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lunedì 5 novembre 2018

Bagni di Lucca: Dentro il Canyon

Foto di Salvatore Fabiano
rampa di accesso al sentiero
"Nel contesto di una natura mozzafiato, il fiume inizia a scorrere lento dentro una gola scavata nella roccia dall'acqua, nei millenni."


Dovete sapere che essere un sub ricreativo, se la “prendi bene” equivale a divenire una sorta di drogato, devi entrare in acqua sempre e il più possibile.
Detta così suona come una sorta di forma di dipendenza, ma credetemi è così nel senso buono del termine, in fondo si tratta di un attività sportiva, che se condotta correttamente dà molte soddisfazioni a chi piace il mare e vuole vivere con esso un rapporto più profondo.
Foto di Salvatore Fabiano
io nel torrente Lima
Ok, c'è chi si immerge anche in lago e in fiume, personalmente nel primo mai stato, ma mi riservo di visitare un sito su cui ho messo gli occhi da tempo, forse l'estate prossima, per il fiume beh...
In località Scesta di Bagni di Lucca (LU), il fiume Lima, affluente del Serchio, esiste, vicino alle Strette di Cocciglia, un sito di immersione piuttosto inusuale.
Nel contesto di una natura mozzafiato, il fiume inizia a scorrere lento dentro una gola scavata nella roccia dall'acqua, nei millenni.
Bisogna andarci d'estate per una serie di ottime ragioni, prima fra tutte l'esplosione di verde dei boschi circostanti e l'acqua più calda in quel periodo (15° Brrrr!) che permette ai più arditi di scendere anche con una semistagna.
Panorami mozzafiato
Il paesaggio subacqueo è senza eguali; certo qui vita se ne vede poca per davvero, a me è capitato di vedere giusto dei grossi girini e basta, manco na' trota, però l'effetto che si crea per effetto del termoclimo che scalda in superficie l'acqua attirando in alto la sospensione, dona all'acqua una visibilità come in aria, quando poi il sole è a picco sul canyon...ragazzi!
Tutte le diverse sfumature dal verde all'azzurro più chiaro ed intenso, ad ogni curva lo scenario cambia, si trovano vere e proprie camere di roccia liscia levigata, con un pavimento di ciottoli e
foto di Salvatore Fabiano
atmosfere particolari e giochi di luce
rischiarate a giorno, in altre la visuale è decisamente più buia (qui portarsi una torcia non è mai un errore) e il paesaggio assume contorni dalla migliore cinematografia dell'orrore degli anni 80'.
Capita ad esempio, di trovare un intero albero con ancora tutte le foglie attaccate, precipitato sotto e passare tra i suoi rami, una sorta di scheletro tetro, nulla di pericoloso sia chiaro, i passaggi sono sempre larghi e agevoli, ma un piccolo brivido (o era “l'acqua ghiaccia”?) vi verrà.
Poi... alzate lo sguardo alla superficie e li in certi tratti potete quasi vedere come se non esistesse l'acqua sopra di voi ma un vetro.
Io ci sono stato in un pomeriggio d'estate, Calafuria non era praticabile, causa meteo, quindi Salva e Batta che c'erano già stati altre volte mi convinsero della bontà di questa immersione.
Foto di salvatore Fabiano
Scesta - Bagni di Lucca
Fondamentale arrivare li con una sola auto, non è che ci fosse tutto sto gran parcheggio, scaricate le attrezzature, ci siamo cambiati e preparato gli scuba nel portico di un antica chiesetta in pietra (merita essere vista), poco sotto il piano stradale da cui si accede da una stradicciola pavimentata a ciottoli e pietre,  dividendo lo spazio all'ombra con un gruppo di scout (specie non autoctona che infesta quei boschi ahahahah!). Li attaccato c'è il vecchio ponte in pietra, che permette di dare uno sguardo di sotto e rendersi conto di quanto sia profondo il canyon.
Si accede al luogo di immersione, un ansa che si allarga fino a formare un grosso laghetto (chiamato non senza una ragione “Laguna Blu”) costeggiato da una spiaggetta sassosa, che fa da ingresso alla gola di pietra calcarea tra le rocce, oltrepassando il ponte, passando dinanzi alla sede del Canyon Park
Foto di Fabrizio Gandino
Laguna Blu
– Parco Avventura e poi giù per un sentiero (anche questo più trafficato di una autostrada a ferragosto durante una “partenza intelligente”, di scout, escursionisti e patiti del canyoning su gommoncini.
Sì perchè ragazzi, questo posto è piuttosto conosciuto da queste parti, il Canyon Park poi offre tutta una serie di attività anche per i “non subbi”, è assolutamente normale durante l'immersione alzare lo sguardo e vedere (dove l'acqua lo consente), tavole e gommoni passarti sopra la testa e al termine della traversata della gola, che sfocia in un ansa chiusa tra le rocce a picco in una vista mozzafiato (parola che ricorre spesso pensando a quel posto), qualcuno passare sopra di voi su un ponte tibetano.
Foto di Antonio Battaglini
Tornando al ragguardevole pomeriggio in questione, optai per la saggia decisione di portare giù prima lo scuba montato e le pinne e poi scendere vestito con il resto dell'attrezzatura, scelta che visto il gruppo di scout presenti (era la stagione riproduttiva?), si rivelò basilare per la mia sopravvivenza, visto il caldo torrido appena mitigato dalla frescura del bosco.
Entrati nella Laguna Blu, ci si inabissa subito con un rapido dislivello di circa quattro metri verso il fondo della gola del canyon, e qui comincia l'avventura fatta di paesaggi a dir poco stupendi.
Come ho detto precedentemente, qui vita subacquea ne vedi poca, se sei fortunato forse qualche trota e dei girini, ma per il resto la sensazione è stupenda in ogni passaggio.
Foto di Fabrizio Gandino
Salvatore Fabiano
Capita durante l'immersione di trovare qualche oggetto caduto a qualche esursionista o trascinato giù dalla pioggia nel dirupo, recuperatelo e portatelo su come abbiamo fatto anche noi, vedetelo come un piccolo prezzo da pagare per continuare a mantenere questo posto incontaminato com'è oggi.
C'è gente che fa questa immersione anche quattro, cinque volte a stagione, quel che mi lascia perplesso è che sono gli stessi che trovano la scogliera di Calafuria, troppo faticosa... parliamone...quel sentiero con l'attrezzatura indosso ucciderebbe un toro.
Per il resto, credo che le immagini che ho postato qui, parlino da sole; un esperienza da fare? Sicuramente sì, ma non esiste un diving lì, quindi ragazzi le bombole ve le dovete portare da casa, a patto di portarsi una muta che ti tenga al caldo e non sentire il freddo è un immersione
Foto di Salvatore Fabiano
Canyon del fiume Lima
tranquillamente alla portata di un Open, non c'è il rischio di perdersi e nel punto più fondo l'acqua supera di poco i nove metri, con dei consumi accettabili basta anche una bombola da dieci litri.
Arrivati al fondo e riemersi, avete la scelta: o vi reimmergete e rifate il percorso al contrario, o pinneggiate in superficie lasciandovi trasportare dalla flebile corrente (ma qui ve la vedrete con tutto quel che galleggia in quel momento sul torrente).
Spero di avervi fatto venire la curiosità quindi Buone Bolle!

Data Immersione: 10 luglio 2016

Attrezzature:

Computer: PUK Mares
Gav: OK 3000 Freeshark
Octopus: Primo stadio MR2 Mares, M5 Oceanic,  Secondi stadi Mares Rebel – Seacsub
Calzari : 2,5 mm Seac Sub
Calzari Scarpa: 5mm Tribord
Muta : Hyperterm 6,5mm Mares
Sottomuta: 2,5mm Tribord
Pinne : Mares Avanti 4
Maschera: Italica Seac Sub
Immersione da terra - Scesta - Bagni di Lucca (LU)
Temp. Acqua: 14 C°

Fabrizio Gandino
"Subacqueo di superficie"

Foto di Tina Gori

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