“E se si andasse a
fotografare/filmare un po’ di nudibranchi?”, era sabato 11
maggio ed eravamo ancora a Calafuria intenti a mangiare il solito
panozzo post-immersione quando Marco Moretti se ne venne fuori con
questa frase, poi prosegue raccontandoci che a Porto Santo Stefano,
nel comune di Monte Argentario vi è un posto con un diving, dove è
possibile fare immersioni da terra, e senza spingersi troppo sotto
come profondità aguzzando gli occhi c’è un sacco di roba da
riprendere, vedere, fotografare.
A stretto giro di
comunicazioni sul gruppo whattapp parte la proposta e si raccolgono
le adesioni, alla fine il gruppo sarà così composto: Marco Moretti,
Salvatore Fabiano, Massy, Carlino, Elena, Gian Paolo “GP”, Micky
ed io.
Il posto designato è
il “Diving Costa d’Argento”, palestra nota ai fotosub, infatti
li vi troveremo anche Francesco Visintin (Si veda articolo del Blog
sulla serata Fotosub), quindi tocca fare la solita levataccia anche
di sabato, partenza alle 6,30 da Pistoia.
Il viaggio trascorre
quieto tra il solito cazzeggio, gli ultimi sguardi alle
apparecchiature ecc, arriviamo a Monte Argentario poco prima delle
10.45 e parcheggiamo in uno spiazzo poco sopra il Diving.
Appena sceso dal
pulmino vedo queste rovine sul mare, che hanno qualcosa di familiare,
e subito ricordo: a Porto Santo Stefano nel Marzo del 1943, quindi in
pieno periodo bellico, proprio qui sorgeva il Siluripedio.
Il
"Silurificio Moto Fides S.A. di Livorno", aveva bisogno di
una struttura per testare i siluri costruiti e commissionati dalla
regia marina, si decise quindi di costruirlo proprio qui.
La
struttura ebbe un destino sfortunato, iniziata la costruzione nel
1942, fu inaugurata l’anno successivo, non entrò mai davvero in
funzione e i bombardamenti Alleati del 1944 successivi all’8
Settembre misero fine ad ogni velleità bellica.
Quel
che ne rimane oggi lo potete vedere nelle foto sottostanti, e in
acqua è possibile vedere ancora diverse parti metalliche delle
strutture, si tratta di un immersione facile che in genere non arriva
oltre i 20 metri di profondità, dalla riva il fondale digrada
piuttosto velocemente, la prima parte è ghiaiosa, poi arriva la
sabbia ed infine una sorta di fanghiglia dal quale è meglio tenersi
al largo con le pinne per non sollevare sospensione.
Preparati
gli scuba e dopo un piccolo Breafing, si scende dal piccolo molo di
destra in acqua, la prima impressione, non è delle migliori, quello
che si nota sul fondale sono parecchi detriti di scarti edili ridotti
in piccoli pezzi, qualche struttura metallica, ma è solo l prima
impressione.
Nonostante
l’onnipresente mucillaggine, alla quale ormai dobbiamo fare
l’abitudine da qualche anno a questa parte, a causa del
riscaldamento dei mari, questo angolo di argentario è un ribollire
di vita.
Tra
le strutture metalliche che si ergono verso una superficie che non
rivedranno mai più è un continuo fiorire di splendidi spirografi di
tutte le varietà, fogge e taglie, e poi nudibranchi, nudibranchi a
go go.
Triglie
che rovistano il fondo, accompagnate qual e là da saraghi e donzelle
pavonine, sciarrani, riusciamo anche ad individuare una murena in
tana, e un grongo nascosto dentro un tubo, che cercherà di portare
via il guanto a Carlino.
Marco
riuscirà a trovare anche un polpo, la presenza, sua e dei suoi
simili, infatti, era tradita dal numero impressionante di gusci di
Arca di Noae, Tartufi di mare e Mactre Coralline di cui il fondale
era costellato.
Io
individuo anche alcuni ricci di prateria, questa volta in perfetta
salute (Meno Male), ovunque è un ribollire di vita, si nuota in
mezzo ai banchi di castagnole, certo la visibilità in alcuni punti
non è il massimo, ma per noi abituati a Calafuria non è una
novità.
In
sostanza il luogo si è rivelato una sorpresa inaspettata, certo
bisognerebbe tornarci in condizioni migliori, magari dopo che qualche
mareggiata ha ripulito del tutto il fondale dalla mucillaggine.
Si
fanno due tuffi, ognuno con le sue soddisfazioni, lavaggio
attrezzature, merenda e piccola passeggiata sul lungomare di Porto
Santo Stefano, prima del ritorno a casa.
Tuffo
facile e pieno di soddisfazioni. Da rifare
Buone
Bolle!
Attrezzature:
Computer: PUK Mares
Gav: Acquatica Tek Side Smart Twenty
Octopus: Primo stadio MK25 Scubapro, M5 Oceanic, Secondi stadi Scubapro D400 – SeacSub
Muta : muta stagna CHALLENGER DiveSystem
Pinne : Tech Fin DiveSystem
Maschera: Italica Seac Sub
Immersione da terra - Calafuria (LI)
Temp. Acqua: 18 C°
Computer: PUK Mares
Gav: Acquatica Tek Side Smart Twenty
Octopus: Primo stadio MK25 Scubapro, M5 Oceanic, Secondi stadi Scubapro D400 – SeacSub
Muta : muta stagna CHALLENGER DiveSystem
Pinne : Tech Fin DiveSystem
Maschera: Italica Seac Sub
Immersione da terra - Calafuria (LI)
Temp. Acqua: 18 C°
Link:
Capodomo :
Siluripedio
Fabrizio
Gandino
“Subacqueodisuperficie”
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