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martedì 19 marzo 2019

Eudi Show 2019 : “Quando la banda va”

Ok “ci ho” una cera età, i ricordi mi tradiscono, nel senso che certe cose le puoi ricordare solo se hai qualche anno alle spalle, in questo caso mi riferisco ad un vecchio telefilm che vedevo da ragazzino: “Pronto Emergenza”. Alcuni non giovanissimi tra voi che leggete si ricorderanno la sigla dei Pandemonium, “Quando la banda va”:
Foto di Fabrizio Gandino marzo 2019
COM.SUB.IN

Alza la testa
Guarda il cielo blu
Per aiutarti scenderemo giù
Non siamo angeli
Ne supereroi
Uomini veri tutti amici tuoi
 Quando la banda va
Anche tu sei dei nostri anche tu
Ride il coraggio che mette allegria
E chi ha paura via!...”


La serie televisiva era stata realizzata con la collaborazione delle Forze Armate italiane, raccontava le azioni di squadre di emergenza in vari teatri di intervento su tutto il territorio nazionale. Per spettacolarizzare gli episodi erano stati utilizzati vari mezzi militari terrestri, aerei e navali delle tre

foto di Fabrizio Gandino 2019
Polizia di Stato
Forze Armate nella gestione di varie emergenze con salvataggi spettacolari. Questo mi è tornato in mente vedendo i numerosi Stand che l'Eudi dedicava alle forze di intervento che sono presenti in mare: Vigili del fuoco, Carabinieri, Guardia di Finanza, Guardia Costiera, Marina Militare, Polizia di Stato.
Da anni all'Eudi non mancano, anche se quest'anno forse anche per il tema sempre più allarmante, della vigilanza ambientale, è stato dato loro uno spazio forse maggiore. Tutte queste forze di intervento sono initervenute portando in mostra i mezzi con i quali sono pronte ad agire in acqua. Come al solito lo spazio della Marina Militare era colmo di cimeli e di attrezzature attualmente in uso, dai vecchi scafandri per palombari e quelli di ultima generazione sttrezzati per l'uso di miscele speciali e dotati di propri propulsori, un modernissimo scafandro rigido A.D.S. (Atmospheric Diving System) aggiornato

foto di Fabrizio Gandino Marzo 2019
scafandro rigido A.D.S.
alla versione Quantum, che permette di far immergere un uomo fino a 300 metri di profondità. Una riproduzione scala 1:1 di un SLC, che per i non addetti è l'acronimo di
siluro a lenta corsa, conosciuto anche come "maiale", fu un sommergibile tascabile di forma simile a un siluro, adatto a trasportare, a bassa velocità, due operatori muniti di respiratori subacquei autonomi e una carica esplosiva da applicare occultamente alla carena della nave avversaria all'ormeggio (a questo proposito poi tornerò in futuro su un episodio accaduto durante l'Eudi al sottoscritto). Le attrezzature degli incursori della nostra marina, il Raggruppamento Subacquei ed Incursori della Marina Militare , comunemente ed internazionalmente conosciuto con l’acronimo di COM.SUB.IN è un corpo d'elite delle Forze speciali Italiane. Costituito il 15 febbraio 1960 nella sua organizzazione per volontà dell’ammiraglio Gino Birindelli, è stato intitolato al maggiore del Genio navale
Teseo Tesei. Abbiamo detto che era presente anche la Guardia di Finanza, con alcuni dei suoi mezzi con cui opera in mare.


Foto di Fabrizio Gandino marzo 2019
"Maiale" o S.L.C.
 La Polizia di Stato è stata presente con uno stand espositivo nel quale gli oltre 30.000 visitatori hanno potuto apprezzare le attrezzature subacquee in uso al Nucleo Sommozzatori di La Spezia.  Hanno suscitato particolare interesse le apparecchiature per la ricerca strumentale subacquea quali il R.O.V. (remotly operated vehicle) ed i sonar tecnologicamente all'avanguardia, nonché l'impianto iperbarico containerizzato che ha visto l'afflusso di numerosi subacquei.
Il segnale, anno dopo anno, è di una continua evoluzione di mezzi e tecnologie, atti a fronteggiare situazioni sempre nuove ed una ricerca nella sicurezza in mare che non conosce tregua.
attuale, Durante la manifestazione un loro ufficiale ha illustrato grazie anche ad un supporto video

Foto di Fabrizio Gandino marzo 2019
Guardia Costiera
(colonna sonora di Hans Zimmer, “Pearl Harboour”) i compiti che attualmente vengono svolti da questo Corpo in mare: Pattugliamento delle coste, lotta al traffico di stupefacienti, armi, esseri umani. La Guardia Costiera ha invece mostrato aspetti un poì meno noti del suo operato, portando con sé utensili di uso corrente per la manutenzione subacquea di apparecchiature che il nostro buon Marco Moretti non ha mancato di “impugnare”, Salva invece ha mostrato decisamente più interesse per i droni da ricognizione sottomarina. All'interno del proprio stand, per tutta la manifestazione, il personale del Corpo ha incontrato i visitatori per condividere utili informazioni e consigli rivolti ad aumentare la sicurezza dei tanti appassionati della

Foto di Fabrizio Gandino marzo 2019
Marco ...deformazioni professionali
subacquea. Una menzione particolare per i ragazzi della Guardia Costiera forti di una pazienza granitica a rispondere alla montagna di domanda del nostro Salva. Tra i vari eventi, importante senz'altro quello sulle "Reti fantasma". L'intervento del Capo Nucleo Sub Guardia Costiera di Genova, Tenente di Vascello Angelo Doria, nell'ambito delle attività di cui al Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca 2014-2020, è stato incentrato sull'attività subacquea svolta dal Corpo per contrastare il fenomeno delle reti abbandonate nei mari che rappresentano un reale e duraturo pericolo per l'ambiente e la fauna marina, in quanto, sono prevalentemente costituite da plastiche non degradabili che, adagiate sui fondali marini, continuano a svolgere la loro azione di pesca indiscriminata. I Vigili del fuoco di Bologna erano invece presenti con un potente acquascooter che prima di allora avevo visto solo in “Baywatch”. Tra gli eventi degni di nota la conferenza dei Sommozzatori dei vigili del fuoco circa le problematiche nelle immersioni in alta quota, dove si
parlava degli effetti delle condizioni ambientali negli interventi in alta quota delle squadre 

Foto di Gandino Fabrizio marzo 2019
Proiezione Guardia di Finanza

Sommozzatori dei Vigili del Fuoco, analizzando le problematiche e le possibili soluzioni.
Un ultima cosa... tutta questi professionisti del mare sono dediti anche alla nostra sicurezza in acqua, il che non ci dispensa dal doverci pensare noi in prima persona, rispettando le regole basilari.





Foto di Fabrizio Gandino 2019
ecoscandaglio a scansione laterale
Foto di Fabrizio Gandino 2019
Gruppo Operativo Subacquei

foto di Gandino Fabrizio marzo 2019
Gruppo Operativo Subacquei


Foto di Fabrizio Gandino -  Marzo 2019
Salva vorrebbe barattare la sua videocamera....










Link:

 COM.SUB.IN: http://www.difesaonline.it/evidenza/approfondimenti/il-coltello-e-la-lotta-degli-incursori-del-comsubin
Guardia Costiera: http://www.guardiacostiera.gov.it/
Guardia di Finanza: https://tuttosulmare.wordpress.com/servizio-navale-della-guardia-di-finanza/

Polizia di Stato: http://www.poliziadistato.it/articolo/23509

Carabinieri:http://www.carabinieri.it/arma/curiosita/non-tutti-sanno-che/s/servizio-navale-dell%27arma-dei-carabinieri


Buone Bolle!



Fabrizio Gandino
Subacqueodisuperficie”




domenica 17 marzo 2019

15 Marzo 2019 - Serata Fotosub a Quarrata (PT)




Eccoci qui a un paio di giorni di distanza a parlare di uno dei nostri eventi annuali organizzati dal Centro Servizi Diving di Quarrata di Tina Gori e patrocinati dal Comune di Quarrata (PT).

Questo nome non dovrebbe essere certo ignoto ai tanti subacquei della Toscana, molti ricordano la sua collaborazione insieme ad Andrea Neri in Scubatecknica prima e molti hanno provato la gioia di respirare sott’acqua frequentando i suoi corsi.

Queste manifestazioni sono inoltre un occasione unica di ritrovarci al gran completo tutti noi che spesso frettolosamente ci si scambia un saluto mentre si entra o si esce dall’acqua o si sta preparando l’attrezzatura su un sito di immersione.
Il tema di questa era, come intuibile dal titolo, un proiezione di elaborati fotosub del nostro Marco Moretti, del suo mentore e campione Stefano Gradi e di un altro allievo e campione di quest’ultimo, Francesco Visintin.
La cornice quella dell’Auditorium della BCC di Vignole, che in queste occasioni mette a disposizione i suoi locali per gli eventi, anfitrioni della serata Radio R.D.M. .
Marco Moretti ormai dovreste conoscerlo, un talentuoso fotografo dilettante naturalista, dentro e fuori dall’acqua, un amico che ho incontrato la prima volta in quel di Giannutri per un full day ormai più di quattro anni or sono. Allievo di
Francesco Visintin e Stefano Gradi
Stefano Gradi ha affinato le sue capacità di fotografo con i risultati che spesso avete modo di vedere visitando le sue pagine Facebook o le sue gallerie personali.
Stefano Gradi, reduce dall’Eudi Show 2019 di Bologna come testimonial della Isotta (premiata casa costruttrice di apparecchiature subacquee per accessori e illuminazioni fotografia/riprese subacquee), uno degli sponsor della serata, non è certo una faccia nuova a chi segue i campionati di fotosub.
Nato a Firenze il 9 aprile del 1967 , vive a Poggio a Caiano , un piccolo paese Mediceo della provincia di Prato, dove lavora come libero professionista.

un emozionatissimo Moretti
I suoi primi passi risalgono al 1998 e nell’anno successivo prende parte alle gare agonistiche in estemporanea della Fipsas come portabandiera della società sportiva che ancora rappresenta, il Subprato.
Pratese lui pure, Francesco Visintin, inizia ad interessarsi di fotografia nel 2001, ma conosce la ribalta nell’Ottobre del 2010, quando vince il tricolore nelle acque di Porto Ferraio, isola d’Elba, portando a casa il titolo di Campione Italiano di Fotosub e qualificandosi per i mondiali di maggio dello stesso anno in Turchia. In quell’occasione, manco a dirsi, a fargli compagnia sul podio c’era proprio Stefano Gradi.
giusto un autoscatto prima di tornare al buffet
La serata si apre con il buffet organizzato da Tina Gori, da sempre impegnata nella sua lotta per la diffusione del biologico ed ecosostenibile, Le ottime pietanze dai sapori spesso un po’ insoliti ma tutt’altro che spiacevoli, condite dal confuso chiacchericcio e dalle manifestazioni di gioia e sorpresa ad ogni faccia che non si vedeva da tempo.
Una rimpatriata in piena regola per tutti, dal mio posso dire di aver rivisto tra gli altri, con estremo piacere il nostro Alberto, e altri sub che per vari motivi che la vita ti porta non incontravo da anni, il tutto mentre in sala scorrevano le immagini dell'ultima fatica di Salvatore Fabiano, dove c'eravamo davvero tutti.

Benedetta Gaggioli e Aurelio Frangipane
Presenti quasi tutti i membri storici di C.S.D. e del Casio Divers Group che hanno eletto Calafuria a loro dimora: Carlino, Massy, Micky, il “Maritozzi”, Petra, Puzza, Mario, Edoardo (il nostro prossimo acquisto), “Poccio”, Salva, il “Batta”, “Parra”, “Gufo Re”, Olga, tutti con le relative “sante” che se non si immergono pure loro con noi, ci sopportano, ecc
L’apertura vera e propria della manifestazione è cominciata con l’esibizione canora del soprano Benedetta Gaggioli (provetta sub), che insieme al maestro Aurelio Frangipane, al piano, ci hanno proposto un anteprima di uno spettacolo prossimamente in programmazione: “ Canti dal mare di Sicilia”.
Marco Moretti e Tina Gori
Scaldata l’atmosfera si entra nel vivo della serata, con la presentazione di alcuni amici/diving che da sempre ci vedono e assistono nella nostra passione, Accademia Blu (Livorno), Stefano Sub (Isola d’Elba), Club Artiglio (Viareggio), Cavo Diving (Isola d’Elba), Diving Grotta Giusti (Monsumanno Terme).
Le proiezioni iniziano con un emozionatissimo Marco Moretti che insomma messo nella stessa serata con due campioni nazionali, un po’ di soggezione è giustificata… ma non ne ha ragione.
Ok ok ok ...io sono dannatamente di parte, ma le foto di Marco, scattate tutte nei 

la prova di come Marco Moretti migliora anche me
nostri mari hanno comunque una loro sincera magia, e poi...io compaio tra esse un paio di volte ( a freddo l’ho preso da parte e gli ho detto che sembro in foto meglio dell’originale… “miracolo di Phoposhop” ha risposto ridendo), scroscio di applausi e si è passati alle opere di Stefano Gradi.
Si è cominciato con la proiezione del campionato in Turchia, foto che a suo dire, meglio lo rappresentano.
Dovete sapere (per chi ancora non lo sa) che in questo genere di gare la manifestazione si fa con qualsiasi tempo e comunque, gli scatti non possono essere ritoccati, “One Shot, One kill” insomma i soggetti sono ripresi senza filtri se non l’interpretazione del momento colto dal fotografo stesso.
Inutile dire che la suggestione dell’immagini è stata superlativa, come per il resto della serata d’altro canto.

A seguire è la volta di Francesco Visintin che ha presentato i suoi lavori, caratterizzati tra l’altro da una musica più moderna, meno strumentale. Personalmente ho apprezzato molto il suo filmato/diapositive dei leoni marini in Messico.
Mi scuso se non riesco ad essere più descrittivo, ma mostrando in alternanza i loro lavori, non vorrei correre il rischio di confondermi attribuendo all’uno opere dell’altro e viceversa :P.
Quello che posso dire è che hanno portato i loro colori in sala strappando 

ammirati silenzi, non solo per la loro incontestabile bravura, ma anche per la bellezza dei soggetti delle loro foto: da semplici paguri a vermi cane, gorgonie, coralli, bavosine, pesci napoleoane, pesci luna, gamberetti, murene, anemoni, polpi, nudibranchi…
Sul Finire della serata è la volta di Roberto “Puzza” Puzzarini di salire sul palco, questa volta per parlare del progetto scolastico del Casio Divers Group che sta portando avanti un opera di informazione/divulgazione sulle Tartarughe marine e sulle microplastiche, nelle scuole dell’Alta Valle del Reno.



Foto di gruppo d’obbligo e la promessa di ritrovarci ancora tutti insieme, il classico “Allora domani si va a Calafuria?” stroncato da pessime previsioni meteo, ma...se non possiamo stare insieme in acqua….





Buone Bolle!

 Link:





Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie" 


mercoledì 13 marzo 2019

Subacquei Gente Seria - 6

Tempo fa un caro amico Sub ci ha annunciato che presto diventerà papà, un lieto evento, non solo per lui e la sua compagna, i meccanismi relazionali che esistono all'interno del Gruppo fanno si che in qualche modo questa sia e sarà una gioia per tutti...fin qui nulla di strano.
Tuttavia, noi non siamo gente normale...no non proprio,anni di menti a bagno maria in acqua salata, di cervelli in costante pericolo di narcosi da azoto, producono pensieri strani, è cosi mentre assorbivamo la bella notizia seduti in una tiepida giornata di febbraio al sole di Calafuria la famosa dichiarazione stava per enunciarsi.
"Eh sarà uno/a piccolo/a subbo/a!" e sì il nascituro non ha ancora visto la luce, non è ancora sgusciato dal suo rifugio fluttuante di liquido amniotico, che il genitore subbo ne sogna il futuro a bagno maria... Ragazzi che ci volete fare siamo fatti così.
Al che mi è sembrato giusto mandare al mio amico l'immagine sottostante che ben concretizza i suoi pensieri in narcosi.


Beh dai ragazzi sognare non costa nulla... ma qualcuno si è spinto decisamente oltre, mentre per la vignetta qui sopra non c'è bisogno di spiegare troppo, la seconda  è proprio solo per sub, solo noi menti malate potevamo capirla...non credete?


La terza invece potrebbe essere una riflessione del tutto legittima della nostra condizione di sub/mare-dipendenti, citando una frase di John Travolta dal film "Senti chi Parla" : "Nove mesi per uscire da un posto, ed il resto della vita a cercare di rientrarci", contesto diverso ma direi del tutto assimilabile.




Buone Bolle!



Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie" 



Eudi 2019 1) Un edizione con un occhio all'ambiente


Come ormai da diverso tempo, si è tenuto in quel di Bologna, l'Eudi, la fiera italiana della subacquea, che anno dopo anno, diciamoci la verità, aveva perso un po' di smalto.
Quest'anno, dall'1 al 3 Marzo, grazie ad una nuova allocazione all'interno dei padiglioni della Fiera di Bologna (Padiglione 30), ed ad un rinnovato palinsesto di eventi, volto più a caratterizzare l'evento come una serie di situazioni/momenti che ad una mera fiera/mercato le cose paiono un po' cambiate.

Tante le novità che hanno caratterizzato l’edizione 27 della kermesse della subacquea; oltre al padiglione, diversi spazi interattivi in più, 6 mostre visitabili, tra cui segnalo sicuramente quella de “L'Artiglio Ritrovato”.
In primis ho notato come siano scomparsi molti degli espositori che avevo notato nelle edizioni precedenti (Acquatica, Acqualung), il ridimensionamento di spazi di altri (Coltri),in terza battuta ho notato il ritorno di alcune firme della subacquea nazionale sebbene con spazi assai più contenuti (Cressi , Mares), che erano scomparse nella precedente edizione. Non sono mancate le conferme ovviamente storiche della manifestazione (Dan, Divesystem, Best Divers) e qualche new entry (Seac Sub). Gli organizzatori hanno di che essere soddisfatti: i dati delle visite lo hanno confermato con un pubblico che si è manifestato con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente.
Un calendario nutrito: 250 eventi in 3 giorni, 15 aree interattive, 6 mostre, oltre 30.000 visitatori, oltre 250 espositori.
Particolare attenzione quest'anno è stata data alla tematica ambientale con una serie d’iniziative ospitate come quelle di Marevivo, del WWR di Sea Shepherd, della Guardia di Finanza ed anche una condivisa con il progetto Clean Sea Life che ha visto l’associazione Assosub regalare qualche migliaio di portacicche nella logica della campagna spiagge pulite. 

In questo senso però mi sento di essere un po' critico, da non fumatore, rimarco come vi sia nella maggior parte delle zone balneabili in Italia il divieto di fumare, distribuire porta cicche, per quanto lodevole come intento è in sé e per sé una sorta di legittimazione di un comportamento scorretto e sanzionabile per legge.
Certo... con oltre 3000 km di aree costiere, e problematiche di ogni tipo e genere, mi rendo conto che far rispettare quel divieto è pura utopia.
Tuttavia vedere esposte negli stand ceste intere di rifiuti e microplastiche, ha un che di inquietante, il che ci riporta l'attenzione sul problema ambnientale non come qualcosa di lontano o di radical chic, ma come una tematica che ormai ci interessa tutti in modo importante e non più ignorabile.
Da Subacqueo e amante del mare, non posso non sentire come mia questa problematica, ormai sempre più spesso capita di riemergere con qualche pezzo di plastica attaccato alla rubinetteria, trovare in acqua meduse...che poi meduse non erano, ciarpame di vario tipo e genere.
Esistono attualmente due categorie di microplastica: la primaria che è prodotta come risultato diretto dell'uso umano di questi materiali e secondaria come risultato di frammentazione derivata dalla rottura di più grandi porzioni che creano la grande isola di Plastica del Pacifico, che ha preteso la pagina dei giornali in questi ultimi tempi. È stato riscontrato che entrambe le tipologie persistono nell'ambiente in grandi quantità, soprattutto negli ecosistemi marini ed acquatici. Ciò perché la plastica si deforma ma non si rompe per molti anni, e può essere ingerita e accumulata nel corpo e nei tessuti di molti organismi. L'intero ciclo e 


movimento delle microplastiche nell'ambiente non è ancora stato studiato approfonditamente soprattutto per la difficoltà di analizzare una miscela di svariati tipi di plastica più o meno inerte. Recenti studi hanno dimostrato che l'inquinamento da parte delle microplastiche ha raggiunto la catena alimentare interessando non solo la fauna marina ma anche alimenti come il sale marino, ma anche la birra e persino il miele.
Apprezzare il mare ed amarlo non signbifica solo ammirarne le bellezze, ma anche una corretta acondotta ambientale di rispetto, non avere delle branchie non ci esime, non ci giustifica e sopratutto non ci salva.

Buone Bolle!


Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie" 

 

domenica 24 febbraio 2019

Buon Appetito Signor Polpo Cannibale



 "Sapevo che i polpi possono praticare il cannibalismo di quando in quando, 
ma non mi era mai capitato di vederlo dal vivo."





Sto preparando da tempo con il Casio Divers Group (ne parleremo in un altro post di queste iniziative), un progetto didattico per le scuole dell’Alta Valle reno, questa volta implementando dei filmati alle slide di presentazione sui molluschi.
Per fare ciò ho chiesto una mano a Salva, il quale come post produzione video ha decisamente più esperienza di me.
Immagine di Salvatore Fabiano
il nostro polpo
Cercavo qualcosa di particolare e mi sono accorto che avevamo entrambi alcuni soggetti filmati da angolazioni diverse; l’attenzione mi cadde sulla cartella del 18 Maggio 2018, non è da molto che ero tornato in acqua quell’anno, un venerdì, avevo smontato dal lavoro alle 14.00 a Bologna e via di corsa verso casa a caricare la “Cofana” sempre già pronta, e la bombola tenuta carica. Mi aspettano in totale tre ore di strada in auto per arrivare a Calafuria e devo passare a prendere pure Salvatore.
Ormai è un paio d’anni che ho iniziato a fare riprese con una Garmin Virb, lo so lo so… è un action cam, ma per molti è decisamente l’anti-Go Pro.

Foto di Marco Moretti - Isola del Giglio (GR)
la mia piccola fedele Garmin Virb
Salvatore fabiano ha un attrezzatura decisamente più ingombrante, una videocamera seria dentro uno scafandro Isotta Isolux facilmente riconoscibile in quel rosso lucente così familiare a noi subacquei, ma io preferisco avere le mani relativamente libere e qualcosa di poco ingombrante, visto che mi tocca portare anche il pallone.
Immersione all’imbrunire, mentre il sole va a morire all’orizzonte, ci si cala sotto, c’è ancora un piccolo spiraglio di luce ma nell’arco di minuti diverrà buio pesto.

Accendiamo tutte le torce, io ne ho una sul guanto della mano destra, un altra nella tasca del gav, ma non dovrebbero servirmi quasi, visto che avrò l’illuminatore della videocamera sempre acceso.
Salvatore...lui semplicemente avrà il palco di sei punti luce della sua videocamera, avete presente quei camionisti che viaggiano sull’autostrada che paiono un santuario su ruote...quello in versione subacquea!

Foto di Fabrizio Gandino
Salva a trovato qualcosa di interessante
In acqua c’era un po’ di sospensione, in parte dovuta alla risacca, in parte a tutti quei microrganismi che viaggiano all’impazzata, attirati anche dalle nostre luci.
io stavo girellando qua e là alla ricerca di un soggetto da filmare, avevo trovato una bella stella marina, oro comune direte voi, ma Salvatore Fabiano aveva già beccato qualcosa di interessante .
Sapevo che i polpi possono praticare il cannibalismo di quando in quando, ma non mi era mai capitato di vederlo dal vivo.
Il polpo era raggomitolato in modo piuttosto evidente, e non fuggì al nostro arrivo, cosa piuttosto strana, visto che era esposto e si trova in una zona che certo non mancava di possibili nascondigli, anzi pareva proprio la versione cefalopode dell'omino Michelin, tanto era imbolsito negli scarni movimenti.

foto di fabrizio Gandino
cromatofori inattivi nella preda


Iniziammo a filmarlo entrambi incuriositi da direzioni diverse, in caso da poterlo seguire un po’ nel caso scattasse via in una nuvola d’inchiostro, ma questo nulla.
Era come se stesse proteggendo qualcosa, ora non potevano essere uova, quelle di solito le ancorano a qualche anfratto e poi le vigilano le femmine che rinunciano anche ad andare a nutrirsi sino alla schiusa.
Tengo a dire che non molestiamo mai gli animali marini che riprendiamo, quindi delicatamente Salva cercò di sollevare un tentacolo per vedere che preda il polpo stava trattenendo, perché non poteva essere altro.
foto di Fabrizio Gandino
Aveva già divorato i tentacoli
Intravediamo una sacca molliccia sotto i tentacoli, dove dovrebbe essere la bocca e capiamo: si tratta del capo di un altro cefalopode, la sacca è molle e bianchiccia, i cromatofori ormai sono belle che andati nella sfortunata preda, ed i tentacoli, il nostro polpo, probabilmente è la prima parte che si è pappato.
Il tempo di altre due ripresine e lasciammo il nostro amico al suo lauto desinare, continuando a cercare soggetti interessanti da riprendere.
Sotto potete vedere il filmato montato con le riprese di quella notte.

Buone Bolle!

https://www.youtube.com/watch?v=Ytlc-8TBZMg&feature=share
clicka qui per vedere il filmato


 "Subacqueodisuperficie"
     Fabrizio Gandino 

                 &

    Salvatore Fabiano



lunedì 4 febbraio 2019

Subacquei Gente Seria - 5

L'aria sott'acqua  è davvero preziosa, bisogna imparare ad economizzarla e farne tesoro, perchè può servire non soltanto a te ma anche al tuo Buddy.
Sempre che...il tuo Buddy ti capisca...



Insomma parrebbe che l'unico modo di scendere sotto ed essere in autonomia di sicurezza totale, quindi bibo, bombole in side mount ecc?
Qualcuno però potrebbe esagerare.



C'è chi dice che chi eccede nell'attrezzatura dimostra solo la propria insicurezza... oddio... un po' può essere vero, credo però ci siano notevoli "vie di mezzo tra il troppo e il minimalismo insomma, apnea è una cosa, subacquea ricreativa ara, un altra.







Buone risate e Buone Bolle


lunedì 28 gennaio 2019

Olindias phosphirica, il mio piccolo mostro di Porto Santo Stefano




“Allora... il tuo piccolo mostro forse l'ho identificato: " Olindias phosphrica"



Sono un fotografo dilettante naturalista sia di superficie che subacqueo, quindi sono abituato a meravigliarmi (sembra una contraddizione di termini), tuttavia di quando in quando, capita a volte di fare un incontro inaspettato, qualcosa di così strano ed inusuale che non smette di stupirti. Stavo rovistando tra i miei file alla ricerca di alcune foto di archivio richieste da Fabrizio Gandino per alcuni suoi progetti scolastici, quando dentro un vecchio hard disk, ho ritrovato  con sorpresa una cartella fotografica di un immersione di circa 6 anni fa.
Mi trovavo a Porto Santo Stefano... un tuffo di riscaldamento a quello del full day del giorno successivo, consultando il Dive Log Book,  so che non raggiunsi gli 8 metri di profondità.
Mi trovavo dinanzi al Diving “Costa D’argento”, caratterizzato da un fondale digradante, in cerca di cavallucci marini (Ippocampi).

Scatto di Marco MorettiFui fortunato infatti ne trovai uno da immortalare, e una marea di nudibranchi, e un Antias con le uova in bocca, insomma avevo di che essere soddisfatto e tutto questo con un immersione facile nel complesso.
Stavo ormai tornando indietro per la fine dell’immersione , quando sul fondo trovo questo strano ma bellissimo esemplare.
Questo piccolo mostro, lungo tra i 7-8 cm, inusitato come solo madre natura sa comporre certe forme e nel contempo aggraziato nei suoi movimenti in acqua.
Giusto  il tempo di 4-5 scatti, mi sposto per cercare una diversa inquadratura e purtroppo lo perdo di vista e fino a qualche tempo fa prima di rivedere questi scatti non ci ho pensato più.


Scatto di Marco MorettiEra il 25 Novembre 2018, la tribù si riuniva all’ Y-40 di Montegrotto Terme, più che altro una scusa per trovarci tutti insieme in un occasione in cui il mare era poco collaborativo e sfavorevole a quelli di noi che ancora non hanno dimestichezza con la muta stagna.
Presenti all’occasione Fabrizio, che mi aveva chiesto degli scatti e Luca Cappelli.
Mostrando le foto ad entrambi di quegli scatti dimenticati a Porto Santo Stefano, devo dire di aver acceso la loro curiosità; per il vero Luca dopo qualche primo cogitamento mi disse che assai probabilmente si trattava di un esemplare di Olindias phosphirica.
Passato il pomeriggio ci dividiamo per tornare a casa, arriva lunedì sera e il cell trilla con un messaggio in entrata da Whattapp, è Fabrizio che sarà andato a scartabellare i suoi libri di fauna marina.
Ecco cosa diceva il messaggio : “Allora... il tuo piccolo mostro forse l'ho identificato: " Olindias phosphrica" leggermente urticante, diffusa sulle coste della Tunisia, sporadicamente da noi.
Ha una tecnica di caccia particolare che mi pare compatibile con le tue immagini. Batte vigorosamente il suo ombrello per salire verso la superficie e poi si lascia cadere verso il basso estroflettendo i tentacoli x acchiappare il plancton. Secondo me potrebbe essere lei. Chiedi anche a Luca Cappelli. Scatto meraviglioso cmq. Se fosse certa l'identificazione sarebbe un bel pezzo x il blog. Grazie ancora x ieri.”

Scatto di Marco MorettiFabrizio ovviamente non sapeva che avevo già sentito Luca e che sostanzialmente confermava la sua identificazione.
L’Olindias phosphrica (Delle Chiaje, 1841) è quel che viene definito un Macroplancton, sui libri viene dato come taglia intorno ai 5 cm (un po’ di effetto lente dell’acqua e la memoria, come dimensioni ci stanno) Frequente nelle praterie marine in estate. Luminosa di notte.




Classificazione:



Blbliografia:

“Guida della FAUNA MARINA COSTIERA DEL MEDITERRANEO” - Luther Fiedler – Franco Muzzio Editore




Marco Moretti

Scatto di Salvatore Fabiano