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lunedì 27 maggio 2019

25 maggio 2019 immersione sito "Siluripedio" - Porto Santo Stefano (GR)




“E se si andasse a fotografare/filmare un po’ di nudibranchi?”, era sabato 11 maggio ed eravamo ancora a Calafuria intenti a mangiare il solito panozzo post-immersione quando Marco Moretti se ne venne fuori con questa frase, poi prosegue raccontandoci che a Porto Santo Stefano, nel comune di Monte Argentario vi è un posto con un diving, dove è possibile fare immersioni da terra, e senza spingersi troppo sotto come profondità aguzzando gli occhi c’è un sacco di roba da riprendere, vedere, fotografare.

A stretto giro di comunicazioni sul gruppo whattapp parte la proposta e si raccolgono le adesioni, alla fine il gruppo sarà così composto: Marco Moretti, Salvatore Fabiano, Massy, Carlino, Elena, Gian Paolo “GP”, Micky ed io.
Il posto designato è il “Diving Costa d’Argento”, palestra nota ai fotosub, infatti li vi troveremo anche Francesco Visintin (Si veda articolo del Blog sulla serata Fotosub), quindi tocca fare la solita levataccia anche di sabato, partenza alle 6,30 da Pistoia.
Il viaggio trascorre quieto tra il solito cazzeggio, gli ultimi sguardi alle apparecchiature ecc, arriviamo a Monte Argentario poco prima delle 10.45 e parcheggiamo in uno spiazzo poco sopra il Diving.
Appena sceso dal pulmino vedo queste rovine sul mare, che hanno qualcosa di familiare, e subito ricordo: a Porto Santo Stefano nel Marzo del 1943, quindi in pieno periodo bellico, proprio qui sorgeva il Siluripedio.

Il "Silurificio Moto Fides S.A. di Livorno", aveva bisogno di una struttura per testare i siluri costruiti e commissionati dalla regia marina, si decise quindi di costruirlo proprio qui.
La struttura ebbe un destino sfortunato, iniziata la costruzione nel 1942, fu inaugurata l’anno successivo, non entrò mai davvero in funzione e i bombardamenti Alleati del 1944 successivi all’8 Settembre misero fine ad ogni velleità bellica.
Quel che ne rimane oggi lo potete vedere nelle foto sottostanti, e in acqua è possibile vedere ancora diverse parti metalliche delle strutture, si tratta di un immersione facile che in genere non arriva oltre i 20 metri di profondità, dalla riva il fondale digrada piuttosto velocemente, la prima parte è ghiaiosa, poi arriva la sabbia ed infine una sorta di fanghiglia dal quale è meglio tenersi al largo con le pinne per non sollevare sospensione.

Preparati gli scuba e dopo un piccolo Breafing, si scende dal piccolo molo di destra in acqua, la prima impressione, non è delle migliori, quello che si nota sul fondale sono parecchi detriti di scarti edili ridotti in piccoli pezzi, qualche struttura metallica, ma è solo l prima impressione.
Nonostante l’onnipresente mucillaggine, alla quale ormai dobbiamo fare l’abitudine da qualche anno a questa parte, a causa del riscaldamento dei mari, questo angolo di argentario è un ribollire di vita.
Tra le strutture metalliche che si ergono verso una superficie che non rivedranno mai più è un continuo fiorire di splendidi spirografi di tutte le varietà, fogge e taglie, e poi nudibranchi, nudibranchi a go go.

Triglie che rovistano il fondo, accompagnate qual e là da saraghi e donzelle pavonine, sciarrani, riusciamo anche ad individuare una murena in tana, e un grongo nascosto dentro un tubo, che cercherà di portare via il guanto a Carlino.
Marco riuscirà a trovare anche un polpo, la presenza, sua e dei suoi simili, infatti, era tradita dal numero impressionante di gusci di Arca di Noae, Tartufi di mare e Mactre Coralline di cui il fondale era costellato.
Io individuo anche alcuni ricci di prateria, questa volta in perfetta salute (Meno Male), ovunque è un ribollire di vita, si nuota in mezzo ai banchi di castagnole, certo la visibilità in alcuni punti non è il massimo, ma per noi abituati a Calafuria non è una novità.

In sostanza il luogo si è rivelato una sorpresa inaspettata, certo bisognerebbe tornarci in condizioni migliori, magari dopo che qualche mareggiata ha ripulito del tutto il fondale dalla mucillaggine.
Si fanno due tuffi, ognuno con le sue soddisfazioni, lavaggio attrezzature, merenda e piccola passeggiata sul lungomare di Porto Santo Stefano, prima del ritorno a casa.
Tuffo facile e pieno di soddisfazioni. Da rifare


Buone Bolle!



Attrezzature:
Computer: PUK Mares
Gav: Acquatica Tek Side Smart Twenty
Octopus: Primo stadio MK25 Scubapro, M5 Oceanic,  Secondi stadi Scubapro D400 – SeacSub
Muta : muta stagna CHALLENGER DiveSystem
Pinne : Tech Fin DiveSystem
Maschera: Italica Seac Sub
Immersione da terra - Calafuria (LI)
Temp. Acqua: 18 C°

Link:

Capodomo : Siluripedio





Fabrizio Gandino
Subacqueodisuperficie”











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