Come ormai da diverso tempo, si è
tenuto in quel di Bologna, l'Eudi, la fiera italiana della subacquea,
che anno dopo anno, diciamoci la verità, aveva perso un po' di
smalto.
Quest'anno, dall'1 al 3 Marzo, grazie ad una nuova
allocazione all'interno dei padiglioni della Fiera di Bologna
(Padiglione 30), ed ad un rinnovato palinsesto di eventi, volto più
a caratterizzare l'evento come una serie di situazioni/momenti che ad
una mera fiera/mercato le cose paiono un po' cambiate.
Tante le novità che hanno
caratterizzato l’edizione 27 della kermesse della subacquea; oltre
al padiglione, diversi spazi interattivi in più, 6 mostre
visitabili, tra cui segnalo sicuramente quella de “L'Artiglio
Ritrovato”.
In primis ho notato come siano
scomparsi molti degli espositori che avevo notato nelle edizioni
precedenti (Acquatica, Acqualung), il ridimensionamento di spazi di
altri (Coltri),in terza battuta ho notato il ritorno di alcune firme
della subacquea nazionale sebbene con spazi assai più contenuti
(Cressi , Mares), che erano scomparse nella precedente edizione. Non
sono mancate le conferme ovviamente storiche della manifestazione
(Dan, Divesystem, Best Divers) e qualche new entry (Seac Sub). Gli organizzatori hanno di che essere
soddisfatti: i dati delle visite lo hanno confermato con un pubblico
che si è manifestato con un incremento del 6% rispetto all’anno
precedente.
Un calendario nutrito: 250 eventi in 3 giorni, 15 aree
interattive, 6 mostre, oltre 30.000 visitatori, oltre 250 espositori.
Particolare attenzione quest'anno è
stata data alla tematica ambientale con una serie d’iniziative
ospitate come quelle di Marevivo, del WWR di Sea Shepherd, della
Guardia di Finanza ed anche una condivisa con il progetto Clean Sea
Life che ha visto l’associazione Assosub regalare qualche migliaio
di portacicche nella logica della campagna spiagge pulite.
In questo senso però mi sento di
essere un po' critico, da non fumatore, rimarco come vi sia nella
maggior parte delle zone balneabili in Italia il divieto di fumare,
distribuire porta cicche, per quanto lodevole come intento è in sé
e per sé una sorta di legittimazione di un comportamento scorretto e
sanzionabile per legge.
Certo... con oltre 3000 km di aree
costiere, e problematiche di ogni tipo e genere, mi rendo conto che
far rispettare quel divieto è pura utopia.
Tuttavia vedere esposte negli stand
ceste intere di rifiuti e microplastiche, ha un che di inquietante,
il che ci riporta l'attenzione sul problema ambnientale non come
qualcosa di lontano o di radical chic, ma come una tematica che ormai
ci interessa tutti in modo importante e non più ignorabile.
Da Subacqueo e amante del mare, non
posso non sentire come mia questa problematica, ormai sempre più
spesso capita di riemergere con qualche pezzo di plastica attaccato
alla rubinetteria, trovare in acqua meduse...che poi meduse non
erano, ciarpame di vario tipo e genere.
Esistono attualmente due categorie di
microplastica: la primaria che è prodotta come risultato diretto
dell'uso umano di questi materiali e secondaria come risultato di
frammentazione derivata dalla rottura di più grandi porzioni che
creano la grande isola di Plastica del Pacifico, che ha preteso la
pagina dei giornali in questi ultimi tempi. È stato riscontrato che
entrambe le tipologie persistono nell'ambiente in grandi quantità,
soprattutto negli ecosistemi marini ed acquatici. Ciò perché la
plastica si deforma ma non si rompe per molti anni, e può essere
ingerita e accumulata nel corpo e nei tessuti di molti organismi.
L'intero ciclo e
Apprezzare il mare ed amarlo non
signbifica solo ammirarne le bellezze, ma anche una corretta
acondotta ambientale di rispetto, non avere delle branchie non ci
esime, non ci giustifica e sopratutto non ci salva.
Buone Bolle!
Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie"
Proprio bella questa edizione dell'Eudi, tanti stand, tante tematiche, tanti spunti di riflessione e ottima compagnia: la giornata è passata in un lampo!
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