"Sapevo che i polpi
possono praticare il cannibalismo di quando in quando,
ma non mi era
mai capitato di vederlo dal vivo."
Sto preparando da
tempo con il Casio Divers Group (ne parleremo in un altro post di
queste iniziative), un progetto didattico per le scuole dell’Alta
Valle reno, questa volta implementando dei filmati alle slide di
presentazione sui molluschi.
Per fare ciò ho
chiesto una mano a Salva, il quale come post produzione video ha
decisamente più esperienza di me.
il nostro polpo |
Cercavo qualcosa di
particolare e mi sono accorto che avevamo entrambi alcuni soggetti
filmati da angolazioni diverse; l’attenzione mi cadde sulla
cartella del 18 Maggio 2018, non è da molto che ero tornato in acqua
quell’anno, un venerdì, avevo smontato dal lavoro alle 14.00 a
Bologna e via di corsa verso casa a caricare la “Cofana” sempre
già pronta, e la bombola tenuta carica. Mi aspettano in totale tre
ore di strada in auto per arrivare a Calafuria e devo passare a
prendere pure Salvatore.
Ormai è un paio
d’anni che ho iniziato a fare riprese con una Garmin Virb, lo so lo
so… è un action cam, ma per molti è decisamente l’anti-Go Pro.
la mia piccola fedele Garmin Virb |
Salvatore fabiano ha
un attrezzatura decisamente più ingombrante, una videocamera seria
dentro uno scafandro Isotta Isolux facilmente riconoscibile in quel
rosso lucente così familiare a noi subacquei, ma io preferisco avere
le mani relativamente libere e qualcosa di poco ingombrante, visto
che mi tocca portare anche il pallone.
Immersione
all’imbrunire, mentre il sole va a morire all’orizzonte, ci si
cala sotto, c’è ancora un piccolo spiraglio di luce ma nell’arco
di minuti diverrà buio pesto.
Salvatore...lui
semplicemente avrà il palco di sei punti luce della sua videocamera,
avete presente quei camionisti che viaggiano sull’autostrada che
paiono un santuario su ruote...quello in versione subacquea!
Salva a trovato qualcosa di interessante |
In acqua c’era un
po’ di sospensione, in parte dovuta alla risacca, in parte a tutti
quei microrganismi che viaggiano all’impazzata, attirati anche
dalle nostre luci.
io stavo girellando
qua e là alla ricerca di un soggetto da filmare, avevo trovato una
bella stella marina, oro comune direte voi, ma Salvatore Fabiano aveva già beccato qualcosa di interessante .
Sapevo che i polpi
possono praticare il cannibalismo di quando in quando, ma non mi era
mai capitato di vederlo dal vivo.
Il polpo era
raggomitolato in modo piuttosto evidente, e non fuggì al nostro
arrivo, cosa piuttosto strana, visto che era esposto e si trova in
una zona che certo non mancava di possibili nascondigli, anzi pareva
proprio la versione cefalopode dell'omino Michelin, tanto era imbolsito negli scarni movimenti.
Iniziammo a filmarlo
entrambi incuriositi da direzioni diverse, in caso da poterlo seguire
un po’ nel caso scattasse via in una nuvola d’inchiostro, ma
questo nulla.
Era come se stesse
proteggendo qualcosa, ora non potevano essere uova, quelle di solito
le ancorano a qualche anfratto e poi le vigilano le femmine che
rinunciano anche ad andare a nutrirsi sino alla schiusa.
Tengo a dire che non
molestiamo mai gli animali marini che riprendiamo, quindi
delicatamente Salva cercò di sollevare un tentacolo per vedere che
preda il polpo stava trattenendo, perché non poteva essere altro.
Aveva già divorato i tentacoli |
Intravediamo una
sacca molliccia sotto i tentacoli, dove dovrebbe essere la bocca e
capiamo: si tratta del capo di un altro cefalopode, la sacca è
molle e bianchiccia, i cromatofori ormai sono belle che andati nella
sfortunata preda, ed i tentacoli, il nostro polpo, probabilmente è
la prima parte che si è pappato.
Il tempo di altre
due ripresine e lasciammo il nostro amico al suo lauto desinare,
continuando a cercare soggetti interessanti da riprendere.
Sotto potete vedere il filmato montato con le riprese di quella notte.
Buone Bolle!
clicka qui per vedere il filmato |
"Subacqueodisuperficie"
Fabrizio Gandino
&
Salvatore Fabiano
Nessun commento:
Posta un commento
il tuo intervento verrà pubblicato non appena letto dalla moderazione. Grazie del contributo