“La Haven è il relitto visitabile più grande del Mediterraneo. L'immersione,viste le profondità in gioco, è ritenuta "impegnativa", ed è fortemente sconsigliata a subacquei "inesperti". Per l'immersione (fino a 40 mt) viene richiesta un brevetto advanced (con specialità deep) o un brevetto decompression diving (40-54 mt) / trimix (54-82mt). Inoltre vige una Ordinanza della Capitaneria di Porto di Genova (18/1999 e succ. 183/2003) che regolamenta le modalità di immersione sul relitto. “
11 aprile 1991 ore 12,40: nel tratto di mare davanti a Voltri (golfo di Genova), una colonna di fumo nero si leva densa e maleodorante, non si sono ancora spente le sirene per il disastro del traghetto Moby Prince il giorno precedente. Un incendio ha causato da una grande esplosione avvenuta a bordo della petroliera Haven. Tutto avviene dinanzi al porto petroli di Genova Multedo, durante un'operazione di travaso di greggio dalla stiva 1, a prua, alla stiva 3, a centro nave, si verifica un'esplosione a bordo. Tra i 36 componenti l'equipaggio si contano cinque morti, Ioannis Dafnis,
Domingo Taller, Gregorio Celda, Serapion Tubonggan e il comandante Petros Grigorakakis. Dopo la fase iniziale di incendio del combustibile versato in mare, la nave venne trainata al largo di Arenzano; per una fortunata serie di coincidenze (mare calmo, assenza di vento), la maggior parte del combustibile fu esaurito dalla combustione durata più giorni. Dalla prima esplosione al momento dell'affondamento si stima che siano bruciate almeno 90 mila tonnellate di petrolio. Le ottime condizioni meteo-marine evitarono che le colonne di fumo (alte fino a 300 m) raggiungessero le nostre coste. Come abbiamo detto in precedenza, durante la notte la nave in fiamme si spostò in direzione di Savona . Il giorno successivo fu trainata tra Cogoleto e Arenzano; durante l'inizio dell'operazione di traino, la parte prodiera, indebolita dalle esplosioni e con il metallo snervato dal forte calore generato, si staccò dal resto dello scafo. La parte distaccatasi, lunga 95 metri, si adagiò a 470 metri di profondità .
In seguito il relitto affondò, oggi si trova su un fondale di circa 85 metri nelle acque antistanti Arenzano in assetto di navigazione. Si tratta del più grande relitto visitabile da subacquei del Mediterraneo, e uno dei più grandi al mondo. L'affondamento causò la perdita di migliaia di tonnellate di petrolio che almeno in parte, nelle sue componenti più dense, ancora oggi permangono nei fondali marini antistanti Genova. E come dirà durante l'incontro sul web Dino Passeri, purtroppo perde ancora oggi, nonostante la bonifica.La Haven aveva diverse navi gemelle, che hanno avuto un analogo destino, rispettivamente: Amoco Cadiz, affondata il 16 marzo 1978 di fronte alle coste bretoni perdendo in mare 230.000 tonnellate di greggio, Maria Alejandra, esplosa l'11 marzo 1980 di fronte alle coste della Mauritania, Mycene, esplosa il 3 aprile del 1980 di fronte alle coste della Sierra Leone. “La Haven è il relitto visitabile più grande del Mediterraneo. L'immersione,viste le profondità in gioco, è ritenuta "impegnativa", ed è fortemente sconsigliata a subacquei "inesperti".
Per l'immersione (fino a 40 mt) viene richiesta un brevetto advanced (con specialità deep) o un brevetto decompression diving (40-54 mt) / trimix (54-82mt). Inoltre vige una Ordinanza della Capitaneria di Porto di Genova (18/1999 e succ. 183/2003) che regolamenta le modalità di immersione sul relitto. “ (Cit.)
Venerdì 1 Maggio 2020, appuntamento in
DIRETTA FACEBOOK organizzato dal Lorenzo Sub Fiumaretta
(Sp).
Obbiettivo, alla scoperta del più grande relitto del Mediterraneo, quello della superpetroliera Haven, adagiata di fronte ad Arenzano (Ge). Gustosa occasione per una chiaccherata con i produttori del più completo documentario ad oggi prodotto dal titolo "Haven, dall'inferno al paradiso": Rino Sgorbani, Davide Boschi, Davide Briccolani e Dino Passeri ci accompagnano in una sorta di immersione virtuale.
Dino Passeri si definisce il palombaro più vecchio d'Italia, e forse ha ragione mi sa, persona di comprovata esperienza, fu chiamato dalle autorità per alcuni sopralluoghi e sopraintendere alle operazioni di bonifica della Haven nell'arco di diversi anni.
Obbiettivo, alla scoperta del più grande relitto del Mediterraneo, quello della superpetroliera Haven, adagiata di fronte ad Arenzano (Ge). Gustosa occasione per una chiaccherata con i produttori del più completo documentario ad oggi prodotto dal titolo "Haven, dall'inferno al paradiso": Rino Sgorbani, Davide Boschi, Davide Briccolani e Dino Passeri ci accompagnano in una sorta di immersione virtuale.
Dino Passeri si definisce il palombaro più vecchio d'Italia, e forse ha ragione mi sa, persona di comprovata esperienza, fu chiamato dalle autorità per alcuni sopralluoghi e sopraintendere alle operazioni di bonifica della Haven nell'arco di diversi anni.
Rino Sgorbani è in acqua dal 1977 anno
in cui consegue il primo brevetto FIPSAS, allievo di Duillio
Marcante, negli anni 80' diventa istruttore CMAS e si consacra a
quella che diverrà poi la sua passione: la fotografia Subacquea. Gli
anni 90' segnano invece il suo passaggio alla attività di
cineoperatore subacqueo che coltiverà insieme alla sua esperienza di
subacqueo tecnico a circuito chiuso.Grande amico dell’acquese
Giancarlo Borgio, 39 anni, rimasto ucciso sabato mentre esplorava una
grotta subacquea in Svizzera, nella zona di Lugano. I due si erano
conosciuti anni fa durante un’immersione nel relitto della Haven ad
Arenzano e collaboreranno alla realizzazione del film documentario
“Haven: Dal Paradiso all'Inferno”. Davide Boschi, Piacentino,
sub di provata esperienza ed estensore di alcuni articoli di
subacquea che ha curato i testi. A Davide “Brick” Briccolani si deve il montaggio delle
riprese e dei modelli 3D della Haven, che permettono allo spettatore
di capire in quale punto siano state effettuate le
riprese durante la
visione del documentario. La serata di dipana piacevolmente, mentre
gli intervenuti ci raccontano le difficoltà e gli aneddoti che hanno
portato alla realizzazione del film. Sembra in realtà una
rimpatriata tra vecchi amici, ad i quali mancano solo Oscar Corona,
che non è riuscito a collegarsi e il compianto Giancarlo Borgio. Il
tutto moderato in modo magistrale da Cesare Balzi. Le atmosfere
sono suggestive, e la bravura dei sub fa sembrare tutto estremamente
semplice, ma a quelle profondità nulla lo è. Curiosi i commenti di
Passeri che disse che rimpiangeva di non poter aver avuto simili
visibilità quando toccò a lui a poche ore dalla tragedia, e poi in
altre occasioni riuscire a lavorare con quella visibilità.
Consiglio vivamente la visione del
docufilm, in religioso silenzio eun grazie a Lorenzo Sub Fiumaretta
(Sp) per aver organizzato questa gustosa occasione.
Buone Bolle e buona visione!
Link:
Sito ufficiale:
http://www.comune.arenzano.ge.it/il-paese/arenzano-da-vedere/la-petroliera-haven.htm
Dino Passeri: https://subacqueaedintorni.wordpress.com/2017/10/22/dino-passeri-una-vita-sul-fondo-del-mare/
Rino Sgorbani:
http://www.rinosgorbani.com/
Davide Briccolani :
https://www.easydive.it/ambassador/video-ambassador/davide-briccolani.29.html
Regolamentazione delle immersioni sulla
Haven:
https://subacqueaedintorni.wordpress.com/2016/04/07/regolamentazione-delle-immersioni-sulla-haven/
Fabrizio Gandino
“Subacqueodisuperficie”
Nessun commento:
Posta un commento
il tuo intervento verrà pubblicato non appena letto dalla moderazione. Grazie del contributo