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mercoledì 13 marzo 2019

Eudi 2019 1) Un edizione con un occhio all'ambiente


Come ormai da diverso tempo, si è tenuto in quel di Bologna, l'Eudi, la fiera italiana della subacquea, che anno dopo anno, diciamoci la verità, aveva perso un po' di smalto.
Quest'anno, dall'1 al 3 Marzo, grazie ad una nuova allocazione all'interno dei padiglioni della Fiera di Bologna (Padiglione 30), ed ad un rinnovato palinsesto di eventi, volto più a caratterizzare l'evento come una serie di situazioni/momenti che ad una mera fiera/mercato le cose paiono un po' cambiate.

Tante le novità che hanno caratterizzato l’edizione 27 della kermesse della subacquea; oltre al padiglione, diversi spazi interattivi in più, 6 mostre visitabili, tra cui segnalo sicuramente quella de “L'Artiglio Ritrovato”.
In primis ho notato come siano scomparsi molti degli espositori che avevo notato nelle edizioni precedenti (Acquatica, Acqualung), il ridimensionamento di spazi di altri (Coltri),in terza battuta ho notato il ritorno di alcune firme della subacquea nazionale sebbene con spazi assai più contenuti (Cressi , Mares), che erano scomparse nella precedente edizione. Non sono mancate le conferme ovviamente storiche della manifestazione (Dan, Divesystem, Best Divers) e qualche new entry (Seac Sub). Gli organizzatori hanno di che essere soddisfatti: i dati delle visite lo hanno confermato con un pubblico che si è manifestato con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente.
Un calendario nutrito: 250 eventi in 3 giorni, 15 aree interattive, 6 mostre, oltre 30.000 visitatori, oltre 250 espositori.
Particolare attenzione quest'anno è stata data alla tematica ambientale con una serie d’iniziative ospitate come quelle di Marevivo, del WWR di Sea Shepherd, della Guardia di Finanza ed anche una condivisa con il progetto Clean Sea Life che ha visto l’associazione Assosub regalare qualche migliaio di portacicche nella logica della campagna spiagge pulite. 

In questo senso però mi sento di essere un po' critico, da non fumatore, rimarco come vi sia nella maggior parte delle zone balneabili in Italia il divieto di fumare, distribuire porta cicche, per quanto lodevole come intento è in sé e per sé una sorta di legittimazione di un comportamento scorretto e sanzionabile per legge.
Certo... con oltre 3000 km di aree costiere, e problematiche di ogni tipo e genere, mi rendo conto che far rispettare quel divieto è pura utopia.
Tuttavia vedere esposte negli stand ceste intere di rifiuti e microplastiche, ha un che di inquietante, il che ci riporta l'attenzione sul problema ambnientale non come qualcosa di lontano o di radical chic, ma come una tematica che ormai ci interessa tutti in modo importante e non più ignorabile.
Da Subacqueo e amante del mare, non posso non sentire come mia questa problematica, ormai sempre più spesso capita di riemergere con qualche pezzo di plastica attaccato alla rubinetteria, trovare in acqua meduse...che poi meduse non erano, ciarpame di vario tipo e genere.
Esistono attualmente due categorie di microplastica: la primaria che è prodotta come risultato diretto dell'uso umano di questi materiali e secondaria come risultato di frammentazione derivata dalla rottura di più grandi porzioni che creano la grande isola di Plastica del Pacifico, che ha preteso la pagina dei giornali in questi ultimi tempi. È stato riscontrato che entrambe le tipologie persistono nell'ambiente in grandi quantità, soprattutto negli ecosistemi marini ed acquatici. Ciò perché la plastica si deforma ma non si rompe per molti anni, e può essere ingerita e accumulata nel corpo e nei tessuti di molti organismi. L'intero ciclo e 


movimento delle microplastiche nell'ambiente non è ancora stato studiato approfonditamente soprattutto per la difficoltà di analizzare una miscela di svariati tipi di plastica più o meno inerte. Recenti studi hanno dimostrato che l'inquinamento da parte delle microplastiche ha raggiunto la catena alimentare interessando non solo la fauna marina ma anche alimenti come il sale marino, ma anche la birra e persino il miele.
Apprezzare il mare ed amarlo non signbifica solo ammirarne le bellezze, ma anche una corretta acondotta ambientale di rispetto, non avere delle branchie non ci esime, non ci giustifica e sopratutto non ci salva.

Buone Bolle!


Fabrizio Gandino
"Subacqueodisuperficie" 

 

1 commento:

  1. Proprio bella questa edizione dell'Eudi, tanti stand, tante tematiche, tanti spunti di riflessione e ottima compagnia: la giornata è passata in un lampo!

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