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mercoledì 17 ottobre 2018

Il Kit Salva-Immersione (parte seconda)


"Non dimentichiamoci, che nel nostro sport vige sul "sistema di coppia" per essere svolto in piena sicurezza.
Vale a dire che se il tuo compagno non si può immergere, non potrai farlo neppure tu assai probabilmente, capirete quindi che avere tutto in ordine e essere preparati per qualche piccolo inconveniente potrebbe essere fondamentale."



 Avevamo parlato tempo fa della necessità di avere un Kit Salva-Immersione e della sua utilità spesso non palese, fintanto che non si presenta il problema (spesso una cavolata) che rischia di mandare a monte un immersione o un Full Day. Uno dei miei amici e responsabili del "Gruppo Casio Divers Club", Roberto Puzzarini,  mi ha ribadito spesso come avere un cinghiolo della maschera fosse fondamentale e di come più di una volta gli fosse stata offerta una bevuta o una pizza dopo l'immersione per averlo, ed averlo fornito al malcapitato sub in difficoltà.
Non dimentichiamoci, che nel nostro sport vige sul "sistema di coppia" per essere svolto in piena sicurezza.
Vale a dire che se il tuo compagno non si può immergere, non potrai farlo neppure tu assai probabilmente, capirete quindi che avere tutto in ordine e essere preparati per qualche piccolo inconveniente potrebbe essere fondamentale.
Tempo fa ho postato una foto del mio di Kit, mostrando come in effetti non occupasse poi così tanto spazio, ovviamente non ho la pretesa di affermare che sia il migliore possibile o che si adatti a tutti i sub, diciamo che  è quello che si è prestato meglio alle mie necessità.



Vediamo cosa contiene:
1) O-Ring di varie misure adatte a quelli presenti sugli erogatori e sulle “Caramelle” (O Barilotti che dir si voglia), dal momento che io uso erogatori sia con l’attacco Int che Din.
2) chiave a pappagallo serratubo, brutale ma efficace, da usare come ultima risporsa, i suoi denti intaccano spesso il metallo, non sono esattamente un toccasana per le cromature delle nostre attrezzature.
3) Fascette da elettricista di varie misure e lunghezze, utili per fissare il morso dello snorkel, ganci che si rompono e anche a costruirti dei cinghioli di emergenza per le pinne con l’ausilio di un po’ di sagola marina elastica.
4) una matassina di sagolino di nylon, utile per fare dei lacci per legare l’attrezzatura ad un moschettone se si è rotto quello originale della torcia, di una fotocamera ecc…
5) un classico coltello da pic-nic o coltellino svizzero, io ho optato per il primo per un punto di vista pratico, di solito hanno lame troppo corte per essere davvero utili i secondi a meno di non cominciare a spendere, e per quanto dichiarati inox, vi assicuro che la corrosione salina conosce il suo mestiere.
6) una mazzetta di chiavi a brugola, utilissime per svitare le “caramelle” dalle bombole e per togliere e rimettere i tappi delle fruste sul primo stadio degli erogatori. Lo so lo so esistono degli attrezzi di una nota casa di accessori per sub, che oltre a costare una follia, sono troppo compatti per esercitare la forza quando serve.
7) ferma piombi da cintura, da preferire per ragioni di resistenza quelli in metallo...lo so voi siete dei duri e puri che preferiscono girare la cintura tra un peso e l’altro, io sono nato comodo, e poi me li hanno regalati.
8) una scatolina con dei tappi di ricambio per il primo stadio degli erogatori, utile se vi si rompe una frusta magari di un manometro (e avendone a disposizione un altro su un altro gruppo) dovete richiudere il buco.
9) Chiave inglese regolabile, utile per svitare e riavvitare le fruste, ricordate che alcune case hanno passi e misure loro (vedi Apecks).
10) Pinza multifunzione, che ve lo spiego a fare? È multifunzione!
11) Matita, temperino e gomma, non non siete tornati alle elementari, semplicemente servono per la lavagnetta, se avete con voi open alle prime armi la lavagnetta serve e questi accessori sono imprescindibili. P.S. per le matite non state a prenderle normali e temperarle sino alla misura giusta, la Svezia ci è venuta in aiuto anni fa in questo...non dico altro.
12) Anelli portachiavi, Moschettoni in acciaio inox e in plastica dura, utilissimi per fissare attrezzature al gav e non rischiare di perderle.
13) Grasso al silicone, Cerniere e O-Ring ne vanno pazzi, devo aggiungere altro?
14) Pile ricaricabili e batterie per i dispositivi che in genere uso (Computer, torce, videocamera)
15) Lampeggiatore da attaccare alla rubinetteria della bombola, utile in condizioni di scarsa visibilità o immersione notturna
16) Barilotti o Caramelle, sempre meglio averli con sé, i Diving spesso li hanno da prestare, ma non datelo mai per scontato, specie in barca.
17) Trekking Ligth o fluorescenti chimiche che dir si voglia, se siete stati tanto scarognati che durante una notturna vi si sono spente o allagate entrambe le torce (La fonte primaria e la secondaria di luce), allora questa potrebbe essere l’unica che vi rimane per riguadagnare la superficie.
18) una fettuccia di cordura con due moschettoni e uno sgancio rapido utilissima per attaccare attrezzatura agli anelli del gav
19) Una penna biro, ve lo devo spiegare?
20) due pacchetti di caramelle balsamiche extra-forti, se avete qualche dubbio circa un potenziale raffreddamento, meglio prevenire anche parzialmente che accorgersene mentre si scende e non ce la fai a compensare.
21) Cinghiolo di ricambio per la maschera, come detto in precedenza ve ne sono di universali con il velcro, presi, provati e trovati un po' scomodi.
22) heheheheh lo so è tutto il pezzo che vi state chiedendo a cosa cavolo mi serve un attrezzo di gomma giallo come quello… è uno strumento da cucina atto a svitare i tappi, permette di avere una presa assai più salda, quando avendo le ghiere degli erogatori incastrate lo userete avendone vittoriosamente ragione, e senza rovinarle (come fareste con una chiave a pappagallo), beh dopo fatevi una bevuta alla mia salute .

Come ho già detto si tratta di una lista di oggetti che si basa sui miei bisogni riscontrati nel tempo, aggiungo che anche un piccolo kit di pronto soccorso non sarebbe male da portare, come ho detto non è necessario che portiate tutto voi, basta mettersi d’accordo con il vostro compagno di immersione.

Buone Bolle

Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie"


lunedì 15 ottobre 2018

Il Kit Salva-Immersione (parte prima)



"Poche situazioni sono più frustranti del dover rinunciare ad una giornata di immersioni per una cosa così banale come il cinghiolo di una pinna o un ricambio mancante."







Forse non l’ho ancora detto, ma sono un brevettato con didattica PADI, una delle cose che nel corso mi fu ribadita dai miei insegnanti, era la possibilità che l’immersione poteva andarsi a far benedire per una serie di ragioni tra le più diverse:

1) dimenticare pezzi dell’attrezzatura a casa, perché si è frettolosamente fatto il borsone la sera prima e non lo si è controllato a dovere

2) il peggioramento improvviso delle condizioni meteo (o qualche proprietario di Diving poco corretto che ti da indicazioni troppo ottimistiche)

3) la rottura o perdita di parti dell’attrezzatura essenziali per l’immersione.



Ora, per il numero uno c’è poco da fare, ragazzi tocca metterci testa e non fare le cose di fretta, una buona immersione checchè se ne dica parte da casa tua, quindi con calma e possibilmente in modo metodico ci si prepara l’attrezzatura verificandone lo stato.
Anche per la seconda c’è poco da fare, ma oggi parecchi siti di immersione hanno loro stessi, o li hanno i porticcioli turistici vicini, delle web cam costantemente collegate, quindi fidarsi è bene...non fidarsi è meglio.
Per la terza possibilità, beh esiste il “Kit Salva-Immersione” o “Kit di Ricambi”.
Questo sconosciuto, spesso sottovalutato, che  ha salvato le mie e le immersioni di altri, viene ampiamente citato nel manuale di base Open Water Diver. 


Cito pedestremente il manuale “Poche situazioni sono più frustranti del dover rinunciare ad una giornata di immersioni per una cosa così banale come il cinghiolo di una pinna o un ricambio mancante.
Farsi un kit di ricambi non richiede né troppo sforzo, ne un eccessivo impegno economico, consente invece di ridurre al minimo la possibilità di perdere un immersione per un problema di così poco conto, come la rottura di un cinghiolo.
Un Kit di ricambi si mette insieme raccogliendo tutte quelle cianfrusaglie che si consumano, si rompono o scompaiono nel momento meno indicato, mettendole con alcuni utensili fondamentali in un contenitore a tenuta di umidità e riponendolo dentro la borsa da sub….”.


La lezione continua con un elenco di pezzi che non dovrebbero mancare: Cinghiolo della maschera (oggi se ne trovano nelle fiere con il velcro e si adattano pressochè ad ogni maschera di marca e modello), Cinghioli per le pinne (Io suggerisco anche del sagolino elastico marino e delle fascette da elettricista, O-Rings (guarda bene le taglie e misure che utilizza la tua attrezzatura), Grasso al silicone (Le cerniere delle semistagne e stagne ne vanno pazze, come gli O-Ring delle tue torce subacquee), Reggisnorkel (ve ne sono di assai semplici costituiti da due anelli di gomma uniti da una striscia), Neopreme liquido (serve per piccole riparazioni e se sei fuori per una trasferta di qualche giorno), Nastro adesivo a prova d’acqua (questo non l’ho mai usato), Fibbia a sgancio rapido (si trova nelle fiere o nelle mercerie), Coltellino multiuso (avete presente McGyver?), pinza multifunzione come quelle di marca Leatherman, una chiave inglese regolabile (le varie case differiscono per misura sugli inserti esagonali), cacciaviti (spesso le pinze multifunzione ne sono forniti).
Io aggiungerei un set di chiavi a brugola, lampadine di ricambio (se usate ancora torce alogene), fascette da elettricista di varie misure, anelli portachiavi in acciaio inox, moschettoni inox o di plastica resistente, del sagolino sia elastico che normale di nylon, pile di ricambio(cambiatele ogni stagione usandole e rimpiazzandole), una chiave a pappagallo da idraulico.


Ok so cosa state per dirmi, ma così se tutti ci portiamo tutta sta roba, serve un muletto e un altro borsone; in realtà se siete un gruppo è sufficiente che uno solo di voi abbia tutta questa roba e potreste fare a turno, e poi non occupa poi così tanto spazio.  
Ovviamente esistono già dei Kit in commercio, ma credetemi,  di solito sono molto cari, carini e inutili, più che altro perchè ogni sub ha un attrezzatura personalizzata negli anni e quindi conosce le proprie esigenze da soddisfare e non sono quasi mai uno standard.

Nelle foto vedete il mia che sta dentro uno zainetto che porto al seguito, in genere molti Diving sono attrezzati per rispondere a queste piccole emergenze, ma non datelo mai per scontato, specie in barca.


esempio di kit salva immersione
Il mio kit salva immersione

Mi sono conquistato l’imperitura gratitudine di alcuni grazie al mio kit, ed il ringraziamento di altri per aver pressato che ne avessero uno.
Prossimamente esploreremo alcune “soluzioni creative” per un kit un po’ più “Mc Gyver”, credo che molti rimarranno stupiti vedendo oggetti che non hanno nulla a che vedere con la subacquea, quanto possono rivelarsi utili per essa.
Frattanto… Buone Bolle!




Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie"