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lunedì 18 novembre 2019

Un sommergibile per L'appennino

Foto di Fabrizio Gandino
Particolare del Murales che raffigura il sommergibile


 "Ciò che appare incredibile di questo “sommergibile porrettano” è l’abilità artigiana del suo inventore considerati i mezzi di cui poteva disporre all'epoca, mi è stato detto che chi è riuscito a vederlo ha parlato delle saldature realizzate in modo pressochè perfetto."

Foto di Fabrizio Gandino
Altro particolare del Murales che illustra la destinazione finale del Sommergibile



Credo di avervi già parlato in passato, della storia del Gruppo Subacqueo nato a Porretta Terme (BO) e di quanto lontani dal mare, tra gli appennini, pervicacemente non solo prosperi ma diffonda la passione e la conoscenza del mare ad opera dell'infaticabile Roberto Puzzarini, referente locale del “Casio Divers Group”.
 Enzo Chiarullo – (Ottobre 2012)
Il sommergibile dell'Appennino
Quello che non sapete, e che pure io fino a qualche tempo fa ignoravo, era che le le velleità subacquee degli abitanti di questa parte dell'Appennino sono assai più longeve.
Tempo fa aggirandomi per Porretta Terme, vidi un murales comparire sul fianco di un negozio che sono solito frequentare di tanto in tanto; dovete sapere che io sono un appassionato di mercatini e di cose vecchie e in Via Lungoreno, ad Alto reno Terme (Ex Porretta Terme) si trova un antro caotico, un richiamo irresistibile, un qualcosa di altri tempi: il negozio di un rigattiere.
Vi si trova di tutto, io vi ho persino trovato pezzi di attrezzature subacquee, il proprietario è un signore eclettico, forse un po' eccentrico, con il quale passo del tempo a conversare quando posso e quando non gli riompo troppo le scatole, agitato da grandi passioni e come me appassionato del passato.
 Enzo Chiarullo – (Ottobre 2012)
Francesco Guccini e il sommergibile
Il murales...si dicevo...Ah sì! Scusate, mi perdo esattamente come quando giro tra gli scaffali del suo magazzino, il murales è particolare, raffigura alcune delle cose più conosciute del nostro Appennino Tosco-Emiliano ed altre molto meno note.
Tempo fa, allo scopo di reperire qualche testo che approfondisse la mia ricerca, di cui parlerò in un altro pezzo del Blog, ebbi a parlare con lui di mezzi subacquei e di come l'Italia fu pioniera in questo senso.
Lui senza dire una parola mi prese per un braccio, portandomi all'esterno del negozio, dinanzi al murales e mi indicò una parte di esso, sul lato destro.
Raffigurava stilizzata la nostra ferrovia storica, la Ferrovia Porrettana, una delle prime realizzate nel Regno d'italia, di cui cui abbiamo commemorato da poco i 150 anni e sui binari uno strano...”Veicolo” sui binari...che assomigliava ad una barca.
Naufragio del Bourgogne
E così...seraficamente mi fa la fatal domanda: “Conosci la storia del sommergibile dell'Appennino”?
Ok, cado dalle nuvole, con sorriso sornione si gusta la mia sorpresa, ed inizia a raccontare.
Correva l'anno 1901 e Agostino Lenzi, un fabbro di Silla (oggi frazione del comune di Gaggio Montano, confinante con Alto Reno Terme (BO) decide di partecipare ad un prestigioso premio dedicato alla realizzazione di mezzi per il salvataggio in mare.
Il premio è organizzato a Le Havre in Francia ed è intitolato ad Anthony Pollok, facoltoso avvocato americano (di origine ungherese) scomparso insieme alla moglie durante il naufragio del transatlantico La Bourgogne il 4 luglio 1898 al largo delle coste francesi, la nave francese affonda al largo della Nuova Scozia con il tragico bilancio di 549 morti, per lo più emigranti italiani. All'epoca la tragedia fu un fatto mediatico di grande rilievo, che tenne le pagine dei giornali occupate per diverso tempo. 
Una riproduzione
 
Una curiosità, Pollock era un avvocato piuttosto famoso, titolare dello studio legale “Pollock & Bailey”, fu il principale responsabile dell'accreditamento dell'invenzione del telefono a Bell a scapito dell'Italiano Meucci, ma aveva anche cospicui interessi in una società di telecomunicazioni via cavo (telegrafo), la Western Union.
All'epoca Guglielmo Marconi stava muovendo i suoi primi passi verso quell'invenzione che avrebbe cambiato per sempre le telecomunicazioni: La radio.
Le tragedie del Titanic erano ancora da venire, ma il naufragio della Bourgogne aveva scosso gli animi della gente dell'epoca.
il concorso di Le Havre
Fu così che la famiglia Pollock decise di istituire un concorso con premio in denaro, ignoriamo come il nostro fabbro di Silla ne venne a conoscenza, sicuramente ingolosito dal premio messo in palio dalla famiglia Pollok e altrettanto sicuramente pervaso da quella follia che contraddistingue il genio, si cimentò nella costruzione di un veicolo sottomarino. Ne studia e realizza il progetto, ne produce il prototipo, in qualche modo lo collauda e lo invia a Le Havre usando la Ferrovia Porrettana per il primo tratto a concorrere. Paradossalmente, malagrado il ritrovamento di alcuni documenti, molto è andato perduto e non sappiamo che esito ebbe il concorso e se tanta genialità fu mai premiata.
Quel che è certo è che il Sig. Francesco Guccini, omonimo del cantautore di Pavana, lo aveva da decenni nel suo cortile...in un angolo.
Il Signor Guccini ha infatti raccolto molto materiale documentale per ricostruirne la storia, spingendosi nella sua indagine a verificarne funzionalità ed aspetti tecnici del funzionamento e realizzazione. Fondamentale la sua visita a Le Havre dove ha istituito rapporti di collaborazione con i musei del settore portuale e della navigazione, con storici ed esperti .
Elenco partecipanti al concorso
Il mezzo si presenta come una sorta di battello di salvataggio, per un singolo membro dell'equipaggio utile ad ispezionare i relitti sommersi. Della fattura stupisce l'accuratezza ad iniziare delle particolari borchie utilizzate per realizzare la camera stagna dentro cui una persona potesse alloggiare sul fondo del mare, respirando grazie ad un sistema di pompa a doppio effetto molto simile a quella dei primi palombari. La visibilità era data da una lastra di vetro a tenuta stagna. Ciò che appare incredibile di questo “sommergibile porrettano” è l’abilità artigiana del suo inventore considerati i mezzi di cui poteva disporre all'epoca, mi è stato detto che chi è riuscito a vederlo ha parlato delle saldature realizzate in modo pressochè perfetto.
A quanto pare l'Area dell'Alto Reno aveva una vocazione per il mare, molto prima che noi subacquei di superficie ne sentissimo il richiamo, Agostino Lenzi, un geniale fabbro dell'Alta Valle del Reno, aveva risposto.

 
Il sommergibile e la pompa per l'aria




Buone Bolle!



Le foto del sommergibile e del sig Guccini sono di Enzo Chiarullo (Ottobre 2012 ) e provengono da un suo articolo ( si veda link)



Link:

Il sommergibile dell' appennino: https://www.barchedepocaeclassiche.it/marineria/beni-storici-e-culturali/156-il-sommergibile-dell-appennino.html






Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie"



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