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sabato 8 giugno 2019

Weekend subacqueo Isola d'Elba 2 Giugno 2019 - parte seconda

2 giugno 2019
Capo Calvo, le Cannelle Int.


Sveglia presto...ci tocca, tra la partenza intorno alle 8,45 e il fatto che tutto il bagaglio deve essere pronto al nostro rientro per partire e riprendere il traghetto del rientro. Abbondante colazione, sfottò d'obbligo a Salvatore, che per fortuna ha un gran senso dell'umorismo e risponde a tono :D.

L'imbarco avviene senza incidenti, una cosa appare subito chiara, il mare non si è calmato particolarmente da ieri, qui la scelta ricade su Capo Calvo.
La Cala di Capo Calvo si trova a sud est del golfo di Porto Azzurro, il fondale alterna sabbia a posidonia con qualche sperone di roccia che vi emerge. La squadra questa volta è composta, oltre che dal sottoscritto, da Elena, Luca e Michele.
Viene calata una sagola con un gavittello, la corrente di superficie non è fortissima, ma è piuttosto fastidiosa.
Attraversiamo un pianoro sabbioso, per raggiungere un area densamente popolata di Gorgonie rosse intorno ai 30 metri di profondità.
Che dire il posto sarebbe davvero uno spettacolo, ma questo infame tappeto giallo di mucillaggine che ricopre qualsiasi cosa.
Le gorgonie sono tante, belle e non a profondità elevate, ma aimè con questa disgustosa parrucca in cima.
La visibilità è a tratti, ed è un vero peccato perchè c'è una luce solare ottima e verrebbero delle riprese decenti se l'oeratore fosse un po' meno scarso (io) e si vedesse qualche metro in più, insomma visibilità “Calafuriana”.
Anche qui vediamo alcune flabelline, tenacemente attaccate ai rami rosso porpora, stagliarsi in mezzo ai filamenti e di nuovo vedo una vacchetta solitaria, qua e là qualche spirografo e su alcune pareti, cespi di Parazoantus e rami di falso corallo nero (Gerardia savaglia).
Tutt'intorno la solita fauna pelagica fatta per lo più di castagnole, donzelle e qualche triglia.
Luca ogni tanto si ferma e libera qualche gorgonia dalla sua parrucca bionda, speriamo presto che una mareggiata risolva un po' questa situazione.
Risalendo incontriamo un po' di posidonia, alle onnipresenti donzelle, si uniscono saraghi e Perchie (Serranus cabrilla); ad un certo punto un pescetto blu mi saetta dinanzi, ne parlerò dopo con Luca ma non riuscirò nell'identificazione finchè non arrivo a casa, si tratta di un Tordo codanera (Symphodus melanocercus), il fatto che sia in livrea riproduttiva, mi dice che ho avvistato un maschio ed è compatibile con il fondale roccioso che ha eletto a suo habitat.
Risalendo di profondità la situazione migliora notevolmente, non tanto per la mucillaggine, ma per la vita pelagica che si libra sopra di essa.
Al rientro sulla catena, incontriamo il gruppo che si è spinto un po' più in fondo di noi, Salvatore riprende tutti, solito documenta le nostre immersioni, il suo girato ci permette spesso di renderci conto di cose appena intraviste o sfuggite del tutto.
Fortunatamente la corrente è per lo più di superficie, con qualche accorgimento il rientro non è particolarmente difficoltoso, altra cosa il moto ondoso che ci fa ballare un po' e rende poco simpatico issarsi su per la scaletta.
La sosta di superficie è d'obbligo e si cerca una posizione appena un po' più riparata, per poi muovere alla volta della meta successiva: punta delle Cannelle.

Il sito si trova sulla punta nord del golfo di Porto Azzurro, anche qui la corrente non scherza, si decide in sede di breafing, di scendere sulla parte interna, la barca viene ormeggiata a ridosso della scogliera sottraendola così al vendo e dandoci così una relativa calma.
La discesa è facile, puntando verso il largo si attraversa un pianoro che difrada verso il basso, arrivando passando uno sperone di roccia, ad un panettone che dal fondale (saranno circa 40 metri) si erge per 10 metri interamente coperto di gorgonie rosse.
Ragazzi spettacolo! Qui forse a causa della sua esposizione al mare aperto e alla corrente, la mucillaggine è sempre presente, ma in misura nettamente minore.
Anche qui (mi ripeto) è un ribollire di vita: castagnole, donzelle, saraghi, perchie, ho visto un bel dentice, corvine, qualche zerro(Spicara maris) con la caratteristica macchiolina nera, e delle piccole lampughe (Coryphaena hippurus).
Si nuota sino al “Panettone di gorgonie”, ma qui la corrente si fa davvero sentire e tende a strapparti alla parete, per cui si rientra verso il pianoro.
Sulle pareti è un fiorire continuo di parazoantus, che finalmente ci mostra un giallo diverso e decisamente più piacevole.
Sono quasi sull'ancora che sto girellando cercando qualcosa da riprendere, quando salvatore mi chiama, a pochi metri dall'ancora mi indica qualcosa: uno scocciatissimo polpo in tana, ammassa sassi dinanzi a sé e soffia acqua con i suoi sifoni in direzione di Salva.
Risaliamo soddisfatti e senza aver caricato deco per la stragarande maggioranza di noi, è stata una splendida immersione anche questa.
Concludendo:
E' stato un bel weekend di immersioni, passato tra amici e uno splendido mare, una buona organizzazione, purtroppo per la mucillaggine non c'è nulla da fare, questo discorso meriterebbe un respiro più ampio, visto che il fenomeno una volta sporadico, ora invece è ciclico, è dovuto agli sconvolgimenti climatici.
Ragazzi che vi devo dire?....tocca ritornarci! :D




Attrezzature:
Computer: PUK Mares
Gav: OK 747 Freeshark
Octopus: Primo stadio Mr12 Mares, MK 25 Scubapro,  Secondi stadi Scubapro s360 – Mares Rebel
Muta : muta semistagna Seac Sub
Sottomuta : 2,5 mm Tribord
Pinne : Mares Avanti 4
Maschera: Italica Seac Sub
Immersione da barca – Diving Capo Horn – Isola d'Elba (LI)
Temp. Acqua: 17-18 C°







Buone bolle



Fabrizio Gandino
“Subacqueodisuperficie”


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