(i nomi dei partecipanti sono stati cambiati per proteggerne l'identità) Tratto da una storia vera (no non è vero, ma fa figo scriverlo)
E' un'altra sera buia, di quelle sere tardo invernali con paraculamenti climatici primaverili in cui, anche i marinai di lungo corso, con i tatuaggi stile Popeye, con il naso rubizzo di birra Icnusa e spellato dal sole, si ingozzano di Oki e Voltaren nelle loro case.
Le chiglie delle barche all'ormeggio nel porticciolo, sostano placide prive dello sciabordio delle onde, dato dal riparo loro offerto da un cabinato di una trentina di metri, il silenzio è rotto dagli urletti di un gruppetto di sgallettate provate da una giornata tra shopping e spa, che avremo la sfiga di vedere dalla D'Urso prima o poi. Anche i gabbiani si sono rotti i sacrosanti del briatoresco bordello e sono andati ad appollaiarsi sulle antenne TV sfrattando i piccioni.
Ancora furtivi figuri si muovono nell'ombra, rasentando i muri, di questa città nella notte senza luna.
Sagome scure fasciate nei loro giubbotti pieni di bandiere bianche e blu, rosse bandate di bianco ... la porticina di uno stabile si apre cigolando, più e più volte, mentre, uno dopo l'altro vi scompaiono all'interno. Tutti meno uno.
In questo scenario lui spicca come una confezione famiglia di bastoncini Findus in mezzo ad un banco di merluzzi dell'Atlantico. Un lungo impermeabile alla ispettore Clouseau che si allargava intorno a lui in "pavarottesca" guisa. Sguardo basso e furtivo, un cappellino da baseball con la visiera calata sulla fronte, Ray-ban a specchio ed una mascherina FFP2.
In sala le solite facce, ora sono una venticinquina al massimo, l'uomo alto dinoccolato, con i capelli cortissimi invita tutti ad accomodarsi . Il nuovo arrivato, rimane lungamente sull'uscio, quasi a soppesare se entrare o meno. "LA PORTAAAA FA CORRENTE!!" urla una voce stizzita. Si tratta del vecchio sub con la bombola di ossigeno sulla sua carrozzina, accanto a lui il giovane sub della volta scorsa.
Il nuovo arrivato si decide, infila subito le mani sotto il soprabito a tendone, ma come se un subitaneo pensiero lo avesse dissuaso le ritrae. Prova ad entrare, ma il suo impermeabile cozza lateralmente contro entrambi gli stipiti con un rumore sordo/metallico ad ogni suo ripetuto tentativo di incedere, come l'ultimo inchino della Costa Concordia, alle Scole del Giglio. Alla fine, dopo tre minuti di tentativi, riesce ad entrare mettendosi di lato e con evolute contorsioni, entra e chiude la porta. Si fa strada tra le sedie, urlando e alcune, spostandone altre e attirandosi un paio di maledizioni tra i denti, quando incontra un paio di ginocchia di chi si è già accomodato.
Tra i pannelli i soliti discorsi nostalgici:
“Eh ai miei tempi avevo un maschera Mares Portofino , era una di quelle in gomma ad oblò, e dovevi compensare senza mani o scendere giù con uno stringinaso mica come adesso ...”
“...e le pinne? Vogliamo parlare delle pinne!?“
“Eh...le GTX della Mares non galleggianti...che spinta!...che tempi!!” gli fece eco l'altro...
Il nuovo arrivato si guardava nervosamente in giro, grondando di sudore, visto che continuava a tenere addosso e chiuso, al chiuso (giusto per ribadire eh) l'impermeabile, come un maniaco sessuale che aspetta di esibire i propri gioielli di famiglia, ma con intenzioni opposte.
I discorsi tra i capannelli di sub si accavallavano in un brusio di fondo crescente, che sembrava innervosire non poco l'uomo in impermeabile.
La solita coppia di arzilli vicino al giovane occhialuto di Sharm berciava di strani riti che parevano sfidare le leggi della fisica e della chimica ...”compà i neosubbi sanno come si accende una sigaretta sott'acqua? Solo accendere eh! Che i veri subbi non fumano"
"E aprire e bere da una bottiglia di Asti spumante in immersione in apertura di stagione!?... Eh i fondamentali che non insegnano più...”.
Il giovane di Sharm, ascoltava in silente adorazione, gli eroici racconti del vecchio anossico sulla sedia arotelle e di un suo amico.
“Mi ricordo che con la due pezzi 5+5 si andava giù a gennaio, riemergevi che nevicava, ma noi imperterriti, viola di freddo e a piedi nudi...”
“ora però hai l'artrite e i reumatismi vecchio mio” rispose ridendo il suo dirimpettaio.
L'uomo che aveva, aperto la sede si fece strada tra i capannelli invitando tutti a sedersi, nelle sedie libere disposte in cerchio.
“Bene ragazzi benvenuti a questa riunione, per quelli che sono qui per la prima volta, vi invito a presentarvi .”
L'uomo in impermeabile cercò di farsi piccolo piccolo, ma quando occupi lo spazio di una Fiat 850 è inevitabile che tutti gli sguardi si puntano su di te. Il giovane occhialuto, animato da solidale trasporto si alza per dare una pacca sulla spalla d'incoraggiamento all'ultimo arrivato, ma prima di raggiungerlo, la caviglia destra sbatte contro l'impermeabile; un rumore sordo rompe il silenzio, seguito da una tipica espressione linguistica livornese "il budello di tu..." che sibila saltellando su un piede.
L'uomo s'alza, forse vuole scappate via, ma il conduttore della serata lo prega di fermarsi, in fondo sono tutti lì per lo stesso motivo. Alla fine raccoglie il coraggio, si leva il cappellino,la mascherina e gli occhiali, il silenzio precipita nella stanza per alcuni istanti.
Qualcuno lo riconosce, "È Andrea " sibila sottovoce il vecchio anossico " non lo vedevo dall'ultimo corso di aggiornamento, un tempo era un grande sub".
Raccoglie il coraggio e poi parla, “Buonasera sono Andrea....e ...”.
(Coro) "Buonasera Andrea"
"...e sono...e sono..." Il tempo si congela, come Zorro che si rivela al Sergente Garcia, in uno svolazzo l'impermeabile si libra per alcuni istanti nell'aria, per poi ricadere sul vecchio in carrozzina, che impreca maledicendo chi ha spento la luce.
La nuova visuale rivela, agli occhi dei presenti, il motivo di tanto ingombro: due bombole. Una per lato, a bandoliera che spenzolano ai fianchi. Un groviglio di fruste di alta e bassa pressione, pareva il frutto del lavoro di un gatto nevrotico incazzato e sotto steroidi buttato dentro un gomitolo di lana, annodate intorno al corpo come i tentacoli di una piovra.
"...e sono un sub side-mounter" termina con un singhiozzo.
La temperatura in sala si abbassa di alcuni gradi, il vecchio anossico riguadagna la luce togliendosi di dosso l'impermeabile, socchiude gli occhi e vede le bombole, è lui il primo ad urlare: "Abominio!!!!".
Gli altri gli fanno subito eco, "non ci hai le palle per portare un Bibo!", "Non hai le palle neppure per un mono 15 litri!", " Già avere due cose appese di lato...dà un identità a quel che sta al centro..." rincara un vecchio sub più bilioso di altri .
Il conduttore interviene per sedare gli animi e ammonire i più facinorosi.
Colpi di tosse e brontolii di disapprovazione, un "levati la muta, "un sei" un vero subbo" dall'ultima fila. Il conduttore della serata si alza allargando le braccia verso gli astanti in un invito alla calma e tolleranza. "continua ti prego" aggiunge all'indirizzo di Andrea.
"Io...io...l'ho fatto per la schiena!" Singhiozza di nuovo. Ed ancora una valanga di improperi: "tutte scuse!!! Manco un passo del gigante decente sei capace di fare!", "E la mia di schiena?! Ogni volta che in barca devo stare con il Bibo in piedi, in fila, ad aspettare uno di voi ? che entriate e poi vi passino le bombole e poi vi leviste dalle...".
"Basta ragazzi!! O dichiaro chiusa la riunione! Un po' di tolleranza via!... Continua Andrea".
"Avevo terminato un corso di aggiornamento da poco, ed un amica di vecchia data mi avvicinò per propormi un seminario gratuito di aggiornamento, mi disse che era una cosa bella. Nuova, che serviva a quelli come noi, niente da temere..."
"Bastardi...fanno sempre così quando devono rifilarti un altro corso ..." Sibila sottovoce il vecchio sulla sedia a rotelle."Hanno venduto un set di pentole a mio cugino nello stesso modo" gli fa eco un altro.
"Mi portarono così al lato side-mount della subacquea...mi dissero che era semplice... Dissero che l'immersione inizia respirando dalla bombola di destra (la bombola al lato destro del sub) … e termina con il subacqueo che respira dalla bombola alla sua sinistra. Ma già lì andavo in confusione persino con le indicazioni stradali del navigatore satellitare...e poi la destra è quella con cui si scrive. Ma io sono mancino..." Le parole terminano con un singulto, attimi di silenzio, non vola una mosca, riprende il suo racconto.
" Ci dissero che bastava un po' di matematica, che il subacqueo abbia elaborato i suoi volumi di gas e sappia quanti bar siano un terzo e quanti bar rappresentano la metà di uno di questi terzi. Che avremmo iniziato la nostra immersione e respirando dalla bombola di destra finché la sua pressione sarebbe scesa di 30 bar, e poi si passa alla bombola di sinistra. Si sarebbe respirato da questa fino a quando la sua pressione scende di 60 bar, e quindi torna alla sua bombola di destra e poi dalla bombola di destra fino a quando la pressione è scesa di 30 bar e poi...poi tutto si fa confuso... Base per altezza sul quadrato dell'ipotenusa diviso due per la tang di 20... Io che mi incasino ancora oggi con le frazioni, come in terza elementare."
Un altra pausa, poi riprende " durante la prima immersione di prova, dopo il terzo scambio di erogatori ho preso per sbaglio, quello del mio compagno. Lui il mio e ci siamo intrecciati le fruste in un nodo gordiano. Ci sono volute tre ore e 4 stage decompressivi per scioglierci...ma poi preso dal panico, ne ho reciso alcune di queste con il coltello.. Riemerso sono scappato...dalla vergogna sono con ancora addosso le bombole e giro così da allora... Vi prego liberatemi!!! Ho sbagliato lo so! Vi supplico, se mi liberate non userò altro che un jacket, neppure un gav sacco posteriore...vi supplico!!".
Tanto accorato è l'appello, da sciogliere i cuori anche dei più duri e ortodossi, come meduse dopo una mareggiata sotto il solleone, alla spiaggia del Calambrone (che bravo, ho fatto pure la rima, tiè) qualche lacrima riga le guance cotte dal sole.
Tutti gli sguardi si girano verso il vecchio con la carrozzina e la bombola d'ossigeno... Questi arretra, memore della volta precedente...
"Tranquillo..." Lo rassicura il conduttore della serata avvicinandosi..."tranquillo...".
Scena conclusiva:
Andrea viene portato via in trionfo, con uno scuba improvvisato con la bombola dell'anziano anossico sulla schiena, via verso la darsena antistante, per essere battezzato a nuova vita, nelle sue sacre acque olezzanti di nafta e di cefali imbruttiti.
Rimangono solo il vecchio sulla carrozzina, con le bombe in side-mount a lato di questa, il ragazzo di Sharm la sospinge, ma essa rimbalza contro gli stipiti della porta, tenendoli all'interno. Il Side-mount non passa!
Alla prossima riunione...
Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie"
Ringraziamenti:
Si ringrazia Giorgio per la vignetta d'apertura
Nota dell'autore: questo naturalmente è un racconto umoristico, indirizzato allo sfottò tra sub, che ci sta. La configurazione Side-mount nasce dalla necessità di doversi muovere in ambienti angusti, dove le attrezzature con un Bibo tradizionale, possono risultare ingombranti, si fa ampio riferimento a penetrazione di caverne e relitti. Ultimamente la sua diffusione sta prendendo piede in ambiti diversi soprattutto per il tipo di assetto che consente sollevando la schiena da pesi. Non sono tra i suoi estimatori, ma è una cosa mia personale. Si va in acqua con la configurazione che più ci fa stare bene, ed io ho trovato la mia. Ma se la cosa vi ha incuriosito, ecco di cosa stiamo parlando.
http://www.marpola.it/Tecnica%20e%20Medicina/145.htm