"Qui
vorrei parlarvi di altro, delle somiglianze tra montagna e mare. Che
è buffo, perché in una ci si alza di quota, nell’altro ci si
abbassa. Eppure.
In
entrambi i casi colpisce l’immensità del paesaggio. La sensazione
di infinito."
Sono
una montanara. Le mie origini è vero, sono sarde, ma sono nata e
cresciuta (e vivo) in una regione lontana dal mare e in una città
incuneata tra le montagne, all’incrocio di tre fiumi (uno è
considerato torrente, in verità).
Non
sono un’alpinista, e le corde per arrampicarmi le ho usate
pochissimo e molti anni fa. Mi piace però camminare sui sentieri,
nel bosco o fuori il limite, dove gli alberi alti lasciano il posto
prima a cespugli, poi a prati, poi a rocce.
La
subacquea è passione recente: dopo un paio di anni di indecisione
sul fare o no un corso, mi sono buttata (è il caso di dirlo) in
questa avventura. Forse sarebbe stata un’esperienza estemporanea,
qualcosa da fare solo in vacanza, se non avessi conosciuto un gruppo
di folli che si immergono regolarmente a Calafuria, oltre alle varie
immersioni organizzate in altre località.
Ma
non è di loro che vorrei parlarvi ora: a loro dedicherò un altro
post.
Qui
vorrei parlarvi di altro, delle somiglianze tra montagna e mare. Che
è buffo, perché in una ci si alza di quota, nell’altro ci si
abbassa. Eppure.
In
entrambi i casi colpisce l’immensità del paesaggio. La sensazione
di infinito. Guardare nel blu è un colpo viene quasi un'ansia da vuoto e di smarrimento: ecco forse questa è una
differenza, perché in montagna, quando sei in alto e guardi il
panorama ti orienti bene, riconosci le cime intorno, mentre se rivolgi il tuo sguardo verso il mare aperto, tutto pare uguale, perdere la via è facile. In entrambi i casi però la
vastità del mondo entra nei tuoi occhi e ti senti sì piccola cosa,
ma parte del tutto.
Per quanto tu sia esperto, sei un ospite. Cammini o nuoti in un ambiente più o meno conosciuto, sai bene che ci sono regole da rispettare attentamente e che alla minima avvisaglia di pericolo ti conviene tornare indietro, perché tra il poter ritornare e non poterlo fare più a volte corre poco tempo e la differenza tra le due situazioni non è di poco conto.
Si
entra in punta di piedi, chiedendo permesso, attenti a ciò che dice
ciò che ti circonda: mare, monte, tempo atmosferico e... il tuo
corpo. Se qualcosa dice che non è giornata, meglio dare retta alla
propria sensazione e rinunciare.
Dal
mio punto di vista, la subacquea e la camminata devono divertire in
sicurezza, rilassare emozionando, niente tensioni: semmai quelle
quotidiane si sciolgono, non è il caso di aumentarle.
Quello
che poi porti a casa, per te stesso e con gli amici è impagabile.
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