br />
<p></p>subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-6026672689764206202022-02-02T18:30:00.000+01:002022-02-02T18:33:46.221+01:00Siamo malati di fotosub??? <p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhkNYBTHVL93A0fjCWwCCAqtwLw4U_Z7LTrnb7DdRlB32E5Giv78SFBEtpEy34fiSuWVTMf9Fd-o8T-pzlExHXx6B4MUI89ainZtpwyhQUkmRM93sDaoRY4jDr5s22G__e1Wt8_NdXnnnNbEhRvqvuPVSrfNNJ-A58dbcVktfs0o54lrauez_SxkQAm6g=s2534" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2534" data-original-width="2112" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhkNYBTHVL93A0fjCWwCCAqtwLw4U_Z7LTrnb7DdRlB32E5Giv78SFBEtpEy34fiSuWVTMf9Fd-o8T-pzlExHXx6B4MUI89ainZtpwyhQUkmRM93sDaoRY4jDr5s22G__e1Wt8_NdXnnnNbEhRvqvuPVSrfNNJ-A58dbcVktfs0o54lrauez_SxkQAm6g=w167-h200" width="167" /></a></div><br /> Siamo malati di fotosub??Ebbene sì, lo ammetto, non riuscirei a scendere in acqua senza la mia seconda figlia, la mia compagna fissa in immersione da più di venti anni. Solo il pensiero di non averla con me, nel caso incontri il soggetto tanto desiderato oppure documentare con uno scatto quella situazione tanto attesa, mi fa tremare, non riuscirei a godermi a pieno l'immersione. So che è una cosa comune a tanti, allora mi faccio e vi faccio una domanda : siamo più amanti della subacquea, oppure più amanti della fotografia subacquea? <p></p><p>Cosa ci rende più felici, l'immersione oppure lo scatto che abbiamo realizzato? </p><p>Partiamo dal presupposto che la preparazione dell'attrezzatura, il tragitto verso il mare, la scelta del punto d'immersione e la compagnia sono parte di questa meravigliosa attività e quando finalmente cominciamo a sgonfiare il gav e iniziamo la discesa nel blu, per me inizia una spasmodica ricerca di qualcosa da immortalare, aguzziamo la vista in cerca di qualche coloratissimo nudibranco, scrutiamo nel blu alla ricerca di qualche predatore in caccia, oppure cerchiamo l'inquadratura migliore sotto una grossa gorgonia rossa in contrasto con i raggi della luce che filtrano dalla superficie. </p><p>Per quanto riguarda la mia esperienza, sono arrivato nel tempo a capire che innanzitutto sono innamorato del mare e dei suoi abitanti, il silenzio rotto solo dal rumore del proprio respiro attraverso l'erogatore, i colori incredibili che la profondità marina nasconde, i movimenti lenti della poseidonia che segue il moto ondoso, gli occhi curiosi di una Bavosa che fa di tutto per farsi fotografare, una elegante murena che con la bocca spalancata, sembra faccia di tutto per farmi impaurire. </p><p>Siamo veramente fortunati, abbiamo l'opportunità di vedere cose che non a tutti è dato e allora perché non usare il mezzo fotografico per cercare di rendere fruibile a tutti questa meraviglia? Questo è quello che mi rende felice: io l'immersione la vivo così, con questo scopo, lo si può fare in tanti modi, con tanti tipi di attrezzature, con tecniche diverse, ma a mio modo di vedere, la fotografia deve avere comunque un'impronta personale, qualcosa che ti identifichi :chi mi conosce bene sa che nelle mie foto sono molto critico, la mia fotografia è semplice, direi proprio per questo "una fotografia documentativa"; cercare lo scatto, immaginarlo prima di andare in acqua e poi realizzarlo </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgYmDUoUoxTdpggZcNqZE8j9OPZEQxjCnjb0XuN4QXrZD0CjGTDnJD504X_VqZl8y06p8QVqoNU8qnKcWG5q4dD0Bmr3nokdaK-Z5F86M5csBs9xTTfZR8JIDW32bAXhEZITUtGxrGI3d42FvvO7ne7TM7CvkdnMMOWjsntpKzvtsv2NSJH6ztQBZv3fw=s4928" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4928" data-original-width="3264" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgYmDUoUoxTdpggZcNqZE8j9OPZEQxjCnjb0XuN4QXrZD0CjGTDnJD504X_VqZl8y06p8QVqoNU8qnKcWG5q4dD0Bmr3nokdaK-Z5F86M5csBs9xTTfZR8JIDW32bAXhEZITUtGxrGI3d42FvvO7ne7TM7CvkdnMMOWjsntpKzvtsv2NSJH6ztQBZv3fw=w212-h320" width="212" /></a></div><br />vi posso assicurare che é una soddisfazione enorme, è come realizzare un sogno.<p></p><p>Forse non saprò mai se sia più amore per il mare, oppure passione per le foto, quello che so per certo è che la soddisfazione di aver realizzato una foto, che a me piace, é unica ed è quello che mi spinge a continuare e provare cose nuove. </p><p>Non è la quantità delle immersioni che faccio durante la stagione, ma la qualità delle immersioni che mi fa amare questa attività : per me una bellissima immersione vuole dire che ho realizzato delle belle fotografie, potrei stare ore in 2 mt di acqua a cercare su un fondo sabbioso dove c'è poco o niente, ma se individuo e fotografo una semplice seppia e realizzo una serie di foto che a me piacciono sono felicissimo e ricorderò quella immersione a lungo. Quello che mi sento di consigliare a chi vuole avvicinarsi alla fotografia subacquea è cercare di rendere il proprio scatto non banale, aspettare che il soggetto sia messo nella posizione migliore, curare lo sfondo come parte integrante della foto e dosare la giusta illuminazione: sono tutti fattori che determinano il risultato.</p><p>Ci vuole il soggetto giusto, un pizzico di pazienza, un po' di esperienza, che si matura con il tempo e anche un pizzico di fattore c.... e poi i risultati arrivano. </p><p>Adesso non rimane che andare in acqua e scattare scattare scattare sia per passione fotografica, sia per amore per il mare, sia per semplice soddisfazione personale, l'importante è divertirsi e cercare sempre di migliorarsi. </p><p>Buone bolle e chiaramente buona luce fotografi!!! </p><p><br /></p><p><b>Marco Moretti</b></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjsEq2-rWvCcJnt4M7zh3zVRNpt6GMsQqAzqSCH8goEDqV42qpzjylIkVBIZiw1M1uLXQ0RSUSInkp9hkMPBZ2Yw6EUIG-NaFb9PVQAdIoOQWw0710kJryQxwUl_RoLL002CxJjEPwSJp5QoorlN4NqhLgzYmcD18QScSmMay55aOURANDJyh0acWjYRg=s1098" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1098" data-original-width="1087" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjsEq2-rWvCcJnt4M7zh3zVRNpt6GMsQqAzqSCH8goEDqV42qpzjylIkVBIZiw1M1uLXQ0RSUSInkp9hkMPBZ2Yw6EUIG-NaFb9PVQAdIoOQWw0710kJryQxwUl_RoLL002CxJjEPwSJp5QoorlN4NqhLgzYmcD18QScSmMay55aOURANDJyh0acWjYRg=w198-h200" width="198" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td></tr></tbody></table><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgmojN4CWa2S1KIYcnVSS6d5RTlckw5qK6q1jTVxXahNGlrEkOtm86r2GEPw7YgCOpPwDqdyyWw7IUxcHQ_jlR6eEoIcCbCHm0tyS6YZwKckHGrlL4F9XbfrMVeNyXZAtwkOBMNlGx9pwj3ULNELI8Hdsae4jg_v8o-ZUC7OjkXkpSzlK1LpBAGfWeeIw=s1089" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="721" data-original-width="1089" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgmojN4CWa2S1KIYcnVSS6d5RTlckw5qK6q1jTVxXahNGlrEkOtm86r2GEPw7YgCOpPwDqdyyWw7IUxcHQ_jlR6eEoIcCbCHm0tyS6YZwKckHGrlL4F9XbfrMVeNyXZAtwkOBMNlGx9pwj3ULNELI8Hdsae4jg_v8o-ZUC7OjkXkpSzlK1LpBAGfWeeIw=w200-h133" width="200" /></a></div><br /><p><br /></p>Marco Morettihttp://www.blogger.com/profile/15846253609582289012noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-75560956392865004642022-01-29T22:10:00.005+01:002022-01-30T00:17:12.920+01:00Subacquei gente seria - 11: Anonima Subacquei<p><span style="font-size: medium;"> </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Subacquei anonimi </b></span>
</p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i>(i nomi dei
partecipanti sono stati cambiati per proteggerne l'identità)</i></span></p><p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i> </i></span></p><p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i> </i></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://banner2.cleanpng.com/20180219/kie/kisspng-peter-griffin-scuba-diving-underwater-diving-scuba-scuba-diver-cartoon-5a8b065cabeb56.8445132515190605727042.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="782" data-original-width="800" height="195" src="https://banner2.cleanpng.com/20180219/kie/kisspng-peter-griffin-scuba-diving-underwater-diving-scuba-scuba-diver-cartoon-5a8b065cabeb56.8445132515190605727042.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /></span><p style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><br /></span>
</p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">E' una sera buia, di quelle sere
invernali in cui, anche i vecchi lupi di mare, con la faccia
grinzosa, di sale, di sole, di vento rinunciano a mettere il naso
fuori dalle loro case.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Le chiglie delle barche all'ormeggio
nel porticciolo, ballano la danza lenta dello sciabordio delle onde,
tutto tace, anche i gabbiani, appollaiati su qualche parapetto
dormono.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Furtivi alcuni individui si muovono
nell'ombra, rasentando i muri, di questa città nella notte senza
luna.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Figuri avvolti nei loro pastrani da
vecchi marinai, da pescatori, ma non ingannatevi... la porticina di
uno stabile si apre cigolando, più e più volte, mentre, uno dopo
l'altro vi scompaiono all'interno.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">In questo scenario lei spicca come un
orata in mezzo ad un banco di sardine, capelli lunghi e vaporosi,
portamento fiero, due occhi vivi.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">La sala non è gremita, saranno una
ventina al massimo, un uomo alto dinoccolato, con i capelli
cortissimi le va incontro a riceverla e la invita ad accomodarsi.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Le indica un mesto buffet, fatto di una
caraffa di the caldo fumante e una ciotola colma di biscotti a forma
di pesce.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Lei guarda divertita ma declina,
l'invito andandosi a sedere.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Non è l'unica giovane presente, poco
lontano un ragazzo, occhialuto, con un abbronzatura da Club
Mediterranee in viso si guarda intorno spaurito, intimidito.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">C'è anche un anziano con un carrellino
ed una bombola di ossigeno medico con una mascherina.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Le si accomoda, può sentire i discorsi
di questi vecchi lupi di mare...</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">“<i>Eh ai miei tempi avevo un
Monostadio MISTRAL E ROYAL MISTRAL, eh...dovevi letteralmente
succhiare l'aria poiché stando sulla schiena si trovava più in alto
dei polmoni. Si faticava un poco ma se andavi in affanno potevi
capovolgerti per avere una erogazione spontanea...”</i></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">“<i>...poi arrivo Jacques Cousteau</i>
“</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">“<i>Si poi arrivò quel vecchio
tricheco di Jacques Cousteau e ha progettato l'AQUILON erogatore
BISTADIO...che tempi!!</i>” gli fece eco l'altro...</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Un altra coppia vicino al giovane
occhialuto berciava di quando bastavano i polmoni, altro chè
...”<i>Figurati quando dovevi risalire, tenevi una busta di
plastica infilata nella manica della muta, la tiravi fuori e la
riempivi di aria, mica come ora che ci hanno tutti il jacket...Eh!
Facile la vita adesso... due pulsanti da usare e riescono anche a
pallonare!!</i>”</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Lei guardò il giovane, ne studiò
l'espressione confusa e spaurita come quella che prova il granchio di
quei documentari, dove viene messo nella stessa vasca con una famiglia di polpi
tenuti a stecchetto.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">“<i>Mi ricordo</i><span lang="it-IT"><i>
la mia prima muta comprata nel 1964, era una Pirelli, credo di 5
millimetri, quando piegavi la gamba, si raddrizzava automaticamente
automaticamente, tanto era dura quella muta.</i></span><span lang="it-IT">”</span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">“<span lang="it-IT"><i>Le facevano
con i copertoni, te lo dico io!</i></span><span lang="it-IT">”
rispose ridendo un vecchio pelato.</span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT">L'uomo che aveva,
accolto la nuova ospite si fece strada tra i capannelli invitando
tutti a sedersi, nelle sedie libere disposte in cerchio, cosa che
appena avvenne gli permise di prendere l'ultima rimasta.</span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">“<span lang="it-IT"><i>Bene ragazzi
benvenuti a questa riunione, per quelli che sono qui per la prima
volta, vi invito a presentarvi .”</i></span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT">Tutti gli sguardi si
puntano sul giovane occhialuto, che sprovvisto di cromatofori, non
può mimetizzarsi come un polpo, deglutisce, manda su e giù il pomo
d'Adamo, raccoglie il coraggio e poi parla, “</span><span lang="it-IT"><i>Buonasera
sono Claudio....e ho preso il brevetto Open a Sharm</i></span><span lang="it-IT">”.</span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT">Colpi di tosse e
brontolii di disapprovazione dalla parte opposta, da quelli che
parlavano di erogatori ante-litteram, più benignamente, l'uomo alla
sua destra (quello che si lamentava della muta fatta in copertoni)
gli dà dei colpetti sulla spalla, mentre gli sussurra sotto voce:
“</span><span lang="it-IT"><i>Tranquillo...non sei il primo è
successo a molti negli anni 80'...</i></span><span lang="it-IT">”</span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT">(Coro) “</span><span lang="it-IT"><i>Benvenuto
Claudio</i></span><span lang="it-IT">”</span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT">Poi gli sguardi si
girano sulla donna, lei ne sostieno lo sguardo con divertita
spavalderia, sarebbe disposta a giurare che stanno tutti
indistintamente cercando di immaginare come starebbe dentro una muta
di una taglia più piccola della sua.</span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">“<span lang="it-IT"><i>Buonasera sono
Romina e sono una Sub!</i></span><span lang="it-IT">”</span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT">Borbottii, (Coro)
“</span><span lang="it-IT"><i>Buonasera Romina</i></span><span lang="it-IT">”</span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span lang="it-IT">Una lunga pausa di
silenzio, la donna fa scivolare lo sguardo su ciascuno di loro,
prende un respiro e poi butta fuori quello che la stava divorando
dall'interno.</span></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">“<i>Ciao sono una subacquea ..
dipendente</i></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i>Azoto-dipendente</i></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i>Vedo sempre più persone che
parlando di quello che faccio rabbrividiscono dicendo:</i></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i>-NON SO COME FAI IO NON POTREI MI
MANCHEREBBE L'ARIA...</i></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i>-BELLO VORREI PROVARE MA NON POSSO
PERCHÉ SOFFRO GLI SPAZI CHIUSI</i></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i>ECC..</i>”</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Il ragazzo che fino a poco prima, dopo
la sua confessione, aveva lo sguardo a terra rialza gli occhi e la
fissa come un apparizione, tra una sirena, Madonna (la cantante) e
Myriam Leone.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">“<i>Ed ho detto solo le prime due
frasi più comuni...</i></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i>Dato che la subacquea negli ultimi
anni fatica a vedere volti nuovi io voglio fare un appello alla
società...ahahhaha</i>” Ride gaiamente nervosa</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">“<i>Voglio raccontarvi che cosa
significa fare un immersione:</i></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i>Chiudete gli occhi e immaginate di
essere in una splendida giornata su una barca con a bordo persone che
sorridono si divertono scherzano...sono belle persone che vi
trasmettono serenità e divertimento adesso immaginate di tuffarvi
dalla barca e anziché rimanere in superficie ... vi lasciate ANDARE
...SENTITE l'acqua che avvolge tutto il vostro corpo proprio come se
fosse tornare nel grembo materno... adesso iniziate a respirare ...il
cuore si rilassa sembra battere più lentamente la mente sembra più
leggera perché è quasi inebriante lasciarsi andare ...è come se il
corpo stesse volando nell'acqua.</i></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i>Adesso avete raggiunto il fondo e
iniziate a vedere intorno a voi piccoli pesci che vi nuotano intorno
e tutto inizia ad essere una magia.. l'aria non manca ne avete più
che in superficie potete decidere attraverso il ritmo del vostro
respiro di quanta aria avete necessità</i>”</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">L'uomo seduto a fianco all'anziano con
la bombola di ossigeno, gli strappa la mascherina dal volto con aria
sognante se la porta al viso... il vecchio prova ad opporsi, ma
presto e vittima dell'ipossia e stramazza al suolo tra l'indifferenza
onirica di tutti.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">“<i>... ed è proprio qui e adesso
che entrate per la prima volta in contatto con un intimità mentale
vostra mai recepita prima..riuscite a comprendere che la testa è il
respiro scandiscono i battiti del cuore.. ...iniziate a muovere il
corpo e lo percepite LEGGERO come mai prima d'ora .. è agile è a
suo agio e il vostro corpo per la prima volta vi appartiene in modo
totale...</i></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i>E intorno a voi non c'è costrizione
ne spazi chiusi ma solo possibilità di movimento totale senza
gravità......intorno a voi c'è l'acqua e sopra il cielo...mai come
adesso vi sentirete liberi</i></span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><br /></span>
</p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i>Vi aspettiamo!!!</i>”</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">I presenti si alzano galvanizzati,
“Agli erogatori! Agli erogatori!” urlano entusiasti! “<i>Voglio
una Narcosi d'azoto!</i>” declama quello dell'erogatore
pre-Coustau.</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Afferrano la giovane e la portano via
in trionfo... in sala rimane il giovane Open di Sharm e il vecchietto
sul pavimento che boccheggia come un orata al Mercato di San Benedetto (Cagliari).</span></p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><br /></span>
</p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Alla prossima riunione...</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"> </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: helvetica;"><i><span style="font-size: medium;"> Scritto a 4 mani da:</span></i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i><b>Fabrizio Gandino </b></i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><i><b>"Subacqueodisuperficie"</b></i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhHG3Yeg8DiqTW2GU6je6JR_Kwvne1s4FmzDbZuFn23y5-1cxNqlTlmfVnU4cVatn9T_-uBjgUG7HeXyeRFEMU9EgVYrtDTXz3kzk0aC7LEcENMXg_qIVESfdMDjVyM43u9iElV40WXCVq67uZQpUWJzG7gRZp-zwTEZvsPYlcXTdRwUBeIYsRyM2bHyA=s245" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhHG3Yeg8DiqTW2GU6je6JR_Kwvne1s4FmzDbZuFn23y5-1cxNqlTlmfVnU4cVatn9T_-uBjgUG7HeXyeRFEMU9EgVYrtDTXz3kzk0aC7LEcENMXg_qIVESfdMDjVyM43u9iElV40WXCVq67uZQpUWJzG7gRZp-zwTEZvsPYlcXTdRwUBeIYsRyM2bHyA=w183-h200" width="183" /></a></div><br /><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><i><b>&</b></i><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><i><b><span> </span><span> <span style="font-size: medium;"> </span></span><span style="font-size: medium;">"Subacquea Anonima"</span></b></i></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><i><b><span style="font-size: medium;"><br /></span></b></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEibl63_0L-tXOEhrvLNoQh-9KPIbAYnnl0D7EXb8S3Y0FE5PFx31JjP2ZB5rwKUjVGOM1X3P69oxJ3w60S-TbNMWxTFsYHScdb0PB3BbceF8dmEzLLPTWBuU6-WsytyuQ0-9X3RJYe2ZyUbJozZCcmToP56xf3kuzUGoTbAagl2lwRp2d2PiF-Yub06Uw=s635" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="635" data-original-width="507" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEibl63_0L-tXOEhrvLNoQh-9KPIbAYnnl0D7EXb8S3Y0FE5PFx31JjP2ZB5rwKUjVGOM1X3P69oxJ3w60S-TbNMWxTFsYHScdb0PB3BbceF8dmEzLLPTWBuU6-WsytyuQ0-9X3RJYe2ZyUbJozZCcmToP56xf3kuzUGoTbAagl2lwRp2d2PiF-Yub06Uw=w159-h200" width="159" /></span></a></div><br />subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com0Livorno LI, Italia43.548473 10.310567415.238239163821156 -24.8456826 71.85870683617884 45.4668174tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-29672232408430812292022-01-25T21:27:00.000+01:002022-01-25T21:27:04.192+01:00Diavolo di un Calamaro!!!<p><span style="background-color: #fcff01;"><span style="color: red;"> <span style="font-family: Arial, sans-serif;">Ora lo
so, sembra grottesco che la tua “frittura di mare”, possa
attentare alla tua vita in un modo diverso dal colesterolo o una
possibile indigestione, si l'Italia è uno dei principali
consumatori/importatori.</span></span></span>
</p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/1akxEAB8zaI" width="320" youtube-src-id="1akxEAB8zaI"></iframe></div><br /><p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Tra
blocchi dovuti ai contagi, il meteo e gli impegni, il tempo per
immergersi in questo ultimo periodo è stato davvero poco.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Il mare
spesso mi è toccato vederlo dalla TV e diverse trasmissioni su
canali tematici, ultimamente sono improntati al sensazionalismo, di
qualsiasi genere; uragani, tempeste, incidenti spettacolari, tutto è
utile ad alzare lo share.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Per quel
che riguarda il mare, scordatevi le assolate e tranquille riprese di
Linea Blu, gli animali del blu sono assassini sanguinari. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><a href="https://www.oggigreen.it/media/k2/items/cache/54b9a4b33b819b49d0652f10233157c9_L.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="335" data-original-width="600" height="179" src="https://www.oggigreen.it/media/k2/items/cache/54b9a4b33b819b49d0652f10233157c9_L.jpg" width="320" /></a></span></div><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><br /><br /></span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Tralascio
per pudicizia quell'osceno pseudoreportage sul Megalodon, che ne
millantava l'avvistamento e attacco al largo delle coste del sud
Africa di questo squalo preistorico.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Quello
di cui invece parleremo oggi è il Dosidicus gigas noto
commercialmente come totano gigante del Pacifico o come calamaro di
Humboldt, è un calamaro della famiglia Ommastrephidae, di notevoli
dimensioni, che vive nelle acque della corrente di Humboldt,
nell'Oceano Pacifico, al largo delle coste sudamericane. </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><a href="https://www.corriere.it/Media/Foto/2009/07/17/SQUID_IN_224906--180x140.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="140" data-original-width="180" height="140" src="https://www.corriere.it/Media/Foto/2009/07/17/SQUID_IN_224906--180x140.JPG" width="180" /></a></span></div><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><br /></span>
<p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Uno dei
suoi nomi comuni, calamaro di Humboldt, deriva dall'omonima
corrente oceanica, che a sua volta prese il nome dallo scienziato
naturalista Alexander Von Humbolt (1769-1859).</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><strong><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-weight: normal;">La
corrente di Humboldt è una corrente marina fredda che circola
nell'Oceano Pacifico a largo delle coste occidentali del Cile e del
Perù e scorre da sud a nord. </span></span></strong>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><strong><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-weight: normal;">Ma
tornando al nostro calamaro di Humboldt, possiamo dire che </span></span></strong><span style="font-family: Arial, sans-serif;">è
un calamaro molto grande anche se ce ne sono di più grandi. Il fatto
è che questo animale ha anche un </span><strong><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-weight: normal;">atteggiamento
piuttosto aggressivo</span></span></strong><span style="font-family: Arial, sans-serif;">,
spaventa anche l’uomo oltre alle numerose specie di molluschi che
costituiscono la sua dieta giornaliera. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/proxy/3Vg3TcRVvjRfnlhTxRsls7mK6NfjQDuH8avsAuMPskgUYJ_yugB_o4n3H-vG1OO5XHrbeRbvXiQjPVG1QlBFSIA2fA=s400-d" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="400" height="240" src="https://1.bp.blogspot.com/proxy/3Vg3TcRVvjRfnlhTxRsls7mK6NfjQDuH8avsAuMPskgUYJ_yugB_o4n3H-vG1OO5XHrbeRbvXiQjPVG1QlBFSIA2fA=s320-d" width="320" /></a></span></div><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><br /></span>
<p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Nei
paesi Neolatini è conosciuto anche con un altro nome “Diabolo
rojo” (Diavolo Rosso) giusto per sottolinearne la sua aggressività
ed il colore che assume.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Muovendosi
in questa corrente a profondità variabili tra i 200-700 metri, ma
c'è anche chi sostiene che si spingano tranquillamente sino a 1200
metri, dal Perù è presente su tutta la costa sud Americana
occidentale sino a quelle del Messico e California. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><a href="https://ilfattacciodotorg.files.wordpress.com/2013/01/correntehumboldt.jpg?w=300&h=249" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="249" data-original-width="300" height="249" src="https://ilfattacciodotorg.files.wordpress.com/2013/01/correntehumboldt.jpg?w=300&h=249" width="300" /></a></span></div><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Generalmente
non supera gli 80 cm, ma sono stati registrati casi di esemplari
lunghi fino a 4 m (più realisticamente “solo” 2 m più i
tentacoli), per questo è noto anche come “calamaro gigante”,
arriva in media ai 50 kg di peso e sfruttando la propulsione del
sifone può raggiungere i 24 Km/h. . </span>
<p></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Vorace,
è un predatore in cima alla catena alimentare, tuttavia la posizione
di un calamaro all'interno di un ecosistema marino spesso dettato
dalla sua taglia, cosa piuttosto rilevante, se si tiene in
considerazione anche il cannibalismo di specie.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">La pesca
di questo cefalopode è di tipo intensivo, sebbene portata avanti con
tecniche artigianali (lenze e fiocine).</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Ma
tornando a noi e alla subacquea più in generale, pare che esistano
dei casi documentati di attacchi a sub da parte di questo cefalopode.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Ora lo
so, sembra grottesco che la tua “frittura di mare”, possa
attentare alla tua vita in un modo diverso dal colesterolo o una
possibile indigestione, si l'Italia è uno dei principali
consumatori/importatori. </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><a href="https://ilfattacciodotorg.files.wordpress.com/2013/01/111948154-bdba57b9-6684-47f3-8f25-b07fb3dcb4b4.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="409" data-original-width="600" height="136" src="https://ilfattacciodotorg.files.wordpress.com/2013/01/111948154-bdba57b9-6684-47f3-8f25-b07fb3dcb4b4.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><br /><br /></span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Lasciatemi
dire inanzitutto che un calamaro è tutt'altro che indifeso, la sua
bocca posta al centro dei tentacoli è provvista di un becco corneo
durissimo in grado di frantumare anche delle ossa, i tentacoli sono
fornite di ventose uncinate, perfette quando afferra una preda per
non lasciarsela più scappare. </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">A tutto
questo aggiungete che si muove spesso in banchi costituiti di
centinaia di individui sebbene segregati in base alle dimensioni
corporee e che pare siano in grado di cacciare in branco e ci vede
benissinmo al buio.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><a href="http://filmatidimare.altervista.org/wp-content/uploads/2013/04/t_dosidicus_gigas_ramie_z_przyssawkami_187.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="288" data-original-width="400" height="230" src="http://filmatidimare.altervista.org/wp-content/uploads/2013/04/t_dosidicus_gigas_ramie_z_przyssawkami_187.jpg" width="320" /></a></span></div><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><br /> </span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Ecco qui
volevo arrivare, i classici Sub superstiti di un attacco,
intervistati dalla solita rete televisiva DMAX, riportano quasi
sempre la stessa versione.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Un
calamaro di solito si mostra abbastanza vicino al sub mentre cambia
colore in continuazione, predomina il tono rosso acceso che gli ha
fruttato il soprannome di Diavolo Rosso, e dopo alcuni minuti il sub
si ritrova accerchiato da altri calamari e poi comincia un attacco
sistematico.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Si
qualcosa che ricorda i Velociraptor di Jurassic Park.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Tuttavia
pare un fondo di verità ci sia per davvero, e non sia solo
l'ennesima puntata di River Monster (format condotto da Jeremy Wade)
secondo alcune testimonianze, numerosi subacquei hanno avuto incontri
piuttosto ravvicinati con i calamari di Humboldt. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><a href="http://filmatidimare.altervista.org/wp-content/uploads/2013/04/JUMBOSQUIDlargeprod_af.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="759" height="320" src="http://filmatidimare.altervista.org/wp-content/uploads/2013/04/JUMBOSQUIDlargeprod_af.jpg" width="304" /></a></span></div><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><br /> </span>
<p></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Shanda
Magill descrive così la sua seconda esperienza, dopo una primo
contatto amichevole:“<i>Mi ha staccato il galleggiante dal petto e
gettato via la luce, con una forza a dir poco<br />immane. Quando mi
sono ripresa, il calamaro se ne era andato, ma io ero senza
galleggiante. Ho scalciato come una pazza e non sapevo se sarei
sopravvissuta”.</i> </span>
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Sorte
simile capitata anche a Roger Uzun, un fotografo sottomarino:“<i>Appena
ho acceso la telecamera sott’acqua si sono spinti verso di me e mi
hanno colpito alla nuca. Sembravano volermi<br />tastare per vedere se
ero commestibile. (Uno di loro). Mi ha quasi tolto la videocamera
dalle mani”.</i> </span>
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Nonostante
il rischio, gli amanti del mare continuano ad essere affascinati da
tali predatori degli abissi. </span>
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Il
sub californiano Mike Bear riassume la questione in maniera
perfetta<i>:”Non nuoterei con loro come non camminerei in mezzo ad
un branco di leoni nel Serengeti anche se so che sto
perdendo<br />l’occasione di una vita”.</i> </span>
</p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Il
cambiamento di colore come una specie di lampeggio per distrarre una
preda non è una cosa nuova in effetti, qualcosa del genere è stato
osservato anche nella seppia gigante (Sepia apama), che se ne serve
per ipnotizzare i granchi che preda.</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Ok
Ok La frittura vi sta tornando su, oppure stare pensando che sono un
sacco di cavolate, in fondo sono “solo dei calamari”....coordinare
un attacco … andiamo!</span></p>
<p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Non
la pensano così Benjamin Burford dell’Hopkins Marine Station della
Stanford University e Bruce Robison del Monterey Bay Aquarium
Research Institute (MBARI): mentre cacciano i diablos rojos, come li
chiamano in Sudamerica, comunicano tra loro utilizzando variazioni di
colore di alcune aree della loro pelle e questi cambiamenti da chiaro
a scuro sono visibili anche nelle buie profondità dell’oceano
perché i calamari di Humboldt sono in grado di accendere tutte le
aree del loro corpo con una bioluminescenza che le retro-illumina
come le parole sullo schermo di un e-book. </span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><a href="https://greenreport.it/wp-content/uploads/2020/04/calamari-di-Humboldt-0.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="478" data-original-width="577" height="265" src="https://greenreport.it/wp-content/uploads/2020/04/calamari-di-Humboldt-0.jpg" width="320" /></a></span></div><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><br /></span>
<p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">La pesca
intensiva non ne scalfisce il numero, che anzi, sembra crescere.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Secondo
alcuni naturalisti il problema è ancora una volta l'uomo; i
regolamenti di pesca prevedono che la cattura è interdetta per
esemplari al di sotto dei 50 cm, ovvero quando naturalmente il
Calamaro di Humbolt raggiunge la sua maturità sessuale. </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Ora la
buona notizia è che pare si riproduca una sola volta nell’arco
della vita, ma quando ciò avviene, la specie rivela il potenziale di
fecondità più elevato tra tutti i cefalopodi. Le femmine più
grandi possono produrre fino a 32 milioni di ovociti, sebbene in
media tale numero resti compreso tra 300.000 e 13 milioni. </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Tuttavia,
secondo alcuni, il riscaldamento globale, sembra abbia accellerato
questa transizione quando l'animale è ancora a circa 40 cm di
lunghezza, quindi inizia a riprodursi molto prima di poter essere
cacciato.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">A questo
aggiungete che i suoi predatori naturali, gli unici che potrebbero
averne ragione quando ancora sono di quella taglia, sono gli squali,
tonni e pescespada, che stanno subendo una decimazione che li sta
portando all'estinzione, aggiungete che l'unico predatore in grado di
attaccarli con successo quando sono più grandi sono Balene e
Capodogli, ornai da più di un secolo a rischio di estinzione, il
gioco è fatto.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><a href="https://ilblogsonoio.com/images-ilblogsonoio-2/capodoglio-balena-mangia-calamaro-gigante-01.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="320" data-original-width="480" height="320" src="https://ilblogsonoio.com/images-ilblogsonoio-2/capodoglio-balena-mangia-calamaro-gigante-01.jpg" width="480" /></a></span></div><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><br /> </span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">La
Natura non ama gli spazi vuoti, quindi se alcuni superpredatori
spariscono ecco il loro posto essere occupato da altri emergenti, mai
una simile frase è stata così calzante, dal momento che i Calamari,
salgono dalle profondità in superficie, proprio per cacciare.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"> </span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">
</p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><i><b>Link:</b></i> </span>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><a href="https://newsfood.com/california-linvasione-dei-calamari-grossi-cattivi-e-carnivori-gia-alcuni-sub-attaccati/"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">https://newsfood.com/california-linvasione-dei-calamari-grossi-cattivi-e-carnivori-gia-alcuni-sub-attaccati/</span></a></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><a href="https://pescesostenibile.wwf.it/species/dosidicus-gigas/"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">https://pescesostenibile.wwf.it/species/dosidicus-gigas/</span></a></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><a href="https://www.esquire.com/it/news/attualita/a33443279/video-animali-calamaro-gigante-attacco/"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">https://www.esquire.com/it/news/attualita/a33443279/video-animali-calamaro-gigante-attacco/</span></a></p><p></p><p>
</p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><a href="https://www.corriere.it/animali/09_luglio_17/calamari_giganti_california_df6ad168-730f-11de-a0f6-00144f02aabc.shtml">https://www.corriere.it/animali/09_luglio_17/calamari_giganti_california_df6ad168-730f-11de-a0f6-00144f02aabc.shtml</a></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><a href="https://greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/il-linguaggio-segreto-bioluminescente-del-calamari-di-humboldt-video/"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">https://greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/il-linguaggio-segreto-bioluminescente-del-calamari-di-humboldt-video/</span></a></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><a href="https://www.ideegreen.it/calamaro-di-humboldt-nel-mediterraneo-111078.html"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">https://www.ideegreen.it/calamaro-di-humboldt-nel-mediterraneo-111078.html</span></a></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><a href="https://www.biopills.net/calamaro-di-humboldt/"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">https://www.biopills.net/calamaro-di-humboldt/</span></a></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;">Buone
Bolle e Buona frittura</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/-t94tG4XDZk" width="320" youtube-src-id="-t94tG4XDZk"></iframe></div><br /><p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><i><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><b>Fabrizio
Gandino</b></span></i></p><i>
</i><p style="margin-bottom: 0cm;"><i>“<span style="font-family: Arial, sans-serif;"><b>Subacqueodisuperficie”</b></span></i></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><b></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjCKxtK6xHzEwfEplZPOgxZb18eV5hQaW9V9elETqDFRh9EfuF-g1pMmBnFsmL8MXoM29olEgb64IswYoqMVgC-qxEWVxVapSAUXON419B3EnUsEOxPhCcot_lZaGrGbnhkqymp3GQnpvZS3Bz0w7Mxi15FQBGTwV9xcHP9fR90eNe8cPnB0UtckDiTGg=s245" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjCKxtK6xHzEwfEplZPOgxZb18eV5hQaW9V9elETqDFRh9EfuF-g1pMmBnFsmL8MXoM29olEgb64IswYoqMVgC-qxEWVxVapSAUXON419B3EnUsEOxPhCcot_lZaGrGbnhkqymp3GQnpvZS3Bz0w7Mxi15FQBGTwV9xcHP9fR90eNe8cPnB0UtckDiTGg=w183-h200" width="183" /></a></b></span></div><span style="font-family: Arial, sans-serif;"><b><br /> </b></span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com057C2MXM3+GG-21.3161471 -79.0461645-49.562217241132068 -114.2024145 6.9299230411320707 -43.8899145tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-37777669974993267372021-04-04T10:33:00.000+02:002021-04-04T10:33:03.564+02:00Tre Numero Perfetto....<br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-F9UrgNaNWaE/YFeTWascTSI/AAAAAAAABao/B6YI0lJGB0MyXVqK9z2Lt86BtxWOZa_LACLcBGAsYHQ/s1280/Marco.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" src="https://1.bp.blogspot.com/-F9UrgNaNWaE/YFeTWascTSI/AAAAAAAABao/B6YI0lJGB0MyXVqK9z2Lt86BtxWOZa_LACLcBGAsYHQ/s320/Marco.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine della diretta di Venerdi 19 marzo 2021<br /></td></tr></tbody></table><br /><p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Prima di approfondire il
titolo di questo Post, preciso che parliamo di subacquea ricreativa,
d'altro canto queste sono “Cronache di Subacquei di Superficie” e
quindi di questo si parla.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">L'evento sul Web
annunciato nel pezzo precedente ha avuto luogo regolarmente e ha
avuto un buon successo, merito indiscusso di un un emozionatissimo
Marco Moretti e di Riccardo Tognini che ha organizzato la diretta.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-uS277LSf8Ok/XE9gYomjoVI/AAAAAAAAAa8/S49LJv78WXsMSD-9M_2zn46C3lB3EgA7ACPcBGAYYCw/s535/Marco%2BMoretti.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="535" data-original-width="512" height="200" src="https://1.bp.blogspot.com/-uS277LSf8Ok/XE9gYomjoVI/AAAAAAAAAa8/S49LJv78WXsMSD-9M_2zn46C3lB3EgA7ACPcBGAYYCw/w191-h200/Marco%2BMoretti.png" width="191" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Si è parlato di
subacquea, di fotografia subacquea, con qualche divagazione sulla
videoripresa facendo alcuni distinguo e confronti (posti da Salvatore
Fabiano), molte precisazioni grazie all'intervento di Stefano Gradi,
fotografo subacqueo che non ha certo bisogno di ulteriori
presentazioni.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Tra i vari punti toccati
anche quello della sicurezza, non nego di essere stato io a lanciare
la provocazione e mi ha fatto piacere comunque vedere che è stata
raccolta con onestà dai presenti.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Non siamo pesci e non
siamo nati con le branchie, ci muoviamo in un ambiente meraviglioso
facendo esperienze straordinarie, ma potenzialmente ostile.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Con questo non voglio
demonizzare la subacquea ricreativa, tutt'altro, personalmente a
pedalare (ma anche solo correre) in una statale trafficata di mezzi
pesanti e auto che sfrecciano rischio a parer mio molto di più, ed
allora dove voglio andare a parare?<br /> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-I6hXjBuScvc/XwS4o04ue9I/AAAAAAAABTk/bk7vF6PLgAcQzo2OepS8iZv62_X772MfwCPcBGAYYCw/s1089/IMG-20200707-WA0018.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="721" data-original-width="1089" src="https://1.bp.blogspot.com/-I6hXjBuScvc/XwS4o04ue9I/AAAAAAAABTk/bk7vF6PLgAcQzo2OepS8iZv62_X772MfwCPcBGAYYCw/s320/IMG-20200707-WA0018.jpg" width="320" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> <br /></span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Facciamo un passo
indietro: siete un sub provetto (o ritenete di esserlo), avete fatto
tutti i sacrosanti corsi, sono anni che vi immergete, avete un
attrezzatura subacquea collaudata e conoscete la vostra attrezzatura
fotografica che potreste adoperarla quasi ad occhi chiusi.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Il vostro buddy vi segue
come un ombra, è una sorta di monaco buddista sott'acqua dal momento
che vi segue senza perdere la pazienza, nelle vostre interminabili
soste su ogni soggetto che attira la vostra attenzione e vena
artistica.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">L'immersione va da Dio, è
una bella giornata, il mare è calmo, la visibilità che sembra di
guardare attraverso una bottiglia di acqua Levissima, l'acqua non è
ne troppo calda ne troppo fredda e le creature marina di ogni
famiglia, sottordine e specie sono tutte preda da una vena di
esibizionismo e fanno la coda per farsi immortalare.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-BPfpv96qNo4/XHLsuW7DM7I/AAAAAAAAAbc/Q1Ouz9x7CMQsRm6X_7snw2eiNEWRa0lHQCPcBGAYYCw/s449/Fabri%2BGarmin.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="408" data-original-width="449" height="182" src="https://1.bp.blogspot.com/-BPfpv96qNo4/XHLsuW7DM7I/AAAAAAAAAbc/Q1Ouz9x7CMQsRm6X_7snw2eiNEWRa0lHQCPcBGAYYCw/w200-h182/Fabri%2BGarmin.png" width="200" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Voi siete tranquilli e
comunque il vostro fido buddy vi tiene d'occhio, e tiene d'occhio il
manometro ed il computer (badando che non si carichi troppa deco)
mentre voi assorti da tanto ben di Poseidone, macinate scatti su
scatti, giocate sui tempi di esposizione, posizionate i flash ecc.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Una situazione idilliaca
vero? State una serie di scatti ad una aragosta in tana, che agita le
sue antenne che sembra cercare il segnale di Mediaset, quando vi
prende una spiacevole sensazione. vi girate, non vedete il vostro
buddy, allora cercate di ricordare in che posizione era l'ultima
volta che lo avete visto, vi guardate intorno e non lo vedete, oppure
vi girate e lo trovate, è in difficoltà.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Che fare? Manco a dirlo!
Bisogna aiutarlo! E' la base del “sistema di coppia”...ma...si
c'è un “Ma”: avete in mano qualche migliaio di euro di
attrezzatura fotografica, piuttosto ingombrante, dovete avere le mani
libere per aiutarlo...come fate? Esitate, è umano, negarlo sarebbe
da ipocriti.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Ok Fabrizio hai detto la
tua, ma che si fa non si scattano più foto in acqua? La mia opinione
è che se si è in un range molto basso 5-6 metri si può anche
andare in due (Buddy più fotografo o cineoperatore), ed anche così a parer mio siamo al limite, oltre no.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Ed allora!?</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-Aw1XI0PF-iE/Xoof8yrqiuI/AAAAAAAABB0/nUFt64jfpfU3OX-96a2AqM5DxksE-IssQCPcBGAYYCw/s1033/IMG-20200405-WA0026.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="761" data-original-width="1033" src="https://1.bp.blogspot.com/-Aw1XI0PF-iE/Xoof8yrqiuI/AAAAAAAABB0/nUFt64jfpfU3OX-96a2AqM5DxksE-IssQCPcBGAYYCw/s320/IMG-20200405-WA0026.jpg" width="320" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">“<span style="font-size: medium;">Tre numero perfetto”
cantava Marina Massironi nello spettacolo “Tel chi el telun” di
Aldo, Giovanni e Giacomo, quindi un operatore foto/video e due buddy oppure
operatore + modella/o + buddy.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Possiamo raccontarcela
finchè ci pare, ma il “sistema di coppia” sulla quale si basa la
subacquea ricreativa fa affidamento sulla mutua vigilanza/assistenza
reciproca, se la si vuole praticare in sicurezza.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Meditate gente...meditate!</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Buone Bolle! E Buoni
scatti!</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><b><span style="font-size: medium;">Fabrizio Gandino</span></b></p><b>
</b><p style="margin-bottom: 0cm;"><b><br /></b>
</p><p><b>“<span style="font-size: medium;">Subacqueodisuperficie”</span></b></p><p><b><span style="font-size: medium;"> </span></b></p><p><b><span style="font-size: medium;"></span></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><span style="font-size: medium;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-o-IXgeITs3I/W65NVqqpGdI/AAAAAAAAAAo/snBdY_Fyzk4C-6GJRqLof6pKLJCQSVLrwCPcBGAYYCw/s245/Fabrizio%2BGandino.PNG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://1.bp.blogspot.com/-o-IXgeITs3I/W65NVqqpGdI/AAAAAAAAAAo/snBdY_Fyzk4C-6GJRqLof6pKLJCQSVLrwCPcBGAYYCw/w183-h200/Fabrizio%2BGandino.PNG" width="183" /></a></span></b></div><b><span style="font-size: medium;"><br /> </span></b><p></p><p><b><span style="font-size: medium;"> </span></b></p><p><b><span style="font-size: medium;"><br /> </span></b>
</p>subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-45990746811940863662021-03-22T19:39:00.002+01:002022-01-30T00:15:26.035+01:00Calafuria e le sue meraviglie sommerse<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /> Ebbene sì ormai da mesi siamo in zona rossa, quindi niente mare e di conseguenza niente immersioni. <p></p><p>In questi giorni comunque ne ho approfittato per visionare vecchie riprese e nuove mai prese in considerazione e mi sono divertito a montarli in modo del tutto diverso breve coinciso e veloce un video che chiede più volte la visione per essere memorizzato bene! </p><p>Una cosa un po’ diversa dal solito dove i protagonisti sono loro, gli animaletti tutti colorati e strani, belli e brutti invertebrati e non. </p><p>Buona visione a tutti allora</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='359' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dxhzgsBi19Wpk1O1yqSgjIGY9-geZJ2HDN12Qpjrl1GyAXNbW7TWmMrE9Yji8DjHUglj9P3-9VwqnL_W81vaw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div><br /><p></p><p>Salvatore Fabiano<a href="https://1.bp.blogspot.com/-zg-L2u-rOH8/YFjkIHIkKuI/AAAAAAAAvmk/htgHC-2x1CQSmNDFfEzzrZb_zq2jguNPgCPcBGAsYHg/s3088/IMG_6333.HEIC" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"> <img border="0" data-original-height="1737" data-original-width="3088" src="https://1.bp.blogspot.com/-zg-L2u-rOH8/YFjkIHIkKuI/AAAAAAAAvmk/htgHC-2x1CQSmNDFfEzzrZb_zq2jguNPgCPcBGAsYHg/s320/IMG_6333.HEIC" width="320" /></a></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>Salvatore Fabianohttp://www.blogger.com/profile/12846235276070957667noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-16152355147721850542021-03-21T23:45:00.001+01:002021-03-22T00:42:01.715+01:00Subacquei Gente seria - 10: Fotosub e dintorni<p>
</p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-O_sX9Cmc4ro/YFfLYeXToeI/AAAAAAAABaw/yDW_Fn6NT_8DG2tDliRfeUERZTAferNuQCLcBGAsYHQ/s469/scuba%2Bfoto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="333" data-original-width="469" src="https://1.bp.blogspot.com/-O_sX9Cmc4ro/YFfLYeXToeI/AAAAAAAABaw/yDW_Fn6NT_8DG2tDliRfeUERZTAferNuQCLcBGAsYHQ/s320/scuba%2Bfoto.jpg" width="320" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /></span><p></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"> Un amico mi ha segnalato questa piccola chicca, l'autore è David Salvatori, un subacqueo dedito alla fotografia, se ne avete l'occasione vi consiglio vivamente di guardare i suoi lavori, questo che segue è opera sua :D. Ovviamente si ride...e si scherza.<br /></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"> </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: red;"><span style="font-size: medium;">Dal vangelo secondo David
Salvadori (fotografo subacquea top!!!!)</span></span></p>
<div dir="LTR" id=":nb">
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;">"A
tutte le modelle subacquee o aspiranti tali, qualche pratico
consiglio per sopravvivere!!!</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><b>DECALOGO DELLA MODELLA:</b></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">01.
La Modella sott'acqua non ha un compagno, per il Fotografo TU non
esisti!</span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;"><br /></span></span>
</p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">02.
La Modella NON RESPIRA... le bolle non vanno bene sulle foto ma
soprattutto deve conservare aria da dare al Fotografo!</span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;"><br /></span></span>
</p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">03.
La Modella riconosce solo 6 SEGNALI: un pò più su, un pò più
giù, un pò a destra, un pò a sinistra, un pò più avanti, un pò
più indietro.</span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;"><br /></span></span>
</p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">04.
La modella non porta mai il computer... fa il profilo del Fotografo,
intanto non controllerà mai i tempi di immersione e non farà mai
soste decompressive... ma soprattutto non uscirà mai dall'acqua
prima del suo Fotografo!</span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;"><br /></span></span>
</p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">05.
La Modella porta sempre un Pointer al solo scopo di cacciare i
Lionfish che importunano il Fotografo e ne minano la concentrazione!</span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;"><br /></span></span>
</p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">06.
La Modella non porta mai il cappuccio... non importa quant'è la
temperatura dell'acqua... la modella non ha mai freddo!</span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;"><br /></span></span>
</p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">07.
Nell'improbabile ipotesi che la Modella finisse l'aria prima del
Fotografo, ha solo 2 cose da fare:</span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">cominciare
a pregare o cominciare a salire... ma se il Fotografo sta facendo lo
scatto della vita allora può solo cominciare a pregare!</span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;"><br /></span></span>
</p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">08.
Nella più remota ipotesi che la Modella abbia fatto un corso
Fundamental, ha speso male i suoi soldi, deve dimenticare l'assetto
e assumere sempre pose sensuali!</span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;"><br /></span></span>
</p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">09.
La modella non si immerge per esplorare l'ambiente marino... segue
sempre il Fotografo e non si allontana mai, è sempre pronta per lo
scatto!</span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;"><br /></span></span>
</p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">10.
In genere la Modella o è la fidanzata del Fotografo o è un'amica
inconsapevole di quello a cui va in contro!</span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;"><br /></span></span>
</p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">In
ogni caso la soddisfazione di vedere le tue foto pubblicate su
qualche rivista vale tutte le fatiche... i sacrifici... e i vaffa
del Fotografo!!!"</span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;">
</span></span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;"> <span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><span> </span>David Salvatori</span></span><br />
</p><p style="margin-bottom: 0cm;"><i><b>Fabrizio Gandino</b></i></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><i><b>"Subacqueodisuperficie" </b></i></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><i><b> </b></i></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><i><b></b></i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><b><a href="https://1.bp.blogspot.com/-o-IXgeITs3I/W65NVqqpGdI/AAAAAAAAAAo/snBdY_Fyzk4C-6GJRqLof6pKLJCQSVLrwCPcBGAYYCw/s245/Fabrizio%2BGandino.PNG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://1.bp.blogspot.com/-o-IXgeITs3I/W65NVqqpGdI/AAAAAAAAAAo/snBdY_Fyzk4C-6GJRqLof6pKLJCQSVLrwCPcBGAYYCw/w183-h200/Fabrizio%2BGandino.PNG" width="183" /></a></b></i></div><i><b><br /> </b></i><br /><p></p>
subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-6570663239371955122021-03-10T21:53:00.000+01:002021-03-10T21:53:05.319+01:00La Maledizione della "Rete Fantasma"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe class="BLOG_video_class" allowfullscreen="" youtube-src-id="JvtOwNqrhB4" width="320" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/JvtOwNqrhB4"></iframe></div>
Era l’Agosto del 1984, quando insieme ad altri milioni di telespettatori, seguii in diretta internazionale le scene dell’apertura post-recupero di una delle casseforti dell’Andrea Doria ad opera di Peter Gimbel. La settimana fu pregna di repliche dell’avvenimento e dei video dei sommozzatori che effettuarono quest’impresa usando apparecchiature avveniristiche per allora ed un nutrito impiego di miscele Trimix. Una delle cose che colpì la mia fantasia di ragazzino, fu la presenza di enormi pezzi di rete incastrati sul relitto che giace su un fianco, pezzi di rete che continuavano a intrappolare dei pesci, rimaste li probabilmente come incidente di chi non aveva valutato correttamente la posizione del relitto. Quello è il mio primo ricordo di “Reti Fantasma” allora non le chiamavano ancora così, e a ben ripensarci da bambino e anche in tempi più recenti, mi capitava di fare dei giretti a piedi lungo il litorale di S.Antioco in località “Sa barra” di trovarne a riva complete di galleggianti e piombi e di ritrovarle, anno dopo anno sempre dove le avevo intraviste la prima volta.
Le reti Fantasma però sono molto di più di un semplice rifiuto abbandonato, brutto da vedere e non biodegradabile, ma un problema assai serio, con cui ormai, ogni Nazione che si affacci sul mare deve farci i conti. Si calcola che ogni anno vengono disperse in mare almeno 640mila tonnellate di reti e altri attrezzi da pesca che, se non recuperati, continuano a “pescare” per moltissimi anni, ogni giorno , tutti i giorni dall’alba al tramonto. Si Calcola che da Luglio 2019 a Settembre 2020 siano state recuperate dai fondali italiani con meno di sei tonnellate di reti fantasma (L’equivalente di 200.000 bottiglie di plastica), avviate poi successivamente alla distruzione. C’é pure chi ritiene che questa sia la punta dell’Iceberg e che in realtà ci sia ancora moltissimo da fare dal momento che le stime ci dicono che le attrezzature da pesca disperse nei mari del pianeta, di cui le reti costituiscono la massa critica siano di 640 Tonnellate all’anno nel solo Mediterraneo, che si vanno a cumulare a quelle delle annate precedenti. L’Unione Europea stima che il 20% delle attrezzature da pesca usate in Europa vengano disperse in mare: oltre 11mila tonnellate ogni anno. Nel solo golfo di Venezia la stima è di 60 mila reti finite sui fondali.
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe class="BLOG_video_class" allowfullscreen="" youtube-src-id="zcAMaX-ahQA" width="320" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/zcAMaX-ahQA"></iframe></div>
Parliamo di numeri, alcuni li abbiamo già visti prima:
<b>Più di 800 le specie minacciate, compresi gli organismi bentonici (coralligeno)
136.000 foche, leoni marini e grandi balene vengono uccise ogni anno dalle reti fantasma
870 reti sono state recuperate solo nello stato di Washington con oltre 32.000 animali marini intrappolati all’interno
11 grandi balene impigliate in reti fantasma ogni anno solo lungo la costa occidentale degli Stati Uniti
600 anni, il tempo che serve ad una rete di nylon per decomporsi (e trasformarsi haimè in microplastiche)
95 organizzazioni in sei continenti tra aziende, compagnie, associazioni e 14 governi anche europei come Regno Unito, Belgio, Paesi Bassi e Svezia (non ancora l’Italia!) sotto l’egida della “World Animal Protection”
20% di tutti i rifiuti marini, secondo quanto stimato prudentemente, tuttavia, studi recenti hanno suggerito che potrebbero rappresentare dal 46% al 70% di tutta la macro plastica nei nostri oceani in base al peso
27% dei rifiuti che deturpano le spiagge siano riconducibili ad attrezzatura da pesca dispersi, questo nella sola Unione Europea
8 milioni di tonnellate la plastica abbandonata nei mari di tutto il mondo di cui le attrezzature da pesca ne sono parte rilevante<i></i></b>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe class="BLOG_video_class" allowfullscreen="" youtube-src-id="_tv82z39Xaw" width="320" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/_tv82z39Xaw"></iframe></div>
Gli stessi pescatori ormai sono parte in causa e non solo perché responsabili, ma perché i loro stessi guadagni e la pescosità dei mari è in drastica diminuzione, non di rado infatti sono proprio loro a fornire indicazioni alla Guardia costiera circa questo triste fenomeno. Sono loro stessi a riconoscere il bisogno di un cambio di rotta, Antonio, pescatore di Castro, piccolo villaggio di pescatori in provincia di Lecce lo sostiene, "Perché - dice - è materiale plastico o sintetico, ed è causa di inquinamento sui fondali marini. E questo è un danno anche per noi pescatori. Per noi pescatori e per tutti, perché andiamo a mangiare il pesce inquinato che ha mangiato plastica, una parte di rete”. Eppure qualcosa di muove, in tutto il litorale italiano gruppi di volontari e piccoli progetti hanno preso piede al fine di limitare i danni. E’ il caso di un iniziativa che sta avendo luogo in Puglia e che vede coinvolte anche le istituzioni di Albania e Montenegro, in un progetto chiamato “Adrinet”. L’iniziativa è finanziata dalla Comunità Europea all’85% il restante 15% è in carico ai tre Paesi facenti parte del progetto, per un importo di poco superiore al milione di Euro. In questo caso specifico una delle soluzioni che si è scelto di percorrere passa per l’applicazione di tecnologie GPS per favorire il recupero; obbligo di segnalazione e recupero in caso di perdita (in Europa è già obbligatorio); nella fattispecie un microchip che fissato alle reti ne consente rapidamente il ritrovamento e l’identificazione del proprietario. Si agisce su vari fronti, il riciclo delle reti recuperate ad esempio, l’azienda italiana Aquafil utilizza reti abbandonate e altri rifiuti in plastica per produrre costumi da bagno e abbigliamento sportivo. Un’altra azienda spagnola, la Ecoalf, ha realizzato una linea di maglioni realizzati con attrezzatura da pesca recuperata.
Il fenomeno ormai sta riscuotendo un certo clamore, in parte per una rinnovata coscienza ecologica, alla quale le nuove generazioni cominciano ad essere più interessate, questo non poteva passare inosservato dai Network televisivi, faccio ampio riferimento al canale tematico DMAX, che ha inserito nel suo palinsesto un reality che parla delle gesta di un gruppo di subacquei volontari che operano nel mare di Sicilia alla bonifica delle reti fantasma. Nel mio piccolo durante le immersioni a Calafuria mi è capitato di verderne alcune e direi che sono lì da diverso tempo, sebbene in tempi recenti ne sono state avvistate di nuove (Vi rimando al link di un altro post che ne parlava (<a href="https://subacqueodisuperficie.blogspot.com/2019/04/cosa-sta-succedendo-calafuria.html" target="_blank">https://subacqueodisuperficie.blogspot.com/2019/04/cosa-sta-succedendo-calafuria.html</a>)
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe class="BLOG_video_class" allowfullscreen="" youtube-src-id="5w5UAm_Vd6w" width="320" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/5w5UAm_Vd6w"></iframe></div>
Quindi che si fa ci si infila la muta e si scende sotto a tirare via delle reti ...ma proprio no! Tanto per cominciare si tratta di un tipo di operazione che comporta diversi rischi, che richiede esperienza, sangue freddo ed una serie di competenze. Bisogna avere assetto e acquaticità perfetti, avere le giuste attrezzature (Palloni di sollevamento e quant’altro), saper valutare correttamente le diverse situazioni (quando conviene staccare una rete dalla roccia e quando invece è più opportuno lasciarla lì, magari dopo averla messa in sicurezza. A volte infatti la rete è talmente vecchia che, staccandola, rischiamo di peggiorare la situazione e danneggiare gli organismi bentonici ), saper lavorare in squadra e dulcis in fundo, non guasta affatto avere pratica ed essere abilitati all’utilizzo di un reatheber e/o miscele decompressive. NON CI SI IMPROVVISA CHIARO!
“Ma allora, io semplice sub ricreativo, che posso fare?”, la risposta è “Molto”, il mare è grande e tanto per cominciare rilevando la posizione e dando alla Guardia Costiera e/o Capitaneria di Porto, tutte le informazioni necessarie al ritrovamento ed ad una successiva bonifica, per la quale “Loro” sono perfettamente attrezzati e addestrati.
Reti, tramagli lenze fisse e lenze a traina: un altro fattore estremamente rischioso e sottovalutato è il potenziale pericolo indotto da reti e lenze dei pescatori. Prima di tutto si consiglia di immergersi lontano dalle tratte segnalate; in secondo luogo è opportuno fare attenzione a quelle abusive e di munirsi ALMENO di un coltello ben affilato (meglio due) da tenere alla caviglia, al braccio o alla cintura. Impigliarsi in una di quelle durante l'immersione potrebbe determinare l'impossibilità di riemergere.
<i><i>Buone bolle!!<b></b></i><b></b></i>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe class="BLOG_video_class" allowfullscreen="" youtube-src-id="1e0owWsC_FI" width="320" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/1e0owWsC_FI"></iframe></div>
<b>Link:</b>
“Ghost Fishing” <a href="https://www.ghostfishing.org/" target="_blank">https://www.ghostfishing.org/</a>
“Life-ghost” <a href="http://www.life-ghost.eu/index.php/it/" target="_blank">http://www.life-ghost.eu/index.php/it/</a>
“Global Ghost Gear Initiative” <a href="https://www.ghostgear.org/">https://www.ghostgear.org/</a>
“FAO” http://www.fao.org/news/story/en/item/19353/icode/
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe class="BLOG_video_class" allowfullscreen="" youtube-src-id="ElH0zDn_e2c" width="320" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/ElH0zDn_e2c"></iframe></div>
<b>Fabrizio Gandino
“Subacqueodisuperficie”<i></i></b>
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-o-IXgeITs3I/W65NVqqpGdI/AAAAAAAAAAo/snBdY_Fyzk4C-6GJRqLof6pKLJCQSVLrwCPcBGAYYCw/s245/Fabrizio%2BGandino.PNG" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; clear: left; float: left;"><img alt="" border="0" height="200" data-original-height="245" data-original-width="224" src="https://1.bp.blogspot.com/-o-IXgeITs3I/W65NVqqpGdI/AAAAAAAAAAo/snBdY_Fyzk4C-6GJRqLof6pKLJCQSVLrwCPcBGAYYCw/s200/Fabrizio%2BGandino.PNG"/></a></div>subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-67824108836676942002021-02-27T17:21:00.001+01:002021-03-21T18:36:52.134+01:00Parliamo di Fotografia subacquea con Marco Moretti<p>
</p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-ov6fGZbVqwM/YDph4GGYlyI/AAAAAAAABW0/3vp5M2K13cIQgZG-IDD-n4jhLDFpZr65gCLcBGAsYHQ/s1600/60048397_2308509439205719_4849281221240291328_o.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-ov6fGZbVqwM/YDph4GGYlyI/AAAAAAAABW0/3vp5M2K13cIQgZG-IDD-n4jhLDFpZr65gCLcBGAsYHQ/s320/60048397_2308509439205719_4849281221240291328_o.jpg" /></a></div><br /><p></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"> </p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">Conobbi Marco Moretti durante un uscita a Giannutri nell’Ottobre
del 2014, ci trovammo vicendevolmente simpatici e facemmo amicizia
(breve e sintetico che ve ne pare!).</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">Fin da subito mi
incuriosì questo ragazzo con la sua macchina fotografica subacquea
e la sua smodata passione, solo in seguito scoprii che Marco è anche
un apprezzato fotografo naturalista.</p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-ayBCUo9uzB8/YDpwL3-GGqI/AAAAAAAABXo/JGrJJ-Ay1y4pnVB0-XHpuezJw-GDnukAQCLcBGAsYHQ/s1824/index.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1824" data-original-width="1368" height="200" src="https://1.bp.blogspot.com/-ayBCUo9uzB8/YDpwL3-GGqI/AAAAAAAABXo/JGrJJ-Ay1y4pnVB0-XHpuezJw-GDnukAQCLcBGAsYHQ/w150-h200/index.jpeg" width="150" /></a></div><br /> <p></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">Immersione dopo
immersione, serate, escursioni di gruppo con tutti noi “Calafuriani”
il legame si si è rafforzato, capitava quindi (prima di questo
catalisma Covid-19) che facessi da buddy all’uno o all’altro
durante le immersioni accompagnandoli durante le loro sessioni
video/fotografiche.</p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-BYABsf_rPII/YDpj8Fje01I/AAAAAAAABXc/7nStPoiaTGAurWQbICUIZN2LbUO7fauMgCLcBGAsYHQ/s2048/55680230_852186911791272_288424083471728640_o.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" src="https://1.bp.blogspot.com/-BYABsf_rPII/YDpj8Fje01I/AAAAAAAABXc/7nStPoiaTGAurWQbICUIZN2LbUO7fauMgCLcBGAsYHQ/s320/55680230_852186911791272_288424083471728640_o.jpg" width="320" /></a></div><br /> <p></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">Abbiamo partecipato insieme ad eventi di altre associazioni di Sub che proponevano serate a tema sulla videoripresa subacquea e foto. <br /></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">Altresì vista la
nostra passione per gli abitanti del mondo blu, spesso dopo le
immersioni finisce che ci scambiamo fotogrammi/foto dei nostri
incontri per uno scambio di pareri o per delle semplici
identificazioni.</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">Molti di voi che
seguono questo blog, si ricorderanno sicuramente della serata Fotosub
a cura di Tina Gori organizzata dal Centro Servizi Diving di Quarrata
(PT) del 16 Marzo 2019 dove a fianco di Stefano Gradi e Francesco
Visintin presentò i suoi lavori riuscendo a non sfigurare in mezzo a
questi due mostri sacri.</p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-45gSxJKBdJc/YDpixbTPKGI/AAAAAAAABXA/392exEkpI9AGrQ09-mbg4ZB0aKG-22QgwCLcBGAsYHQ/s1440/54220567_2221046624618668_5060809588928937984_o.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="1440" src="https://1.bp.blogspot.com/-45gSxJKBdJc/YDpixbTPKGI/AAAAAAAABXA/392exEkpI9AGrQ09-mbg4ZB0aKG-22QgwCLcBGAsYHQ/s320/54220567_2221046624618668_5060809588928937984_o.jpg" width="320" /></a></div><br /><p></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"> </p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">Oggi siamo di nuovo
qui a parlare di lui e perché? Per prima cosa perché “L’è un
grullo assai modesto” pur essendo un redattore di questo blog ha
sempre paura di autoincensarsi immeritatamente, per seconda sarà
protagonista a breve di un altro gustoso appuntamento in diretta
streaming dal titolo “Parliamo di Fotografia Subacquea”, ma
chiediamo a Marco com’è cominciato tutto.</p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"> </p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-fG8xFu90bys/YDpxQ1Gj85I/AAAAAAAABX4/kDOQRG9Wvk0TG_THAteXrLeJU5l3eVjLACLcBGAsYHQ/s1824/index3.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1368" data-original-width="1824" height="150" src="https://1.bp.blogspot.com/-fG8xFu90bys/YDpxQ1Gj85I/AAAAAAAABX4/kDOQRG9Wvk0TG_THAteXrLeJU5l3eVjLACLcBGAsYHQ/w200-h150/index3.jpeg" width="200" /></a></div><p></p><p><br /></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>Subacqueodisuperficie</b>:
Allora Marco ci vuoi raccontare com’è nata questa idea? Voglio
dire il periodo non ci permette di stare in acqua spesso e
volentieri, causa le restrizioni e D.C.P.M. per questa pandemia che
ci fa temere un nuovo 2020, quindi ritornano molti appuntamenti “web
in air”.</p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-FGHZL6dkxlk/YDpwl3nhLFI/AAAAAAAABXw/eB5b1yIzQIkXfF9AYAlVI308YLKKVOXywCLcBGAsYHQ/s1920/index2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1920" data-original-width="1080" height="200" src="https://1.bp.blogspot.com/-FGHZL6dkxlk/YDpwl3nhLFI/AAAAAAAABXw/eB5b1yIzQIkXfF9AYAlVI308YLKKVOXywCLcBGAsYHQ/w113-h200/index2.jpeg" width="113" /></a></div><br />
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>Marco</b>: Eh si
Fabrizio, la cosa è nata da un altro evento di questo tipo, “50
sfumature di nudibranchi” l’11 Febbraio corrente, a cura della
Biologa Marina, Dott. Ssa Aurora Truccolo e per iniziativa di
Riccardo Tognini, Course director di PADI. Fu una serata molto
interessante ed istruttiva e da uno scambio di battute con Riccardo, con cui ci si conosce da
qualche anno, ci venne l’idea di una serata sulla fotografia
subacquea.</p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-SXM2P2qS7-E/YDpjca857MI/AAAAAAAABXI/ux36l-5hoeIG7ErWeQo75RNxbSOxlY3pgCLcBGAsYHQ/s720/148232809_10159142694668485_4350606689879384895_o.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="509" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-SXM2P2qS7-E/YDpjca857MI/AAAAAAAABXI/ux36l-5hoeIG7ErWeQo75RNxbSOxlY3pgCLcBGAsYHQ/s320/148232809_10159142694668485_4350606689879384895_o.jpg" /></a></div><br /><p></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">Io dapprima ho un
po’ tentennato, ma poi ho accettato chiarendo che non sono un
esperto, ma un semplice appassionato e quindi la formula sarebbe
stata quella di una chiaccherata tra amici.</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>Subacqueodisuperficie</b>:
Quindi non vedremo le tue foto, ma parlerai solo di tecnica di
fotografia?</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>Marco</b>: No per
lo meno non solo e tutto fuorchè in modo tecnico, e si alla fine
vedremo una carrellata di miei scatti e ne discuteremo insieme.</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>Subacqueodisuperficie</b>:
Una serata indirizzata ai neofiti quindi?</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>Marco</b>: anche
ma sopratutto una chiaccherata tra amici sub che condividono la
passione per il mare, ed un invito a chi vorrebbe iniziare a non
desistere alle prime difficoltà.</p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-PziMAkpk6h4/YDpjoX6nuOI/AAAAAAAABXM/FhuIlRa74QUJ4oncHL5hMUaTHthgOifTwCLcBGAsYHQ/s1792/42439011_2305334729480754_7665212963346710528_o.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="997" data-original-width="1792" src="https://1.bp.blogspot.com/-PziMAkpk6h4/YDpjoX6nuOI/AAAAAAAABXM/FhuIlRa74QUJ4oncHL5hMUaTHthgOifTwCLcBGAsYHQ/s320/42439011_2305334729480754_7665212963346710528_o.jpg" width="320" /></a></div><br /><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>Subacqueodisuperficie</b>:
ho visto i tuoi scatti e sono molto belli e tu stesso però uscendo
dall’acqua mi hai detto frasi del tipo “Ho scattato 80 foto, ma
non so quante ne salvo”, è capitato che si contavano sulla punta
delle dita di una mano.</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>Marco</b>: é
questo il punto in fondo, molti si scoraggiano perché le prime foto
che fanno non sono perfette oppure sono mosse non con la luce giusta
ecc. A parte che si migliora con il tempo ed imparando dai propri
sbagli, inoltre la fotografia digitale ci avvantaggia permettendoci
di “Poter sbagliare di più”. Non voglio anticiparvi altro, anche
perché mi piacerebbe vedervi collegati il 19 Marzo alle 20.45.</p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-pUgQR8ScXto/YDpj0ZbC6CI/AAAAAAAABXU/eEg7cOXJj5UbPno1HpoaHYfBAz7yDHz-QCLcBGAsYHQ/s960/35523553_10217026007192839_2618180006005702656_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="960" src="https://1.bp.blogspot.com/-pUgQR8ScXto/YDpj0ZbC6CI/AAAAAAAABXU/eEg7cOXJj5UbPno1HpoaHYfBAz7yDHz-QCLcBGAsYHQ/s320/35523553_10217026007192839_2618180006005702656_n.jpg" width="320" /></a></div><br /><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>Subacqueodisuperficie</b>:
io ho già detto che ci sarò, e visto che sono un po’ bastardo,
questa volta non ho messo nessuna delle tue foto, così che se
vogliono vederle si devono collegare :P .</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>Marco</b>:
Hahhaha Fabrizio ok… mi sembra giusto!</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>Subacqueodisuperfiìcie</b>:
Ciao Marco e ci si vede il 19 Marzo </p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"> </p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-BSnrV0wPzwo/YDphto-FLVI/AAAAAAAABWw/bA6v5mDAhtkxYAjBBehkFwIzUAfPVZAPQCLcBGAsYHQ/s526/152680248_3882854821771165_4556174511576428963_o.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="526" data-original-width="526" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-BSnrV0wPzwo/YDphto-FLVI/AAAAAAAABWw/bA6v5mDAhtkxYAjBBehkFwIzUAfPVZAPQCLcBGAsYHQ/s320/152680248_3882854821771165_4556174511576428963_o.jpg" /></a></div><p></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b> Buone Bolle!<br /></b></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b> </b></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>Fabrizio Gandino</b></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b>"Subacqueodisuperficie"</b></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b> </b></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><b></b></p><p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-o-IXgeITs3I/W65NVqqpGdI/AAAAAAAAAAo/snBdY_Fyzk4C-6GJRqLof6pKLJCQSVLrwCPcBGAYYCw/s245/Fabrizio%2BGandino.PNG" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://1.bp.blogspot.com/-o-IXgeITs3I/W65NVqqpGdI/AAAAAAAAAAo/snBdY_Fyzk4C-6GJRqLof6pKLJCQSVLrwCPcBGAYYCw/w183-h200/Fabrizio%2BGandino.PNG" width="183" /></a></div><br /><b><br /> </b><p></p>
<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p><style type="text/css">p { margin-bottom: 0.25cm; line-height: 115%; background: transparent }</style></p>subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com059100 Prato PO, Italia43.8777049 11.10222815.567471063821152 -24.054022 72.187938736178836 46.258478tag:blogger.com,1999:blog-7133363493205103615.post-28278201178371841432020-12-31T22:05:00.000+01:002020-12-31T22:05:02.091+01:00Finisce un altro anno<p style="text-align: center;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/--IPEvV98N2o/W6_GQmbF18I/AAAAAAAAACg/-cfmPDfYbZMYlcbkKy7RT9vuGD53pIW9ACPcBGAYYCw/s1600/_LOGO%2BPIRATI%2BDI%2BCALAFURIA%2B6%2Bcopia.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1600" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/--IPEvV98N2o/W6_GQmbF18I/AAAAAAAAACg/-cfmPDfYbZMYlcbkKy7RT9vuGD53pIW9ACPcBGAYYCw/s320/_LOGO%2BPIRATI%2BDI%2BCALAFURIA%2B6%2Bcopia.png" /></a></div><br /><p></p><p> </p><p> </p><p>Salve a tutti, ebbene sì abbiamo tutti latitato un po', certo non è stato un anno semplice, non credo sia un mistero. Le immersioni sono state molte di meno, causa le varie limitazioni negli spostamenti e i normali impoedimenti della vita di ogni giorno, resa più complicata da questo Covid 19.</p><p>Tra zone gialle, Arancioni e Rosse ormai ce ne hanno fatto dAvvero vedere di tutti i colori e non è ancora finita. Quello che voglio fare con questo ultimo Upload e fare gli auguri a voi che non avete mai smesso di seguirci e a quelli che ci hanno scoperto 5 minuti fa.</p><p>Ecco qui di seguito due cortometraggi di Salvatore Fabiano e Marco Moretti che con simpatia e bellezza ci ricordano per cosa vale la pena di tornare la fuori.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dycWbe_0Yf1DSBooFvgYIEcWJAQNd94II5acmF1-17RcYqZparTOkUgmt13DvsNqRRi4TXXFJ6yfjuFUOwVfw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div><br /><p style="text-align: center;"><b>Salvatore Fabiano</b></p><p style="text-align: center;"><b> </b></p><p style="text-align: center;"><b></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dzkTIdl74oBSTzRN5lXmCCx-XEC_PxWbb-vJVMmsLgpkJ7pYzUTGBwfR_Dg1Kr1Y_TURFza4J_3cye3pmJfSA' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></b></div><p></p><p style="text-align: center;"><b>Marco Moretti<br /> </b><br /></p><p><br /></p><p>Auguriamo a tutti voi un anno sereno, e una ritrovata serenità, il mare ci aspetta e noi aspettiamo di poter tornare a lui.</p><p><i><span style="font-family: verdana;"><span style="font-size: x-large;"><b>Buone Bolle 2021 Subbi!</b></span></span></i></p><p><br /></p><p><br /></p><p><b>Fabrizio Gandino</b></p><p><b>"Subacqueodisuperficie"</b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-o-IXgeITs3I/W65NVqqpGdI/AAAAAAAAAAo/snBdY_Fyzk4C-6GJRqLof6pKLJCQSVLrwCPcBGAYYCw/s245/Fabrizio%2BGandino.PNG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="245" data-original-width="224" height="200" src="https://1.bp.blogspot.com/-o-IXgeITs3I/W65NVqqpGdI/AAAAAAAAAAo/snBdY_Fyzk4C-6GJRqLof6pKLJCQSVLrwCPcBGAYYCw/w183-h200/Fabrizio%2BGandino.PNG" width="183" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>subacqueodisuperficiehttp://www.blogger.com/profile/12888129292715680848noreply@blogger.com040038 Riola BO, Italia44.2303994 11.053606815.920165563821158 -24.1026432 72.540633236178849 46.2098568