Cerca nel blog

giovedì 11 ottobre 2018

Subacquei... gente seria - 1

In fondo al mare ci si trova un po' di tutto ormai, guerre, inquinamento, diportisti della domenica, burloni creano occasioni particolari, ed allora fai fatica a non scoppiare a ridere dentro gli erogatori.

la prima foto mi è stata inviata da un amico, il titolo potrebbe tranquillamente essere "Non ha frenato in tempo".
Quello che si vede è una moto BMW con annesso sidecar della seconda guerra mondiale, io direi perfettamente conservata.
Credo che l'immagine si commenti da sè non credete?


P.S. non ho idea di dove e chi l'abbia scattata, se avete notizie fatemelo sapere


La seconda foto è emblematica della subacquea ricreativa e di una condotta coscienziosa. È noto a tutti che durante le immersioni ci si disidrata un po' (cavolo sei circondato dall'acqua ma ti disidrati, non vi sembra una presa in giro?), il sub qui raffigurato ci sta mostrando quali sono le sue intenzioni appena riemerge, assai presumibilmente ritengo.
Molti tra voi che vi siete immersi in quelle acque avranno riconosciuto il luogo: "Lo scoglietto" dinanzi a Portoferraio, Isola d'Elba.
Ringrazio, Michele Moffa,  il sub della foto per essersi prestato.


Buoni scatti e Buone Bolle!


Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie"


lunedì 8 ottobre 2018

“Casio Divers Club” , Il Club di subacquei più piccolo del mondo



Tutto ebbe inizio “per colpa” della smisurata passione per il mare di Roberto Puzzarini, un tranquillo geometra in quel di Badi – Castel di Casio, la cui a vista sul bacino di Suviana non gli bastava, non c’era abbastanza acqua per lui, forse.
Formatosi alla scuola della leggendaria Scuba Teknica di Andrea Neri, insieme al suo Buddy storico Maurizio Bachi, iniziò a muovere le prime pinnate; dovete pensare che a quei tempi la subacquea ricreativa come la intendiamo oggi, cominciava a muovere i primi passi, di fatto ogni tizio che entrava in acqua con una bombola sulla schiena senza farlo per mestiere era una sorta di pioniere e ambasciatore al contempo.
Con il tempo raccolse intorno a sé uno sparuto gruppo di subacquei con cui iniziare a fare puntate nell’arcipelago toscano e sulla riviera ligure, tra questi spiccavano Gianni Mattarozzi e Gianni Balduccelli (detto il Prof), quest’ultimo famoso per due sue capacità a dir poco leggendarie: una abilità da scofanatore di spaghettate olimpionico e altresì il dono di compensare in discesa con qualsiasi movimento del corpo.
Nasce così il primo embrione del Casio Divers Group, "uno dei più piccoli club di Subacquei d’Italia e forse del globo", come ama spesso ricordare Roberto nelle sue presentazioni.
In effetti ha quantomeno dell’incredibile il radicamento che questo gruppo di amici in primo luogo e di immersione in secondo, ha avuto in un enclave montana dell’Appennino Tosco-emiliano (praticamente sotto casa di Francesco Guccini) non proprio vicinissima al mare.
Anno dopo anno attraverso una passione grande quanto il mare e con un impegno che solo quest’ultima può nutrire, Roberto e i suoi si sono ritagliati uno spazio nel panorama associativo culturale dell’Alta Valle Reno, sino a sconfinare in un solidalizio ormai ventennale con il CentroServizi Diving – Associazione Uomo Ambiente di Tina Gori di Quarrata.
Cosa fa il Casio Divers Group? Beh organizzerà corsi e immersioni per i suoi membri direte voi… non solo. In realtà il Gruppo fa parte di una dimensione culturale di associativismo più ampia e variegata del “Gruppo Casio” (di cui il gruppo è una sezione) , un associazione con finalità ludico-culturali di Castel di Casio (BO).
Inoltre le collaborazioni con l’associazione “Uomo Ambiente” e la natura stessa aperta e gioviale di Roberto lo avevano portato a considerare un idea che sarebbe diventata vincente: comunicare anche ai non sub la sua passione.
E come? Attraverso la fotografia, i filmati, i colori, le forme di un mondo che le persone conoscevano solo marginalmente, Porretta Terme era lontano dal mare? Beh lui avrebbe portato il mare ai Porrettani!
Aiutato anche da Gianni Mattarozzi, speacker per passione di una radio locale di Silla di Gaggio Montano, RDM (Radio Dimensione Musica), iniziarono a parlare e far conoscere le attività e la subacquea anche radiofonicamente.
Dalle prime proiezioni di diapositive in piccole sale parrocchiali, e sedi comunali, il riscontro sempre maggiore di pubblico e consensi, specie delle famiglie, lo aveva incoraggiato ad andare avanti, sino ad iniziare una proficua e costruttiva collaborazione didattica (pro bono) con le scuole elementari dell’Alta Valle Reno.
L’effetto fu dirompente, i bambini arrivavano a casa entusiasti citando nomi di pesci e creature sino ad allora sconosciute, le maestre integrarono nel percorso didattico di scienze naturali le lezioni di Roberto sulla fauna e flora marina, con largo entusiasmo dei piccoli studenti e dei docenti.
Da qualche anno inoltre, oltre alle dimostrazioni/prove gratuite in piscina di immersione con respiratore e bombole, grazie alla partecipazione di Tina Gori e dell’immancabile amico Maurizio Bachi, che adulti e bambini aspettano con un misto di desiderio e curiosità, si è affiancata la collaborazione didattica della “settimana dello sport”, dove gli
studenti più grandi delle medie possono scegliere di provare l’emozione di respirare sott’acqua in piscina.
A questo punto arrivo anch’io, credo fosse un giugno 2015, quando durante una manifestazione pubblica del Gruppo Casio, alla quale eravamo presenti con un piccolo gazebo anche noi della sezione subacquea, parlando del più e del meno, venne fuori che avevo iniziato a raccogliere le conchiglie (gusci vuoti) dal litorale e avevo cominciato a studiare per imparare a riconoscerle.
Roberto colse la palla al balzo, e mi chiese di imbastire un progetto didattico volto a far conoscere il mondo dei molluschi ai bambini e ai loro genitori.
L’idea che si fece strada nelle nostre teste era un piccolo percorso conoscitivo delle conchiglie più comuni che un genitore e un bambino a spasso insieme per la battigia avrebbero potuto trovare, da lì dargli i primi rudimenti di biologia marina, usando la curiosità come chiave d’accesso alla conoscenza e attraverso questa al rispetto per il mare.
Il progetto è andato avanti con pieno successo, sebbene subordinato alle attività di famiglia e lavorative dei membri del gruppo.
Tempo fa, discutendo con una collega di lavoro, mi disse che uno dei suoi gemelli era tornato a casa da scuola, non sapendo che ero stato lì, dopo una mia lezione, aveva iniziato a sciorinare i nomi di ogni conchiglia che vedeva … che dire, sono soddisfazioni.
Ad oggi il Casio Divers Group, può vantare una rassegna stampa locale di tutto rispetto circa le sue attività, ma questo è nulla rispetto all’entusiasmo dei bambini quando riconoscono in giro in nostri sub che hanno conosciuto in piscina o a scuola.
Forse un Bambino che oggi ama il mare diverrà un adulto che lo rispetterà a sua volta ed insegnerà lo stesso ai suoi figli? Un bel sogno forse, ma qui, in questo sperduto angolo dell’Appennino un piccolo gruppo di amici, un piccolo gruppo di subaquei ricreativi non si è limitato a sognarlo e basta.

Buone Bolle



Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie"



Il Segreto del Mare

Foto di Fabrizio Gandino



"...Ma in ogni sua forma c'è sempre un messaggio chiaro che ci dà: RISPETTAMI E NON ABBASSARE MAI LA GUARDIA"



Il mare per me  custodisce un segreto,
che mi incuriosisce e mi seduce... 
come un eterea attrazione, 
mi porta sempre nei suoi abissi ...  
è una smania ...
e' dipendenza... 
mi accoglie ... 
a volte mi rifiuta..  
basta ascoltarlo, lui è vivo
e comunica con ognuno di noi, 
che con umiltà e rispetto sanno interpretarlo...
Immergersi è una connessione tra la natura e la nostra anima... 
laggiù siamo tutti più autentici ...
non si può ingannare nessuno con le  PAROLE... 
là è tutto silenzio 
e ciò che conta davvero è l'equilibrio della nostra mente 
con l'intensità della natura ... 
è il mio vaso di Pandora,
è il mio santo Graal, 
è la mia preghiera... 
il mare sa darmi davvero TUTTO ...  
il mare è maestoso, 
è imprevedibile, 
è capriccioso, 
è potente, non è mai uguale, 
ma in ogni sua forma c'è sempre un messaggio chiaro
che ci dà... "rispettami e non abbassare mai la GUARDIA"


 "R"

Immagine estratta da un fotogramma di un video di Salvatore Fabiano

sabato 6 ottobre 2018

Sembra un fiore ma...: Lo Spirografo


Non capirò mai l’ossessione di Salva per gli spirografi e le gorgonie, no insomma parliamone, belli eh..belli si...ok...no belli… ma dopo un po’ ci hanno rotto… Voglio dire hanno esteticamente il loro gran bel perché, ma io adoro vedere la vita muoversi attorno a me, lo spirografo che come un fiore si dischiude alla corrente e si ritrae non appena sente un movimento vicino a sé può essere affascinante le prime volte, ma poi come tutti i miracoli, nel ripetersi perdono un po’ della loro magia e meraviglia.

Foto di Fabrizio Gandino
Le gorgonie più o meno la stessa cosa, adoro il loro colore rosso acceso quando il fascio di luce le colpisce, ho delle foto spettacolari di Marco Moretti che mi ritraggono con loro e lo ammetto sono uno spettacolo della natura (io rovino la visuale :P), specie in quell’esplosione di colori, ma per trovarle specie a Calafuria, tocca scendere un po’ e si muovono solo se c’è un po’ di corrente.
Ok ok lo so, io ho una mia filosofia, la vita spesso la trovi dai 25 metri in su, sciami alici che si muovono all’unisono, piccoli banchi di saraghi, le sarpe che luccicano tra la posidonia o gli avanotti blu elttrico-viola delle onnipresenti castagnole tanto ben descritte da Elena , i polpi sinuosi sul fondo, le cernie per lo più sfuggenti, le corvine nella loro livrea di pinne gialle...insomma avete capito.

foto di Fabrizio Gandino
Persino i murici (Bulli di mare o bocconi) che si muovono sugli scogli alla ricerca di qualche preda morente o un altro mollusco rivestono più interesse x me, ma ogni tanto mi capita di ricredermi.
5 Ottobre 2018, ero a Calafuria con Florin, io avevo un giorno di ferie inatteso e lui il suo riposo settimanale dal lavoro in feriale, di solito proprio per questo ha difficoltà a trovare un buddy, quindi abbiamo colto la palla al balzo.
Immersione non iniziata benissimo, io che scopro che la bombola è stata caricata a 150 bar… devo fare un discorsetto a qualcuno prima o poi, vabbè ci si arrangia e per fortuna c’è il diving.
Poi l’acqua cristallina nel golfetto da far sperare in un immersione modello Costa Smeralda, sconfessata non appena si arriva alla prima delle targhe all’uscita, vento che spinge da terra verso Quercianella.

Foto di Marco Moretti

Di sotto la visibilità non è il massimo e pare che peggiori più ci si allontana dalla scogliera, non ci allontaneremo molto, la fonte d’aria alternativa di Florin se ne andrà in erogazione continua e non ci sarà verso, se non chiudendo in fretta e furia il rubinetto...immersione finita si rientra.
Tuttavia all’andata, vuoi per i cambi di corrente, vuoi per la quasi totale assenza di natanti in acqua, e la pari penuria di sub che si bagnino i calzari in questa giornata ventosa e coperta, vedo un po’ di pesce muoversi.
Non l’ho cercato, a dire il vero era in traettoria ad alcune Donzelle che volevo filmare, ma eccolo lì, uno spirografo, segnalo a Florin che vorrei riprenderlo, lui male interpreta e capisce che come Salva, voglio riprenderlo con lo spirografo si avvicina e questo...si chiude. Vabbè! Forse uno dei tanti auspici che ci stanno dicendo che era meglio se stavamo a casa? Le donzelle comunque, facendo fede al loro nome vi danzano intorno al tubicino ed io comincio a riprendere, ma ecco sembra che qualcosa si muova, ed eccolo, millimetro dopo millimetro riemergere la corona dello spirografo.
Foto di marco Moretti
Di solito quando succede che si ritraggono ce ne andiamo, l’aria qui sotto è preziosa, e attardarsi seguendo gli umori del parente prossimo di un lombrico non è il caso.
Tuttavia eccolo lì fiorire sotto i nostri occhi e dischiudersi alla corrente, ci si abitua ai miracoli, perdendo la percezione e la bellezza di essi, per fortuna ogni tanto capita che qualcosa ci ricordi di tornare un passo indietro.
Venendo a noi e dando qualche dato a chi legge, lo spirografo, come molte creature marine il cui aspetto può indurre in errore, non è un vegetale, ma un animale, che vive nei nostri mari anche a grandi profondità, questo che vedete nel video era a non più di 18 metri anche meno.
Di solito sono abbarbicati a qualcosa di piuttosto solido e ancorato come un grosso sasso o la parete di roccia di uno scoglio.
Mi ricordo una volta in cui una solerte sub fervente ambientalista, non vide questo tubicino ancorato ad un grosso tubo di plastica, semisepolto sul fondo e decise che quell’oggetto andava rimosso e riportato in superficie per essere conferito come rifiuto, iniziò ad agitarlo per disincagliarlo tra gli sguardi orripilati miei e di Salva che urlavamo negli erogatori sbracciandoci per dirle di smettere…cosa che fece. Quando riemersi più tardi, le spiegammo cosa stava facendo la poverina arrossì fino alla radice dei capelli, speriamo che lo scombussolato spirografo si sia ripreso dal trauma :).

Video di Fabrizio Gandino
clicka sull'immagine per vedere il video della fioritura dello Spirografo



Dominio: Eucaryota

Regno : Animalia

Sottoregno: Eumetazoa

Ramo: Bilateria

Superphylum : Prostomia

Phylum : Anelida

Specie: Sabella spallanzanii (Gmelin, 1791)

Genere: Sabella

Famiglia: Sabellidae

Corpo: Vive all’interno di un tubo di consistenza cartacea, prodotto dall’occupante e nel quale vi si ritrae alla prima avvisaglia di minaccia. Provvisto di branchie filiformi e ghiandole mucose nella zona cefalica, utili alla cattura del placton e detriti di cui si ciba.

Aspetto: Tubo cartilaginoso, da quale emergono alcuni ciuffi concentrici di colorazione giallo-marrone o marrone scuro e bianco.


Bibliografia :

Trainito, Baldracconi, Atlante di flora e fauna del Mediterraneo, Milano, Il Castello, 2014

Attilio Rinaldi, Atlante della fauna e della flora marina dell’Adriatico Nord Occidentale, Imola, La Mandragora, 2017


Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie"


venerdì 5 ottobre 2018

Castagnole

Foto di Fabrizio Gandino
Banco di Castagnole Loc. "Punta delle Oche" isola di San Pietro (CI)





La prima volta che mi sono immersa in mare con le bombole era fine agosto 2017.


Di creature marine io so tutt’ora poco o niente, ma all’epoca “niente” era anche troppo. L’unica conoscenza di pesci marini in mio possesso era quella del banco pescheria, e solo perché ogni cesto è regolarmente corredato di una targhetta col nome dell’animale in mostra. Più o meno quello che mi capita coi funghi: ahhhh se c’è scritto il nome li riconosco! Peccato che nel bosco…

In più in mare quei pesci che vedo sempre immobili e quindi assolutamente analizzabili da ogni parte, hanno la tendenza a muoversi: sono dispettosi! E poi la maschera, la luce… insomma mica sembrano gli stessi dei libri e delle descrizioni.

Di pesci di acqua dolce so qualcosa in più, poco, perché ho tenuto un acquario e poi certo le trote sono trote.

Detto questo, scendo in acqua e gironzolo vicino all’istruttore quando vedo dei piccoli pesci blu elettrico. Che caspita ci fanno dei “simil neon” in acqua salata, qui?

Foto di Fabrizio Gandino
avanotti di Castagnole

Naturalmente non erano neon, simpatici pesciolini di acque tropicali, che abitano molti acquari, ma non mi aspettavo proprio di vedere quel colore in mare.

Appena fuori dall’acqua ho subito chiesto chi fossero quelle gocce coloratissime, magnifiche.

Erano avannotti di castagnole, pescetti assai simpatici, numerosi, nei ancora pochi tuffi fatti li ho sempre visti, ma assolutamente insignificanti come colore: la livrea adulta è castano scura con riflessi gialli. Non è raro vedere esemplari che stanno cambiando il colore da blu a marrone, dalla coda verso il capo, che risultano metà di un colore e metà di un altro.

Se poi qualcuno sapesse e volesse raccontarmi perché mai i piccoli siano così sgargianti e quindi immagino più facile preda, gliene sarei grata.

Un’ultima cosa: i miei amici esperti, in un’altra immersione, prima di scendere mi hanno avvisato: se vedi le castagnole, stai attenta che probabilmente ci saranno i barracuda: sono i loro snack preferiti!



Avevano ragione: il branco di Chromis chromis era seguito da alcuni barracuda, i primi che io abbia avuto modo di vedere, ma questo lo racconterò un altra volta.


Foto di Fabrizio Gandino
Castagnole nel parco Marino di Portofino

Specie: Chromis chromis (Linnaeus, 1758)

Genere: Chromis

Famiglia: Pomacentridae


Corpo: ovale, compresso lateralmente, di piccole dimensioni (15 cm)

Testa: corta, bocca obliqua

Pinne: caudale fortemente incisa

Occhi: giallo con pupilla nera

Livrea: avannotto: blu elettrico, blu cobalto

             adulto: castano scura, riflessi gialli

Comportamento: gregario


Foto di Fabrizio Gandino
Castagnola sui fondali di Calafuria (LI)





Bibliografia: Notari, Rivoira Biodiving ambienti e organismi nel Mediterraneo, Magenes Editoriale 2013

Elena


Scarto di Fabrizio Gandino














Galleria Fotografica



Salvatore Fabiano





Fabrizio Gandino