Il giglio di mare è
una pianta piuttosto diffusa in alcune spiagge di Alghero. La prima
volta che l’ho visto, lì nella sabbia, me ne sono innamorata,
perché amo le bulbose in genere e per il suo candore che riflette i
raggi del sole: immaginate estate assolata e calda e questi fiori
immacolati che sembrano sfidare con la loro bellezza ambienti
difficili, in questo caso sabbia, vento e acqua salata – me le
immagino bagnate dalle gocce di mare durante le mareggiate -, oltre a
quella piovana come a dire: in ogni luogo, in ogni situazione si può
vivere appieno e portare bellezza.
E’ bellissimo
vedere un “prato” di Pancratium maritimum fioriti ad un passo da
dove ti immergi o fai un bagno o ti sdrai a prendere il sole. A me dà
un senso di calma e di… speranza.
Lo chiamano anche
narciso marino, con quale condivide la stessa famiglia, quella delle
Amaryllidaceae.
I semi sono
leggerissimi e spinti dal vento possono arrivare all'acqua dove
galleggiando possono andare a colonizzare nuovi siti.
Sembrerebbe che sia
menzionato perfino nel Cantico dei Cantici ed è emozionante per me
sapere di condividere questa meraviglia insieme a milioni di uomini
che leggono lo stesso Libro da secoli e che qualcuno lo abbia tenuto
così tanto in considerazione da immortalarlo nel Canto d'Amore per
eccellenza.
Foto di Elena
Famiglia:
Amaryllidaceae
Genere:
Pancratium
Specie:
P. maritimum
Bibliografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Pancratium_maritimum
http://www.torredelcerrano.it/archivio-news/il-giglio-di-mare-la-pianta-che-nuota.html
http://www.torredelcerrano.it/archivio-news/il-giglio-di-mare-la-pianta-che-nuota.html
Sotto
Stavo
“tranquillamente” ravandando sul fondo: il mio assetto era
peggiore di quello ancora pessimo di oggi e cercavo di capire come
riuscire a non arare la sabbia, neanche fossi una cercatrice di
oggetti preziosi perduti nel mare, quando mi passa davanti un'alga
rossa. La osservo un momento, poi sposto l'attenzione altrove. Il mio
buddy mi richiama, si avvicina all'alga, la sfiora e questa si muove.
Forte penso io, evidentemente c'è una piccola corrente. Fabrizio (il
buddy) nota che non ho capito nulla e ripete il gesto e finalmente mi
si accende una lampadina (ebbene sì, sono lenta): quella cosa si
muove! Finita l'immersione Fabrizio mi dice che è un giglio di mare
e io lo guardo molto perplessa: i gigli di mare li conosco e non sono
così! Una volta a casa mi metto alla ricerca della strana creatura
su libri ed internet. Ebbene QUESTO giglio di mare è un Antedon
mediterranea. Buffo invertebrato davvero. Lo vedrei bene in un film
horror però: il suo movimento ha un che di inquietante e mi
aspetterei di vedere all'improvvisono una grande bocca piena di denti
aguzzi che vuole mangiarti, e non sarei tranquillissima a trovarmi in
una prateria di questi gigli!
Foto di Marco Moretti |
Sopra e sotto:
sopra una pianta che
“nuota”
sotto un
invertebrato che pare un'alga qualsiasi ad un'occhiata distratta.
Giglio di mare fotografato a Calafuria (LI) |
Famiglia: Antedonidae
Genere:
Antedon Specie: Antedon mediterranea
Bibliografia
Gianni Neto, Flora e
fauna marina della costa livornese, Editrice La Mandragora, 2004
Nessun commento:
Posta un commento
il tuo intervento verrà pubblicato non appena letto dalla moderazione. Grazie del contributo